Rassegna stampa 4 Marzo

LEONARDO

Poli e alleanze. Il gruppo Leonardo ha registrato una notevole crescita in borsa, con un incremento del valore delle azioni del 21,7% nell’ultimo mese, del 51,5% nei sei mesi, e dell’84,7% in un anno, raggiungendo una capitalizzazione di oltre 19 miliardi di euro. Leonardo collabora con altre industrie europee della difesa, partecipa a programmi di sviluppo per la Difesa e ha stretto alleanze importanti, tra cui quella con Iveco Defense e con il polo Knds, posizionandosi così tra i principali attori del settore.
Antonella Baccaro sul Corriere Economia

Test con i robot. Comau e Leonardo hanno collaborato per sviluppare una soluzione robotica avanzata basata su intelligenza artificiale e robotica cognitiva per rivoluzionare i test nel settore aerospaziale, in particolare per l’ispezione delle pale degli elicotteri. Questo sistema robotizzato garantisce risultati di alta qualità, precisione ed efficienza, riducendo la complessità dei processi e migliorando la sicurezza e il benessere degli operai.
Diego Longhin su Repubblica Torino_

Cybersicurezza. Nel 2023, gli investimenti in cybersecurity in Italia hanno segnato un incremento record del 16%, raggiungendo i 2,15 miliardi di euro, nonostante l’Italia rimanga all’ultimo posto nel G7 per rapporto spesa in cybersecurity/PIL; la crescita è spinta soprattutto dalle grandi imprese, che hanno delineato piani di sviluppo strutturati e coinvolto anche strumenti di intelligenza artificiale sebbene in misura limitata. Contemporaneamente si osserva un aumento degli attacchi informatici, con l’Italia che sale al quinto posto mondiale per attacchi ransomware, soprattutto verso PMI, evidenziando la necessità di un rafforzamento sia tecnologico che nella formazione dei dipendenti per una migliore cybersecurity.
Antonio Longo su Italia Oggi

Boom IA. Le performance eccezionali di aziende tecnologiche come Nvidia hanno messo in luce la tremenda crescita dei “I Magnifici 7” (Apple, Microsoft, Google, Amazon, Nvidia, Tesla, Meta), che insieme valgono quanto i PIL di cinque grandi economie europee, sollevando preoccupazioni su una possibile bolla finanziaria. Anche se queste aziende sono enormemente redditizie e non mostrano i classici segnali di una bolla, il rischio rimane nel loro impossibile continuo tasso di crescita molto superiore a quello dell’economia nel suo complesso e nelle sfide specifiche che ognuna di esse deve affrontare, come limitazioni antitrust e concorrenza, facendo dubitare della sostenibilità delle loro valutazioni attuali.
Alessandro Penati sul Domani

Mobilità aerea. Piaggio Aerospace partecipa al progetto ALRIGH2T, finanziato dalla Commissione Europea con circa 10 milioni di euro, che mira a sviluppare sicuri sistemi di rifornimento per aeromobili che utilizzano idrogeno liquido, con l’obiettivo di decarbonizzare il settore aeronautico. Il contributo di Piaggio riguarda la definizione di specifiche tecniche e la sperimentazione di un sistema di rifornimento sull’aeromobile P.180 Avanti, con l’obiettivo finale di due campagne di test in aeroporti a Milano Malpensa e Parigi, coinvolgendo 20 partner internazionali e coordinati dall’ENEA italiana.
Su Repubblica Genova

DIFESA SCENARI E GEOPOLITICA

L’Italia ritira i Samp/T. L’Italia ha annunciato che ritirerà il sistema di difesa aerea Samp/T dalla Slovacchia, installato un anno fa, come parte di un accordo pianificato e in seguito all’impegno di sostegno agli alleati NATO. Il Primo Ministro slovacco Robert Fico, rilevando il gesto di solidarietà precedente della Slovacchia che aveva fornito all’Ucraina un sistema S-300, esprime preoccupazione per la sicurezza della difesa aerea del suo paese dopo tale ritiro.
Sul Corriere e sulla Stampa

