Rassegna Stampa 21 marzo

LEONARDO

Iron Dome. L’Ad di Rheinmetall ha dichiarato che i leader dell’UE dovrebbero prendere in considerazione l’installazione di sistemi di difesa aerea a corto raggio simili all’Iron Dome di Israele. L’UE sta inoltre lavorando a una nuova strategia di difesa che mira a incrementare gli acquisti congiunti e fissa per la prima volta gli obiettivi di acquisto dai produttori del blocco rispetto a quelli statunitensi. I dirigenti dell’industria della difesa hanno anche chiesto una maggiore cooperazione e partnership tra le aziende per ridurre le duplicazioni e rafforzare la base industriale europea a lungo termine. Roberto Cingolani, Ad di Leonardo, ha dichiarato al FT che “tutti stanno parlando con tutti”. “Stiamo cercando di discutere tra le aziende per vedere quali sono i percorsi possibili e le soluzioni più convenienti” per aiutare a proteggere il futuro dei cittadini europei.
Su ft.com

Aumentare le difese aeree. Armin Papperger, Ad di Rheinmetall, ha dichiarato che i leader UE dovrebbero prendere in considerazione l’installazione di sistemi di difesa aerea a corto raggio simili all’Iron Dome di Israele, tra i timori della minaccia russa. Alla fine del 2022, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato l’iniziativa European Sky Shield, presentata come un modo per creare un sistema europeo di difesa aerea e missilistica attraverso l’acquisto congiunto di attrezzature. Ventuno Paesi vi hanno aderito. L’iniziativa ha fatto infuriare i funzionari francesi, che l’hanno considerata strategicamente confusa e mal concepita, in quanto escludeva i sistemi di difesa aerea di fabbricazione europea, tra cui il SAMP/T franco-italiano di MBDA.
Silvia Sciorilli Borrelli sul Financial Times

Putin teme la Nato. Non è un vertice europeo come gli altri, quello che si apre oggi a Bruxelles, perché sarà costretto a discutere seriamente di Ucraina, Russia e difesa collettiva. Dice Kaja Kallas, primo ministro estone, 47 anni: “La storia ci dice che in Europa le cose possano deteriorarsi in fretta. La differenza tra la Seconda guerra mondiale e oggi è che l’Ucraina continua a combattere e sta in piedi. Per questo la guerra non è andata oltre. Se non vogliamo che dilaghi, dobbiamo aiutare gli ucraini a difendersi. In gioco non c’è solo l’architettura della sicurezza europea ma quella globale”.
Adriana Cerretelli sul Sole

Postura di guerra. Sarà ancora una volta il conflitto in Ucraina il piatto forte del primo di quattro vertici europei che i Ventisette hanno in calendario da qui a fine giugno. C’è l’evidente timore di essere dinanzi a un bivio, alla luce dell’avanzata russa verso Odessa. Si parla ormai di “postura di guerra”, anche se permangono alcune divergenze tra i Paesi, soprattutto sull’idea di nuovo debito in comune. Molti i temi sul tavolo, ma tre dominano: la difesa, l’agricoltura, l’allargamento.
Beda Romano sul Sole

Industria europea della Difesa. La guerra d’aggressione della Russia contro l’Ucraina mette in pericolo la sicurezza dell’UE. Con la guerra all’orizzonte, gli Stati Uniti profondamente divisi sul loro continuo sostegno all’Ucraina e le pericolose tensioni in aumento in Medio Oriente e in molte altre regioni, è tempo che l’Europa prenda in mano la propria sicurezza per proteggere i propri cittadini e scoraggiare i suoi avversari. Abbiamo già iniziato a invertire la politica dei “dividendi di pace” – l’approccio volto a ridurre la spesa per la difesa e la produzione industriale associata – che ha prevalso a lungo dopo la fine della Guerra Fredda. Dal 2022, questo cambiamento di mentalità si è concretizzato con l’adesione di Svezia e Finlandia alla NATO, l’ingresso della Danimarca nella cooperazione europea in materia di difesa e la decisione degli Stati membri dell’UE di investire massicciamente nella difesa e di sostenere militarmente l’Ucraina con 28 miliardi di euro dall’inizio della guerra.
Thierry Breton sulla Vanguardia

