SICUREZZA
Soluzione dallo Spazio. La centralità assunta dalla digitalizzazione e in particolare dal cloud ha reso evidente la necessità di rafforzare una cooperazione attiva tra governi, aziende e organizzazioni internazionali per bilanciare innovazione, sicurezza, concorrenza e regolamentazione. Per dare un’idea della portata della tecnologia cloud nel solo settore della difesa, basti pensare alla sua centralità nella gestione delle cosiddette operazioni multidominio che integrano le dimensioni di terra, mare, aria, cyber e spazio.
Simone Ungaro su Formiche
Tre miliardi di euro. La space economy italiana, che attualmente vale 3 miliardi di euro e impiega circa 11mila persone in oltre 400 aziende, è in crescita e ha ricevuto un forte sostegno dal governo con finanziamenti pubblici previsti per oltre 7 miliardi di euro per il 2023-2027. Il settore, che ha celebrato il 60° anniversario del lancio del primo satellite italiano San Marco 1, è caratterizzato da una prevalenza di PMI e si sta espandendo con l’ingresso di nuove aziende non tradizionalmente legate allo spazio. La prima legge italiana sullo spazio mira a stabilire regole per gli operatori e prevede un Piano nazionale per l’economia dello spazio con obiettivi a cinque anni e un fondo speciale per promuovere la crescita del settore, che a livello mondiale potrebbe triplicare il suo valore entro un decennio.
Francesco Bisozzi su MoltoEconomia
Ue più competitiva. L’Europa si trova a dover colmare un significativo divario tecnologico rispetto a Cina e Stati Uniti, un’eredità degli errori commessi durante l’alba di Internet, che ha influenzato negativamente la produttività del continente. Il rapporto di Mario Draghi, presentato a Bruxelles, sottolinea la necessità di investimenti annui aggiuntivi per mantenere l’UE competitiva e suggerisce un maggiore finanziamento pubblico e privato, anche tramite debito comune. La nuova Commissione UE, guidata da Ursula von der Leyen, si ispira a questo rapporto per definire le priorità del quinquennio, puntando su sovranità tecnologica e competitività, con un focus su transizione verde e digitale, telecomunicazioni, farmaceutica e difesa. Questi temi saranno al centro dell’evento “Sovranità tecnologica, la grande sfida e l’estrema urgenza” organizzato giovedì 3 ottobre alle 17, da MoltoEconomia e dalla Luiss. In un dialogo tra impresa e accademia, interverranno, tra gli altri, gli amministratori delegati di Eni Claudio Descalzi, di Leonardo Roberto Cingolani e di Safilo Group Angelo Trocchia, e le direttrici dell’Istituto Affari Internazionali (Iai) Nathalie Tocci e del Luiss Institute for European Analysis and Policy (Leap) Valentina Meliciani; aprirà i lavori la presidente della Luiss School of Law Paola Severino.
Gabriele Rosana su MoltoEconomia
Alla faccia dei gufi. Il giornalista Maurizio Belpietro sostiene che, contrariamente alle previsioni negative di alcuni media, l’Italia sotto il governo Meloni non è isolata ma è oggetto di interesse da parte degli investitori internazionali, come dimostrato dalla riduzione dello spread e dalle mosse di grandi aziende come Blackrock, Elon Musk e Microsoft. Nonostante le aspettative di un declino economico e politico, l’Italia ha visto una crescita del PIL e un rinnovato interesse finanziario, con investimenti significativi in settori chiave come difesa, aerospazio, sicurezza, trasporti, energia e infrastrutture. Belpietro conclude che l’ingresso di investitori di calibro internazionale in aziende italiane strategiche, come Leonardo, e l’interesse di Unicredit per Commerzbank, contraddicono l’idea di un’Italia in declino, mostrando invece fiducia e opportunità nel paese.
Maurizio Belpietro su La Verita’
Data center e hi-teach. Microsoft ha annunciato un investimento di 4,3 miliardi di euro in Italia per potenziare l’infrastruttura di data center cloud e l’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di rendere l’Italia un hub digitale chiave per il Mediterraneo e il Nord Africa. Il presidente di Microsoft, Brad Smith, ha incontrato la premier italiana Giorgia Meloni per discutere l’investimento, che include anche un piano di formazione per migliorare le competenze digitali di circa un milione di italiani entro il 2025. L’investimento è visto come un passo importante per affrontare le sfide demografiche e aumentare la competitività dell’Italia, in linea con le iniziative strategiche del governo italiano e del G7.
Andrea Ducci su Corriere della Sera
Microsoft. Microsoft ha annunciato un investimento di 4,3 miliardi di euro in Italia per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (AI), inclusa la costruzione di super datacenter a Milano e la formazione di un milione di italiani. L’investimento, il più grande di Microsoft in Europa, mira a potenziare la trasformazione digitale del Paese e prevede la creazione di oltre 237 mila nuove opportunità di lavoro entro il 2027. L’azienda sostiene un approccio etico all’AI, avendo firmato la Rome Call for AI Ethics, e collabora con partner per promuovere l’inclusione nel mondo del lavoro e la sicurezza informatica, mentre continua a investire nella partnership con OpenAI.
Luca Fornovo su Stampa
Non sostenete i concorrenti. OpenAI, il creatore di ChatGPT, ha raccolto 6,6 miliardi di dollari con una valutazione record di 150 miliardi di dollari e ha chiesto ai suoi investitori di non finanziare aziende concorrenti, come xAI di Elon Musk. Questa strategia per assicurarsi accordi di investimento esclusivi potrebbe limitare l’accesso dei concorrenti al capitale e ha sollevato tensioni, in particolare con Musk che ha fatto causa a OpenAI. Nonostante la spinta all’esclusività, società di venture capital come Sequoia Capital e Andreessen Horowitz hanno storicamente investito in più startup di IA, e l’ultimo round di finanziamento di OpenAI include contributi significativi da parte di aziende come Thrive e giganti tecnologici come Nvidia e Microsoft.
Stephen Morris su Financial Times
Cdp e OpenAI. Cdp Venture Capital e OpenAI hanno firmato un memorandum d’intesa per promuovere l’adozione dell’intelligenza artificiale tra le startup e le aziende innovative italiane, con l’obiettivo di stimolare la produttività e la crescita economica del Paese. Il Fondo Artificial Intelligence di Cdp Venture Capital, guidato da Vincenzo Di Nicola, investirà in startup che sviluppano prodotti basati sull’IA, mentre si prevede anche una collaborazione con università italiane per iniziative educative sull’IA. OpenAI, la società madre di ChatGPT, ha raccolto 6,6 miliardi di dollari in un nuovo round di finanziamenti, guidato da Thrive Capital, con investimenti significativi anche da Microsoft, mentre Apple non ha partecipato e si è richiesto agli investitori di scegliere tra OpenAI e startup rivali come Anthropic e xAI di Elon Musk.
su Sole 24 Ore
Computer quantistico. Il Quantum Technology Monitor di McKinsey stima che il mercato della tecnologia quantistica possa raggiungere i due trilioni di dollari entro il 2035, con settori come chimica, finanza e mobilità tra i più beneficiati. Gli investimenti governativi nella tecnologia quantistica sono in aumento, con il Regno Unito che prevede di investire 3,1 miliardi di dollari in dieci anni, mentre gli investimenti nelle startup tecnologiche sono diminuiti del 27% nel 2023. Nonostante la fase sperimentale attuale, vi sono progressi significativi come l’aggiornamento di iMessage di Apple con crittografia post-quantistica e l’incremento dell’offerta formativa universitaria nel campo quantistico, indicando un’integrazione crescente con le infrastrutture di calcolo tradizionali.
