Rassegna stampa 17 ottobre

SICUREZZA

Prospettiva globale. CNBC Europe dedica un approfondimento alla joint venture tra Leonardo e Rheinmetall per la produzione di sistemi di difesa terrestri. Intervista esclusiva all’AD e DG di Leonardo, Roberto Cingolani, che in diretta sottolinea l’esigenza di una prospettiva globale per la difesa europea.
su CNBC EUROPE

Un rivale per il progetto franco tedesco. Un nuovo colosso europeo dell’armamento terrestre è nato dalla collaborazione tra l’italiana Leonardo e la tedesca Rheinmetall, che hanno formato la joint venture Leonardo Rheinmetall Military Vehicles (LRMV). La partnership punta a produrre carri armati e veicoli da combattimento per l’infanteria, con una prima commessa italiana di 23 miliardi di euro per mille blindati. L’azienda, con sede in Italia, prevede di integrare tecnologie avanzate come sistemi elettronici, intelligenza artificiale e componenti spaziali nei nuovi veicoli basati sui modelli Panther KF51 e Lynx di Rheinmetall. Circa il 60% della produzione avverrà in Italia, con una consegna dei primi carri prevista in tempi record, tra due e tre anni. Questo accordo, che si è concluso rapidamente dopo il fallimento delle trattative tra Leonardo e KNDS, rappresenta un passo significativo verso l’indipendenza europea nell’ambito della difesa e segna l’allontanamento dall’asse franco-tedesco.
su LEMONDE.FR

Joint venture. Rheinmetall e la società di difesa italiana Leonardo hanno lanciato la loro joint venture per costruire carri armati, che dovrebbe generare miliardi di vendite a due cifre in Italia e oltre. Rheinmetall e Leonardo detengono ciascuna il 50% delle azioni della nuova società con sede a Roma, come hanno annunciato congiuntamente.
su Rheinische Post

Un nuovo peso massino. Nell’industria europea della difesa sta emergendo un nuovo peso massimo nella costruzione di carri armati. La società tedesca di armi Rheinmetall e il produttore italiano di armi Leonardo hanno annunciato a Roma la costituzione di una società comune nella quale entrambi i partner detengono ciascuno il 50% delle azioni.
su Express

Consolidamento. Rheinmetall e la società italiana di armi Leonardo hanno lanciato una joint venture per costruire carri armati. I due soci detengono ciascuno il 50% delle azioni della nuova società, che dovrebbe raggiungere un fatturato di miliardi a due cifre in Italia e all’estero, come hanno annunciato martedì a Roma i capi del gruppo Armin Papperger e Roberto Cingolani. Inizialmente l’Italia rappresentava il 60% delle sue attività. Il capo della Rheinmetall Papperger vede la joint venture come un primo passo verso il consolidamento del settore. Insieme, Rheinmetall e Leonardo stanno creando un nuovo peso massimo nella costruzione di carri armati, ha affermato. “Si tratta di un passo significativo verso la creazione di un sistema di difesa europeo”, ha affermato Cingolani.
su Finanz Und Wirtschaft

Carri armati per l’Europa. In vista delle numerose guerre e dei nuovi scenari di conflitto in tutto il mondo, due delle principali aziende produttrici di armi europee si stanno unendo per costruire una nuova generazione di carri armati. Il gruppo tedesco Rheinmetall e il produttore italiano di armi Leonardo hanno lanciato una società comune a Roma. La prima grande commessa è una commessa dell’Esercito italiano del valore di 23 miliardi di euro. L’obiettivo dichiarato, tuttavia, è quello di dotare le forze armate di altri paesi di carri armati e veicoli da combattimento di fanteria – in Europa e oltre.
su General Anzeiger

Insieme. Mentre guerre e nuovi scenari di conflitto si aprono in tutto il mondo, due delle principali società di difesa europee si uniscono per costruire una nuova generazione di carri armati. Anche il gruppo tedesco Rheinmetall e il produttore italiano di armi Leonardo hanno fondato una società comune a Roma.
_ su Ostfriesischer Kurier_

Interesse su Iveco. La joint venture tra Leonardo e Rheinmetall ha riacceso l’interesse per Iveco, con un iniziale aumento del valore delle azioni seguito da una leggera chiusura in calo. Il consolidamento nel settore difesa europeo potrebbe portare nuove opportunità per Iveco Defence, precedentemente oggetto di interesse da parte di Leonardo. Gli analisti di Intermonte vedono la joint venture come un fattore positivo per Iveco, che potrebbe beneficiare di nuovi ordini grazie alla sua presenza produttiva in Italia e alla commessa per l’Esercito italiano. Intermonte e Equita SIM mantengono valutazioni positive sul titolo di Iveco, con target price rispettivamente di 14,8 e 16 euro.
su Mf

Difesa Ue. Leonardo e Rheinmetall hanno creato una joint venture per produrre un carro armato avanzato con capacità di comunicazione satellitare e decisionale basata sull’intelligenza artificiale, mirando a rafforzare la competitività della difesa europea. Questa iniziativa potrebbe segnare un passo verso una difesa comune dell’UE, un concetto a lungo discusso e reso più urgente dalla guerra in Ucraina. Tuttavia, la realizzazione di una difesa unita europea richiede un forte impegno politico, specialmente da parte dei principali paesi dell’UE come Italia, Francia e Germania. Sebbene la NATO sia fondamentale, l’idea di un esercito europeo comune guadagna terreno, ma rimangono incertezze su come e quando questo possa essere realizzato, con la necessità di decisioni politiche decisive da parte degli stati membri dell’UE.
su Tempo

Finanziamento comune. La Francia e gli Emirati Arabi Uniti (EAU) stanno discutendo una collaborazione per il finanziamento dello sviluppo del nuovo standard F5 del caccia Rafale, con l’obiettivo di migliorare le capacità operative delle forze aeree clienti. Il ministero delle Armate francese, che si trova in una situazione finanziaria difficile, vedrebbe con favore il co-finanziamento da parte degli EAU, che hanno già ordinato 80 Rafale e potrebbero acquistarne altri 20. Il Rafale F5, previsto per il prossimo decennio, includerà avanzamenti in termini di connettività, potenza di elaborazione dei dati, nuovi radar e sistemi di guerra elettronica, oltre all’integrazione di un missile nucleare per la Francia. Inoltre, sarà supportato da un drone furtivo di combattimento, con capacità avanzate di sensori e connettività, che potrà operare in strategie di combattimento collaborativo.
Michel Cabirol su Tribune

Connessione aree grigie a fallimento di mercato. Starlink, il progetto di connettività satellitare di Elon Musk, è al centro di accordi con la Difesa italiana e Telespazio, controllata di Leonardo, per garantire comunicazioni militari e servizi web alle istituzioni. Nonostante un’inchiesta in corso, gli accordi non sono stati messi in discussione, ma il Partito Democratico ha richiesto chiarimenti sulle trattative. Il piano include l’obiettivo di estendere la copertura internet nelle aree rurali italiane entro il 2026, in linea con il PNRR, anche attraverso l’uso di piccole antenne per la ricezione satellitare. Inoltre, è in discussione una legge per assicurare una connessione satellitare di riserva in caso di emergenze, mentre il governo italiano esplora la possibilità di affidare a Starlink la connessione delle aree meno servite.
Valentina Errante su Messaggero