Prepariamoci alla guerra. L’Europa si deve preparare alla guerra: nei giorni scorsi un appello così drammatico era stato lanciato da alcuni premier e dall’Alto Rappresentante Ue Josep Borrell. Adesso però c’è un salto di qualità. Perché nella bozza del documento con cui si dovrebbe chiudere il Consiglio europeo che prende il via oggi spunta addirittura un programma d’emergenza proprio in caso di attacco bellico. Nel testo si sottolinea la necessità «imperativa» di mettere a punto un piano per una «preparazione militare-civile rafforzata nonché coordinata» e di una «gestione strategica delle crisi nel contesto dell’evoluzione del panorama delle minacce».
Claudio Tito su Repubblica

Iron Dome. Uno scudo antimissilistico per difendere l’Europa dalle minacce aeree russe simile all’israeliano Iron Dome: è la proposta lanciata dall’ad di Rheinmetall, Armin Papperger. La creazione di uno scudo missilistico in Europa è certamente fattibile, e a beneficiarne potrebbero essere Italia e Francia. Il consorzio europeo Eurosam, formato da Mbda Italia, Mbda Francia e Thales, ha nel suo catalogo il sistema antimissilistico Samp/T, progettato per intercettare e distruggere una vasta gamma di minacce aeree in un raggio di 120 km e impiegato dagli eserciti di Roma e Parigi. Di questo sistema si era tornati a parlare a metà del 2023, quando i governi francese e italiano hanno deciso di inviare le batterie Samp/T in Ucraina per aiutare l’esercito di Kiev a proteggersi dagli attacchi russi.
Futura D’Aprile sul Domani

Test. Washington annuncia di aver condotto con successo un test nel Pacifico. Una risposta ai missili già operativi di Russia, Cina e Iran, mentre l’Unione sta a guardare. L’incubo per Bruxelles è che quest’arma devastante finisca nelle mani degli Huthi.
Stefano Piazza sulla Verità

Mattarella. L’Europa deve esprimersi in maniera chiara su quanto accade nella Striscia di Gaza. Il Consiglio Ue che si apre questo pomeriggio a Bruxelles può essere l’occasione giusta per trovare finalmente una sintesi. L’Italia cercherà di superare le divergenze e raggiungere una posizione comune: è l’impegno con cui Sergio Mattarella e Giorgia Meloni si sono congedati ieri, dopo il consueto pranzo di lavoro che precede i summit europei.
Ugo Magri sulla Stampa

Piace Fincantieri subacquea. Sul listino azionario italiano ha brillato il titolo Fincantieri con un rialzo del 7,52% a 0,672 euro con 15 milioni di euro scambiati. Il mercato sta premiando la nuova strategia dell’ad Pierroberto Folgiero di puntare anche sul segmento del subacqueo che rappresenta potenzialmente un mercato da 400 miliardi di dollari sino al 2030. «Con Leonardo c’è una joint venture, Orizzonti sistemi navali, che abbiamo deciso di rilanciare per farla diventare il luogo dell’ integrazione delle competenze, in una visione unitaria del sistema nave», ha inoltre specificato l’ad.
Emerick De Nardia su Mf

Capitale aerospazio. Gli stati generali dell’aerospazio internazionale riuniti a Grottaglie. Regione Puglia ed Enac con l’organizzazione di Aeroporti di Puglia, Distretto Tecnologico Aerospaziale e Criptaliae Spaceport, e la collaborazione di Puglia Sviluppo e Arti Puglia hanno dato il via ieri mattina alla 2° edizione del «Mediterranean Aerospace Matching», evento internazionale ospitato nell’aeroporto «Marcello Arlotta». Complessivamente sono previsti 115 interventi in rappresentanza di istituzioni, agenzie spaziale (Mi, Esa, Eurocontrol. Easa) grandi aziende (Boeing Italia, Airbus Italia, Leonardo, Avio Aero) e piccole e medie aziende del settore aerospaziale.
Maristella Massari sulla Gazzetta del Mezzogiorno