Gianni Rusconi su Sole 24 Ore Nòva 24
Roma guida il digitale. Il sottosegretario italiano Alessio Butti presiederà la riunione ministeriale del G7 su tecnologia e digitale il 15 ottobre a Cernobbio, con l’obiettivo di condividere buone pratiche e promuovere un uso sicuro dell’Intelligenza Artificiale nel settore pubblico. Durante la presidenza italiana del G7, sono stati ottenuti risultati significativi come la creazione di un toolkit per l’uso etico dell’IA e la mappatura dell’identità digitale per confrontare i sistemi sviluppati dai Paesi membri. La riunione di Cernobbio sarà un’occasione per rafforzare la cooperazione internazionale e promuovere l’innovazione tecnologica a beneficio dei cittadini e della modernizzazione dei servizi pubblici, con l’intenzione di adottare un comunicato congiunto al termine dell’incontro.
Laura della Pasqua su La Verita’
Più poteri a Unifil. Il governo italiano ha espresso forte preoccupazione per l’escalation di tensioni in Medio Oriente e ha chiesto un rafforzamento dei poteri della missione di pace Unifil in Libano, mentre il G7, convocato d’urgenza, ha condannato l’attacco dell’Iran e lavora per un cessate il fuoco. Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha evidenziato la necessità di un’azione incisiva dell’ONU per garantire la deterrenza di Unifil, mentre il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha smentito il ritiro dei caschi blu italiani dal Libano, ma ha ammesso l’esistenza di un piano di evacuazione. La situazione rimane incerta, con l’Italia che spinge per una de-escalation e la creazione di zone cuscinetto, ma anche con la possibilità di un ritiro unilaterale dei soldati italiani a causa delle imprevedibili scelte di Israele e del rischio di incidenti.
Monica Guerzoni su Corriere della Sera
Due piani di evacuazione. Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha assicurato che l’Italia ha la capacità di evacuare autonomamente i suoi oltre mille soldati Unifil dal Medio Oriente, con piani che includono l’uso di aerei e navi e che variano in durata a seconda dell’emergenza. Durante il G7, la discussione sulla missione Unifil ha portato alla luce due opzioni principali: il rimpatrio dei militari o la loro permanenza nei bunker, con la premier Giorgia Meloni che enfatizza la necessità di una soluzione diplomatica senza optare per il ritiro. Nonostante ciò, si è ventilata l’ipotesi di rafforzare la missione Unifil, che richiederebbe una nuova risoluzione del Consiglio di sicurezza, attualmente difficile a causa dello scontro tra potenze globali.
Tommaso Ciriaco su Repubblica
Così può colpire Israele. Il generale Vincenzo Camporini, esperto di strategia militare, sostiene che Israele mira a fermare l’arricchimento di uranio in Iran, ma ritiene inefficaci le missioni aeree contro i siti nucleari iraniani, che sono incavernati e non vulnerabili da attacchi aerei. Camporini suggerisce che Israele potrebbe utilizzare l’intelligence e il virus cibernetico Stuxnet per sabotare i siti nucleari iraniani, oltre a possibili collaborazioni con l’opposizione locale. Nonostante le tensioni, Camporini afferma che né Israele né altre parti hanno interesse a colpire le forze di pace dell’ONU in Libano, ma le regole d’ingaggio potrebbero richiedere un mandato più forte per prevenire il riarmo di Hezbollah.
Fabrizio Caccia su Corriere della Sera
I tre livelli di difesa. La difesa israeliana ha intercettato con successo circa 180 missili iraniani grazie a un sistema di difesa a tre livelli composto da Iron Dome, David’s Sling e Arrow, quest’ultimo in grado di distruggere missili balistici anche nello spazio. Il sistema di difesa, coordinato da un’intelligenza artificiale che calcola traiettorie e seleziona bersagli, ha operato con l’assistenza di satelliti e supporto americano, inclusi missili SM-3 e SM-6 lanciati da cacciatorpediniere dell’US Navy. Nonostante non tutti i missili siano stati intercettati, nessuno ha causato vittime o danni significativi, dimostrando l’efficacia del sistema di difesa israeliano, che si ritiene abbia riserve sufficienti per affrontare un’altra ondata di attacchi.
Gianluca Di Feo su Repubblica
Iron Dome efficace ed economico. Il sistema di difesa antimissile israeliano Iron Dome, finanziato in parte dagli Stati Uniti, è stato efficace nel contrastare l’attacco missilistico iraniano, lasciando passare solo i missili valutati come non pericolosi per le aree popolate. Nonostante alcune immagini mostrassero impatti sul territorio israeliano, il sistema a strati, che include anche David’s Sling e Arrow, ha funzionato come previsto, con Iron Dome che intercetta razzi sotto i 10 km di altitudine e David’s Sling e Arrow che coprono quote più elevate. Israele sta inoltre sviluppando l’arma laser Iron Beam per integrare Iron Dome entro il 2025, mentre continua a ricevere supporto dagli USA per i sistemi di difesa esistenti.
Mirko Molteni su Libero Quotidiano
Sistema difensivo. Israele ha dimostrato l’efficacia del suo sistema di difesa aerea multicouche, intercettando la maggior parte dei 180 missili lanciati dall’Iran, con un tasso di successo molto superiore a quello dell’Ucraina contro i missili russi. Il sistema include il Dôme de fer per intercettare proiettili a breve raggio, la Fronde de David per quelli a lungo raggio e i sistemi Arrow per missili balistici, con una capacità di intercettazione fino a 2400 chilometri. Nonostante le critiche per i costi elevati, Israele continua a sviluppare nuove tecnologie come Iron Beam, un sistema laser a basso costo, mentre la Francia esprime rammarico per non aver seguito un approccio multicouche
su Figaro
L’università delle strategie militari. Il Documento Programmatico Pluriennale (DPP) 2024-2026 del Ministero della Difesa italiano, firmato da Guido Crosetto, sottolinea l’importanza di adattarsi alla “guerra ibrida permanente”, combinando strategie militari convenzionali e irregolari con azioni di cyber-sabotaggio. Il DPP prevede una riorganizzazione interna del Ministero per migliorare l’efficienza decisionale, accompagnata da un cambio di leadership nello Stato Maggiore della Difesa, con il Generale Luciano Antonio Portolano che sostituirà l’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone. Il Centro Alti Studi della Difesa (CASD) si evolverà in una Scuola superiore universitaria specializzata in scienze militari e strategiche, mentre si guarda al progetto francese Red Team per anticipare i conflitti futuri attraverso la collaborazione con scrittori e artisti.
Sebastiano Caputo su Giornale
Nato asiatica. Il Giappone ha avuto un alto turnover di primi ministri negli ultimi anni, con Shinzo Abe come eccezione notevole fino al suo assassinio nel 2022. Il nuovo primo ministro Shigeru Ishiba, eletto a sorpresa dal Partito Liberal Democratico, potrebbe consolidare il suo potere se avrà successo nelle imminenti elezioni generali del 27 ottobre, essendo attualmente il politico più popolare del paese. Ishiba, noto per la sua posizione anti-cinese, ha proposto la creazione di una “Nato Asiatica” per affrontare le minacce regionali, una mossa accolta favorevolmente da Taiwan e che segnala una potenziale politica estera giapponese più indipendente dagli Stati Uniti, cosa che potrebbe alterare gli equilibri geopolitici nell’Estremo Oriente.