Affascinati. Elon Musk sta negoziando con le principali istituzioni italiane per vendere i progetti della sua SpaceX, che ha recentemente registrato un profitto dopo due anni di perdite. Il progetto Starlink di SpaceX, una rete di satelliti per l’accesso globale a Internet in banda larga, sta attirando l’interesse del governo italiano per possibili applicazioni civili e militari. Il ministero degli Affari Esteri sta valutando l’uso di Starlink per connessioni protette in ambasciate e consolati, mentre il ministero della Difesa potrebbe considerare l’uso di satelliti per l’intelligence e la difesa missilistica. Inoltre, Leonardo ha già firmato un accordo con SpaceX per commercializzare i servizi Starlink e sta cercando di vendere i propri servizi a SpaceX per la gestione dei satelliti. Un’interrogazione parlamentare è stata presentata per fare chiarezza sugli accordi tra il governo italiano e SpaceX.
su Il Fatto Quotidiano

Affare da 1,5 miliardi. Un’inchiesta della Procura di Roma ha rivelato un sistema di corruzione che coinvolge trattative tra il governo italiano e Starlink, l’azienda di Elon Musk, per un accordo da 1,5 miliardi di euro. Questo accordo avrebbe permesso all’Italia di utilizzare i satelliti di Starlink per comunicazioni sicure tra ministeri e servizi di intelligence. Una intercettazione telefonica romanda a un ufficiale della Marina, Angelo Masala, coinvolto in ruoli ambigui e in contatto con Andrea Stroppa, referente italiano di Musk. L’inchiesta ha messo in luce anche il coinvolgimento di funzionari governativi e imprenditori in pagamenti di mazzette per assicurarsi appalti tecnologici.
Giuliano Foschini su Repubblica

Musk in vantaggio con gli indiani. Elon Musk sembra aver prevalso nella disputa con i miliardari indiani Mukesh Ambani e Sunil Bharti Mittal riguardo l’assegnazione dello spettro satellitare, mentre si contendono l’introduzione di internet via satellite in India. Ambani e Mittal avevano spinto per un’asta dello spettro, simile a quella per il mercato mobile che dominano, ma Musk ha sostenuto che lo spettro è designato dalla ITU come condiviso e non dovrebbe essere oggetto di asta. Dopo un dibattito pubblico, il ministro delle comunicazioni indiano ha dichiarato che non ci sono piani per un’asta dello spettro, una decisione accolta positivamente da Musk, che si impegna a servire l’India con Starlink. Nonostante Ambani e Mittal fossero considerati in vantaggio per lanciare servizi di internet satellitare prima di Starlink, l’India ha recentemente approvato una legge che consente l’assegnazione dello spettro basato su satelliti, e la disputa è stata descritta da alcuni come una battaglia di ego per mantenere il controllo locale dell’industria delle telecomunicazioni.
su Financial Times

No al piano Draghi. Il direttore generale dell’Agenzia Spaziale Tedesca, Walther Pelzer, ha criticato la proposta dell’ex primo ministro italiano Mario Draghi di abolire il principio di ritorno geografico nell’Agenzia Spaziale Europea, che assicura ai paesi membri contratti proporzionali ai loro investimenti nei programmi spaziali. Pelzer sostiene che l’abolizione di questo principio ridurrebbe gli investimenti nel settore spaziale europeo e indebolirebbe l’ESA, minacciando la collaborazione tra i paesi membri. La proposta di Draghi, che mira a rendere l’industria spaziale europea più competitiva, è stata criticata per aver creato duplicazioni di capacità e vincoli nella scelta dei fornitori. Nonostante le tensioni tra Francia e Germania, i maggiori contributori al budget dell’ESA, e le discussioni in corso sull’inclusione dei finanziamenti per lo sviluppo dei lanciatori nel prossimo bilancio dell’UE, i funzionari dell’ESA difendono il principio di ritorno geografico come fondamentale per l’innovazione e lo sviluppo industriale nello spazio europeo.
su Financial Times

New space. Il New Space, termine coniato alla fine degli anni 2000, descrive l’emergente economia spaziale privata, distinta dalle precedenti agenzie spaziali governative, e si concentra su metodi industriali innovativi per la produzione di satelliti e razzi riutilizzabili. Elon Musk di SpaceX ha annunciato che i suoi razzi Starship saranno pronti per voli su Marte dal 2026, con l’obiettivo di rendere la vita multiplanetaria economicamente fattibile. Tuttavia, alcuni scienziati sociali criticano il concetto di New Space, preferendo il termine “astrocapitalismo” per sottolineare la continua interazione tra innovazione industriale e interessi economico-politici. Nonostante le promesse di colonizzazione spaziale e turismo spaziale, l’astrophysicist Sylvia Ekström mette in dubbio la fattibilità di tali progetti, sostenendo che l’umanità non diventerà mai multiplanetaria, e invita a una riflessione democratica sugli usi dello spazio.
su Monde

Tre contratti. Thales Alenia Space ha ottenuto tre nuovi contratti per un totale di 352 milioni di euro in tre giorni durante l’International Astronautical Congress a Milano. Il primo contratto, del valore di 107 milioni di euro, è stato firmato con l’ESA per lo sviluppo di sei satelliti radar aggiuntivi per la costellazione italiana IRIDE, basati sulla piattaforma Nimbus. Il secondo contratto prevede un’estensione e ottimizzazione del modulo Esprit per la futura stazione spaziale cislunare Gateway. Infine, TAS ha firmato un contratto da 81 milioni di euro con OHB per sviluppare due strumenti radar SAR per la missione Harmony del programma Earth Explorer dell’ESA, con lancio previsto entro il 2029.
Michel Cabirol su Tribune

107 milioni con l’Esa. Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), ha ottenuto un contratto dall’Agenzia Spaziale Europea del valore di 107 milioni di euro per la fornitura di altri 6 satelliti radar per la Costellazione italiana di Osservazione della Terra Iride. Questi satelliti si baseranno sulla piattaforma Nimbus New Italian Micro Bus, progettata per essere prodotta rapidamente e per costellazioni ad alta capacità e frequenza di rivisitazione. In totale, Thales Alenia Space costruirà 13 satelliti per Iride, 12 dei quali saranno dotati di tecnologia radar SAR (Synthetic Aperture Radar) e uno di tecnologia ottica. L’AD di Thales Alenia Space Italia, Giampiero Di Paolo, ha espresso gratitudine per la fiducia ricevuta e l’entusiasmo per la partecipazione a questo progetto, che rafforza la posizione dell’azienda nel settore dei satelliti di piccole dimensioni.
su Messaggero

Airbus taglia. Airbus ha annunciato un piano di razionalizzazione per la sua divisione spaziale, Airbus Defence and Space, che prevede la soppressione di circa 2500 posti di lavoro entro il 2026, in risposta alle difficoltà operative e finanziarie, in particolare nel settore dei satelliti. Questa mossa segue una perdita registrata di 989 milioni di euro nel primo semestre del 2024 per coprire le perdite di alcuni programmi spaziali e una precedente svalutazione di 600 milioni di euro nel 2023. Il piano si concentrerà su una strategia più selettiva nelle risposte agli appalti, il rafforzamento della governance e del controllo interni, e l’ottimizzazione dei costi e della competitività. La crisi riflette le sfide più ampie del settore satellitare europeo, che sta affrontando una profonda trasformazione del mercato, con la crescita delle costellazioni di piccoli satelliti e la diminuzione della domanda per i satelliti geostazionari tradizionali.
su Figaro

Taglio nei satelliti. Airbus ha annunciato l’intenzione di ridurre fino a 2.500 posti di lavoro nella sua divisione difesa e spazio, in particolare nel settore dei satelliti, che rappresenta il 7% della forza lavoro di tale divisione. Questa mossa è parte di un piano per aumentare la competitività in un mercato spaziale in evoluzione, come sottolineato dall’AD Mike Schoellhorn. I licenziamenti dovrebbero avvenire intorno alla metà del 2026, dopo le negoziazioni con i sindacati. La società, con sede principale in Francia e operazioni significative in altri paesi europei, si prepara a mesi di trattative per determinare dove operare i tagli, decisione presa in anticipo rispetto alla conclusione delle discussioni con Leonardo e Thales sulle attività spaziali. In precedenza, Reuters aveva riportato che Airbus aveva avviato un piano di riduzione dei costi per l’intera unità difesa e spazio.
su Italia Oggi