Trasporto aereo. Il trasporto aereo mondiale fa il pieno di passeggeri e di profitti. Dopo il boom del traffico e degli utili nel 2023 anche quest’anno è cominciato bene, secondo i dati della lata. In gennaio la domanda globale è aumentata del 16,6% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, a livello complessivo il traffico passeggeri è vicinissimo ai livelli pre-Covid. L’analisi dei risultati dei tre grandi raggruppamenti (Lufthansa, Air France-Klm, Iag) e della maggiore low cost (Ryanair) evidenzia che nel 2023 c’è stato un aumento di 16,87 miliardi di euro dei ricavi aggregati, da 89,29 a 106,16 miliardi (+18,9%). Nello stesso periodo gli utili netti aggregati dei quattro gruppi sono aumentati del 110%, da 3,53 a 7,45 miliardi. Invece Ita ha ancora il bilancio in rosso. La società guidata da Antonino Turicchi ha dichiarato che i ricavi hanno superato i 2,4 miliardi e che l’Ebitda, il margine operativo lordo, nel 2023 è positivo per qualche decina di milioni.
Gianni Dragoni sul Sole

Boeing. Boeing lancia l’allarme liquidità dopo il rallentamento della produzione del 737 Max imposta dalle autorità aeronautiche statunitensi come conseguenza dell’incidente dell’Alaska Airlines dello scorso 5 gennaio. Il direttore finanziario Brian West, parlando a una conferenza a Londra, ha previsto che il gruppo brucerà più liquidità di quanto stimato a gennaio, tra 4 miliardi e 4,5 miliardi di dollari nel primo trimestre.
Mara Monti sul Sole

Una ferrovia sulla Luna. I primi passi concreti esistono già. Si è deciso che la società Northrop Grumman, attiva nel settore degli armamenti e dei viaggi spaziali, avrebbe realizzato lo studio per una ferrovia lunare. L’azienda statunitense è la terza del settore a livello mondiale. Il cliente Darpa è uno dei promotori della realizzazione di idee rivoluzionarie per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Il budget annuale ammonta a quasi quattro miliardi di dollari (circa 3,7 miliardi di euro). Il progetto fa parte del progetto LunA-io, una descrizione di un concetto statunitense per costruire un’infrastruttura lunare entro dieci anni. I settori della trasmissione e della trasmissione lunare, dell’energia e delle comunicazioni sono i pilastri dei servizi commerciali pianificati sulla Luna e i suoi dintorni entro il 2035.
Gerhard Hegmann su Welt

Opportunità. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è stata un campanello d’allarme in molti sensi. Da allora, i governi hanno voluto investire più denaro nei loro eserciti e nella marina. Quando si tratta di navi da guerra e sottomarini, la tecnologia tedesca è tra le migliori che si possano trovare. Il gruppo cantieristico Thyssenkrupp Marine Systems (TKMS) è addirittura leader del mercato mondiale dei sottomarini non nucleari. L’industria e l’impresa sono strategicamente importanti per il Paese, soprattutto di questi tempi. Eppure questo tesoro potrebbe ora andare a un investitore finanziario statunitense. La società madre Thyssenkrupp consente alla società di investimento Carlyle di esaminare da vicino i libri contabili della filiale del cantiere navale TKMS: un passo importante nelle trattative di vendita. Carlyle utilizza il denaro degli investitori per acquistare aziende per poi rivenderle con profitto dopo pochi anni. Questi investitori sono controversi; l’allora presidente della SPD Franz Müntefering coniò per loro il termine “locuste” nel 2005. E ora una cavalletta del paese che Donald Trump potrebbe presto governare di nuovo dovrebbe ingoiare i cantieri navali tedeschi? All’inizio sembra una pessima idea.
Bjorn Finke su Sueddeutsche Zeitung

Europa e Africa.* Avere una visione strutturale significa pensare che tutto ciò che è legale nel movimento delle persone va bene, tutto ciò che illegale va contrastato. Questo è il principale spartiacque. È evidente che, se guardiamo al Mediterraneo centrale, l’area dove fondamentalmente è protagonista la Guardia Costiera italiana, dobbiamo pensare a costruire canali di immigrazione legale. È tutto questo passa necessariamente attraverso un nuovo rapporto tra Europa e Africa». Minniti ha portato a Leonardo lo sguardo appassionato sulle cose del mondo, altrimenti detto geopolitica, determinazione all’obiettivo e rapporti internazionali consolidati. E, ovviamente, voglia di provare a cambiare le cose «passo dopo passo, perché questo è il compito di ogni serio riformista».
Giampiero Cazzaro sul Notiziario della Guardia Costiera