Danilo Taino su Corriere della Sera
Megafondo Nato. La NATO, unica nel suo genere per l’interoperabilità militare tra i membri, potrebbe beneficiare di un mega Fondo di investimento per sviluppare tecnologie civili adattabili all’uso militare, come suggerito dal nuovo Segretario generale Mark Rutte. L’idea di un Fondo NATO per l’innovazione tecnologica risale al periodo post-Guerra Fredda, quando si cercava di rinnovare il ruolo dell’alleanza in un contesto globale, anticipando l’importanza delle tecnologie duali. In un mondo bipolare crescente, con un riarmo evidente tra democrazie e nazioni autoritarie, un tale Fondo NATO, simile alla DARPA americana, potrebbe stimolare lo sviluppo congiunto di tecnologie civili e militari, con benefici anche per l’Italia.
Carlo Pelanda su Italia Oggi
Laburisti sotto accusa. Kemi Badenoch, ex segretaria al commercio e attuale ombra per l’edilizia abitativa, ha criticato il governo laburista per aver politicizzato il sistema legale sospendendo le esportazioni di armi verso Israele, nonostante non avesse visto prove di violazioni del diritto internazionale da parte di Israele durante la guerra a Gaza. Il governo ha sospeso circa 30 delle 350 licenze di esportazione di armi verso Israele per timori di possibili violazioni del diritto umanitario internazionale, decisione che ha causato tensioni diplomatiche e il ripristino del finanziamento all’UNRWA, l’agenzia di aiuto principale per i palestinesi. Il primo ministro Keir Starmer ha anche abbandonato il piano del precedente governo conservatore di sfidare la richiesta di mandato di arresto della Corte Penale Internazionale contro il primo ministro israeliano Binyamin Netanyahu, mentre il governo sostiene che la sospensione non cambierà il solido supporto del Regno Unito per la sicurezza di Israele.
Geraldine Scott su Times
Supermissile. La Cina ha annunciato pubblicamente il test di un supermissile balistico intercontinentale (ICBM), capace di colpire qualsiasi punto degli Stati Uniti, segnando la prima comunicazione ufficiale di un test missilistico da oltre quarant’anni. Il missile, potenzialmente il DF-41, ha dimostrato le capacità missilistiche cinesi e si inserisce in un contesto di crescenti tensioni regionali e di assertività militare di Pechino nel Pacifico. La Forza missilistica dell’Esercito popolare di liberazione (Plarf), che gestisce il vasto arsenale missilistico cinese, ha condotto il test, sottolineando il ruolo strategico dei missili nella deterrenza e nelle operazioni militari, specialmente in relazione a Taiwan e alle tensioni con gli Stati Uniti e i loro alleati.
Riccardo Leoni su Italia Oggi
I missili del futuro. La multinazionale italiana Rollon collabora con i ricercatori del Politecnico di Milano nel progetto Skyward Experimental Rocketry, fornendo i propri sistemi di movimento lineare per i razzi che parteciperanno all’European Rocketry Challenge, una competizione che coinvolge università europee nel progettare e lanciare missili. Le guide Rollon, note per il loro utilizzo nei sistemi di trasporto pubblico, sono state adattate per l’apertura degli aerofreni dei razzi, che devono raggiungere i 3mila metri e atterrare dolcemente, dimostrando la versatilità e l’affidabilità dei prodotti dell’azienda nel settore aerospaziale. La partnership tra Rollon e il Politecnico, iniziata con il successo del razzo Pyxis nel 2022, continua con il nuovo progetto che vedrà il lancio del razzo durante l’evento in Portogallo dal 9 al 15 ottobre, con la possibilità di seguirlo in diretta.
Barbara Calderola su Giorno
Calo apparente. Le esportazioni di armi italiane in Egitto sono continuate tra il 2013 e il 2021, nonostante le violazioni dei diritti umani e i continui appelli internazionali per la loro sospensione. Sebbene i numeri mostrino un calo nel 2023, questo non riflette una volontà politica di ridurre le vendite, ma piuttosto un cambiamento nella cooperazione industriale e l’adozione di strategie di offshoring. Le aziende italiane, come Leonardo S.p.A. e Fincantieri, con significative partecipazioni statali, mantengono e incrementano i loro accordi con l’Egitto, nonostante il parlamento italiano abbia respinto una risoluzione per sospendere l’esportazione di armi a piccolo calibro.
Enrica Muraglie su Manifesto
Pattugliatore. Fincantieri ha consegnato alla Marina Militare il quarto pattugliatore d’altura, denominato Giovanni Delle Bande Nere. Questa consegna fa parte di un programma di ammodernamento delle forze navali italiane, approvato da Governo e Parlamento. Il comunicato del gruppo non fornisce ulteriori dettagli sulla specifica unità navale.
su Libero Quotidiano
In nove per Piaggio Aerospace. Nove soggetti hanno espresso interesse nell’acquisizione di Piaggio Aerospace, azienda aeronautica con sedi a Villanova d’Albenga (Savona) e Genova. Tra questi interessati ci sono importanti player internazionali. La notizia è stata confermata dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in risposta a un’interrogazione parlamentare della deputata Ilaria Cavo dei Noi Moderati.
su Messaggero
Superjet. Quattrocento posti di lavoro sono a rischio presso le aziende Speedline e Superjet, con i sindacati Fim Cisl Venezia e Fiom Cgil Venezia che sollecitano una rapida risoluzione delle procedure per la ripartenza delle attività. Speedline, ora di proprietà del fondo tedesco Callista, attende il via libera del Tribunale per l’amministrazione straordinaria, mentre per Superjet si rischia la liquidazione se non si approva la vendita entro il 31 ottobre, nonostante l’interesse di un fondo arabo per un investimento da 300 milioni di euro. I sindacati, preoccupati per il futuro dei lavoratori e per la perdita di storiche realtà produttive, stanno organizzando proteste e sollecitano il ministero dell’Economia e delle Finanze a sbloccare la situazione, con un ultimatum fissato al 31 ottobre prima di procedere alla liquidazione.
Alessandro Abbadir su Nuova Venezia
Sicurezza in pericolo. Carmelo Miano, un hacker di 24 anni originario di Sciacca e residente a Gela, è stato arrestato dalla polizia postale per aver effettuato 12 mila accessi abusivi nelle reti informatiche di istituzioni italiane, tra cui ministeri e aziende come Telespazio e Tim, forze dell’ordine, ottenendo documenti segreti e accumulando 3 milioni di euro in bitcoin. Le indagini, coordinate dalla Procura di Napoli e dalla Direzione nazionale antimafia, hanno rivelato che Miano utilizzava cinque false identità e sistemi cifrati, sollevando dubbi su possibili complici e l’uso delle informazioni per attività di dossieraggio. Gli investigatori hanno dovuto adottare metodi di comunicazione tradizionali per proteggersi e continuano a esaminare i terabyte di file sequestrati per comprendere l’intera portata delle sue azioni e possibili connessioni con altri casi.