Piano Ursula. La Commissione Europea sta per presentare una strategia per rafforzare l’industria europea della difesa, con piani per infrastrutture e acquisti congiunti, nonostante le difficoltà legate a malintesi e gelosie nazionali; l’autonomia strategica europea mira ad una riduzione della dipendenza dagli USA e a consentire agli Stati dell’UE di armarsi in modo più efficace, ma affrontare questo obiettivo richiede investimenti massicci, del quale un fondo per la difesa da 100 miliardi di euro è stato proposto dal commissario all’Industria con delega alla difesa, Thierry Breton. L’attuale situazione geopolitica e le tensioni con la Russia comportano un’urgenza nel rafforzamento della difesa, ma i Paesi dell’UE sono divisi sul come finanziarla, con alcune nazioni aperte all’idea di eurobond per la difesa e altre contrarie a un debito comune.
Francesca Basso sul Corriere Economia

Piano Ue per le armi. La Commissione Europea sta per presentare una strategia per aumentare la produzione e gli acquisti congiunti di armi tra i paesi UE e rafforzare l’industria della difesa europea, in risposta alle minacce di sicurezza evidenziate dalla guerra in Ucraina e dall’incertezza politica americana. Il piano include un investimento di 1,5 miliardi di euro entro il 2027 per promuovere la cooperazione tra gli Stati membri e mira a rafforzare la capacità europea di difesa, con ulteriori misure come addestramento congiunto e integrazione dei sistemi di difesa.
Alessandro Farruggia sul QN

Mar Rosso. Le milizie Houti hanno rivendicato attacchi contro navi britanniche nel Mar Rosso, annunciando la loro intenzione di continuare le aggressioni, mentre l’affondamento del mercantile britannico Rubymar, colpito il 18 febbraio, rischia di provocare un disastro ambientale. L’incidente, che ha visto il cargo britannico trasportante fertilizzanti adagiarsi sul fondale marino, è diventato simbolo della minaccia posta dai Houti e si aggiunge alle tensioni geopolitiche tra Yemen, Gran Bretagna e alleati.
Daniele Raineri su Repubblica

Cavo Dragone. L’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, Capo di stato maggiore della Difesa italiana, ha detto che l’attacco drone subito dal cacciatorpediniere Duilio nel Mar Rosso da parte degli Houthi non è stato casuale e avverte che l’Italia, presto al comando della missione europea Aspides, potrebbe essere ulteriormente esposta a rischi ma è pronta a difendersi. Sottolinea che nonostante l’attacco, le regole d’ingaggio sono state rispettate, assicurando che se necessario le forze italiane risponderanno ancora, e che i sistemi di difesa italiani sono avanzati, con un effetto deterrente significativo sugli attacchi Houthi, nonostante la loro persistente capacità di attacco.
Nicola Pinna sul Messaggero

Autodifesa. Il comandante della nave italiana Caio Duilio, Andrea Quondamatteo, ha ordinato l’abbattimento di un drone che minacciava la nave nel Mar Rosso in autodifesa. La nave, che presto sarà la base dell’operazione europea Aspides, ha agito durante un pattugliamento nelle acque internazionali, ricevendo poi elogi dal governo e dai colleghi per aver garantito la sicurezza del traffico marittimo.
Fabrizio Caccia sul Corriere

Abbattuto. Il cacciatorpediniere italiano “Caio Duilio” ha abbattuto un drone degli Houthi durante una missione di vigilanza nel Mar Rosso, segnando il suo primo impegno reale nel contesto dell’operazione europea Aspides per la sicurezza della navigazione. Il comandante Andrea Quondamatteo ha evidenziato la preparazione e la prontezza dell’equipaggio, rassicurando sul loro benessere e sottolineando l’orgoglio di guidare un gruppo così coeso e professionale.
Denis Artioli sulla Stampa