Il treno del vento. Quando nel 2015 i giapponesi di Hitachi comprarono da Finmeccanica, oggi diventata Leonardo, AnsaldoBreda, la storica azienda italiana specializzata nella costruzione di treni dalla fine dell’800, nello stabilimento di Pistoia e nelle altre fabbriche della Penisola si temeva una rapida colonizzazione. Una decina d’anni dopo sono invece gli impianti tricolore a essere diventati un modello per tutto il colosso asiatico. Qui si costruisce il nuovo Frecciarossa 1000: lungo 200 metri, capace di arrivare a 350 km orari e di trasportare 460 passeggeri. Una commessa da un miliardo di euro.
Jacopo Orsini sul Messaggero

ECONOMIA

Tassi. I funzionari della Federal Reserve degli Stati Uniti hanno indicato ieri che prevedono ancora di tagliare i tassi di interesse di 75 punti base quest’anno, un segno di fiducia nel fatto che l’inflazione si stia raffreddando a sufficienza per ridurre i costi di finanziamento. Le previsioni sui tassi, pubblicate dalla banca centrale statunitense, sono arrivate dopo che il Federal Open Market Committee ha votato all’unanimità per lasciare i tassi invariati a un massimo di 23 anni, dal 5,25% al 5,5%.
Kate Duguid sul Financial Times

Tassi. La Banca centrale lascia il costo del denaro invariato, come atteso, ma non cambia le previsioni sui tre tagli nel 2024: mercato rassicurato. Previsti meno tagli nel 2025 e 2026. II presidente Powell: «L’inflazione è ancora troppo alta e i progressi nel portarla giù non sono garantiti».
Riccardo Sorrentino sul Sole

Bce. La presidente della Bce Christine Lagarde pronta a chiudere la fase delle strette monetarie: “Lo faremo se le previsioni saranno confermate”.
Fabrizio Goria sulla Stampa

Frena l’industria. A gennaio l’indice della produzione elaborato dall’Istat è diminuito dell’1,2% rispetto a dicembre. Al netto degli effetti di calendario, l’indice complessivo ha registrato una diminuzione in termini tendenziali del 3,4%. Già svanita l’illusione di dicembre, con la rilevazione di gennaio ad annullare del tutto il progresso registrato a fine 2023. Una frenata corale che l’Istat registra in 13 settori su 16: l’unico manifatturiero in senso stretto a “salvarsi” è il comparto alimentare, in progresso però soltanto dello 0,6%. Per le piastrelle la caduta è del 25%. Nelle biciclette, invece, la produzione si è praticamente dimezzata.
Luca Orlando sul Sole

Investimenti dall’estero. Le imprese a controllo estero in Italia contribuiscono per quasi il 33% della spesa privata in ricerca e sviluppo, cifra che nel 2021 ha raggiunto i 5 miliardi di investimenti, segno di una forte propensione all’innovazione. Rappresentano oltre il 34% del totale dell’export, sono principalmente attive nel manifatturiero e nel settore automobilistico. Rappresentano il 12% delle domande di brevetti. Gli investimenti hanno avuto una crescita notevole nel 2014-2022: nel 2022 le grandi imprese, sia estere sia italiane, hanno effettuato circa un decimo degli investimenti dell’industria e il 6% dei servizi. È quanto emerge dal V Rapporto dell’Osservatorio Imprese estere di Confindustria e Luiss.
Nicoletta Picchio sul Sole

Pnrr e Corte dei Conti. Nuovo scontro sul Pnrr tra il Governo e la Corte dei Conti, che era già stata esclusa dai controlli preventivi. Alle critiche dei magistrati contabili che hanno rilevato come la revisione dei fondi comporterà problemi di finanziamento per la sanità hanno replicato ieri sia la premier Giorgia Meloni, sia il ministro Raffaele Fitto. «Il Pnrr assegnava complessivamente 15 miliardi e 625 milioni alla sanità. Dopo la revisione la dotazione resta di 15 miliardi e 625 milioni, più 500 aggiuntivi per l’incremento dei costi delle materie prime» ha detto Meloni alla Camera.
Mario Sensini sul Corriere