Alessio Gemma su Repubblica e articoli su Il Fatto Quotidiano e il Mattino
Oltre i confini dello spazio. Andrea Arcarisi, giovane ingegnere robotico siciliano, si è distinto nel campo aerospaziale venendo selezionato per il programma di astronauta analogico in Polonia, dove ha partecipato a simulazioni di vita sulla Stazione Spaziale Internazionale e condotto esperimenti scientifici. La sua esperienza più significativa è stata la “One Man Mission” di ottobre 2023, un isolamento di due settimane in una stazione spaziale simulata, durante la quale ha superato sfide mentali ed emotive, completando compiti scientifici e sviluppando prototipi innovativi. Arcarisi vede lo spazio come una frontiera di possibilità e sfide, simile al Far West, e considera Elon Musk un innovatore visionario che sta spingendo l’umanità oltre i confini della Terra, rendendo i viaggi spaziali più accessibili con SpaceX.
su L’Identità
Mensa. La Dussmann, gestore della mensa dello stabilimento Leonardo, respinge le accuse di cattiva qualità del cibo e difende l’accordo sindacale recentemente rinnovato, sottolineando l’uso di ingredienti di alta qualità. L’azienda critica le modalità dello sciopero, avvenuto con poco preavviso, che ha causato lo spreco di cibo, e ribadisce la propria apertura al dialogo con i sindacati. Dussmann auspica che in futuro le controversie possano essere risolte attraverso il dialogo piuttosto che con azioni di protesta che portano a sprechi.
su Secolo XIX Genova
ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO
Petrolio, mercati in tensione. Il mercato del petrolio è stato scosso da tensioni geopolitiche, con il prezzo del Brent che ha raggiunto i 75 dollari al barile, in parte a causa delle coperture di posizioni ribassiste da parte dei fondi di investimento. L’OPEC ha confermato i piani per aumentare la produzione, nonostante le tensioni tra i membri e le voci di irritazione saudita, mentre il mercato rimane nervoso a causa dell’incertezza e dei dati sulle scorte USA. Le tensioni in Medio Oriente, in particolare tra Israele e Iran, potrebbero avere gravi ripercussioni sulle infrastrutture petrolifere e sulle esportazioni iraniane, influenzando ulteriormente i prezzi del petrolio e del gas.
Sissi Bellomo su Sole 24 Ore
Più tempo per il green deal. Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, ha sottolineato a Bruxelles l’urgenza di risposte anticipate rispetto al 2026 per la transizione green nel settore automobilistico, evidenziando il rischio di perdere intere filiere industriali. Orsini ha incontrato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, e altri esponenti politici, discutendo la necessità di più tempo per il Green Deal e l’importanza di difendere l’industria europea con dazi sulle auto cinesi, pur riconoscendo la necessità di aprire nuovi mercati. Ha inoltre espresso apprezzamento per la nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente della Commissione europea, sottolineando il ruolo chiave dei fondi di coesione e la possibilità di nuovo debito comune per finanziare la transizione ambientale e digitale.
Beda Romano su Sole 24 Ore
Le Borse e gli scenari di guerra. Nella storia, i mercati azionari tendono a salire durante i conflitti, come dimostrato dall’aumento del Dow Jones nelle guerre mondiali, in Corea, Vietnam e nei conflitti del Golfo. Tuttavia, la reazione delle borse può variare a seconda del coinvolgimento del paese nel conflitto e dell’importanza strategica degli asset coinvolti, come evidenziato dalle infrastrutture critiche nell’attuale economia della conoscenza. Nonostante la tendenza storica al rialzo durante i conflitti, la situazione attuale mostra segnali di nervosismo nei mercati, con possibili impatti sull’energia e sull’economia se l’Iran fosse pienamente coinvolto, suggerendo che la storia non si ripete mai in modo identico.
Vittorio Carlini su Sole 24 Ore
Paradisi fiscali. Cinque dei primi dieci paradisi fiscali più utilizzati dalle multinazionali per evitare di pagare imposte si trovano in Europa, con Svizzera, Olanda, Jersey, Irlanda e Lussemburgo che figurano tra le giurisdizioni che più favoriscono gli abusi fiscali. Le Isole Vergini Britanniche, le Cayman e le Bermuda guidano la classifica globale stilata dal Tax Justice Network, che evidenzia come quasi la metà degli investimenti esteri diretti passi attraverso i primi dieci paradisi fiscali. L’Italia migliora la sua posizione scendendo al 29° posto, grazie a leggi più severe sulle royalties, mentre l’Unione Europea è responsabile di un terzo degli abusi fiscali delle imprese, con l’Irlanda che emerge come nuova entrata tra i primi dieci a causa di leggi anti-abuso fiscali inadeguate.
Angelo Mincuzzi su Sole 24 Ore
Imprese familiari. Le imprese familiari italiane, che rappresentano l’85% delle aziende e generano l’80% del PIL nazionale, hanno dimostrato una resilienza e una capacità di crescita superiore alle aziende non familiari, con un incremento dei ricavi del 14,3% e dell’occupazione del 7,3% dal 2019 al 2022. Il Convegno Aidaf ha evidenziato l’importanza di una governance virtuosa e di una gestione inclusiva, con consigli di amministrazione diversificati e l’apertura a nuove generazioni, per mantenere la competitività delle imprese familiari. Aidaf propone una normativa che incentiverebbe le aziende a seguire criteri di governance inclusivi, come la presenza di giovani, donne e consiglieri indipendenti nei consigli di amministrazione, per migliorare le performance e la responsabilità sociale.
Giovanna Mancini su Sole 24 Ore
Superprecari. Il governo italiano sta promuovendo riforme nel settore del lavoro che favoriscono la flessibilità contrattuale, come il contratto misto che combina partita IVA e lavoro dipendente part-time, suscitando le critiche dei sindacati che vedono minata la dignità e la qualità dell’impiego. Tra le misure contestate ci sono l’eliminazione del limite alla somministrazione di lavoro, la ridefinizione di stagionalità e l’estensione del periodo di apprendistato, che potrebbero portare a un aumento della precarietà lavorativa. Nonostante l’Italia registri un tasso di occupazione record, rimane tra gli ultimi in Europa per inattività lavorativa, con un alto numero di part-time involontari e una forza lavoro giovane significativamente inattiva.
Valentina Conte su Repubblica
Disoccupazione al minimo. Ad agosto, l’occupazione in Italia ha registrato un aumento di quasi 500.000 lavoratori rispetto all’anno precedente, con la disoccupazione che è scesa al 6,2%, il livello più basso dal 2007, e un calo significativo nel tasso di disoccupazione giovanile, che ha raggiunto il minimo storico degli ultimi vent’anni. I dati positivi sull’occupazione sono stati confermati dall’Istat e accolti con ottimismo da esponenti del governo e da Confcommercio, che sottolinea l’importanza di trasformare l’aumento dei redditi e le migliori condizioni salariali in maggiori consumi. Nonostante l’aumento generale dell’occupazione, si registra una diminuzione tra le donne e gli autonomi, e un calo di persone in cerca di lavoro in tutte le fasce d’età, ad eccezione dei 35-49enni; la disoccupazione nell’area dell’euro rimane stabile al 6,4%, leggermente superiore al 6,2% dell’Italia.
Stampa
Sicilia, due milioni senz’acqua. La Sicilia sta affrontando una grave crisi idrica che coinvolge 2 milioni di cittadini, con la Diga Ancipa sui Nebrodi che contiene solo 2 milioni di metri cubi di acqua rispetto alla capacità di 30 milioni. Le province di Caltanissetta, Enna e Agrigento sono particolarmente colpite, con razionamenti e un piano di emergenza che include pozzi e autobotti che finora ha portato scarsi benefici. Le autorità regionali e nazionali stanno cercando di affrontare l’emergenza con finanziamenti e interventi strutturali, mentre cresce la protesta tra i cittadini per la mancanza d’acqua e l’approvvigionamento insufficiente.