Riorganizzazione. Airbus ha annunciato un piano di riorganizzazione della sua divisione Defence&Space che comporterà il taglio di fino a 2.500 posti di lavoro entro la metà del 2026. La decisione è stata presa in risposta a sfide di business, in particolare nel settore dei sistemi spaziali, che hanno già generato costi significativi negli anni 2023 e 2024. Il riassetto si concentrerà sulle funzioni centrali e sull’assegnazione di piena responsabilità operativa a specifiche linee di business. Airbus Defence and Space si è confrontata con le rappresentanze sindacali per discutere le misure e cerca di mitigare l’impatto sui lavoratori. L’azienda sottolinea la necessità di adattarsi per mantenere la competitività nel settore aerospaziale europeo.
su Sole 24 Ore

Archivi stellari. Il settore dei data center è in rapida espansione in Europa, con un aumento degli investimenti del 168% nel I semestre 2024 rispetto all’anno precedente. In Italia, Microsoft ha annunciato un investimento di 4,3 miliardi di euro per espandere la sua infrastruttura di data center e intelligenza artificiale, con l’obiettivo di formare oltre un milione di italiani in competenze digitali entro il 2025. Allo stesso tempo, la Spagna sta diventando un hub importante per i data center grazie alla sua capacità energetica rinnovabile, mentre la Germania ha inaugurato il primo data center quantistico di IBM in Europa. Negli Stati Uniti, la Virginia rimane la capitale mondiale dei data center, ma l’impatto ambientale e il consumo di risorse come l’acqua e l’energia stanno spingendo le aziende tech a cercare soluzioni più sostenibili, come l’energia rinnovabile e il raffreddamento efficiente.
su MoltoFuturo

Proteggiamo la terra. L’International Astronautical Congress (IAC), organizzata a Milano con il contributo dell’Associazione italiana di Aeronautica e Astronautica AIDAA, dell’Agenzia Spaziale italiana e Leonardo, ha visto la partecipazione di oltre 10.000 professionisti del settore aerospaziale, inclusi astronauti, da tutto il mondo, con più di 530 espositori e la presentazione di 7.000 paper scientifici da 108 paesi. Teodoro Valente, presidente dell’ASI, ha discusso l’importanza dell’Italia nella creazione di sistemi di salvaguardia planetaria e la cooperazione internazionale nonostante le tensioni geopolitiche. L’evento ha incluso un Global Space Leaders Summit e ha aperto le porte al pubblico, specialmente alle scuole, per avvicinare le persone al settore spaziale. Inoltre, è stata evidenziata l’importanza della sostenibilità spaziale e la missione europea di difesa planetaria Hera, con un significativo contributo italiano, per proteggere la Terra da potenziali impatti asteroidali.
su MoltoFuturo

Un nuovo Far West. Il giornalista e autore Emilio Cozzi nel saggio “Geopolitica dello Spazio” esplora l’evoluzione della space economy e le implicazioni geopolitiche dello spazio come nuova frontiera. Cozzi, esperto di spazio e gaming, prevede un futuro in cui la competizione per le risorse spaziali potrebbe intensificarsi, con oltre ottanta paesi, inclusi Stati Uniti, India, Cina e Russia, già coinvolti in una corsa che mescola ambizioni commerciali e militari. La Starship di SpaceX, un razzo completamente riutilizzabile, è al centro di questa rivoluzione, promettendo di trasformare l’economia orbitale e di essere impiegata per future missioni lunari della NASA. Cozzi sottolinea l’importanza della cooperazione internazionale nello spazio, nonostante le tensioni terrestri, come dimostrato dalla collaborazione tra astronauti russi e americani sulla Stazione Spaziale Internazionale durante il conflitto in Ucraina.
su Messaggero

Telespazio e gli astronauti. Un gruppo di astronauti internazionali, tra cui il veterano italiano Paolo Nespoli e i futuri astronauti Anthea Comellini, Andrea Patassa e Carmen Possnig, ha visitato il Centro spaziale del Lario di Telespazio, parte della Divisione Spazio di Leonardo. La visita si inserisce nell’ambito dell’International Astronauts Chapter, evento collaterale dell’International Astronautical Congress tenutosi a Milano. Tra i visitatori c’era anche Hoshide Akihiko, noto per aver volato con lo Shuttle, Soyuz e SpaceX, e Hazzaa Ali AlMansoori, primo astronauta emiratino. Leonardo punta sulla crescita nel settore spaziale e sulla cyber security, sfruttando tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e il cloud, e collaborando con la Space Alliance di cui Telespazio è parte integrante.
su Giorno Alta Lombardia

G7, summit sui conflitti. Il G7 Difesa si terrà a Napoli, con la presenza dei ministri della difesa dei paesi membri e rappresentanti di alto livello come il segretario generale della NATO e l’Alto rappresentante UE per gli affari esteri. La presidenza italiana, guidata dal ministro Guido Crosetto, affronterà temi critici come i conflitti in Medio Oriente, Ucraina e Africa, e la sicurezza globale. Tra i punti salienti ci sarà la discussione sul programma GCap per lo sviluppo di un supercaccia di sesta generazione, con la collaborazione di aziende come Leonardo e Rolls-Royce. Misure di sicurezza stringenti sono state messe in atto a Napoli in previsione del summit e delle proteste annunciate. Il G7 è visto come un’opportunità per rafforzare la cooperazione internazionale e la ricerca di soluzioni pacifiche ai conflitti globali.
su Mattino

Mbda raddoppia. Mbda Italia, consorzio europeo costruttore di missili partecipato da Leonardo, ha ricevuto il via libera per un investimento di 45 milioni di euro per ampliare il suo storico sito industriale militare di Bacoli-Fusaro. L’investimento, che prevede la creazione di un centinaio di nuovi posti di lavoro, è parte di una strategia di potenziamento che include tecnologie avanzate come i radar per missili. La crescita di Mbda, che punta a superare i 2mila dipendenti, è sostenuta dalla Zes unica del Mezzogiorno, che facilita gli adempimenti procedurali e burocratici. L’ampliamento rappresenta anche una sinergia con il territorio, avendo ottenuto l’approvazione del Piano urbanistico dal Comune di Bacoli, e si inserisce in un contesto di rafforzamento degli investimenti privati nel Mezzogiorno.
su Mattino

Arabi investono a Roma. Il ministro dell’Industria e delle Risorse minerarie dell’Arabia Saudita, Bandar Alkhorayef, ha concluso una visita ufficiale in Italia per esplorare opportunità di investimento e rafforzare la cooperazione industriale e mineraria tra i due Paesi. A Roma e Milano, ha incontrato funzionari governativi e leader del settore privato, discutendo di settori chiave come automotive, alimentare, aerospazio e cantieristica. Ha evidenziato le prospettive del settore minerario saudita e incoraggiato le aziende italiane a investire nel Regno, sottolineando l’importanza della collaborazione in materia di materie prime critiche per la decarbonizzazione. Durante la visita, Alkhorayef ha invitato l’Italia a partecipare al Future Minerals Forum a Riad e ha discusso di potenziali collaborazioni con aziende come Leonardo e Fincantieri, oltre a promuovere la cooperazione in produzione intelligente e robotica.
su Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia

