Rassegna stampa 1 giugno

SICUREZZA

EarthCare. Presto potremo contare su dati più precisi e accurati per conoscere meglio la relazione fra nuvole, aerosol e radiazioni e i loro effetti combinati sul sistema climatico e sulla terra grazie al satellite dell’ESA “EarthCARE”. Trasmettitore laser realizzato da Leonardo a Pomezia e Campi Bisenzio.
Leonardo Ventura su Tempo

830 aziende e 24.400 occupati. Leonardo conta nel Lazio oltre 6.600 addetti, a cui si aggiungono gli oltre 3.250 addetti delle joint ventures in campo spaziale e della Difesa. Sono presenti nella regione anche le partecipate Avio, Eletteronica e Orizzonte Sistemi Navali. L’ecosistema produttivo guidato da Leonardo nel Lazio è composto da circa 830 aziende, con 24.200 occupati complessivi. Elettronica e Spazio sono i business di riferimento del sito di Pomezia con circa 570 addetti
su Tempo

Boeing. Boeing si è impegnata a migliorare la sicurezza e la qualità della sua produzione attraverso la formazione, la semplificazione dei processi e l’eliminazione dei difetti, in seguito alle pressioni degli enti regolatori statunitensi. Il CEO Dave Calhoun ha presentato un piano di rinnovamento alla Federal Aviation Administration (FAA), che includeva sei metriche di performance per valutare i progressi. Questo piano è stato richiesto dopo che un pannello di un Boeing 737 Max si è staccato durante un volo, sollevando preoccupazioni sulla sicurezza e richiamando all’attenzione gli incidenti mortali dei Max nel 2018 e 2019. La FAA ha limitato la produzione del Max a 38 aerei al mese e incontrerà settimanalmente Boeing per monitorare i miglioramenti, mentre il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti valuta se presentare nuove accuse penali contro l’azienda per violazioni precedenti.
Claire Bushey su Financial Times

Sorvegliato speciale. A quasi sei mesi dall’incidente di Alaska Airlines, Boeing rimane sotto la severa sorveglianza della FAA, l’agenzia americana per il volo, che non ha ancora approvato le misure di sicurezza proposte dall’azienda per il 737 MAX. La FAA ha bloccato l’aumento della produzione del modello in seguito all’incidente in cui un portellone si è staccato durante il decollo. Il Safety and Quality Plan presentato da Boeing non ha soddisfatto l’agenzia, che continua a monitorare da vicino la situazione. Il direttore della FAA, Mike Whitaker, ha espresso dubbi sulla possibilità che Boeing riceva l’approvazione per incrementare la produzione nei prossimi mesi
Mara Monti su Sole 24 Ore

Rischio stop. La notizia era nell’aria già da qualche settimana, ma l’effetto doccia gelata c’è stato lo stesso. Lo stabilimento di Grottaglie della Leonardo spa, capofila della Divisione aerostrutture del Gruppo in Puglia, va verso lo stop di 4 mesi per problemi di magazzino legati all’accumulo di fusoliere. I vertici di Leonardo hanno comunicato la notizia ieri pomeriggio ai rappresentanti dei sindacati metalmeccanici. Non sono ancora chiare le modalità con cui avverrà il fermo delle attività e quanti dipendenti coinvolgerà. Tutto questo sarà oggetto, già nelle prossime settimane, di un negoziato sindacale che coinvolgerà i vertici dell’azienda e i rappresentanti dei lavoratori.
su Gazzetta del Mezzogiorno

I progetti di Indra Gmv e Navantia. Per articolare il sostegno pubblico ai progetti di difesa europei, la CE ha lanciato il Fondo europeo per la difesa (FES), che ha una dotazione di circa 8 miliardi di euro per il periodo tra il 2021 e il 2027. Di questa cifra, un terzo è destinato alla ricerca per affrontare le minacce attuali e future e due terzi per cofinanziare iniziative di sviluppo delle capacità. Per l’anno 2023 sono stati stanziati fondi per un totale di 1.031 milioni per sostenere un totale di 54 progetti industriali di diverse aziende, tra cui figura una variegata popolazione di rappresentanti spagnoli come Indra, Escrbano, GMV, Navantia, Airbus, Sener, ITP, Sapa o Santa Bárbara, tra gli altri gruppi.
Carlos Drake su Expansión Fin de Semana