Nino Amadore su Sole 24 Ore
Diecimila migranti in più. Il governo italiano ha approvato un decreto per regolare l’ingresso dei migranti, con l’intento di semplificare le procedure e rendere più difficili le truffe, prevedendo controlli più severi e la possibilità di ispezionare i cellulari dei richiedenti asilo. Il decreto stabilisce 452.000 posti per migranti nel triennio 2023-2025, con 10.000 permessi aggiuntivi per badanti e un permesso speciale per le vittime di caporalato, oltre a misure per prevenire irregolarità da parte di lavoratori provenienti da Bangladesh, Pakistan e Sri Lanka. Nonostante le critiche dell’opposizione, che lo considera insufficiente, il decreto prevede anche l’assunzione di personale per gestire le nuove disposizioni, mentre continuano gli sbarchi a Lampedusa.
Marco Cremonesi su Corriere della Sera
Non basta il 50% in più. I portuali degli Stati Uniti hanno avviato uno sciopero che blocca i 36 porti della costa atlantica e del Golfo del Messico, rifiutando un aumento salariale del 50% proposto e chiedendo invece un incremento del 77%, oltre a fermare l’automazione che minaccia i loro posti di lavoro. Lo sciopero, che rischia di paralizzare l’import-export americano e costare 4,5 miliardi di dollari al giorno, mette in difficoltà l’amministrazione Biden, che si è dichiarata favorevole ai sindacati ma è riluttante a usare la legge Taft-Hartley per costringere i lavoratori a tornare al lavoro. La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che le aziende hanno scorte sufficienti solo per alcune settimane, e la mancanza di prodotti freschi si farà sentire presto, mentre la destra critica Biden per non aver contrastato gli eccessi sindacali che ora rischiano di ritorcersi contro i lavoratori stessi.
Massimo Gaggi su Corriere della Sera
700 milioni per Sparkle. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e Retelit hanno presentato un’offerta non vincolante di 700 milioni di euro per l’acquisto di Sparkle, la divisione di cavi sottomarini di Telecom Italia (TIM), con una proposta che migliora quella precedente del solo Tesoro. L’offerta, che scade il 15 ottobre 2024, sarà esaminata dal consiglio di amministrazione di TIM dopo le attività istruttorie necessarie, con la possibilità di firmare entro fine anno e concludere l’operazione nel primo semestre dell’anno successivo. Sparkle, quarto operatore mondiale nel settore dei servizi wholesale internazionali, ha registrato ricavi per 1.025,5 milioni di euro nel 2023, ma ha anche una situazione patrimoniale appesantita da debiti e necessità di investimenti, con una perdita netta di 42,3 milioni di euro.
Antonella Olivieri su Sole 24 Ore
I soliti italiani, Unicredit ha aggirato le norme. UniCredit, sotto la guida dell’amministratore delegato Andrea Orcel, ha sorprendentemente aumentato la sua partecipazione in Commerzbank dal 9% al 21%, utilizzando tattiche di acquisizione indiretta tramite strumenti derivati che ricordano le mosse di Porsche e Schaeffler nel 2008. La banca italiana ha sfruttato una discrepanza tra le normative dell’UE sulla proprietà bancaria e le regole di divulgazione dei titoli, permettendole di accumulare un’esposizione economica significativa in Commerzbank senza superare il limite del 10% di proprietà diretta, in attesa dell’approvazione della BCE. UniCredit ha negoziato swap su rendimento totale con Barclays e Bank of America, garantendosi la performance economica delle azioni di Commerzbank e la possibilità di ricevere fisicamente le azioni in futuro, mentre si proteggeva dai rischi di calo del prezzo delle azioni con una strategia di hedging.
Owen Falker su Financial Times
Sprint crescita estera. UniCredit Vita si prepara a consolidare la propria posizione nel mercato assicurativo italiano, mirando a diventare la quarta compagnia nel settore Vita attraverso l’unione dei portafogli delle ex joint venture con Allianz e CNP Assurances, e punta a una crescita internazionale. Alessandro Santoliquido, responsabile del business assicurativo di UniCredit, discute la strategia post-acquisizione, che include la creazione di una nuova società operativa entro il 2026 e l’innovazione in termini di prodotti assicurativi, con un focus su polizze multiramo e un’analisi del rischio più sofisticata per i clienti. La banca sfrutta il “Danish Compromise” per ottimizzare l’assorbimento di capitale e, nonostante le sfide del settore, si appoggia sulla solidità finanziaria delle joint venture, con l’obiettivo di crescere sia a livello nazionale che internazionale, mantenendo le partnership esistenti nel settore Danni.
Laura Galvagni su Sole 24 Ore
Crt, lo scambio con Cdp. L’indagine sulla Fondazione Crt ha rivelato un presunto scambio tra Luciano Mariano, presidente della Fondazione Cr Alessandria, e Corrado Bonadeo, ex consigliere della Crt: una posizione in Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e nella Cassa di Risparmio di Asti in cambio delle dimissioni di Bonadeo dalla Crt per chiudere la vicenda del “patto occulto”. Le promesse fatte a Bonadeo sono emerse da un decreto di perquisizione nei confronti di tre nuovi indagati, tra cui Mariano, che ha ammesso di aver parlato con Bonadeo di un interesse a suo favore senza impegni concreti; tuttavia, Bonadeo si è dimesso dalla Crt il giorno dopo l’incontro con Palenzona.
su Stampa
Vendita lampo. Camfin, la holding controllata da Marco Tronchetti Provera, ha incrementato la sua partecipazione in Pirelli al 25,28% e potrebbe arrivare fino al 29,9% nei prossimi due anni, dopo l’uscita di Brembo che ha venduto il 5,58% di Pirelli con una plusvalenza di 74 milioni di euro. La vendita di Brembo, interpretata da alcuni come un segno di divergenze strategiche o come risposta alla crisi del settore auto, ha fatto scendere il valore delle azioni di Pirelli in Borsa del 2,43%, mentre quelle di Brembo sono salite dello 0,6%. Questa mossa di Camfin si inserisce in un contesto di rafforzamento azionario iniziato a gennaio e potrebbe essere legata a possibili cambiamenti futuri nell’azionariato di Pirelli, specialmente in relazione alla presenza di Sinochem, il primo socio con il 37,96%.
Federico De Rosa su Corriere della Sera
Crolla la produzione. La produzione di veicoli di Stellantis in Italia ha subito un calo significativo nei primi nove mesi dell’anno, con una riduzione del 31%, influenzata dalla diminuzione delle vendite e dalle sfide economiche, portando a cassa integrazione e rischio di perdita di posti di lavoro per circa 25 mila lavoratori. Il segretario della Fim-Cisl ha espresso preoccupazione per l’esaurimento della cassa integrazione prevista per inizio 2025 e ha annunciato una manifestazione per sollecitare l’intervento del governo. Nel contesto di transizione verso l’elettrico, il presidente di Confindustria chiede più tempo per l’adattamento dell’industria automobilistica e si discute a livello europeo su dazi e politiche commerciali, con la Germania che potrebbe opporsi all’aumento dei dazi sulle auto elettriche cinesi.
Diego Longhin su Repubblica
Poste e logistica. Poste Italiane mira ad espandersi nel settore della logistica internazionale, con un occhio di riguardo verso il mercato europeo e la Germania, sfruttando la partnership esistente con DHL e l’opportunità offerta dalla sponsorizzazione delle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026. Il gruppo non prevede al momento acquisizioni e non ricorrerà a consulenti esterni per la privatizzazione, puntando sulle competenze interne per risparmiare risorse. Il decreto del Consiglio dei ministri per la privatizzazione di Poste Italiane lascia aperta la possibilità di ulteriori vendite di quote oltre il 50% del capitale, con raccomandazioni parlamentari di procedere gradualmente e salvaguardare gli interessi pubblici.