Evitare declassamento. Boeing sta cercando di evitare un declassamento del suo rating creditizio a “junk” (spazzatura) attraverso una raccolta di fondi fino a 35 miliardi di dollari, mentre affronta scioperi e problemi di sicurezza. Dopo gli incidenti mortali dei suoi aerei 737 Max e le sfide poste dalla pandemia di Covid-19, l’azienda ha accumulato un debito di quasi 58 miliardi di dollari e sta bruciando circa 1 miliardo di dollari al mese. I detentori di obbligazioni hanno accolto con favore il piano di raccolta fondi, ma permangono incertezze sulla dimensione dell’emissione di azioni e sul rischio di un downgrade da parte delle agenzie di rating. La posizione di Boeing nel duopolio del mercato aeronautico con Airbus è stata finora un fattore di supporto, ma la società deve risolvere lo sciopero e riprendere la produzione per mantenere il proprio rating. Nel frattempo, le compagnie aeree si preoccupano dei ritardi nelle consegne e delle limitate alternative, data la piena capacità di ordini di Airbus e i propri ritardi produttivi.
su Financial Times

No altri aiuti per Kiev. La Lega di Matteo Salvini ha espresso dissenso rispetto agli alleati di governo, rifiutandosi di votare a favore di nuovi aiuti militari per l’Ucraina durante una votazione in Commissione Politiche europee del Senato. La proposta riguardava un contributo di 35 miliardi di euro per l’Ucraina, in linea con gli impegni del G7. Mentre Fratelli d’Italia, Forza Italia, il Partito Democratico e Azione si sono dichiarati favorevoli, il Movimento 5 Stelle si è astenuto, sollevando questioni sulla corruzione in Ucraina e sulla coscrizione obbligatoria. La posizione della Lega, che chiede una soluzione diplomatica piuttosto che l’invio di armi, ha creato tensioni all’interno della maggioranza, con la premier Meloni che sottolinea la necessità di supportare militarmente Kiev per non farla negoziare da una posizione di debolezza. Nel frattempo, Meloni è stata esclusa dal vertice di Ramstein, sollevando preoccupazioni sulla posizione dell’Italia come interlocutore internazionale.
su Il Fatto Quotidiano

Nessun freno. Il governo Meloni ha deciso di non ridurre i fondi destinati al ministero della Difesa nella Manovra 2025, rispondendo così alle richieste della NATO di investire il 2% del PIL in armamenti. Sono previsti 13 nuovi progetti militari, con una spesa pluriennale che supera i 5 miliardi di euro, tra cui l’acquisto di missili guidati e lanciarazzi. Il Movimento 5 Stelle ha espresso preoccupazione per l’aumento della spesa militare, che ha già raggiunto un record storico di 9,3 miliardi nel 2024. Tra gli investimenti in discussione ci sono sistemi anti-droni per la Marina e il rinnovamento della componente corazzata dell’Esercito, con un costo complessivo che supera i 5 miliardi di euro.
su La Notizia

Anche dopo il 7 ottobre. Il mensile “Altraeconomia” ha pubblicato un’inchiesta che contraddice le dichiarazioni del governo italiano riguardo la sospensione delle esportazioni di armamenti a Israele dopo il 7 ottobre 2023. Nonostante le assicurazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani e del ministro della Difesa Guido Crosetto, l’Italia ha continuato a fornire assistenza tecnica e parti di ricambio per i velivoli M-346 di Alenia Aermacchi, utilizzati per l’addestramento dei piloti israeliani. Leonardo, l’azienda produttrice, ha confermato attività di supporto logistico per un valore di circa sette milioni di euro previste per il 2024. L’inchiesta evidenzia una discrepanza tra le dichiarazioni ufficiali e le azioni effettive del governo italiano, mettendo in luce la complessità della distinzione tra materiali militari e armamenti diretti.
su La Notizia

Lotta agli spioni. Il Ministro della Difesa italiano, Crosetto, ha annunciato l’intenzione di creare un’Arma Cyber per contrastare le minacce informatiche e proteggere la sicurezza nazionale. La strategia, delineata in una lettera inviata ai partecipanti di un convegno sul tema, sottolinea l’importanza di operare con successo nel cyberspazio e di garantire la resilienza delle infrastrutture critiche. Il piano prevede l’impiego di personale civile e militare e l’investimento in tecnologie e consapevolezza sulla sicurezza informatica. Durante il convegno, è stato evidenziato il ruolo cruciale delle nuove generazioni e della formazione, nonché l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato per affrontare le sfide del futuro nel campo della cybersicurezza.
su Tempo

Intelligenza artificiale. “Intelligenza artificiale: sfide ed opportunità per la Difesa”: se ne parla oggi alla Normale di Pisa. Dalle 15, in sala degli Stemmi, moderati dal dottor Giorgio Cuneo, l’ingegner Angelo Pansini, chief of staff Leonardo su «Contesto geo-strategico e sfide industriali: l’impatto della digitalizzazione e della IA nelle applicazioni per la Difesa», l’ammiraglio Giuseppe Berutti Bergotto, sottocapo di Stato Maggiore della Marina, su «Intelligenza artificiale nella dimensione marittima» e il sottosegretario Matteo Perego di Cremnago su «Difesa e sicurezza: il ruolo dell’intelligenza artificiale».
su Nazione Pisa-Pontedera

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

17,4 miliardi per cuneo e irpef. La manovra del governo prevede misure nette per 28,4 miliardi di euro, con 17,4 miliardi destinati al taglio del cuneo fiscale e alla rimodulazione dell’Irpef, e 1,8 miliardi a sostegno delle famiglie. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato uno stanziamento di 2,3 miliardi per la sanità, sebbene l’opposizione sostenga che l’effettivo incremento sia di soli 800 milioni. La manovra, definita “seria” dalla premier Meloni, prevede anche un riordino delle detrazioni fiscali e un rallentamento della spesa per il PNRR, ferma a 20 miliardi nel 2024. Inoltre, sono previsti tagli ai ministeri e un aumento del 5,5% per i dipendenti pubblici, mentre le banche e le assicurazioni contribuiranno con 3,5 miliardi. La manovra include anche una stretta sugli stipendi dei manager di enti pubblici e privati che ricevono contributi statali, fissando un tetto di circa 160mila euro lordi.
Gianni Trovati su Sole 24 Ore

Favoriti i redditi bassi. Il governo ha approvato una manovra economica che non introduce nuove tasse e si concentra sul sostegno ai redditi bassi e alle famiglie, con particolare attenzione alla sanità, alla quale sono stati stanziati 2,3 miliardi di euro. La manovra prevede detrazioni e bonus diversi, con un tetto al reddito per famiglie e single, e favorisce i redditi bassi, come annunciato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Tuttavia, c’è stato uno scontro sulla sanità, con proteste da parte dei medici e critiche dalle opposizioni che lamentano tagli eccessivi. La premier Giorgia Meloni ha espresso soddisfazione per la manovra, sottolineando che non ci saranno nuove tasse e che le risorse sono state allocate secondo le priorità nazionali, con un focus su salute, lavoro e sostegno alle imprese.
Mario Sensini su Corriere della Sera

Scoppia la rivolta dei medici. I sindacati ospedalieri hanno espresso forte dissenso nei confronti della manovra finanziaria, ritenendo i fondi destinati alla sanità insufficienti e minacciando proteste. Nonostante le promesse del governo di considerare la salute una priorità e l’annuncio di un incremento delle risorse, i medici rimangono insoddisfatti. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, aveva richiesto un aumento significativo del fondo sanitario nazionale, ma la distribuzione dei finanziamenti previsti per il 2025 e 2026 non ha soddisfatto le aspettative, con solo 900 milioni di euro disponibili immediatamente. La segretaria del PD, Elly Schlein, e il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, hanno criticato la manovra e sostenuto la lotta per una sanità pubblica adeguatamente finanziata.
su Repubblica