I cannoni di Rheinmetall dietro i cannonieri del Borussia. Rheinmetall, colosso tedesco del settore difesa e principale produttore europeo di munizioni, ha stretto una partnership pluriennale con il Borussia Dortmund, segnando la prima volta che un’azienda del settore difensivo sponsorizza un club di Bundesliga. L’accordo, che interviene in un contesto di cambiamento di percezione delle aziende armiere in Germania a seguito del conflitto tra Russia e Ucraina, prevede la visibilità del logo di Rheinmetall sugli spazi pubblicitari degli stadi e durante le conferenze stampa, ma esclude le maglie dei giocatori. Il presidente del Borussia Dortmund, Hans-Joachim Watzke, ha enfatizzato l’importanza della sicurezza e della difesa per la democrazia, mentre il ministro dell’Economia Robert Habeck ha definito l’accordo “insolito”.
su Sole 24 Ore

Via libera. Gli Stati Uniti e la Germania hanno autorizzato l’Ucraina ad utilizzare le armi fornite dai due paesi per colpire obiettivi all’interno della Russia, segnando un cambiamento significativo nella politica. Il presidente americano Joe Biden ha dato il via libera all’Ucraina per colpire obiettivi legati all’offensiva russa nella regione di Kharkiv. Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha dichiarato che gli Stati Uniti continueranno ad adattare le loro politiche sull’uso delle armi da parte dell’Ucraina, mentre il portavoce del Cancelliere tedesco ha confermato che l’Ucraina ha il diritto di difendersi secondo il diritto internazionale, anche con le armi fornite. I ministri degli esteri della NATO hanno accolto favorevolmente il cambiamento di politica degli Stati Uniti, mentre la Russia ha definito la decisione un’escalation seria, minacciando di distruggere qualsiasi arma occidentale usata per attaccarla
Henry Foy su Financial Times

Putin userà il nucleare? Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti hanno fornito a Kyiv missili a lungo raggio per colpire le forze del presidente Putin dall’inizio dell’assalto della Russia all’Ucraina nel 2022. Questi missili sono stati usati con effetti devastanti, inclusa la Crimea, mentre l’Ucraina ha utilizzato i propri razzi e droni per colpire obiettivi in Russia. Tuttavia, mentre le forze di Putin bombardano Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina, Gran Bretagna e Francia hanno dato il permesso all’Ucraina di usare le loro armi contro obiettivi militari in Russia, e gli Stati Uniti hanno recentemente cambiato politica, permettendo attacchi con i loro missili. Di fronte alla possibilità di attacchi occidentali sul suolo russo, non è chiaro come risponderà il Cremlino, che ha minacciato l’uso di armi nucleari ma le cui minacce sembrano indebolirsi con la ripetizione. Oltre all’opzione nucleare, la Russia potrebbe rispondere con attacchi informatici o azioni militari nella regione baltica per testare l’impegno della NATO
Marc Bennetts su Times

Per noi il tempo è vita. L’intervista a Zelenskiy è arrivata forse nel momento più difficile per l’Ucraina dall’inizio della guerra. Zelenskiy ha insistito, tuttavia, sul fatto che era troppo presto per cancellare il Paese e che è rimasto ottimista nonostante tutte le sue frustrazioni. “Non sono affatto disperato… non mi sento come se fossimo su una nave che affonda e che sta andando verso il fondo. Non stiamo gridando ‘salvateci’:” Lui però grida di più urgenza. La Russia è all’offensiva nella regione di Kharkiv, un progresso che è arrivato dopo mesi di ritardo da parte del Congresso degli Stati Uniti per l’approvazione di un importante pacchetto di sostegno, che limita le capacità di battaglia dell’Ucraina.
su Guardian

L’Italia prudente dice no. Da dicembre 2023, l’Italia non ha inviato ulteriori aiuti militari a Kiev, rimanendo indietro rispetto agli alleati della NATO nel sostegno all’Ucraina. Il ministro della Difesa italiano non ha specificato quando verrà approvato il prossimo pacchetto di aiuti, il nono da inizio conflitto. Durante l’assemblea dei parlamentari NATO, la delegazione italiana si è divisa sul voto di un emendamento che permetterebbe a Kiev di usare le armi oltre i propri confini, con solo due esponenti del PD a favore. Il ministro degli Esteri Tajani sottolinea che l’articolo 11 della Costituzione italiana limita l’uso delle armi fornite, mentre il ministro della Difesa Crosetto apre a interpretazioni sull’uso delle armi per la difesa dell’Ucraina. Intanto, l’Italia si prepara a ospitare il G7 e partecipare al vertice NATO a Washington, mentre le elezioni europee si avvicinano
Francesco Verderami su Corriere della Sera