Pace fiscale con i Comuni. La pace fiscale estesa anche alle imposte locali, Imu e Tari e tasse per l’occupazione del suolo pubblico? Il governo ci sta pensando. «Sono in corso approfondimenti istruttori» ha spiegato ieri il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti durante il question time nel corso del quale ha anche frenato sull’ipotesi di metter mano tasse sugli extraprofitti delle banche per ricavare risorse da redistribuire mentre ha annunciato che in assenza di un accordo a livello Ocse entro giugno il governo conta di modificare la web tax tenendo conto del quadro dei rapporti internazionali.
Paolo Baroni sulla Stampa

Tax free. Donazioni informali e donazioni indirette senza imposta perché non c’è obbligo di registrazione. La tassazione scatta infatti solo se tali liberalità risultano da atti sottoposti a registrazione oppure se sono registrate volontariamente o se, avendo valore superiore a un milione di euro, la loro effettuazione viene dichiarata dal contribuente nel contesto di una procedura di accertamento di tributi. Lo afferma la Sezione tributaria della Corte di Cassazione.
Angelo Busani sul Sole

Basta tirocini gratis. Il commissario Ue lancia la direttiva per 1,5 milioni di apprendisti: “Riconoscere il loro lavoro con stipendio e rappresentanza sindacale”. Serve manodopera qualificata per il Green Deal o la concorrenza sleale cinese ci sconfiggerà.
Emanuele Bonini sulla Stampa

Confindustria. Emanuele Orsini, vice presidente uscente di Confindustria, presenterà il suo programma al consiglio generale di viale dell’Astronomia in vantaggio di una manciata di voti nella corsa al vertice. Una distanza che Edoardo Garrone, numero uno di Erg e del Sole 24 Ore, conta di colmare raccontando alla platea come immagina la sua Confindustria. I saggi, poi, illustreranno i risultati delle consultazione spiegando anche i motivi dell’esclusione del presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, dalla votazione del 4 aprile. I votanti, a scrutinio segreto, saranno 183: quattro anni fa Carlo Bonomi aveva avuto 123 preferenze contro le 60 di Licia Mattioli, oggi gli sfidanti sono molto più vicini.
Giuliano Balestrieri sulla Stampa

Banche alleate in ritirata. Russia all’angolo sul fronte dei pagamenti internazionali. Le banche straniere una dopo l’altra stanno ritirando il loro appoggio. Un voltafaccia improvviso e sincronizzato, che coinvolge tutti i maggiori alleati di Mosca.
Sissi Bellomo sul Sole

Petrolio russo. A giudicare dalle scelte dalle raffinerie indiane, la decisione dell’amministrazione Biden di irrigidire delle sanzioni verso l’industria petrolifera russa sta dando i suoi frutti. Nei giorni scorsi Bharat Petroleum, Indian Oil e Reliance Industries hanno acquistato complessivamente 7 milioni di barili di greggio made in Usa destinato a essere imbarcato ad aprile. È il dato più alto da quasi un anno ed è parziale, perché a partire da giugno e per quattro mesi Bharat Petroleum si vedrà consegnare da Bp un altro milione di barili al mese di West Texas Intermediate.
Marco Masciaga sul Sole

Google paghi. La Francia continua a essere pioniera nella difesa del copyright dei contenuti giornalistici diffusi sulle piattaforme. L’Antitrust francese ha comunicato di aver inflitto a Google una multa di 250 milioni di euro per violazione delle norme sulla proprietà intellettuale dell’Ue nel rapporto con gli editori di media. La multa riguarda in particolare il chatbot AI Bard di Google, dotato di intelligenza artificiale, ribattezzato Gemini, che è stato addestrato su contenuti di editori e agenzie di stampa, senza informarli.
Anais Ginori su Repubblica

Deepfake. Si moltiplicano gli innovatori che tentano di arginare la sovrapposizione tra contenuti originali e falsi con rischi di disinformazione, come ha rilevato il World Economic Forum. L’israeliana Clarity ha sviluppato un software per contrastare i deepfake e ha appena chiuso un round da 16 milioni di dollari. E c’è una start up emiliana nata meno di due anni fa che è scesa in campo per smascherare i falsi prima che siano diffusi: l’headquarter di TrueScreen è a Bologna ma i mercati sono ovunque nel mondo.
Giampaolo Colletti sul Sole