Sopportabile. Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, considera sostenibile il contributo economico richiesto alle banche italiane, a patto che il Paese continui a crescere. In un’intervista rilasciata a Mario Sensini, Patuelli sottolinea che le banche hanno già affrontato sacrifici in passato e che il loro benessere è legato alla salute dell’economia nazionale. Il dialogo con le istituzioni è stato di natura tecnica e l’ABI si mantiene distante dalla conflittualità politica, focalizzandosi sul benessere del Paese. Infine, Patuelli osserva che, nonostante i tassi di interesse siano previsti in calo, ci sono segnali di ripresa economica, come l’aumento delle richieste di mutui.
Mario Sensini su Corriere della Sera

I conti che non tornano. Il governo ha annunciato un contributo di banche e assicurazioni alla manovra finanziaria, suscitando cautela nel settore finanziario. L’ABI ha deciso di esprimersi solo dopo un esame approfondito della manovra, mentre le banche d’affari hanno adottato un approccio più prudente. Il Documento programmatico di bilancio (Dpb) inviato a Bruxelles mostra che l’impatto della misura sarà di circa 3,1 miliardi nel 2025, ma sarà negativo nei due anni successivi, suggerendo che si tratti di un anticipo di cassa. Il contributo delle banche, in gran parte derivante dai crediti fiscali differiti (Dta), è stimato in 2 miliardi di euro per il solo 2025, mentre quello delle assicurazioni è di 1 miliardo. Gli analisti attendono i testi normativi definitivi per valutare l’impatto effettivo della misura.
Giampaolo Paolucci su Stampa

Lega e FI deluse. La coalizione di governo composta da Lega e Forza Italia si mostra insoddisfatta delle misure economiche approvate, con particolare riferimento alla mancata realizzazione di promesse come la flat tax e le pensioni anticipate. Durante un vertice a Bruxelles, i leader dei partiti, tra cui Salvini e Tajani, discutono possibili miglioramenti da apportare in Parlamento, sperando di attingere dalle risorse del concordato. Nonostante le dichiarazioni pubbliche di soddisfazione, emergono tensioni interne, soprattutto riguardo ai tagli ai ministeri, che alcuni ministri, come quelli dei Trasporti e dell’Agricoltura, rifiutano, chiedendo invece più fondi. Infine, si prevede che il fondo per gli emendamenti parlamentari non verrà azzerato, consentendo ai deputati e senatori di avere risorse per soddisfare le esigenze dei propri collegi elettorali.
Lorenzo Di Cicco su Repubblica

Obiettivi Cnel. Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha presentato il documento “Made in Italy 2030”, una consultazione pubblica che stabilisce 15 obiettivi di politica industriale per il 2030, tra cui il mantenimento dell’Italia tra le prime dieci economie mondiali e il rafforzamento della manifattura nazionale. Il piano identifica otto settori prioritari, tra cui energia nucleare, siderurgia, automotive e farmaceutica, e propone un modello industriale incentrato su basso costo dell’energia e economia circolare. Durante la presentazione al CNEL, Urso ha sottolineato l’importanza di un approccio strategico dello Stato e la necessità di affrontare le sfide delle transizioni ecologica, digitale e geopolitica. Il documento prevede anche lo sviluppo del nucleare di nuova generazione in Italia, con la possibile creazione di una newco per ricerca e sviluppo e la produzione di impianti a Termini Imerese, in Sicilia, che potrebbe generare un mercato di 46 miliardi di euro e oltre 17.000 posti di lavoro entro il 2050.
Carmine Fotina su Sole 24 Ore

Opportunità India. Il vertice “High Level Dialogue on Italy-India Economic Relations”, organizzato da AIICP, Confindustria e The European House-Ambrosetti, ha mirato a rafforzare la collaborazione economica tra Italia e India, con un focus su settori come trasporti, meccanica, alimentare, difesa, transizione energetica e digitale. L’evento ha visto la partecipazione di oltre 40 tra imprese e associazioni dei due paesi, evidenziando l’importanza strategica dell’India come mercato per l’Italia, con un interscambio nel 2023 di 14,3 miliardi di euro. Barbara Cimmino e Emma Marcegaglia hanno sottolineato le opportunità di cooperazione e sviluppo, grazie anche alle riforme del governo Modi e al potenziale di industrializzazione sostenibile dell’India. Infine, sono stati assegnati gli AIICP Award for Business Excellence a imprese che si sono distinte nelle relazioni bilaterali.
Nicoletta Picchio su Sole 24 Ore

Cdp. Cassa Depositi e Prestiti ha delineato il suo nuovo piano strategico 2025-2027, prevedendo un investimento di 3 miliardi di euro in nuove operazioni di fusione e acquisizione, con un focus su settori strategici quali energia, digitale e agritech. Il piano, che sarà presentato tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre, mira a rafforzare il ruolo di Cdp come motore di progresso e competitività in Italia, nonostante un contesto internazionale mutato a causa delle tensioni geopolitiche. Il piano ribadisce l’importanza della transizione verde e digitale e conferma il supporto a lungo termine alle PMI, all’innovazione e agli enti locali. Inoltre, Cdp continuerà a sviluppare strumenti finanziari innovativi e a rafforzare la sua posizione a livello europeo, seguendo un nuovo modello operativo che valuta il rischio, il rendimento e l’impatto delle operazioni.
Celestina Dominelli su Sole 24 Ore

70% al Mef. La futura composizione azionaria della Sparkle, società di cavi sottomarini in fase di cessione da parte di Tim, potrebbe vedere il Ministero dell’Economia e delle Finanze detenere il 70% e il fondo spagnolo Asterion il 30%. Asterion potrebbe avere un ruolo significativo nella governance, con la possibilità di indicare il CEO di Sparkle, soggetto all’approvazione congiunta. La trattativa per la vendita di Sparkle procede, con l’obiettivo di una proposta vincolante da parte del consorzio Mef-Asterion entro il 30 novembre e un possibile accordo entro la fine dell’anno, nonostante il processo autorizzativo possa essere lungo data la presenza di Sparkle in circa 30 paesi. L’offerta attuale di Mef-Asterion è inferiore ai 750 milioni proposti in precedenza dal Mef, con una parte variabile significativa non inclusa nella nuova proposta. La chiusura dell’operazione è prevista per la prima parte del prossimo anno, con particolare attenzione alla procedura per le parti correlate, al fine di garantire trasparenza e correttezza.
su Sole 24 Ore

Banche Usa, utile di 36 miliardi da emissioni per i debiti aziendali. Le principali banche statunitensi hanno guadagnato 36 miliardi di dollari in entrate grazie a operazioni di mercato e emissione di debito aziendale, segnando un aumento dell’11% rispetto all’anno precedente. Morgan Stanley ha chiuso il giro di risultati finanziari con un incremento delle commissioni di investment banking del 50%, superando le aspettative degli analisti. Il settore sta vivendo una ripresa dopo due anni difficili, con previsioni ottimistiche per il futuro delle IPO e delle fusioni e acquisizioni. Nonostante un calo del 2% nelle entrate dal trading di reddito fisso, il trading azionario è aumentato grazie alla volatilità dei mercati. Morgan Stanley ha anche visto un aumento significativo di nuovi asset nella gestione patrimoniale, con un incremento del 32% del reddito netto nel terzo trimestre.
su Financial Times