Gli Houthi. I ribelli Houthi in Yemen, sostenuti dall’Iran, hanno sviluppato un ampio arsenale e tattiche efficaci per minacciare la sicurezza marittima nel Mar Rosso con missili, droni e incursioni, nonostante gli interventi da parte delle forze navali alleate. Teheran fornisce supporto logistico e materiale bellico, come dimostrato dall’intercettazione di una nave con armi iraniane e dalla presenza di navi spia nella regione, contribuendo alla destabilizzazione e resistendo alle strategie di contenimento occidentali.
Guido Olimpio sul Corriere

In guerra. L’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli ha annunciato il primo abbattimento di una minaccia aerea su una nave militare italiana dal secondo conflitto mondiale, neutralizzando con successo un drone lanciato dagli Houthi con soli 7 colpi di uno dei cinque cannoni di bordo Oto Melara 76/62. La nave Caio Duilio, dotata anche di missili Aster e altri sistemi difensivi, è parte della missione europea Aspides nel Mar Rosso, essenziale per la sicurezza dei traffici marittimi e le esportazioni agroalimentari italiane.
Fausto Biloslavo sul Giornale

In aula. Il Senato italiano è chiamato a votare domani sulla partecipazione del Paese alla missione UE Aspides nel Mar Rosso, mentre la maggioranza sostiene l’urgenza di approvare la missione che ha un carattere prevalentemente difensivo e anche i Paesi alleati hanno già autorizzato le loro partecipazioni. Mentre Avs e Movimento 5 Stelle esprimono dubbi sulla natura esclusivamente difensiva della missione, il Partito Democratico si mostra favorevole.
Adriana Logroscino sul Corriere

Parlamento lento. L’ammiraglio Giampaolo Di Paola esprime sorpresa per la lentezza del parlamento italiano nel ratificare la missione militare UE Aspides, mentre discute la capacità operativa e difensiva delle forze italiane nel Mar Rosso, enfatizzando la coordinazione con altre navi internazionali e l’efficacia mostrata nella neutralizzazione di minacce come i droni. Il Senato italiano è in procinto di votare sull’approvazione della missione, che pur se limitata nel numero di navi, opererà efficacemente grazie alla collaborazione con forze anglo-americane nella regione.
Alessandro Farruggia sul QN

Prima linea. Le forze armate italiane ricoprono un ruolo strategico in molteplici operazioni militari nel Medio Oriente, proteggendo rotte commerciali e partecipando a missioni internazionali di pace, come quelle in Libano sotto l’UNIFIL o nella missione bilaterale MIBIL, e altre operazioni di monitoraggio e deterrenza nel Golfo di Aden e nello stretto di Hormuz. L’impegno italiano è particolarmente significativo nel sud del Libano dove monitorano la tensione tra Israele e Hezbollah, mentre la presenza militare in Iraq lavora per la stabilità regionale in un contesto di rivalità iraniane e minacce terroristiche come quella dell’ISIS.
Lorenzo Vita sul Messaggero

Germania. Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz è al centro di un caso politico e di sicurezza dopo che sono state diffuse su Telegram delle intercettazioni in cui alti ufficiali tedeschi sembrano contraddirlo riguardo la possibilità tecnica di fornire i missili Taurus all’Ucraina, alimentando le accuse di Mosca che la Germania voglia la guerra. L’opposizione tedesca chiede chiarezza su quanto Scholz fosse a conoscenza della falla nella sicurezza, mentre la situazione aggrava la posizione politica di Scholz, già in difficoltà per divergenze passate con il presidente francese Macron e la questione della non-coinvolgimento di truppe tedesche in Ucraina.
Mara Gergolet sul Corriere

Mosca accusa. La Russia, con le parole del vicepresidente del Consiglio di sicurezza Dmitri Medvedev, accusa la Germania di prepararsi per un conflitto armato, citando una teoria del complotto in cui ufficiali tedeschi potrebbero orchestrare un finto attacco missilistico per giustificare una guerra. Il caso scaturisce da un’intercettazione audio, diventata nota come “Taurusgate”, in cui generali tedeschi discutono l’invio di missili Taurus in Ucraina, nonostante il rifiuto iniziale del cancelliere Scholz, sollevando un dibattito politico in Germania sulla sicurezza delle comunicazioni e sulla necessità di un’indagine parlamentare.
Tonia Mastrobuoni su Repubblica