Italia isolata. La NATO sta ridefinendo il proprio sostegno militare all’Ucraina, con Germania e Stati Uniti che hanno approvato attacchi mirati oltre il confine russo. L’Italia rimane isolata in questa posizione, poiché il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito che, in base alla Costituzione italiana, le armi del paese non possono essere usate per colpire la Russia. La NATO sostiene il diritto dell’Ucraina all’autodifesa, incluso l’attacco a installazioni militari russe, ma l’Italia e l’Ungheria rimangono contrarie. Alcuni paesi, come i Paesi Bassi e la Danimarca, sono disposti a fornire ulteriori capacità offensive, mentre altri, come il Belgio, pongono restrizioni. Il vertice di Washington affronterà il sostegno economico-militare e i passi verso l’adesione dell’Ucraina alla NATO.
Marco Bresolin su Stampa

Sciogliere la Nato. Marco Tarquinio, candidato indipendente nelle liste del Pd per le elezioni europee, sostiene che la NATO ha perso la sua natura difensiva e si è trasformata in un’alleanza offensiva, alimentando la guerra anziché prevenirla. Critica l’uso delle armi occidentali in conflitti come quello in Ucraina e propone la creazione di una nuova alleanza paritaria tra Stati Uniti e Unione Europea. Tarquinio, ex direttore di Avvenire, mette in guardia sul rischio di una guerra convenzionale ad alta intensità in Europa e suggerisce di sciogliere la NATO per evitare di precipitare in un conflitto più ampio, alimentato dalle attuali dinamiche dell’alleanza
Marco Tarquinio su Il Fatto Quotidiano

Una rivoluzione che mette in pericolo le democrazie. Il premio Nobel per l’Economia David Card mette in guardia sui rischi che l’intelligenza artificiale (AI) potrebbe comportare per le democrazie, pur riconoscendone il potenziale rivoluzionario. Card non crede che l’AI avrà un impatto tanto dirompente quanto l’elettricità, ma sottolinea che il prossimo decennio sarà decisivo per capire come gestirla. L’AI potrebbe migliorare o sostituire alcuni lavori, ma è essenziale che sia l’umanità a decidere come utilizzarla, non il contrario. Card evidenzia anche la necessità di affrontare le sfide poste dalle fake news e dalla manipolazione dell’opinione pubblica, oltre a riconoscere il contributo dell’Italia alla formazione scientifica globale attraverso l’esportazione di studenti qualificati
Fabrizio Goria su Stampa

Cavaliere. Villano, 83 anni, è fondatore, presidente e amministratore delegato di Officine Meccaniche Irpine, attiva nella produzione di componentistica per i settori aerospaziale, della difesa e dell’automotive. Ha lanciato l’azienda avviando rapporti di fornitura con operatori come Selenia e Alenia e puntando sull’alta specializzazione delle produzioni. Oggi Officine Meccaniche Irpine collabora con Leonardo
su Corriere del Mezzogiorno Campania

No alla guerra si alla ricerca. Il Consiglio d’Amministrazione (CDA) dell’Università Ca’ Foscari di Venezia ha espresso profondo rammarico per il deterioramento dei rapporti di scambio e collaborazione con le università israeliane, a causa del conflitto israelo-palestinese. Durante la riunione del CDA, è stata manifestata solidarietà alla rettrice per gli attacchi verbali ricevuti e si è chiesto il rilascio degli ostaggi e la fine della repressione in Gaza e West Bank. L’ateneo ha sottolineato l’importanza di mantenere i legami intellettuali e non boicottare gli atenei israeliani, pur condannando la guerra. Infine, è prevista un’assemblea tra studenti e organi d’ateneo il 26 giugno per continuare il dialogo su questi temi.
Camilla Gargioni su Nuova Venezia

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Prudenza fiscale e crescita. Il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha evidenziato la necessità per l’Italia di adottare un piano credibile per la riduzione del debito pubblico e di riorientare la spesa a favore dello sviluppo, in un contesto di prudenza fiscale e crescita. Ha sottolineato l’importanza degli investimenti in tecnologia e l’incremento dell’immigrazione regolata per contrastare il calo demografico e sostenere l’occupazione. Panetta ha anche richiamato l’attenzione sulle sfide poste dalla transizione climatica e digitale, e sulla necessità di un’Unione Europea più integrata a livello di bilancio. Infine, ha messo in guardia sul rischio di una politica monetaria eccessivamente restrittiva e ha invitato le banche a una gestione prudente dei rischi di credito.
Enrico Marro su Corriere della Sera