Sostenibile. Il debito pubblico degli Stati Uniti, che ha raggiunto il 124% del PIL alla fine del 2023, è considerato sostenibile grazie al ruolo del dollaro come valuta di riserva globale e alla leadership finanziaria e tecnologica del paese. Tuttavia, la sostenibilità a medio-lungo termine è incerta e dipende dalla capacità degli USA di mantenere la loro posizione centrale nell’innovazione e nell’architettura finanziaria globale. Gli USA attraggono capitali esteri offrendo investimenti sicuri e liquidi, ma questa dipendenza reciproca tra gli USA e il resto del mondo potrebbe essere a rischio se il paese perdesse la sua leadership tecnologica. La competizione tecnologica con la Cina è cruciale per gli USA, poiché un declino nell’attrattività degli investimenti americani potrebbe minare la sostenibilità del debito e la posizione geopolitica del paese.
Morya Longo su Sole 24 Ore

Geopolitica. JP Morgan Chase, guidata da Jamie Dimon, ha annunciato piani di espansione in Africa, iniziando con l’apertura di uffici in Kenya e Costa d’Avorio entro il 2024. La banca intende aggiungere uno o due paesi africani alla sua rete ogni due anni, puntando a rafforzare la sua presenza nel continente, già attiva in Sudafrica e Nigeria. Questa mossa segue il ritiro di altre banche internazionali e si inserisce in un contesto di crescente interesse degli Stati Uniti per l’Africa, in parte per contrastare l’influenza di Cina e Russia. L’espansione iniziale si concentrerà su servizi bancari commerciali e di investimento, con la possibilità di estendere i servizi di asset e wealth management in futuro.
Alberto Magnani su Sole 24 Ore

Lotta alla povertà. Il nono Rapporto Annuale dell’ASviS evidenzia il grave ritardo dell’Italia nell’attuazione degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, con particolare riferimento alla lotta contro la povertà e il cambiamento climatico. Solo il 17% dei target globali è previsto essere raggiunto entro il 2030, con un terzo dei target che mostra nessun progresso o addirittura un peggioramento. L’Italia si trova su un percorso di sviluppo insostenibile, con solo cinque obiettivi raggiungibili rispetto ai dieci dell’Unione Europea. Nonostante l’adozione di un Programma d’azione nazionale per lo sviluppo sostenibile nel 2023, questo è rimasto inattuato. Inoltre, le normative per la valutazione d’impatto generazionale e la tutela dell’ambiente stentano a influenzare le politiche nazionali, mentre si osserva una più rapida attuazione di leggi potenzialmente contrarie agli obiettivi di sostenibilità.
Rosaria Amato su Repubblica

Donne. Le donne rappresentano solo il 17% dei dirigenti e il 6% degli amministratori delegati nelle grandi imprese italiane, con una presenza maggiore nei ruoli di staff e minore nei ruoli di business. Questo squilibrio è più marcato nelle aziende quotate. L’indagine dell’Osservatorio Donne Executive di Sda Bocconi e Eric Salmon & Partners mostra che le esperienze internazionali e le lauree in materie STEM possono favorire la carriera delle donne, ma il gap di genere persiste. Tuttavia, vi è un segnale positivo tra i Millennials, dove le donne dirigenti raggiungono il 25%. Al convegno di presentazione, si è discusso della necessità di politiche aziendali per promuovere la parità di genere e delle sfide future nel settore della leadership femminile.
su Sole 24 Ore

Rispettate gli impegni. Stellantis, il gigante automobilistico, si prepara a un calo del 20% nelle consegne di veicoli nel terzo trimestre rispetto all’anno precedente, con una previsione di 1,148 milioni di unità consegnate. Questo calo è attribuito alla transizione del portafoglio prodotti e alla riduzione delle scorte, in particolare negli Stati Uniti, dove si prevede una diminuzione del 36%. La Casa Bianca ha esortato Stellantis a rispettare gli impegni presi con i sindacati riguardo alla produzione americana. Nel frattempo, Moody’s ha abbassato l’outlook di Stellantis da stabile a negativo, citando preoccupazioni sulla liquidità futura. In Italia, la produzione verrà temporaneamente sospesa in alcuni stabilimenti per adeguarsi alle condizioni di mercato, suscitando la reazione del ministro delle Imprese che chiede un impegno formale dell’azienda per un piano industriale incentrato sulla produzione italiana.
su Mf

Microchip. Asml, il colosso tecnologico olandese leader nella produzione di macchine litografiche per microchip, ha subito una forte perdita in Borsa, con la capitalizzazione di mercato scesa di 76 miliardi in due giorni. La società ha anticipato per errore i risultati del terzo trimestre, con ricavi netti di 7,5 miliardi e un utile netto di 2,1 miliardi, ma ha ridimensionato le stime di vendita per il 2025 a 30-35 miliardi, ben al di sotto dei 40 miliardi previsti. Questo calo è dovuto in parte alla crisi di Intel, che ha posticipato la costruzione di nuove fabbriche, e alla cautela di altri grandi clienti come Samsung e Sk Hynix. Inoltre, le tensioni geopolitiche e le restrizioni all’export verso la Cina, il suo maggior mercato, hanno ulteriormente impattato sulle prospettive di Asml, che potrebbe perdere quasi un quarto delle vendite in Cina nel prossimo anno.
Giuliana Ferraino su Corriere della Sera

Ita-Lufthansa. Lufthansa prevede una crescita dei ricavi e un recupero dell’EBIT nei primi nove mesi, con aspettative positive per i conti del terzo trimestre. Gli analisti si aspettano un aumento dei ricavi a 10,9 miliardi di euro e un EBIT rettificato di 1,3 miliardi. Il gruppo tedesco è in procinto di unire le forze con Ita, con un closing atteso a gennaio 2025, e deve inviare all’UE entro il 4 novembre le misure pro-concorrenza. Le azioni di Lufthansa hanno perso circa il 7% dall’inizio dell’anno, ma gli analisti rimangono ottimisti, con alcuni che alzano i target price e migliorano le raccomandazioni. Nel frattempo, Ita conferma nuovi voli e Lufthansa è interessata allo sviluppo dell’aeroporto di Fiumicino, mentre la competizione per gli slot di Linate vede Easyjet in vantaggio, ma la corsa rimane aperta.
Angela Zoppo su Mf

Poste. La vendita del 14% di Poste Italiane, prevista inizialmente per il 21 ottobre, potrebbe essere posticipata a dopo la presentazione dei risultati semestrali del 6 novembre, con possibile avvio dell’offerta pubblica di vendita (OPV) nella settimana del 11 novembre. L’approvazione del prospetto da parte della Consob non è ancora stata annunciata, il che potrebbe causare il rinvio. Si prevede che il 35% delle azioni sia riservato agli investitori al dettaglio, con un 3% per i dipendenti di Poste, ai quali saranno offerte agevolazioni e sconti fino al 30%. Nonostante il raddoppio del prezzo del titolo dal 2015, si ipotizza che il pacchetto minimo di azioni per i risparmiatori possa essere ridotto a 250 per un valore di 3.175 euro, mentre per i dipendenti si parla di lotti da 25 azioni al costo di 317 euro.
Silvia Valente su Mf

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

Esclusa. La premier Giorgia Meloni è stata esclusa da un vertice ristretto dei principali leader occidentali organizzato dagli Stati Uniti, nonostante l’Italia abbia in passato partecipato a incontri simili e Meloni sia attualmente la presidente di turno del G7. La mancata partecipazione è stata giustificata da Meloni con un impegno in Libano e Giordania, che considera prioritario. Tuttavia, fonti diplomatiche suggeriscono che l’esclusione dell’Italia possa essere dovuta alla sua progressiva marginalizzazione nel settore delle commesse militari e alla diminuzione del suo contributo all’Ucraina. Nonostante un passato di buone relazioni tra Meloni e Biden, l’assenza solleva interrogativi, soprattutto in vista delle possibili ripercussioni delle elezioni americane e del potenziale ritorno di Trump, che potrebbe ridefinire i rapporti con la Russia.
Ilario Lombardo su Stampa

