di Corinna Pindaro
Si è concluso il vertice Ue di Praga, un vertice informale che di fatto non ha condotto a cambi di rotta particolarmente rilevanti. Dal summit è emersa “la determinazione comune a mobilitarci e la nostra comune ambizione è ridurre i prezzi: dobbiamo progredire sulle misure necessarie in tempo per il prossimo consiglio”, ha spiegato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen ha sottolineato che “Vi è grande sostegno tra i leader Ue sul fatto che dopo la primavera è cruciale arrivare ad acquisti comuni sul gas, per avere un potere di acquisto comune” e che “stiamo cercando nuovi finanziamenti per il Repower Eu.
“Sull’energia le cose si stanno muovendo. La Commissione presenterà al Consiglio del 19 ottobre una proposta in cui i tre elementi – tentare di diminuire i prezzi, avere un elemento di solidarietà nel meccanismo e inizio della riforma del mercato dell’elettricità – ci saranno”, aveva affermato il presidente del Consiglio Mario Draghi prima dell’inizio dell’incontro aggiungendo di condividere il piano presentato dai commissari Ue Paolo Gentiloni e Thiery Breton. Il piano, però, non ha trovato approvazione da parte della Germania e dell’Olanda e anche la commissione ne ha preso le distanze definendolo “un’iniziativa personale”.
In proposito cancelliere tedesco Olaf Scholz cha ha rimarcato la necessità che le questioni inerenti l’energia necessitino di particolare attenzione. “Ogni intervento rivolto ai prezzi” del gas “sul mercato solleva automaticamente interrogativi sulla sicurezza dell’approvvigionamento”, ha detto Scholz. “L’atmosfera è stata buona, non dovevamo prendere decisioni. Abbiamo parlato di due cose. La prima è che i prezzi del gas devono scendere, e la seconda è andare avanti sulla road map della Commissione. Non dobbiamo lavorare sulla base di posizioni ideologiche ma dobbiamo evitare misure che aumentino i prezzi del gas”, ha commentato il premier olandese Mark Rutte.
Non hanno fatto mistero della contrarietà a qualsiasi intervento che fissi un price cap alle materie prime i Paesi produttori dell’Opec+. Anche l’Algeria, il Paese divenuto per l’Italia il maggior fornitore di gas, ha espressamente dichiarato la sua contrarierà al prezzo del gas. Dal ministro del Petrolio libico, Mohamed Aoun, è arrivata la notizia che un nuovo gasdotto potrebbe essere creato fino in Italia entro il breve termine di quattro-sei mesi. “Ci sono diverse scoperte che contengono enormi quantità, stimate in trilioni di piedi cubi di gas, ma il loro sviluppo richiederà tempo”, ha avvertito Aoun.
In programma, oltre al Consiglio europeo ufficiale, un incontro il prossimo 14 ottobre a Berlino tra il cancelliere tedesco, Olaf Scholz e Pedro Sànchez, primo ministro spagnolo, e Antonio Costa, primo ministro portoghese finalizzato a discutere dell’approvvigionamento energetico ma anche del nuovo gasdotto MidCat che dovrebbe collegare Spagna e Francia. I capi di governo di Spagna e Portogallo, Pedro Sánchez e Antonio Costa, terranno poi una riunione a Parigi con il presidente francese, Emmanuel Macron, l’incontro si terrà prima del prossimo Consiglio europeo e si parlerà di condotti per il gas e per l’idrogeno, così come di collegamenti elettrici.