L’agenda Panetta. Fabio Panetta, nuovo Governatore della Banca d’Italia, ha delineato un piano per rilanciare l’economia italiana, sottolineando che il Paese non è destinato al declino ma può crescere attraverso investimenti, innovazione e un maggiore flusso di immigrati. Ha evidenziato l’importanza di una risposta comune europea per affrontare la zavorra del debito pubblico e ha chiamato a una politica fiscale prudente affiancata da crescita e produttività. Panetta ha anche rilevato la necessità di completare l’Unione bancaria e di creare un mercato dei capitali integrato in Europa. Infine, ha messo in guardia sul rischio demografico che potrebbe ridurre la forza lavoro e ha proposto una gestione condivisa dell’immigrazione a livello europeo, bilanciando produzione e equilibri sociali.
Carlo Marroni su Sole 24 Ore

Orsini. Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha espresso apprezzamento per la relazione del Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, sottolineando la necessità di un cambio di passo in Europa. Orsini ha enfatizzato l’importanza di porre l’industria e la competitività al centro delle politiche europee, ritenendo inaccettabile un’Europa anti-industriale. Ha inoltre evidenziato la necessità di incrementare gli investimenti per migliorare la produttività e stimolare la crescita dei consumi, sottolineando il ruolo cruciale delle imprese, in particolare in Italia, secondo paese manifatturiero d’Europa. Infine, ha messo in luce l’importanza del capitale umano, con particolare attenzione all’Intelligenza Artificiale e alle nuove tecnologie, e la necessità di colmare il divario tra domanda e offerta di lavoro qualificato
su Sole 24 Ore

Giorgetti. Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha definito il debito pubblico italiano, che ammonta al 137,3% del PIL, una zavorra e ha sollecitato il governo a proporre un piano credibile per stimolare crescita e produttività. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha riconosciuto la necessità di affrontare il problema dei giovani laureati che lasciano l’Italia e ha menzionato la riforma fiscale come uno degli strumenti per incentivare la permanenza dei talenti nel paese. Le reazioni al discorso di Panetta sono state miste, con la maggioranza e il governo che hanno espresso un’accoglienza tiepida, mentre le opposizioni e le associazioni di categoria hanno mostrato maggiore entusiasmo. Temi come l’immigrazione regolare, l’integrazione europea e l’importanza di investimenti e capitale umano sono stati al centro del dibattito, con vari attori politici e sindacali che hanno espresso le loro posizioni in merito
Claudia Voltattorni su Corriere della Sera

Patuelli. Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), sostiene la necessità di un’Europa più integrata e di un piano credibile di riduzione del debito pubblico italiano, in linea con le indicazioni del Governatore della Banca d’Italia. Patuelli enfatizza l’importanza di una forte azione strategica europea, superando le normative frammentate e promuovendo l’unificazione, specialmente nel settore bancario. Riconosce il rafforzamento delle banche italiane e l’importanza di mantenere la liquidità per non restringere il credito, evidenziando anche l’attenzione ai rischi di deterioramento dei crediti e l’uso delle nuove tecnologie. Infine, Patuelli condivide la visione del Governatore sulla possibilità di ridurre i tassi di interesse, favorendo lo sviluppo, e apprezza l’approccio autorevole e sensibile del Governatore nelle sue Considerazioni Finali.
Mario Sensini su Corriere della Sera

Padoan. L’ex Ministro dell’Economia Carlo Padoan, ora presidente di Unicredit, enfatizza l’importanza di superare il sovranismo e di attuare riforme urgenti per rafforzare l’Unione Europea. Sottolinea la necessità di una governance europea riformata, con l’implementazione dell’unione bancaria e del mercato dei capitali, oltre a un nuovo piano di investimenti simile al Next Generation EU. Padoan riconosce la resilienza delle imprese italiane e il ruolo del risparmio privato nel sostenere l’Italia a livello internazionale, ma avverte della necessità di attrarre capitali privati per la crescita europea. Infine, concorda con l’importanza di affrontare temi come l’immigrazione e la cybersicurezza, pur rimanendo ottimista sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie
Eugenio Occorsio su Repubblica