Poste. “Siamo riusciti negli anni a fare meglio di quanto prefissato. Il nuovo piano strategico prevede una crescita dell’utile netto del 20% in 5 anni, ma nella stagione 2019-2023 l’aumento è stato pari al 44%” spiega Matteo Del Fante, Ad di Poste Italiane. Quando opererà a pieno regime la SuperApp con il digital payment wallet? “La SuperApp è già attiva, ma in parallelo va avviata la migrazione dei nostri clienti che utilizzano le altre app di Poste, con la dovuta attenzione nell’evitare di perdere clienti nella fase di passaggio. La migrazione verso la SuperApp, con il nuovo wallet per i pagamenti e con l’accesso a tutti i servizi e prodotti di Poste, avverrà nel 2025”.
Andrea Ducci sul Corriere

Nomine. Arrivato al giro di boa del piano industriale, il ceo Carlo Messina si appresta a ridisegnare il top management di Intesa Sanpaolo. Giovedì 28 marzo il cda della banca dovrebbe approvare un nuovo assetto della prima e seconda linea. La riorganizzazione potrebbe interessare 25 posizioni, tra cui alcuni ruoli di primo piano. Nicola Fioravanti per esempio, oggi a capo della divisione insurance, dovrebbe passare alla guida delle operations mentre Paolo Grandi, banchiere di lungo corso e oggi chief governance officer, potrebbe lasciare il gruppo.
Luca Gualtieri su Mf

Ita-Lufthansa. In due analitiche memorie, Lufthansa spiegherà agli ex premier italiani quanto sia impegnativo per noi europei fronteggiare le compagnie aeree statunitensi, cinesi, mediorientali, indiane, sempre più grandi e più agguerrite. Le due memorie sono il contributo di Lufthansa ai Rapporti che Draghi e Letta stanno scrivendo su incarico di Bruxelles. Il primo traccerà la rotta verso una maggiore competitività dell’Ue; il secondo descriverà il futuro possibile del Mercato unico.
Aldo Fontanarosa su Repubblica

Lamborghini. Lamborghini è il marchio automobilistico italiano più popolare al mondo, secondo una nuova ricerca, e batte anche la Ferrari. Non è solamente questa notizia a far sorridere Stephan Winkelmann, presidente e ceo di Automobili Lamborghini che, presentando i risultati finanziari 2023, conferma la costante crescita dell’azienda di Sant’Agata Bolognese, «record su record», piazzandosi come leader dell’automobile sportiva di lusso. Sono state superate, per la prima volta, le 10mila unità consegnate.
Bianca Carretto sul Corriere

Allarme moda, la Cina non compra più. Il primo tassello a cadere nel domino borsistico del lusso di ieri è stato quello di Kering, che ha visto il suo titolo crollare a Parigi trascinando con sé altri gruppi del settore. Il colosso proprietario di marchi come Gucci, Balenciaga, Saint Laurent o Bottega Veneta, ha chiuso una delle peggiori sedute della sua storia perdendo l’11,91% , con più di 6 miliardi di euro di capitalizzazione andato in fumo. Stessa tendenza per Lvmh, a -1,63%, mentre Hermès ha incassato un debole +0,02%. Il contraccolpo, però, si è sentito nelle Borse di tutto il mondo: -2,2% per il titolo di Prada ad Hong Kong, -3,3% Burberry a Londra e -0,4% Moncler a Piazza Affari. Il tonfo di Kering è arrivato all’indomani del profit warning annunciato per il primo trimestre del 2024, dove si attende un calo del 10% dei ricavi su base annua.
Danilo Ceccarelli sulla Stampa

Conflitto su Agi. L’agenzia Agi proclama due giorni di sciopero contro la possibile cessione della testata al gruppo del deputato leghista e ras delle cliniche nel Lazio Antonio Angelucci. L’Eni, proprietaria della testata, cerca di gettare acqua sul fuoco: “Come già avvenuto altre volte in passato, Eni ha ricevuto una manifestazione di interesse spontanea da parte di un soggetto interessato ad Agi: ne è seguita una interlocuzione preliminare. Ad oggi non c’è un negoziato in corso”. Ma sulla possibile cessione si annunciano già interrogazioni parlamentari dal Pd e del M5S per il possibile conflitto di interesse.
Antonio Fraschilla su Repubblica