Laura Serafini su Sole 24 Ore
Il patto tra Lvmh e Monclair. LVMH ha stretto un patto parasociale con Remo Ruffini, proprietario di Monder, che garantisce ai francesi il diritto di prelazione nel caso Ruffini decida di vendere la sua quota, con la possibilità per LVMH di aumentare la propria partecipazione fino al 22%. L’accordo, che mira a proteggere Monder da scalate ostili e a mantenere l’indipendenza del gruppo, prevede anche che LVMH non possa lanciare offerte pubbliche di acquisto su Monder per sei anni, anche se potrà nominare un rappresentante nel board. Inoltre, qualsiasi investimento futuro di Double R dovrà avvenire attraverso una società controllata, permettendo a LVMH di partecipare indirettamente a future acquisizioni di Ruffini.
Daniela Polizzi su Corriere della Sera
POLITICA & CRONACA DAL MONDO
Biden frena Israele. Hamas ha rivendicato un attentato a Jaffa, mentre in Libano, Hezbollah ha ucciso 8 soldati israeliani in una battaglia mortale, con il Primo Ministro israeliano Netanyahu che prepara una risposta all’Iran e il Presidente USA Biden che esorta a non colpire i siti nucleari iraniani. Gli scontri nel sud del Libano hanno lasciato almeno 30 feriti israeliani, e il governo di Netanyahu insiste che l’invasione sarà limitata, mirando a smantellare le infrastrutture di Hezbollah e a permettere il ritorno sicuro degli sfollati israeliani. Il Ministro degli Esteri israeliano Katz ha dichiarato il segretario generale dell’ONU Guterres persona non grata per non aver condannato l’attacco iraniano, mentre l’ambasciatore italiano all’ONU Massari sollecita un mandato più efficace per la missione Unifil.
Davide Frattini su Corriere della Sera
Libano. Il primo ministro israeliano Netanyahu ha dichiarato che Israele è in guerra contro l’asse del male, in risposta agli attacchi dell’Iran, mentre nel sud del Libano si sono verificati i primi scontri diretti tra le forze di difesa israeliane (IDF) e i reparti di Hezbollah. Durante un’operazione limitata al confine nord, otto soldati israeliani sono stati uccisi e ci sono stati confronti diretti con Hezbollah, che è risultato essere più esperto e meglio equipaggiato rispetto alle brigate di Hamas, con incursioni israeliane che hanno portato a perdite da entrambe le parti. Israele mira a creare una zona cuscinetto lungo la Linea Blu per eliminare la presenza di Hezbollah, mentre il governo libanese ha segnalato 1,2 milioni di sfollati a causa dei raid aerei israeliani, con l’IDF che cerca di minimizzare le perdite evitando di occupare i villaggi.
Fabio Tonacci su Repubblica
Ayatollah sotto assedio. Il comandante dei Pasdaran Ismail Qaani ha evocato la memoria di Qassem Soleimani e la minaccia costante che pesa sull’Iran, mostrando una mappa delle basi statunitensi che circondano il paese come un cappio. L’ayatollah Khamenei è consapevole della superiorità militare di Israele e degli Stati Uniti e della vulnerabilità dell’Iran, ma esita a rispondere per non distruggere l’eredità di Khomeini, nonostante la pressione dei Pasdaran e la minaccia di un assedio sempre più stretto. La proposta politica di Masoud Pezeshkian, che punta a rompere l’assedio attraverso accordi economici e diplomatici, specialmente con l’aiuto dei Brics, contrasta con la crescente tensione e la possibilità di un conflitto regionale, lasciando l’Iran in una posizione di isolamento e incertezza.
Giordano Stabile su Stampa
Cede l’alla radicale in Iran. Dopo l’assassinio del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, da parte di Israele, l’Iran ha deciso di rispondere con un attacco missilistico, segnando una svolta rispetto alla precedente politica di moderazione del presidente riformista Masoud Pezeshkian. La pressione dei comandanti militari e l’umiliazione subita hanno spinto l’Iran a reagire per non apparire debole e per mantenere la fiducia dei suoi alleati, nonostante il rischio di un conflitto diretto con Israele. La situazione ha rafforzato la posizione degli hardliner iraniani, che criticano la ricerca di un dialogo con l’Occidente e sostengono una risposta più dura contro Israele, mettendo in difficoltà la politica riformista di Pezeshkian.
Andrew England su Financial Times
Monito di Biden. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato di non sostenere un attacco israeliano contro gli impianti nucleari iraniani, mentre crescono le tensioni per una possibile guerra totale dopo l’attacco missilistico iraniano su Israele. Israele ha intensificato le sue offensive contro Hezbollah, sostenuto dall’Iran, con bombardamenti a Beirut e scontri al confine libanese, mentre il primo ministro israeliano Netanyahu promette rappresaglie contro Teheran. La regione è sull’orlo di un conflitto totale dopo le azioni israeliane di assassinio di leader di Hezbollah e Hamas e gli attacchi iraniani, con l’Iran che minaccia ulteriori risposte e la comunità internazionale che esprime preoccupazione per l’escalation.
su Financial Times
L’eterno duello fra Biden e Bibi. Benjamin Netanyahu, soprannominato “Bibi” e autore di un’autobiografia, ha utilizzato il suo libro per ripercorrere gli ultimi 15 anni di politica israeliana, difendendo il proprio operato e attaccando avversari come Ehud Barak e Benny Gantz. Netanyahu ha cercato di giustificare il mancato attacco ai siti nucleari iraniani nel 2012, criticando la cautela dei vertici militari e del Mossad dell’epoca, guidati da Gantz, e sostenendo che solo lui e Barak erano pronti ad agire. Tuttavia, diversi fattori, tra cui l’opposizione di figure chiave come Shimon Peres e la necessità di cooperazione americana, hanno frenato i suoi piani di attacco all’Iran, nonostante le sue continue esitazioni e la pressione esercitata sul successore di Obama, Donald Trump.
su Corriere della Sera
Scaimi di droni e milizie, non sottovalutare l’Iran. L’Iran ha dimostrato la sua capacità di colpire Israele con nuovi missili più potenti, tra cui il presunto uso del missile ipersonico Fattah 1, nonostante le smentite dell’IDF (Israel Defense Forces) che ha comunque ammesso danni a basi aeree. Gli attacchi iraniani, che includono sciami di droni e il supporto di milizie alleate, sono un segnale di una strategia militare flessibile e migliorata, che potrebbe sfidare lo scudo difensivo israeliano con azioni più massicce e precise in futuro. Israele, pur gestendo la minaccia e avendo l’appoggio degli alleati, deve considerare la possibilità di attacchi simultanei da più direzioni e il rischio di terrorismo, come dimostrano gli incidenti in Danimarca e Svezia, oltre a tensioni interne e regionali.
Guido Olimpio su Corriere della Sera
Beirut stremata. Il quartiere sciita di Beirut è stato ridotto a fumo e macerie a seguito dei bombardamenti israeliani, con Hezbollah che promette di continuare la lotta nonostante la distruzione di circa metà delle sue armi. Circa un milione di persone sono sfollate a causa del conflitto, con la capitale libanese che ospita molti di loro in condizioni precarie, mentre il governo libanese e l’ONU cercano di gestire la crisi umanitaria. La Cina, nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ha condannato le azioni di Israele, sostenendo che violano la sovranità e l’integrità territoriale del Libano, e ha chiesto a tutte le parti di evitare ulteriori escalation del conflitto.