Crosetto: si ai dazi. Guido Crosetto, Ministro della Difesa, ha sostenuto al convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria la necessità di proteggere l’industria europea, anche attraverso l’uso di dazi se necessario, per contrastare il divario con Cina e Stati Uniti. Ha criticato l’Unione Europea per la sua eccessiva regolamentazione a scapito della crescita. Carlo Calenda, leader di Azione, ha parlato della crisi dell’industria automobilistica e ha enfatizzato l’importanza di riformare l’UE per renderla una grande potenza, anche senza l’unanimità dei membri. Elly Schlein, segretaria del PD, ha invece criticato il governo per la mancanza di una visione industriale e ha urgito l’attuazione dei decreti per la Transizione 5.0, sottolineando la necessità di un equilibrio tra protezionismo e politiche di incentivo
Barbara Fiammeri su Sole 24 Ore

Difendiamo i consumatori. Margrethe Vestager, commissaria europea per la Concorrenza, sta valutando con attenzione la proposta di fusione tra Ita Airways e Lufthansa, con l’obiettivo primario di tutelare i consumatori. Vestager enfatizza l’importanza di garantire la possibilità di scelta e tariffe accessibili per i passeggeri, esprimendo preoccupazioni sul rischio di riduzione della concorrenza in alcuni mercati a seguito dell’operazione. La commissaria sottolinea che ogni caso di fusione è unico e richiede un’analisi dettagliata, menzionando anche l’apprendimento da esperienze passate, come la cessione inefficace degli slot aeroportuali. Infine, Vestager respinge l’accusa di favoritismi nazionali, ribadendo il suo impegno a valutare le conseguenze delle fusioni sulle opzioni e i costi per i consumatori, indipendentemente dalle compagnie coinvolte.
Leonard Berberi su Corriere della Sera

Ita-Lufthansa. Iniziano giorni di paura per Deutsche Lufthansa e ITA Airways. Prima di Corpus Christi, la compagnia aerea tedesca e il Ministero italiano dell’Economia e delle Finanze, in qualità di proprietari di ITA, hanno inviato la loro proposta finale alla Commissione Europea per rispondere alle sue preoccupazioni in materia di concorrenza riguardo alla fusione pianificata. Secondo gli ambienti negoziali, Lufthansa accoglie alcune delle obiezioni dell’UE, ma non tutte. La commissione deve decidere sull’approvazione dell’ingresso della Germania nell’ITA entro e non oltre il 4 luglio. A Francoforte e Roma è trapelato che Lufthansa è disposta a rinunciare agli orari di decollo in Italia per non diventare troppo dominante insieme a ITA in aeroporti come Milano-Linate. Gli slot potrebbero essere trasferiti alle compagnie aeree low cost Volotea dalla Spagna e Easyjet dalla Gran Bretagna.
su Frankfurter Allgemeine

Thales. Hitachi Rail ha acquisito Thales Gts, la divisione segnalamento ferroviario di Thales, per 1,66 miliardi di euro, espandendo così la propria presenza globale in 51 Paesi e aumentando il proprio fatturato a 7,3 miliardi di euro. L’operazione include 54 aziende e 9.000 nuovi dipendenti, rafforzando la posizione di Hitachi nel settore del segnalamento, con Genova che diventa un hub centrale per le attività digitali del gruppo. Giuseppe Marino, CEO di Hitachi Rail e recentemente nominato Cavaliere del lavoro, sottolinea l’importanza strategica dell’acquisizione per lo sviluppo e l’integrazione dei prodotti e dei mercati. In Italia, Hitachi Rail, già forte nel settore con l’80% del mercato e oltre 4.200 dipendenti, punta a beneficiare delle sinergie con Thales Gts per promuovere la mobilità sostenibile e l’innovazione tecnologica
Marco Morino su Sole 24 Ore

Cinque miliardi per i chip. STMicroelectronics, azienda italo-francese nel settore dei semiconduttori, ha annunciato un investimento di circa cinque miliardi di euro per la costruzione di un nuovo impianto a Catania, dedicato alla produzione di carburo di silicio (SiC), un materiale chiave per dispositivi e moduli di potenza. Il progetto, sostenuto anche da un finanziamento statale italiano di due miliardi di euro nell’ambito del Chips Act dell’Unione Europea, mira a rendere il sito un centro di eccellenza per la produzione di SiC, con l’obiettivo di avviare la produzione nel 2026 e raggiungere la piena capacità entro il 2033. Il nuovo impianto, che genererà ulteriori 700 posti di lavoro, si affiancherà alle attuali attività di ST a Catania, dove l’azienda impiega già oltre 5.000 persone e ha creato un significativo indotto. La premier italiana Giorgia Meloni e la vicepresidente della Commissione UE Margrethe Vestager hanno espresso grande soddisfazione per l’investimento, sottolineando l’importanza strategica per l’innovazione e la transizione digitale e verde in Europa
Salvo Fallica su Corriere della Sera