I dubbi di Italia e Usa. L’Italia e gli USA condividono dubbi sull’adesione dell’Ucraina alla NATO, credendo possa rischiare un’escalation militare, come confermato nel dialogo tra il premier italiano Giorgia Meloni e il presidente americano Joe Biden. Tuttavia, l’Italia spinge per aiutare economicamente l’Ucraina, valutando l’uso degli interessi maturati dagli asset russi bloccati in UE per finanziare la resistenza o la ricostruzione post-conflitto.
Francesco Bechis sul Messaggero

Errore Nato. Toni Capuozzo critica la NATO per la mancanza di un piano B in Ucraina, sottolineando che senza un’alternativa alla vittoria, l’Europa e l’Ucraina stanno rischiando troppo, guidando il conflitto fino all’ultimo ucraino senza valutare realisticamente possibilità di pace possibile.
Irene Cuffaro sulla Verità

Nuova mappa geopolitica. L’UE stia affrontando le sfide della nuova geopolitica rinforzando l’integrazione e allargando i suoi confini per includere Paesi come Ucraina e Moldavia, oltre a promuovere investimenti significativi in iniziative digitali e ambientali, come il Green Deal, per garantire l’autonomia strategica e la transizione verso un’indipendenza energetica. La realizzazione di tali obiettivi richiederà riorientamento degli investimenti privati esistenti e sostegno pubblico, essendo necessario indirizzare il 15% degli investimenti privati, il 4% della spesa pubblica e lo 0,3% del Pil nell’ambito comunitario per sostenere la transizione verso un modello di crescita sostenibile e resistente alle influenze geopolitiche.
Carlo Altomonte su Affari e Finanza

ECONOMIA

Mercato unico. La vendita di Vodafone Italia a un operatore esterno all’UE e le difficoltà europee nell’energia, finanza e telecomunicazioni evidenziano l’urgenza di un mercato unico più integrato, proposta che Enrico Letta porterà al consiglio europeo. Mentre Mario Draghi sottolinea la necessità di massicci investimenti per evitare la deindustrializzazione dell’Europa, è chiaro che per competere globalmente sono necessari meno vincoli nei settori fondamentali e una maggiore coesione politica ed economica a livello continentale.
Ferruccio De Bortoli sul Corriere Economia

Italia divisa in due. Il numero delle donne occupate in Italia è cresciuto fino a raggiungere i 10 milioni, tuttavia persiste una significativa disparità territoriale tra Nord e Sud: al Nord si registra un tasso di occupazione femminile più alto e vicino alla media europea, mentre nel Meridione, particolarmente in Calabria, Campania e Sicilia, solo una donna su tre ha un lavoro. I ritardi del Mezzogiorno sono legati a infrastrutture carenti e minor crescita del PIL, nonché a un minore numero di laureati, fattori che il Piano nazionale di ripresa e resilienza intende mitigare con interventi focalizzati su lavoro, reddito, competenze, tempo e potere.
Valentina Melis sul Sole

Tagli strutturali. La CISL, attraverso il suo segretario generale Luigi Sbarra, appoggia la volontà del governo di ridurre le tasse per chi guadagna fino a 50.000 euro, sottolineando l’importanza di rendere tali tagli strutturali e paralleli nella lotta all’evasione fiscale, una componente chiave per il finanziamento delle riforme e la crescita economica del paese. Sbarra insiste sulla necessità di un approccio avanzato nell’accertamento fiscale e sul coinvolgimento delle parti sociali nelle future discussioni riguardanti la riforma fiscale, oltre a suggerire una mitigazione del carico impositivo sommato tra stato e enti locali, specialmente per redditi bassi e medi.
Luigi Sbarra sul Giornale