Costringiamo La Russia alla pace. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha presentato al Parlamento un piano di pace in cinque punti, che include la richiesta di aiuto militare e economico agli alleati per contrastare l’offensiva russa e prevenire future invasioni. Zelensky ha espresso preoccupazione per l’intensificarsi degli attacchi russi e per l’incertezza degli aiuti americani in caso di vittoria di Trump nelle elezioni. Il piano propone l’invito formale della NATO all’Ucraina, l’acquisizione di missili a lunga gittata, il dispiegamento di forze alleate in Ucraina, la collaborazione economica e la partecipazione ucraina nelle forze NATO in Europa. Tuttavia, la stampa ucraina critica il piano di Zelensky, evidenziando la necessità di affrontare problemi interni come la corruzione prima di fare affidamento sull’aiuto esterno.
Lorenzo Cremonesi su Corriere della Sera

Piano quinquennale. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha presentato al Parlamento di Kiev un piano quinquennale per porre fine al conflitto con la Russia entro il 2025, enfatizzando la necessità di rafforzare le difese aeree, aumentare la produzione di armi e ottenere missili a lungo raggio occidentali. Il piano include anche la non cessione di territori e l’offensiva nella regione di Kursk, oltre alla richiesta di un invito rapido per entrare nella NATO. Tuttavia, la proposta di Zelensky non ha ricevuto un sostegno esplicito dagli alleati occidentali e la Casa Bianca esprime preoccupazione per la mancanza di una strategia globale. Nonostante ciò, Biden ha promesso ulteriori aiuti militari all’Ucraina, mentre la NATO e l’UE considerano la questione con cautela, riconoscendo l’importanza di un futuro ingresso ucraino nell’alleanza.
Giuseppe Agliastro su Stampa

Ansia e depressione. Il medico Oleg Ralko, operante nelle infermerie avanzate vicino al fronte di Kharkiv, testimonia che i problemi di salute mentale, come il disturbo da stress post-traumatico (PTSD), sono molto diffusi tra i soldati ucraini e hanno un impatto duraturo sulla società. Nonostante le ferite fisiche siano gravi, le condizioni mentali, spesso sottovalutate, pesano sul benessere delle famiglie e della nazione. Si stima che il PTSD possa interessare fino al 30% dei soldati al fronte, con circa 1,8 milioni di persone, incluse le famiglie, potenzialmente colpite. Ralko sottolinea che, oltre alla guerra, la corruzione e il comportamento dei concittadini influenzano la motivazione al combattimento dei soldati, mentre il PTSD rimane una sfida significativa, paragonabile a quella affrontata dai veterani americani in Iraq, come rappresentato nel film “American Sniper”.
Lorenzo Cremonesi su Corriere della Sera

Rafforzare le difese aeree. Israele sta affrontando una carenza di missili intercettori mentre cerca di rafforzare le sue difese aeree contro gli attacchi dell’Iran e dei suoi alleati. Gli Stati Uniti stanno intervenendo per aiutare a colmare le lacune, inviando una batteria antimissile Thaad, mentre Israele si prepara per un possibile contrattacco a seguito di un attacco missilistico iraniano. Dana Stroul, ex funzionario della difesa statunitense, ha avvertito che gli Stati Uniti non possono continuare a rifornire sia l’Ucraina che Israele allo stesso ritmo, indicando un punto di svolta imminente. Boaz Levy, CEO di Israel Aerospace Industries, ha dichiarato che la produzione di missili intercettori è in corso a ritmi intensivi, ma il tempo di produzione non è breve. Nonostante il successo del sistema di difesa aerea multistrato di Israele, con un tasso di intercettazione del 99% contro un attacco iraniano, ci sono preoccupazioni sulla capacità di Israele di mantenere le sue difese a fronte di attacchi continui.
su Financial Times

Raid sul Libano. La situazione in Libano si aggrava con l’espansione dei raid israeliani che ora colpiscono non solo Hezbollah e le forze di pace dell’Unifil, ma anche amministratori locali. Il sindaco di Nabatieh è stato ucciso in un bombardamento israeliano durante un consiglio comunale, con altre 16 persone e circa 50 feriti. Israele ha lanciato un ultimatum ai residenti a sud del fiume Awali, considerando chiunque rimanga nella zona come complice di Hezbollah. Gli attacchi includono anche basi Unifil, con la distruzione di una torretta d’osservazione e telecamere, senza causare feriti. Si teme che Israele possa cercare di fomentare conflitti interni in Libano, con la pressione economica e la minaccia di una guerra civile come ulteriori strumenti di destabilizzazione.
su Corriere della Sera

Fronte siriano. Israele sta espandendo la propria presenza sul fronte siriano per contrastare il trasferimento di armi all’Hezbollah, con lavori nella zona demilitarizzata del Golan. L’esercito israeliano (Idf) sta costruendo trincee e rimuovendo ostacoli per poter monitorare meglio la frontiera libanese. In parallelo, i russi hanno lasciato una stazione di intelligence strategica in Siria, dopo presunti accordi con Israele, che continua a colpire obiettivi iraniani e di Hezbollah nel paese. L’Hezbollah si è riorganizzato, adottando tattiche di guerriglia e preparandosi a sostituire le perdite di equipaggiamento con l’aiuto dell’Iran, attraverso la Siria, dove i Pasdaran hanno una forte presenza.
Guido Olimpio su Corriere della Sera

Unifil. Il Libano è teatro di un’intensa offensiva militare israeliana che non risparmia villaggi, moschee e infrastrutture civili, in una guerra dichiarata contro Hezbollah ma che colpisce l’intera nazione. Le forze di difesa israeliane (IDF) hanno ripetutamente attaccato postazioni delle Nazioni Unite, con il primo ministro Netanyahu che giustifica tali azioni sostenendo l’inefficacia dell’UNIFIL nel fermare i missili di Hezbollah. La città di Nabatieh è stata particolarmente colpita, con il sindaco e altri funzionari uccisi durante un bombardamento mentre coordinavano gli aiuti ai cittadini. Il bilancio delle vittime è in aumento e il patrimonio culturale libanese è a rischio, mentre il paese affronta anche l’emergenza sanitaria con la comparsa del primo caso di colera.
Gabriella Colarusso su Repubblica

Nel mirino. L’Unifil, la missione di pace delle Nazioni Unite in Libano, è stata attaccata dall’IDF (Israel Defense Forces) vicino a Kafer Kela, dove un carro armato israeliano ha danneggiato una torre di guardia e distrutto due telecamere senza causare feriti. Il bilancio dell’attacco israeliano a Nabatieh si è aggravato, con 16 morti, inclusi il sindaco e almeno 50 feriti, mentre Beirut ha subito un nuovo attacco nel quartiere di Dahiye. I ministri della Difesa europei, riuniti in videoconferenza, hanno espresso la volontà di esercitare pressione su Israele per prevenire ulteriori incidenti contro l’Unifil e discusso un possibile potenziamento della missione. Gli Stati Uniti, preoccupati per l’escalation della violenza, hanno avuto contatti con Israele e stanno considerando un piano per la Striscia di Gaza dopo le elezioni USA, mentre Israele ha concesso l’ingresso di nuovi aiuti umanitari a Gaza in risposta a un ultimatum americano.
Nello Del Gatto su Stampa