Cavalieri del lavoro. Marina Berlusconi, presidente di Mondadori e Fininvest, è stata nominata Cavaliere del lavoro, seguendo le orme del padre Silvio Berlusconi, che ricevette lo stesso titolo nel 1977. Tra gli altri insigniti ci sono personalità come la cantante e produttrice Caterina Caselli, il presidente di Unipol Carlo Cimbri e l’imprenditore Matteo Lunelli. Il decreto con 25 nuove nomine è stato firmato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. La Lombardia si distingue come la regione con il maggior numero di neo-cavalieri. Marina Berlusconi dedica il riconoscimento al padre, sottolineando il suo ruolo di supporto e ispirazione nella sua carriera di editrice.
Valentina Iorio su Corriere della Sera

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

Processo truccato. Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti, è stato riconosciuto colpevole di tutti e 34 i capi d’accusa nel suo processo per i pagamenti illeciti a una pornostar, diventando così il primo ex presidente statunitense condannato per un crimine. Ha criticato il processo come una truffa e ha annunciato che farà appello contro la sentenza. Nonostante ciò, la sua campagna elettorale ha sfruttato la situazione per raccogliere fondi, registrando un record di 39 milioni di dollari in circa 10 ore. Il procuratore distrettuale di Manhattan, Alvin Bragg, ha definito la condanna una conferma delle prove schiaccianti contro Trump. La sentenza è prevista per l’11 luglio, poco prima della convenzione nazionale repubblicana dove Trump dovrebbe essere ufficialmente nominato candidato alla presidenza
Joshua F Chaffin su inancial Times

Tutto il partito con Trump. L’intero Partito Repubblicano, con poche eccezioni, si è schierato in difesa di Donald Trump dopo la sua condanna, denunciando il verdetto come politicamente motivato e una vergogna per il sistema giudiziario degli Stati Uniti. Solo due ex governatori repubblicani hanno adottato un approccio più misurato, ma sono stati rapidamente isolati e criticati dai loro colleghi. Anche a livello internazionale, figure come il primo ministro ungherese Viktor Orbán e il segretario della Lega Matteo Salvini hanno espresso solidarietà a Trump, definendo la situazione come una persecuzione giudiziaria. Il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha interpretato gli eventi come l’eliminazione di un avversario politico
Samuele Finetti su Corriere della Sera

Dopo gli Usa anche Berlino dice si. Gli Stati Uniti e altri Paesi NATO, inclusa la Germania, hanno dato il via libera all’Ucraina per l’uso di armamenti occidentali per colpire obiettivi in territorio russo, con restrizioni volte a evitare un confronto diretto con la Russia. Il Cremlino, percepisce un’escalation, con il nuovo ministro russo della Difesa che accusa la NATO di alimentare un senso di accerchiamento. Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ribadisce il diritto dell’Ucraina all’autodifesa e minimizza le minacce nucleari russe come tattica intimidatoria già vista in passato. Intanto, gli USA adattano la loro strategia in risposta agli attacchi a Kharkiv, limitando l’uso di armi a lungo raggio, mentre l’Ucraina spera di poter utilizzare in futuro ogni tipo di arma occidentale. Un nuovo scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina è stato annunciato, segnando una rara collaborazione tra le parti in conflitto
Antonella Scott su Sole 24 Ore

Nato per l’autodifesa dell’Ucraina. Washington e Berlino hanno rimosso alcune restrizioni sull’uso delle armi fornite all’Ucraina, permettendo a Kiev di condurre operazioni difensive più aggressive, anche vicino al confine con la Russia. La Nato, attraverso il segretario generale Jens Stoltenberg, ha ribadito il diritto all’autodifesa dell’Ucraina, ma ha sottolineato l’aspettativa che le armi siano usate responsabilmente e in conformità con il diritto internazionale. Intanto, l’Ucraina ha intensificato le sue azioni mirando a interrompere la logistica russa in Crimea, mentre la Russia ha dichiarato di aver sventato un attacco al ponte di Kerch. Il presidente ucraino Zelensky sollecita maggior sostegno dagli alleati, in particolare l’uso di missili a lungo raggio, mentre la Nato pianifica un aiuto annuale di 40 miliardi di euro e discute l’eventuale adesione dell’Ucraina all’Alleanza
Francesca Basso su Corriere della Sera