Direttiva europea. Il governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, è stato criticato dal segretario della UIL, Pierpaolo Bombardieri, per non aver approvato la direttiva europea sulla responsabilità sociale d’impresa, la quale avrebbe protetto il Made in Italy e imposto alle aziende maggiori controlli sui diritti sociali e ambientali. Bombardieri evidenzia come tale astensione favorisca la concorrenza sleale e la pratica del dumping sociale da parte delle multinazionali, danneggiando le imprese italiane che seguono le regole, e sottolinea l’insufficienza delle misure del governo su sicurezza e lavoro.
Roberto Rotunno sul Fatto

Industria europea. L’industria italiana si sta adattando ad un contesto europeo stagnante, affrontando sfide geopolitiche e necessitando sinergie tra imprenditoria e supporto istituzionale per primeggiare in termini di democrazia, welfare e standard ambientali. Mentre l’industria mostra segni di ripresa con un incremento della produzione industriale, ci sono preoccupazioni riguardo l’accesso al credito, la tecnologia e l’aggressività di concorrenti globali, con le imminenti elezioni europee che potrebbero delineare il futuro integrativo e tecnologico dell’Europa.
Andrea Greco su Affari e Finanza

Copiare non aiuta. Il governo americano sta valutando ulteriori sussidi per le aziende produttrici di microchip, ma questo approccio potrebbe paradossalmente ritardare gli investimenti privati anziché stimolarli, come evidenziato dai rinvii annunciati da Intel e Taiwan Semiconductor per i loro progetti in attesa di chiarimenti sui sussidi pubblici. La competizione per ottenere fondi pubblici può distogliere l’attenzione dal mercato e creare incertezza per gli investitori privati, che preferiscono attendere le mosse dello Stato prima di procedere.
Alberto Mingardi sul Corriere Economia

Ita-Lufthansa. L’Antitrust UE sta esaminando con rigore gli scali aerei, considerandoli voli separati, in un’analisi di mercato che potrebbe complicare la fusione tra ITA Airways e Lufthansa, con compagnie come Air France che esercitano pressione contro l’accordo, sebbene le due compagnie siano pronte ad arrendersi su alcuni slot a Linate. Nonostante i cavilli normativi e l’opposizione di Air France, ITA Airways va avanti grazie a un buon anno 2023 e cerca l’approvazione di Bruxelles per l’operazione con Lufthansa, auspicando l’acquisizione di un partner forte per lo sviluppo futuro.
Giuliano Balestrieri sulla Stampa

Concentrare. Le telecomunicazioni europee, compreso il mercato italiano, sono in uno stato di intensa concorrenza e pressione finanziaria, con i big del settore costretti a consolidarsi di fronte all’abbassamento delle tariffe e agli alti investimenti necessari per la digitalizzazione. In Italia, la fusione da 8 miliardi tra Vodafone e Fastweb, sebbene rappresenti un passo importante, non risolve la frammentazione di un mercato altamente competitivo dove i prezzi bassi per i consumatori mettono in difficoltà le aziende a coprire i costi e gli investimenti necessari per l’aggiornamento delle infrastrutture digitali.
Francesco Bertolino sul Corriere Economia

POLITICA ITALIA

Regolamenti. Per rendere operative le disposizioni dei primi sette decreti legislativi già in vigore la riforma fiscale in Italia richiede l’attuazione di 44 regolamenti, di cui 24 saranno decreti ministeriali e 20 provvedimenti delle Entrate. Tra i provvedimenti più attesi ci sono quelli sul contraddittorio e gli interpelli a pagamento, ma tra i compiti da eseguire rientrano anche la global minimum tax e la cooperative compliance; l’Agenzia delle Entrate ha inoltre semplificato i modelli dichiarativi per il 2024 e ha introdotto i dati per il concordato biennale negli Isa.
Dario Aquaro sul Sole

Fitto pigliatutto. Raffaele Fitto, ministro con quattro deleghe tra cui quella del PNRR, ha centralizzato enormemente il potere a Palazzo Chigi, limitando il ruolo di Giancarlo Giorgetti al MEF e accrescendo la propria influenza con provvedimenti che accentrano fondi, personale e poteri. Questa concentrazione di autorità include il controllo dei fondi europei, la gestione di progetti infrastrutturali e l’input nelle nomine di personale chiave, mentre Fitto si prospetta come futuro commissario UE per l’Italia e continua ad espandere le risorse e le competenze della propria struttura di missione.
Giuseppe Colombo su Repubblica