POLITICA MONDO

Consiglio Europeo. Oggi si apre il Consiglio per cercare un fronte comune sulla sicurezza, restano divisioni su eurobond per armarsi e asset russi per gli aiuti a Kiev. Il documento: serve un piano per reagire a una crisi da un punto di vista civile e militare.
Marco Bresolin sulla Stampa

Truppe. Oleksiy Danilov, 62 anni, noto consigliere del presidente Zelensky e responsabile del Consiglio nazionale per la difesa ucraino: «Ogni Paese ha il diritto di mandare truppe. Noi speriamo nella vostra solidarietà. Non dimenticate che però la Russia già da molti anni attacca i cyber spazi europei, siete già in guerra. Ho tanti amici in Italia che sarebbero contenti di inviare i loro soldati da noi».
Lorenzo Cremonesi sul Corriere

Ucraina. Secondo Ian Bremmer, analista strategico e fondatore di Eurasia Group, sulle tentazioni di Macron di inviare truppe in Ucraina pesano tre fattori. «Il primo è quanto emerso dall’incontro Orban-Trump con i proclami di quest’ultimo di chiudere i rubinetti al sostegno americano a Kiev; il secondo è la lentezza con cui la Camera Usa discute se approvare o meno l’assistenza per l’Ucraina. Infine, c’è la realtà sul campo: inutile fingere di non vedere che gli ucraini non riescono a tenere le linee difensive e che i russi probabilmente conquisteranno ulteriore terreno».
Alberto Simoni sulla Stampa

Ucraina. Oltre 7.000 desaparecidos denunciati dal governo ucraino, ma anche trasferimenti forzati della popolazione verso la Russia, torture elette a sistema, prigioni segrete, abusi sessuali, minacce generalizzate: dopo le accuse continue da parte del governo di Kiev, adesso anche un nuovo rapporto delle Nazioni Unite torna a puntare il dito contro la politica di Mosca nei territori ucraini occupati.
Lorenzo Cremonesi sul Corriere

Moldavia. La presidente moldava Maia Sandu ama ripetere un proverbio: vorba buna mult aduce, una buona parola porta molti risultati. La parola buona, per lei, sarà il «sì» che quasi due milioni di moldavi dovranno pronunciare col futuro referendum sull’adesione all’Ue. Un risultato che sembra già scritto: «Il sì all’Europa sarà scolpito nella Costituzione – prevede l’economista cresciuta alla Banca mondiale – e confermerà il nostro futuro per decenni. A qualsiasi governo, sarà vietato cambiare la nostra linea politica. Perché dalla cultura agli imprenditori, tutti in Moldavia si vedono già in Europa. E ci chiedono di fare il più presto possibile».
Francesco Battistini sul Corriere

L’anno di Putin. Mark Galeotti, uno dei più ascoltati esperti di Russia, dice di non credere affatto alla minaccia atomica»: «Putin potrebbe essere tentato solo in caso di eventi catastrofici nell’occupata Crimea, per esempio, ma anche ciò mi pare decisamente improbabile. In passato ha pensato più volte di dimettersi. Ora non può farlo perché, in un Paese senza rule of law come la Russia, se lasciasse il potere, rischierebbe grosso. Quindi deve rimanere dietro la scrivania, almeno fino a quando non potrà cantare vittoria agli occhi del Paese o imporsi in eventuali negoziati di pace».
Antonello Guerrera su Repubblica

Israele. John Allen, ex generale dei Marines, ha comandato la missione Isaf della Nato in Afghanistan ed è stato inviato speciale di Barack Obama per la lotta all’Isis, nonché suo consigliere sul Piano di pace israelo-palestinese. Martedì è intervenuto al Next Forum, organizzato a Milano da Ispi e Bocconi. «Israele deve confrontarsi con la realtà e capire che non ci può essere una vittoria finale contro Hamas – ha affermato -. Anzitutto perché, per come è stata condotta la guerra, nessuno può sapere quanti combattenti siano stati effettivamente uccisi. E poi perché l’offensiva israeliana ha radicalizzato una vasta fetta di popolazione araba e musulmana nel mondo in una misura che non avevamo mai visto prima».
Samuele Finetti sul Corriere