Offensiva russa in stallo. L’offensiva russa a nord di Kharkiv è in stallo dopo due tentativi di sfondamento del confine ucraino, con l’obiettivo di costringere gli ucraini a ridistribuire le loro forze e di posizionarsi per un attacco a Kharkiv. Tuttavia, l’Ucraina ora può rispondere grazie alla modifica delle regole d’ingaggio che permettono l’uso di armi occidentali contro obiettivi in territorio russo, come la zona di Belgorod, ma non fino a Voronez. Questo cambiamento ha permesso agli ucraini di bloccare l’offensiva russa di maggio e di abbattere aerei russi con i missili Patriot. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha indicato che il permesso di attaccare obiettivi russi potrebbe estendersi oltre il territorio vicino a Kharkiv per prevenire altre offensive, come quella a Sumy
Daniele Raineri su Repubblica

Accordo al G7. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sta cercando di attenuare le tensioni con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nonostante la decisione di non partecipare alla Conferenza per la pace a Lucerna. Biden ha autorizzato l’uso di armi americane per colpire obiettivi in territorio russo, una mossa che riflette la crescente pressione di sostenere l’Ucraina contro l’aggressione russa. Tuttavia, rimane la riluttanza americana a un coinvolgimento diretto nel conflitto, in linea con l’opinione pubblica che si oppone a guerre lontane. Nonostante un iniziale ringraziamento formale da parte di Zelensky, è previsto che gli Stati Uniti firmaranno un importante accordo di assistenza militare ed economica con l’Ucraina durante il G7 in Italia. Il segretario di Stato Antony Blinken ha riaffermato l’impegno degli USA a supportare l’avvicinamento dell’Ucraina alla NATO, descrivendo un “ponte solido e ben illuminato” tra Kiev e l’Alleanza
Giuseppe Sarcina su Corriere della Sera

Piano di pace. Stati Uniti e Israele hanno concordato una road map per porre fine al conflitto a Gaza, proposta da Israele e sostenuta dal presidente americano Joe Biden. Il piano si articola in tre fasi: la prima prevede un cessate il fuoco di sei settimane, il ritiro delle truppe israeliane e lo scambio di ostaggi in cambio di prigionieri palestinesi. La seconda fase include il rilascio di tutti gli ostaggi rimanenti e il ritiro completo delle truppe israeliane, mentre la terza fase si concentra sulla restituzione dei corpi degli ostaggi deceduti e sulla ricostruzione di Gaza, con l’obiettivo di impedire a Hamas di riarmarsi. Il piano mira a garantire la sicurezza a lungo termine per Israele e a integrarlo più profondamente nella regione, con Hamas che ha espresso una valutazione positiva dei contenuti proposti da Biden
Fabio Tonacci su Repubblica

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

Brava, sette e mezzo. Giorgia Meloni, leader del partito Fratelli d’Italia, si prepara a chiudere la sua campagna elettorale per le elezioni europee a Roma in Piazza del Popolo, vantando una candidatura in tutte le circoscrizioni. Prevede inoltre un viaggio ufficiale in Albania il 5 giugno per discutere di cultura italiana e immigrazione con il primo ministro Edi Rama. Nel frattempo, Meloni è impegnata in interviste, ribadendo il rifiuto di alleanze con la sinistra e sottolineando la necessità di una maggioranza compatibile in Europa. Valuta il suo governo con un 7,5 su 10, sostenendo che c’è sempre margine di miglioramento. Infine, difende la presenza della fiamma tricolore nel simbolo del suo partito, simbolo storico della destra repubblicana italiana, in continuità con il passato
Paola di Caro su Corriere della Sera

Meloni contro Zuppi. Giorgia Meloni, presidente del Consiglio italiano, ha lanciato un attacco mirato e premeditato contro il presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), Matteo Zuppi, in risposta alle critiche della CEI sulle riforme proposte dal governo. Meloni, temendo l’opposizione dei vescovi al premierato e l’influenza dei movimenti ecclesiali sul voto cattolico, spera nel sostegno del Vaticano per contenere la CEI. L’offensiva di Meloni, che include un paragone tra lo Stato Vaticano e il modello di repubblica parlamentare italiano, rischia di inasprire ulteriormente i rapporti con la Santa Sede. Questa tensione emerge in un momento in cui era prevista una collaborazione tra Meloni e il Papa in occasione del G7 sull’intelligenza artificiale, lasciando incerte le conseguenze di tale scontro.
Tommaso Ciriaco su Repubblica

