La presidente del Consiglio arrivando a Bruxelles ha espresso soddisfazione per il contenuto della bozza del documento che i 27 discuteranno durante il Consiglio europeo soprattutto in relazione al dossier migranti. Polemiche in vista, invece, per quanto riguarda la politica monetaria della Bce e la ratifica del trattato sul Mes
di Emilia Morelli
Giorgia Meloni è arrivata a Bruxelles per il Consiglio europeo in programma il 29 e 30 giugno. Tra i temi certamente sarà in primo piano quanto accaduto in Russia e l’impatto che il tentato golpe ad opera del gruppo Wagner avrà sulla guerra in Ucraina. Ci sono però altri importanti dossier previsti in discussione: le prospettive dell’economia europea e i nuovi strumenti per la sua governance, la gestione dei flussi migratori – con riferimento all’accordo trovato dai ministri degli Interni dei 27 poche settimane fa – e ancora l’equilibrio da trovare nei rapporti con la Cina. Una serie di questioni importanti sulle quali da giorni, come da prassi, circolano le bozze del documento che i capi di Stato e di governo discuteranno.
Una tra le bozze circolate è stata definita da Meloni “molto positiva per l’Italia” appena arrivata a Bruxelles. “Sulle migrazioni, sulla Tunisia, sulla flessibilità nell’uso dei fondi Ue, sui primi passi verso un fondo sovrano europeo, ci sono le nostre posizioni”, ha fieramente detto la premier. In particolare, in relazione al dossier migranti “quello che c’è scritto nelle conclusioni era impensabile otto mesi fa. Siamo davvero riusciti a cambiare il punto di vista, anche col contributo di altre nazioni: dall’annosa divisione tra Paesi di primo approdo e quelli oggetto di movimenti secondari ad un approccio unico che risolve i problemi di tutti, quello della dimensione esterna”.
Meno soddisfatta la premier della politica monetaria della Bce, quello di continui rialzi di tassi d’interesse per tentare di domare l’inflazione, Meloni ha ribadito di aver “già detto ciò che penso”. In occasione delle Comunicazioni al Parlamento Meloni ha, infatti, espressamente detto che la politica della Bce rischia di provocare più danni della stessa inflazione.
A tal proposito Meloni ha risposto ai cronisti in relazione ad uno degli effetti dell’aumento dei tassi: l’aumento del costo dei mutui. “Siamo già intervenuti negli scorsi mesi per agevolare la convertibilità dei muti a tasso variabile in tasso fisso, ma bisogna fare di più. Ne sto discutendo con il ministro dell’Economia, l’impegno del governo su questo deve essere quotidiano”.
Ovviamente il Consiglio europeo sarà occasione di discussione per quanto riguarda la ratifica in sospeso del nuovo trattato del Mes. In mattinata si è assistito all’ennesima azione di pressing del presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe, che ieri aveva inviato una lettera al presidente del Consiglio europeo Charles Michel per caldeggiare che il punto sia discusso nel vertice dei leader. “Rispetto assolutamente e posso capire il punto di vista del governo italiano se dice che non vuole accedere al Mes. Ma la ratifica del trattato consentirà che il maggior potere del Mes sia messo a disposizione di altri Paesi, che potrebbero invece decidere di volersene avvalere nel futuro. Mi auguro che questo potrà essere considerato all’interno del dibattito in corso in Italia”, ha detto Donohe al Parlamento europeo. Sul punto, però, la presidente del Consiglio finora è stata inamovibile: portare in discussione la ratifica al momento sarebbe controproducente per il Paese.
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