Cina e Australia. Il ministro degli Esteri cinese ha esortato l’Australia a non lasciare che “qualsiasi terza parte” perturbi la stabilizzazione delle relazioni bilaterali, nella prima visita di alto livello di un funzionario cinese in sette anni, mentre i due Paesi cercano di ripristinare le relazioni che sono precipitate durante la pandemia.
Joe Leahy sul Financial Tiomes

Irlanda. Sorpresa e choc in Irlanda per le dimissioni inaspettate del primo ministro Leo Varadkar. il capo del governo di Dublino ha annunciato ieri che lascerà immediatamente la guida del suo partito, la formazione di centrodestra Fine Gael, e quella dell’esecutivo il mese prossimo, non appena sarà designato il suo successore. Varadkar ha citato ragioni «personali e politiche» dietro la sua decisione: «Non sento più di essere la persona migliore per questo lavoro. Noi politici siamo esseri umani e abbiamo le nostre limitazioni».
Luigi Ippolito sul Corriere

POLITICA ITALIA

Scintille. La premier Giorgia Meloni interviene in Aula dopo le polemiche sulle elezioni in Russia e il conflitto in Ucraina. «Non ho avuto bisogno di arrivare al governo per garantire il sostegno a Kiev. Contano i voti». L’abbraccio con il leader della Lega Matteo Salvini. Sulla vittoria di Putin la segretaria del Pd Elly Schlein attacca la premier ricordando il messaggio di felicitazioni che aveva inviato allo zar dopo le elezioni del 2018. Poi l’attacco del leader del M5S Giuseppe Conte che accusa la premier di portarci alla terza guerra mondiale.
Marco Cremonesi Sul Corriere

Plateale. Salvini, per paura che Meloni punti a sventolare all’Europee l’elezione diretta del capo del governo, lasciando lui senza vessillo, ha messo il veto e preteso che il governo ritirasse la richiesta di urgenza per il ddl di Alfredo Mantovano. La botta di freno alla cybersicurezza non ha ovviamente fatto piacere al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha irritato Tajani e ha innervosito la premier, che della protezione dei dati e delle reti dagli attacchi esterni vuol fare un cavallo di battaglia del G7. Eppure Meloni ha chiesto ai suoi di sdrammatizzare, perché sa che tensioni e rivalità con Salvini continueranno fino alle Europee ed esasperare gli animi non porta voti.
Monica Guerzoni sul Corriere

Lega. Il conflitto a bassa intensità tra Meloni e Salvini non si placherà fino a dopo le Europee. Ieri però è stata giornata di decantazione. Le ire leghiste erano al massimo dopo la richiesta di urgenza sulla cyber-security. Il rischio concreto sarebbe stato che il provvedimento contro gli attacchi informatici avrebbe preso il posto, nell’ordine dei lavori della Camera, delle Autonomie regionali.
Marco Cremonesi sul Corriere

Bari. Blitz del Viminale dopo l’inchiesta sul voto di scambio. Il Comune del centrosinistra potrebbe essere sciolto per mafia. L’operazione partita dopo un summit del centrodestra. Il sindaco Decaro in lacrime: “Un sabotaggio, rinuncio alla scorta”. Il caso Bari esplode all’indomani dei 150 arresti che hanno coinvolto anche una consigliera comunale, Maria Carmen Lorusso, eletta con il centrodestra ma poi passata, con il marito, l’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri, nelle file di Decaro. Il ministro dell’Interno Piantedosi, attaccato dal centrosinistra: «E’ un accesso ispettivo per verificare i fatti».
Davide Carlucci su Repubblica

Lascio la scorta. Antonio Decaro è provato, amareggiato. Alle insinuazioni del centrodestra, alla decisione del ministro di nominare una commissione per valutare l’esistenza o meno di condizionamenti mafiosi al Comune di Bari, ha reagito mostrando in un’affollata conferenza stampa gli articoli che raccontano la lotta alla mafia condotta dalla sua amministrazione. Ha reagito difendendo la città e il suo operato, quello di un sindaco sotto scorta. «Io – ha spiegato – ho paura per me e per la mia famiglia, però un sindaco non si può girare dall’altro lato».
Gabriella De Matteis su Repubblica

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