Marta Serafini su Corriere della Sera
Infrastrutture. Israele è pronto a rispondere ai missili iraniani, con gli Stati Uniti che potrebbero autorizzare attacchi a infrastrutture civili iraniane, inclusi siti nucleari, in risposta a ulteriori aggressioni. Il segretario generale dell’ONU, António Guterres, è stato dichiarato persona non grata da Israele, una mossa che gli USA ritengono non migliorativa per l’immagine di Israele a livello internazionale. Gli scenari di risposta israeliana includono attacchi a infrastrutture energetiche e militari iraniane, con la possibilità di un’escalation se l’Iran dovesse rispondere, mentre gli USA mantengono una posizione di mancato sostegno pubblico ma di tolleranza nei fatti.
Tommaso Ciriaco su Repubblica
Ultima arma il terrorismo. Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare, esprime preoccupazione per il rischio di attentati in Europa a causa del potenziale indebolimento militare dell’Iran, che potrebbe ricorrere al terrorismo come ultima arma efficace. In Italia è stato innalzato il livello 2 di allerta in previsione di possibili attacchi, con particolare attenzione a eventi come il Giubileo a Roma e le manifestazioni pro-Palestina. Tricarico sottolinea l’importanza della precauzione e della vigilanza, riconoscendo che le cellule dormienti potrebbero risvegliarsi e che è necessario comprendere chi manovra i movimenti di protesta e come il governo dovrebbe reagire.
Luca Sablone su Riformista
Caccia a Khamenei. Marco Mancini, ex dirigente dei servizi segreti italiani, rivela che la guida suprema dell’Iran, Khamenei, si nasconde in un bunker vicino alla tomba dell’imam Ali al-Rida a Mashhad, utilizzando luoghi sacri come scudi. Mancini suggerisce che Hezbollah, sotto la nuova guida di Hashem Safieddine, aveva pianificato quattro attentati in Israele, di cui uno è stato attuato a Jaffa. Inoltre, discute la situazione di rischio per i soldati italiani di Unifil in Medio Oriente e la necessità di modificare le regole di ingaggio, mentre evidenzia il ruolo dell’Iran dietro gli attentati e l’importanza del controspionaggio offensivo di Israele.
Aldo Torchiaro su Tempo
La Russia conquista Vuhledar. Le forze russe hanno conquistato la città strategica di Vuhledar nell’Ucraina orientale, un successo che potrebbe portare a ulteriori avanzamenti mentre Kiev fatica a rafforzare il proprio esercito e a garantirsi un supporto occidentale a lungo termine. La presa di Vuhledar, confermata da entrambe le parti, avviene in un momento cruciale per la difesa ucraina contro l’invasione russa, con l’assistenza occidentale futura che potrebbe dipendere dall’esito delle elezioni presidenziali statunitensi del mese prossimo. Nonostante la visita negli USA del presidente ucraino Zelenskyy per cercare garanzie di sicurezza e armamenti, compresi missili a lungo raggio, è tornato con meno di quanto sperato, mentre aumentano le diserzioni tra le truppe ucraine e si indaga su un presunto video di esecuzione di soldati ucraini da parte delle forze russe.
Isobel Koshiw su Financial Times
Donbass, il video dell’orrore. Un video diffuso su Telegram mostra almeno 16 soldati ucraini, presumibilmente arresisi, che vengono brutalmente uccisi dai militari russi nel Donbass, con Kiev che denuncia l’episodio come l’esecuzione di prigionieri di guerra più massiccia dall’inizio dell’invasione russa nel febbraio 2022. Il Procuratore generale di Kiev afferma che tali atrocità, comprese torture e abusi sistematici sui prigionieri, sono il risultato di scelte politiche deliberate, come confermato da un rapporto dell’UNHCR che documenta violenze estreme su ex prigionieri ucraini. La situazione sul campo di battaglia è tesa, con le forze armate ucraine in ritirata da posizioni chiave e i russi che avanzano, aumentando le preoccupazioni per la sicurezza delle città strategiche come Pokrovsk e Zaporizhzhia.
Lorenzo Cremonesi su Corriere della Sera
Scudi umani. Dopo i bombardamenti russi che hanno colpito la produzione elettrica ucraina, Kiev teme attacchi alle sue centrali nucleari, che forniscono il 60% dell’energia del paese. Il governo ucraino propone di schierare esperti internazionali con passaporto diplomatico vicino alle centrali per prevenire ulteriori attacchi russi, agendo come scudi umani. Kiev sta anche discutendo con l’UE l’installazione di difese anti-aeree, ma le risorse attuali sono insufficienti per proteggere adeguatamente le infrastrutture critiche.
Federico Fubini su Corriere della Sera
Il piano della vittoria conviene. Oleksandr Lytvynenko, capo dei servizi segreti ucraini, sostiene che garanzie di sicurezza, come l’accesso alla NATO, potrebbero cambiare il corso della guerra in Ucraina, e sottolinea l’importanza del supporto occidentale. Il “Victory’s Plan” di Zelensky è un piano militare per costringere la Russia a negoziare, mantenendo la linea del fronte con l’aiuto dei partner internazionali. Lytvynenko esprime preoccupazione per possibili attacchi russi vicino ai siti nucleari ucraini, che potrebbero portare a una catastrofe nucleare, e sottolinea gli sforzi dell’Ucraina nel ricostruire l’infrastruttura energetica danneggiata.
Jacopo Iacoboni su Stampa
Vance vince il duello dei vice. Durante il dibattito televisivo tra i candidati alla vicepresidenza USA, il repubblicano J.D. Vance e il democratico Tim Walz hanno mantenuto un tono civile, concentrando la discussione su temi politici come cambiamenti climatici, sanità e immigrazione, piuttosto che su attacchi personali. Nonostante il dibattito civile, molti spettatori non ritengono che influenzerà significativamente il loro voto, ma il giudizio generale è che Vance abbia superato Walz, anche se alcuni lo accusano di essersi presentato come più moderato di quanto non sia in realtà. Il dibattito si è svolto al Cbs Center Broadcast di New York, moderato da Norah O’Donnell e Margaret Brennan, e ha visto momenti di tensione solo quando Vance ha criticato le moderatrici per il fact-checking non previsto e quando ha evitato di ammettere la sconfitta di Trump nel 2020.
Viviana Mazza su Corriere della Sera
Uragano. L’uragano Helene ha causato oltre 180 morti e centinaia di dispersi negli Stati Uniti, portando a critiche nei confronti della gestione dell’emergenza da parte del presidente Joe Biden e della vicepresidente Kamala Harris. In risposta alle accuse, soprattutto da parte dell’ex presidente Donald Trump, Biden e Harris hanno modificato i loro impegni per visitare le aree colpite e coordinare gli sforzi di soccorso, con l’obiettivo di mitigare l’impatto negativo sulla loro immagine in vista delle imminenti elezioni. Il governo federale ha mobilitato risorse e personale per il recupero, mentre l’uragano ha anche messo a rischio le operazioni di voto e la produzione di fluidi per dialisi in North Carolina, uno degli Stati chiave per le elezioni.