Dalla Casa Bianca all’Abruzzo. La premier italiana Giorgia Meloni, preoccupata per i sondaggi poco incoraggianti e dopo la recente sconfitta in Sardegna, rientra anticipatamente da un viaggio in America e Canada per supportare il candidato del suo partito in Abruzzo, Marco Marsilio, in vista delle imminenti elezioni regionali. Nel frattempo, affronta critiche da Fox News che la definisce “Cocca di Biden” e tensioni politiche interne, mentre cerca di evitare un’ulteriore perdita di consenso che potrebbe preannunciare una sfida più ampia per il suo governo e la riforma del premierato.
Tommaso Ciriaco su Repubblica_

Cocca di Biden. La rete televisiva americana Fox News ha criticato la Presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, accusandola di tradire le sue radici anti-globaliste per avvicinarsi alle politiche filo-europee di Biden, cosa che potrebbe alienarle il suo elettorato originale. Nel frattempo, Matteo Salvini approfitta della situazione per esprimere il suo sostegno a Trump, mettendo Meloni in una difficile posizione tra mantenere l’alleanza atlantica con gli Stati Uniti e placare le tensioni interne con i Repubblicani e la base conservatrice.
Tommaso Ciriaco su Repubblica

Salvini con Trump. Giorgia Meloni affronta dilemmi interni ed esterni come Premier dell’Italia: deve gestire le tensioni con l’alleato Matteo Salvini, che esprime sostegno per Trump mettendo a rischio l’armonia con Joe Biden dopo il loro incontro, mentre cerca di aiutare l’Ucraina senza interferenze esterne nonostante il blocco di fondi americani da parte dei repubblicani. La sua posizione di leadership si complica ulteriormente a causa delle divergenze all’interno del proprio governo e del G7, soprattutto in merito all’assistenza all’Ucraina, mentre Salvini dichiara apertamente il suo sostegno a Trump, contrapponendosi alla recente alleanza di Meloni con Biden.
Ilario Lombardo sulla Stampa

Vinciamo noi. Matteo Salvini mira alla vittoria della Lega nelle elezioni in Abruzzo e contemporaneamente pone l’accento sugli investimenti in opere pubbliche, come l’inaugurazione di uno svincolo autostradale. Intanto, Elly Schlein, segretaria del PD, critica il governo Meloni per la gestione dei fondi del Pnrr e accuse di opportunismo elettorale, mentre Carlo Calenda sottolinea l’importanza delle competenze dei candidati in vista delle elezioni abruzzesi.
Cesare Zapperi sul Corriere

Moro Cia e P2. Il generale italiano Roberto Jucci rivela dettagli sulla sua esperienza durante il sequestro di Aldo Moro, esponendo possibili collusioni tra alti ufficiali delle istituzioni militari e la loggia massonica P2, nonché interferenze della CIA e altri centri di potere americani. Jucci esprime il suo rammarico per essere stato strumentalizzato e allontanato dalla gestione diretta della crisi, suggerendo che ci fossero interessi a non salvare Moro, i cui effetti politici avrebbero alterato la rotta dell’Italia e dell’influenza straniera nel paese.
Gianluca Fe Feo su Repubblica

Spioni. I procuratori di Perugia Cantone e dell’Antimafia Melillo, stanchi di essere visti come capri espiatori, sono pronti a rendere conto delle loro indagini e decisioni al Csm e al Parlamento. Hanno presentato richiesta di audizione per chiarire l’indagine sugli accessi abusivi alle banche dati da parte di un ufficiale della Guardia di Finanza e di un magistrato, coinvolgendo anche alcuni giornalisti, e hanno ristrutturato l’ufficio Sos per garantire maggiore sicurezza e trasparenza.
Giovanni Bianconi sul Corriere

