Intanto, mentre tutti gli occhi sono puntati sulla conferenza stampa di Biden, prevista per le 00.30 ore italiane, il New York Times ha rivelato che, dopo il summit, il presidente ungherese Viktor Orbán incontrerà Donald Trump
Doveva essere un summit per festeggiare i 75 anni dell’Alleanza, per annunciare la nomina di Rutte a Segretario generale ma protagonista indiscussa delle discussioni è stata l’Ucraina.
Joe Biden ha annunciato, nell’incontro con Zelensky a margine del summit Nato, un nuovo pacchetto di aiuti da 225 milioni di dollari per l’Ucraina, compreso un sistema missilistico Patriot (il secondo finora) per rafforzare le sue difese aeree. Il pacchetto include missili antiaerei Stinger, munizioni per sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità o Himars e altri proiettili di artiglieria da 155 mm e 105 mm. A margine del vertice NATO a Washington, i ministri della Difesa di Italia, Francia, Polonia e Germania hanno firmato un accordo per lo sviluppo di missili a lunga gittata. Contestualmente, l’Alleanza Atlantica ha stanziato 40 miliardi di dollari in aiuti militari per Kiev.
E’ stata soprattutto quest’ultima decisione che ha suscitato una reazione negativa da parte del Cremlino, che ha accusato la NATO di voler “sopprimere e cancellare la Russia” e ha definito l’Alleanza una seria minaccia alla sicurezza. Mosca ha espresso particolare disappunto per la fornitura di F-16 all’Ucraina e il dispiegamento di missili a lungo raggio americani in Germania.
Quanto al ruolo della Cina il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha sottolineato che il sostegno di Pechino alla Russia rappresenta un “cambiamento strategico rilevante”, giustificando così il tono più severo del comunicato finale del summit. La reazione cinese non si è fatta attendere. Lin Jian, portavoce del Ministero degli Esteri cinese, ha criticato la NATO definendola un “residuo della guerra fredda” e ha accusato l’Alleanza di mettere in pericolo il mondo con le sue preoccupazioni di sicurezza. Questa dichiarazione è arrivata in risposta alla parte della dichiarazione finale del summit NATO che accusava la Cina di essere un “facilitatore decisivo” della guerra russa in Ucraina. Rispetto al comunicato di Vilnius dell’anno precedente, la dichiarazione di Washington ha adottato un linguaggio più duro nei confronti della Cina.
Non poteva non intervenire il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha espresso ottimismo riguardo all’ingresso dell’Ucraina nella NATO. Zelensky ha dichiarato: “Sono convinto che l’Ucraina è vicina all’ingresso nella NATO. Il prossimo passo sarà l’invito formale e poi la piena membership”. Ha aggiunto che l’adesione dell’Ucraina non solo rafforzerà il paese, ma renderà anche la NATO più forte.
Intanto, mentre tutti gli occhi sono puntati sulla conferenza stampa di Biden, prevista per le 00.30 ore italiane, il New York Times ha rivelato che, dopo il summit, il presidente ungherese Viktor Orbán incontrerà Donald Trump nella sua residenza in Florida. Intanto, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che il leader cinese Xi Jinping sarà in Russia per il summit dei BRICS a ottobre.