Sconcerto dei vescovi. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha suscitato l’irritazione della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) con le sue critiche all’ingerenza dei vescovi sul tema del premierato, in un contesto di crescente tensione anche per la riduzione dei fondi destinati alla Chiesa cattolica tramite l’8 per mille. Il presidente della CEI, Matteo Zuppi, ha evitato di commentare direttamente, mentre altri vescovi hanno espresso preoccupazione per la veemenza delle risposte governative alle critiche costruttive. La CEI ha anche manifestato apprensioni per la riforma dell’autonomia e per la nuova destinazione di una parte dell’8 per mille a interventi contro le dipendenze, che potrebbe ulteriormente diminuire la quota destinata alla Chiesa. Nel frattempo, si percepisce un tentativo da parte di Meloni di mantenere buoni rapporti con il Vaticano, nonostante le divergenze con l’episcopato italiano
Domenico Agasso su Stampa

Vorrei Draghi. Matteo Renzi, leader di Italia Viva e candidato con la lista Stati Uniti d’Europa, ha discusso in un’intervista a Corriere TV condotta da Venanzio Postiglione temi come la riforma del premierato, l’importanza di un’Europa più unita e forte, e le divergenze con Carlo Calenda. Renzi critica la riforma Casellati del premierato, definendola “imbarazzante” e “schifezzellum”, e si dichiara contrario, sperando in un cambiamento del testo. Sottolinea la necessità di un esercito europeo e di una politica di difesa comune, in risposta alle crisi internazionali. Infine, Renzi elogia l’esperienza politica di Mario Draghi e la sua capacità di agire come un politico raffinato, nonostante la sua immagine di tecnico
Emanuele Buzzi su Corriere della Sera

Decima. Roberto Vannacci, generale e candidato della Lega alle elezioni europee, ha suscitato polemiche invitando i sostenitori a segnare una “decima” sul simbolo della Lega, in riferimento alla X Mas, un’unità speciale della Regia Marina associata a imprese militari ma anche a crimini di guerra durante la Repubblica di Salò. Il Partito Democratico e altri esponenti dell’opposizione hanno criticato duramente l’uso di tale simbologia, mentre Matteo Salvini ha difeso Vannacci, sostenendo che il fascismo è “morto e sepolto” e che avere un generale che ha combattuto il terrorismo islamico è motivo di orgoglio. Alcuni membri del centrodestra hanno espresso distanza dalle dichiarazioni di Vannacci, sottolineando l’inappropriato richiamo a un simbolo controverso della storia italiana
Marco Cremonesi su Corriere della Sera

Il Nordio pensiero. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha discusso con Il Giornale la riforma della giustizia, sottolineando l’importanza della separazione delle carriere tra pubblici ministeri e giudici, una misura che mira a impedire agli accusatori di influenzare la carriera dei giudici. Nordio, con una carriera decennale in magistratura, vede finalmente realizzata la proposta di riforma che aveva già avanzato negli anni ’90. La riforma prevede anche l’introduzione di un sistema di sorteggio per ridurre l’influenza delle correnti e la creazione di un’Alta Corte per affrontare le questioni disciplinari. Nordio spera che la magistratura collabori con il governo nella riforma e sottolinea che, nonostante le resistenze e le minacce di sciopero da parte dell’Associazione Nazionale Magistrati, la riforma è necessaria per ripristinare la credibilità della giustizia agli occhi dei cittadini.
Hoara Borselli su Giornale

Toghe indebolite. Piercamillo Davigo, ex pm di Mani Pulite e membro del CSM, critica duramente la riforma della magistratura, definendola l’ultimo di una serie di errori con effetti contrari a quelli previsti. Secondo Davigo, la riforma indebolirà la magistratura dividendo le toghe e aumentando la gerarchizzazione dei pm, allontanandoli dalla visione del giudice, il che è negativo per i cittadini. Egli sottolinea le differenze tra il sistema accusatorio americano e quello italiano, evidenziando rischi e discrezionalità eccessiva dei pm negli USA. Davigo propone di rivedere i criteri di dirigenza nella magistratura, valorizzando l’esperienza, e ritiene che la riforma, piuttosto che rafforzare la giustizia, la renda più controllabile e meno efficace.
Virginia Piccolillo su Corriere della Sera

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