POLITICA MONDO

Il Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani sta organizzando nuove iniziative umanitarie, incluso un “tavolo per la pace”, per aiutare la popolazione palestinese colpita dal conflitto e promuove la soluzione “due popoli, due Stati” malgrado il fallimento degli ultimi tentativi diplomatici di cessate il fuoco.
Alessandro Barbera sulla Stampa

Gantz si, Netanhiau no. La visita di Benny Gantz, ex capo di stato maggiore israeliano, a Washington per incontri con alti funzionari statunitensi, tra cui Kamala Harris e Antony Blinken, ha suscitato la rabbia di Benjamin Netanyahu, che non è stato invitato alla Casa Bianca in 14 mesi di governo. Nel frattempo, le tensioni tra Israele e Hamas persistono con difficoltà nei negoziati per una tregua permanente, nonostante la proposta israeliana di una cessazione temporanea delle ostilità e lo scambio di prigionieri.
Davide Frattini sul Corriere

Cessate il fuoco. La tregua a Gaza pende da un filo con Israele che chiede a Hamas la lista degli ostaggi vivi e morti, ma nonostante il ritardo nella consegna di tale lista, fonti di Hamas suggeriscono che l’accordo è ancora possibile entro pochi giorni. Nel frattempo, la situazione rimane tesa, con il bilancio delle vittime a Gaza che sale e la pressione internazionale per un cessate il fuoco immediato, mentre si svolgono negoziati al Cairo con la speranza di una soluzione prima dell’inizio del Ramadan e le discussioni si spostano alle Nazioni Unite e a Washington.
Francesca Caferri su Repubblica

Yemen e Iran. L’Iran prosegue la sua politica di supporto ai palestinesi e aspira a costruire un fronte diplomatico alternativo a quello occidentale, incoraggiando la resistenza contro Israele attraverso alleati regionali come Hezbollah, gli Houthi e Hamas. Mentre il paese attraversa difficoltà economiche e tensioni interne, i media conservatori iraniani enfatizzano la solidarietà con la causa palestinese e spingono per la creazione di uno stato unico in Palestina attraverso un referendum, nonostante le diverse posizioni interne sul conflitto.
Gabriella Colarusso su Repubblica

Navalny. Vil Mirzajanov, scienziato russo pentito e primo a rivelare l’esistenza del Novichok, sostiene che Vladimir Putin sia l’unico in grado di autorizzarne l’uso e avrebbe completato il tentativo di omicidio di Alexei Navalny del 2020, usando Navalny come cavia in colonia penale. Mirzajanov ribadisce che il Novichok, un agente nervino potentissimo, non scompare mai dal corpo e che le tracce possono essere rintracciate anche dopo anni, smentendo così le versioni ufficiali sulla morte di Navalny.
Rosalba Castelletti su Repubblica

Ucraina. Kiev ha attaccato un importante deposito di carburanti in Crimea, provocando forti esplosioni e danni significativi, con l’abbattimento di 38 droni ucraini confermato da Mosca. Contemporaneamente, l’Europa orientale è teatro di violente battaglie, con le forze ucraine che affrontano difficoltà a causa di difese deboli, carenza di munizioni e corruzione, nonostante gli sforzi per contrastare l’avanzata russa in località come Avdiivka.
Lorenzo Cremonesi sul Corriere

Le spine di Biden. l Super Tuesday si avvicina con Donald Trump che raccoglie sostegno e sembra destinato a vincere gran parte dei delegati repubblicani, mentre il presidente Joe Biden si confronta con un periodo difficile, critiche per la sua gestione della guerra a Gaza, percezioni di inadeguatezza per l’età e sfide sul fronte dell’immigrazione e dell’inflazione. La battaglia elettorale vede anche la rivale repubblicana Nikki Haley minacciare di ritirare il proprio sostegno promesso a qualsiasi candidato Repubblicano, mentre Biden lotta con un movimento crescente di elettori democratici non impegnati e un sondaggio che evidenzia problemi di popolarità e potenziale sconfitta negli Stati chiave.
Alberto Simoni sulla Stampa

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