Massimo Basile su Repubblica
POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA
Treni fermi, Italia in tilt. Un errore di una ditta privata, che ha piantato per sbaglio un chiodo su un cavo, ha causato un guasto alla cabina elettrica che alimenta i treni a Roma, bloccando la circolazione ferroviaria nelle stazioni Termini e Tiburtina e causando ritardi e cancellazioni in tutta Italia. Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha attribuito la colpa all’azienda privata e ha promesso che i responsabili pagheranno, mentre l’opposizione chiede le sue dimissioni. Il servizio ferroviario è stato interrotto per diverse ore, con oltre 100 treni cancellati e ritardi fino a 180 minuti, causando disagi ai passeggeri e ripercussioni su scala nazionale.
Natalia Distefano su Corriere della Sera
Ventisette stop al giorno. L’Autorità dei Trasporti (ART) ha denunciato una situazione critica nella rete ferroviaria italiana, con circa 10.000 interruzioni all’anno e un aumento della durata di queste interruzioni, evidenziando la necessità di un cambiamento nella gestione e manutenzione da parte di Ferrovie dello Stato. Nonostante una multa di 350.000 euro inflitta a Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) per aver superato i limiti legali nell’affitto della rete, la situazione non è migliorata, con l’ART che ha respinto una proposta di mediazione e ha avviato un nuovo procedimento. Inoltre, si prevede un ulteriore sovraffollamento della rete ad alta velocità, con l’Italia che già supera altri paesi europei per numero di treni su rotte simili e con l’ingresso previsto di un nuovo operatore nel 2026.
Aldo Fontanarosa su Repubblica
Nelle mani della Consulta. L’autonomia differenziata è un tema controverso in Italia, con la maggioranza preoccupata per la perdita di consensi nel Mezzogiorno e l’opposizione che affronta la sfida di un referendum difficile. La Lega, guidata da Roberto Calderoli, spinge per trasferire poteri dallo Stato alle Regioni, ma Forza Italia e Fratelli d’Italia chiedono prima la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP). La situazione potrebbe essere risolta dalla Corte Costituzionale, che ha anticipato l’udienza sui ricorsi contro la legge sull’autonomia, e una sua eventuale bocciatura potrebbe annullare il referendum e riformulare i quesiti.
Francesco Olivo su Stampa
Su Renzi non sa che dire. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico (PD), ignora le richieste di chiarimento politico da parte di Giuseppe Conte e si concentra sulle prossime elezioni regionali, in particolare in Emilia-Romagna, dove il PD deve decidere se allearsi con il Movimento 5 Stelle o con i renziani di Italia Viva. La giornata di Schlein è stata impegnata tra riunioni sulla crisi in Medio Oriente e incontri con il Forum del Terzo Settore, mentre il suo staff sottolinea la sua attenzione alla costruzione di un’alternativa politica. Le tensioni interne al centrosinistra si acuiscono con il Movimento 5 Stelle che minaccia di uscire dalla coalizione in Emilia-Romagna se Italia Viva partecipa con il proprio simbolo, mentre alcuni esponenti del PD criticano Conte per cercare di indebolire Schlein e per la sua gestione della situazione.
Niccolò Carratelli su Stampa
Arrivederci. Giuseppe Conte ha annunciato un addio al “campo largo” durante un’intervista a “Porta a porta”, ma la situazione è complessa e potrebbe non essere definitiva. Le ragioni di questa pausa includono il processo costituente del Movimento 5 Stelle, la necessità di marcare l’identità dei partiti in vista delle elezioni regionali e le tensioni con il PD e Renzi. Conte ha lasciato aperta la possibilità di futuri accordi locali tra i partiti, suggerendo che la rottura potrebbe essere temporanea e non escludendo un potenziale ritorno alla collaborazione.
Marcello Sorgi su Stampa
Gli orfani del Trono di Chigi. Gli ex premier italiani Matteo Renzi e Giuseppe Conte continuano a scambiarsi accuse e insulti, alimentando una rivalità che ha radici nel passato e che ha contribuito al fallimento di un’ampia coalizione politica. Il loro conflitto, che include momenti di tensione e comunicazioni passive-aggressive, ha avuto un impatto significativo sulla politica italiana, influenzando eventi come la caduta del governo di Conte e le dinamiche all’interno del Partito Democratico. Nonostante i tentativi di dialogo e le strategie politiche, la possibilità di una riconciliazione tra Renzi e Conte appare remota, con implicazioni per il futuro del panorama politico italiano e per la concorrenza al governo di Giorgia Meloni.
Roberto Gressi su Corriere della Sera
Cinquestelle affidabili. Il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, discute la necessità di formare una coalizione credibile e un programma che parli alla maggioranza degli italiani per superare l’attuale governo, sottolineando l’importanza della coerenza politica e della risposta collettiva a questo problema. De Luca considera il Movimento 5 Stelle un alleato affidabile dopo la loro evoluzione da un movimento di rottura a una forza politica più strutturata, pur riconoscendo la necessità di chiarimenti programmatici. Infine, affronta le critiche interne al Partito Democratico, la questione del suo possibile terzo mandato e il suo rapporto con Giorgia Meloni, evidenziando un clima di rispetto reciproco e collaborazione dopo un periodo di tensione.
Francesca Schianchi su Stampa
Niente corteo. La questura di Roma ha adottato una linea dura contro la manifestazione pro Palestina prevista per sabato, sostenendo che il divieto è giustificato da rischi per l’ordine pubblico e dalle preoccupazioni della comunità ebraica. Il Tar del Lazio ha respinto un ricorso contro il divieto, confermando la valutazione del rischio per l’ordine pubblico, mentre Amnesty International Italia ha ricordato che il diritto di protesta è protetto dalle disposizioni sui diritti umani. Nonostante il divieto e le divisioni interne, gli organizzatori pro Palestina continuano a invitare alla partecipazione, mentre alcuni hanno annunciato una nuova data per la manifestazione.
Francesco Giubilei su Giornale
Disabilità. L’Italia ospiterà il primo G7 ministeriale sull’inclusione e la disabilità dal 14 al 16 ottobre in Umbria, un’iniziativa promossa dalla ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, che mira a confrontarsi su strategie e politiche internazionali per l’inclusione delle persone con disabilità. Durante l’evento, si discuteranno temi come l’inclusione lavorativa, la vita indipendente e l’uso dell’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di firmare la Carta di Solfagnano, che impegna i Paesi su otto principi chiave. La ministra Locatelli sottolinea l’importanza di avviare provvedimenti per la sicurezza delle persone con disabilità durante le emergenze e annuncia l’attuazione di una Riforma sulla disabilità in Italia, con un investimento di oltre 400 milioni di euro per vari progetti, inclusa la sperimentazione in 9 province e fondi per il turismo accessibile e il trasporto degli studenti con disabilità.
Elisabetta Soglio su Corriere della Sera
Decreto flussi. Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto flussi, che introduce misure per semplificare l’ingresso di lavoratori stranieri regolari e inasprisce i controlli sull’immigrazione irregolare, tra cui il controllo dei cellulari dei migranti senza documenti con autorizzazione giudiziaria e sanzioni per ONG che non seguono le direttive in mare. Il decreto prevede anche un permesso di soggiorno di 6 mesi per vittime di caporalato e aumenta la quota di badanti, mentre il ministro dell’Economia Giorgetti ha sollecitato i colleghi a ridurre le spese inutili per evitare aumenti di tasse o tagli lineari, in linea con le nuove regole del patto di Stabilità europeo. Le modifiche sono state motivate da anomalie come il basso numero di contratti di lavoro effettivi rispetto agli ingressi regolari, evidenziati in Campania, dove solo il 2,7% degli oltre 80 mila ingressi ha portato a contratti di lavoro.
Serena Riformato su Stampa
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