Il riferimento è a un tweet di Matteo Gracis, un influencer con un discreto seguito (204mila follower su Instagram, 9mila su Twitter), che accusava Mattarella di aver “prorogato di otto anni il segreto di Stato sui documenti relativi al caso Ustica” con la motivazione che “la verità farebbe male all’Italia”
Un post che contiene informazioni false sul Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riguardante la strage di Ustica, ha improvvisamente raggiunto 120mila visualizzazioni su Twitter, grazie soprattutto a pagine che amplificano la propaganda antisistema, in particolare quella favorevole alla Russia di Vladimir Putin. Questo ha portato a una denuncia alla Polizia postale per un caso senza precedenti: il Quirinale ha infatti segnalato “alle autorità competenti”, come scritto in un comunicato ufficiale, “alcuni post pubblicati sui social riguardanti una presunta apposizione del segreto di Stato sulle vicende di Ustica da parte del Presidente della Repubblica.”
Il riferimento è a un tweet di Matteo Gracis, un influencer con un discreto seguito (204mila follower su Instagram, 9mila su Twitter), che accusava Mattarella di aver “prorogato di otto anni il segreto di Stato sui documenti relativi al caso Ustica” con la motivazione che “la verità farebbe male all’Italia”. Il Quirinale ha risposto dichiarando che “la notizia è palesemente falsa” e definendola “ignobile e vergognosa”. Mattarella non ha mai apposto il segreto né ha mai pronunciato quelle parole. Per questo motivo, fonti vicine al Presidente hanno fatto sapere che “il contenuto dei post e dei relativi commenti sono stati segnalati alle autorità competenti per accertare se vi siano estremi di reato”.
La Polizia postale, guidata da Ivano Gabrielli, ha già avviato i primi accertamenti e depositerà un’informativa in Procura nelle prossime ore. Ma perché tanta preoccupazione? Potrebbe sembrare solo un post pieno di falsità, come tanti altri. Il punto è che in queste settimane stanno accadendo cose molto importanti. Le intelligence europee hanno avvertito di una precisa campagna di disinformazione da parte di Mosca per delegittimare i paesi europei.
L’Italia è uno degli obiettivi principali. Sono stati presi di mira giornali e televisioni (con pagine fake pro-Russia e anti-ucraine create utilizzando testate come Repubblica, La Stampa e altri siti di informazione). Le istituzioni, in particolare il Presidente della Repubblica, sono state attaccate. Gli strumenti utilizzati non sono artigianali: il materiale è prodotto per un target locale con finanziamenti specifici a siti e influencer con migliaia di follower.
Su Gracis non ci sono accuse dirette. Le indagini sono appena iniziate e non vi è alcun collegamento ufficiale. È certo, però, che l’influencer – che ha recentemente pubblicato un libro – ha una posizione molto chiara: è stato una delle voci più critiche durante il Covid, è un divulgatore di teorie anti-scientifiche e complottiste. Nelle ultime settimane ha rilanciato i video dell’incontro Putin-Kim, parlato del rischio di “terza guerra mondiale” a causa dell’atteggiamento della NATO e dell’Occidente (“la guerra in Ucraina è una guerra per procura degli USA attraverso la NATO: Macron, Ursula sono i registi di una nuova guerra mondiale, devono essere fermati prima che sia troppo tardi”) e, riguardo all’Italia, ha esaltato l’astensionismo. Interessante è anche il suo rapporto con il sito “l’Indipendente,” da lui fondato, che ha rilanciato con una robusta campagna di marketing. Il sito non ha pubblicità e si sostiene con abbonamenti e donazioni anonime. Anche su questo la Polizia farà approfondimenti.
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