Più uomini. L’Italia si è dichiarata pronta ad aumentare il proprio contingente nell’UNIFIL in Libano, da 10 a 12 mila unità, a patto di nuove regole d’ingaggio. Durante una videoconferenza tra i Paesi europei contributori della missione ONU, è stata discussa la necessità di proteggere l’UNIFIL e di esercitare pressione su Israele per evitare incidenti, con un piano che potrebbe ricevere sostegno dagli USA e da alcuni Paesi arabi. Il cancelliere tedesco Scholz ha ribadito il supporto della Germania a Israele, contrariamente alla posizione francese di bloccare le forniture di armi. Si prevede un rafforzamento delle forze armate libanesi con il supporto di Paesi del Golfo, mentre il piano per un’UNIFIL più efficace sarà discusso al G7 Difesa di Napoli per cercare l’appoggio degli Stati Uniti.
Anais Ginori su Repubblica

Cartel vota a 100 anni. L’ex presidente Jimmy Carter, nonostante sia centenario e gravemente malato, ha esercitato il suo diritto di voto per posta nella contesa elettorale della Georgia, sostenendo Kamala Harris. La Georgia ha registrato un’affluenza record nel primo giorno di voto anticipato, con 328.000 persone alle urne, segnale di un possibile cambiamento politico in atto. Il ruolo dello stato è stato cruciale nelle elezioni del 2020, e le recenti azioni di Trump, incluso il suo tentativo di influenzare il conteggio dei voti, hanno portato a un’incriminazione. I democratici sperano in una forte mobilitazione, con Michelle Obama che terrà un comizio ad Atlanta, mentre l’atmosfera politica si fa sempre più tesa con accuse di fascismo rivolte a Trump e una campagna elettorale infuocata.
Paolo Mastrolilli su Repubblica

Record di voti anticipati. In Georgia, uno Stato chiave per le elezioni, si è registrato un record di voti anticipati con 328 mila elettori il primo giorno, un dato che potrebbe influenzare l’esito elettorale tradizionalmente favorevole ai democratici, nonostante le recenti leggi repubblicane mirate a restringere il voto. La vicepresidente Kamala Harris ha intensificato la sua campagna elettorale, etichettando Donald Trump come fascista e attaccandolo per le sue tendenze antidemocratiche durante un’intervista su Fox News, cercando di attrarre repubblicani delusi. Harris ha difeso la gestione dell’immigrazione clandestina e delineato i suoi piani per la casa, la sanità e il sostegno alle piccole imprese, mentre ha criticato Trump per la sua mancanza di programmi e la sua pericolosità e instabilità, come sostenuto da ex collaboratori alla Casa Bianca.
Massimo Gaggi su Corriere della Sera

Dove truccò l’esito. La Georgia, uno degli Stati chiave nelle elezioni presidenziali USA, è stata teatro di intense dispute legali e tentativi di manipolazione del voto. Un giudice repubblicano ha bloccato il tentativo di alcuni membri della Commissione elettorale di mettere in dubbio i risultati elettorali, un atto applaudito da Trump. Dopo aver perso le elezioni del 2020, Trump ha cercato di influenzare il conteggio dei voti, ma il segretario di Stato della Georgia, Brad Raffensperger, ha rifiutato. I repubblicani hanno introdotto leggi per aumentare il controllo politico sul processo elettorale, ma molte di queste sono state dichiarate illegali dai giudici. La battaglia per il voto è riaccesa con Kamala Harris che ha recuperato terreno nei sondaggi, mentre gli attivisti repubblicani hanno avuto scarso successo nel tentativo di impugnare la registrazione di elettori sospetti. Nel frattempo, l’ex presidente Jimmy Carter ha espresso il suo sostegno a Harris votando per lei.
Massimo Gaggi su Corriere della Sera

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

La premier più potente d’Europa. Giorgia Meloni difficilmente avrebbe potuto scrivere la sceneggiatura in modo più efficace: un giorno prima del vertice UE di Bruxelles, dominato dal dibattito sull’immigrazione, mercoledì la prima barca con migranti ha attraccato in Albania. I 16 uomini provenienti dal Bangladesh e dall’Egitto, catturati nel Mediterraneo, saranno ospitati in un campo di accoglienza qui. Una decisione sulla sua richiesta di asilo verrà presa più tardi qui, in un altro campo. E da qui dovrebbero essere deportati direttamente se la decisione sarà negativa.
su Handelsblatt

Beffa dall’Albania. Il primo tentativo di accoglienza dei migranti in Albania, in base a un accordo con l’Italia, ha incontrato ostacoli: quattro dei sedici migranti trasferiti sono stati rispediti in Italia per motivi di vulnerabilità e minorità. Questo ha portato a un aumento dei costi per migrante, da 18mila a 24mila euro. L’opposizione politica italiana ha criticato l’operazione, mentre il Ministro dell’Interno ha difeso l’accordo come un investimento a lungo termine per ridurre i costi di accoglienza. Sul posto, attivisti albanesi hanno espresso dissenso, evidenziando preoccupazioni per l’integrazione e la libertà di espressione.
Davide Carlucci su Repubblica

Interessante la scelta di Roma. Il ministro degli Esteri olandese Caspar Veldkamp, durante la sua visita a Roma, ha discusso con il capo della diplomazia italiana Antonio Tajani di vari temi, tra cui migrazioni e politiche europee. Veldkamp ha osservato un cambio di paradigma in Europa, dove i governi, indipendentemente dal loro orientamento politico, stanno adottando posizioni più dure in risposta alle richieste delle loro popolazioni. Ha espresso interesse per l’approccio italiano di gestire i flussi migratori in Albania, nel rispetto delle leggi e dei diritti umani. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di un’Europa unita e determinata, come dimostrato dalla risposta alla crisi ucraina, e ha espresso scetticismo riguardo all’idea di un debito comune europeo, posizione condivisa da altri Paesi come Germania e Austria.
Paolo Valentino su Corriere della Sera

Operazione vergognosa. Gustavo Zagrebelsky, ex presidente della Corte costituzionale italiana, critica aspramente le politiche migratorie che prevedono il respingimento o la reclusione dei migranti in “non luoghi” al di fuori del perimetro della civiltà, come i centri di accoglienza in Albania. Durante un festival organizzato dalla Pastorale migranti e rivolto a studenti di scuole superiori, Zagrebelsky sottolinea che queste pratiche privano i migranti del diritto di rivolgersi a un giudice, essenziale per la nostra civiltà giuridica. Egli invita i giovani a non limitarsi alla buona coscienza ma ad agire, sottolineando che l’accoglienza ha un costo e richiede la disponibilità a rinunciare a parte del proprio benessere materiale per integrare chi arriva da fuori.
Franco Giubilei su Stampa

Centomila euro di tangenti. Paolino Iorio, direttore generale della Sogei, è stato posto agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione, ammettendo di aver ricevuto 100.000 euro in più tranche da Massimo Rossi, imprenditore di diverse società, che rimane in silenzio di fronte ai pm. L’inchiesta si estende anche agli affari di Elon Musk in Italia, con particolare attenzione ad Andrea Stroppa, suo analista di fiducia. Gli investigatori stanno analizzando i supporti informatici per trovare prove nelle chat, usando parole chiave che potrebbero rivelare favoritismi e corruzione, inclusi possibili favori a SpaceX Italia. Inoltre, si indaga su fatturazioni per operazioni inesistenti, con Ida De Blasio e altri accusati di creare liquidità per scopi corruttivi.
Ilaria Sacchettoni su Corriere della Sera

Nessuna carta segreta. Andrea Stroppa, referente di Elon Musk in Italia e esperto informatico, si difende dalle accuse di corruzione, sostenendo di essere a disposizione dei magistrati e negando di aver agito in modo losco. Secondo le indagini della procura di Roma, Stroppa avrebbe ricevuto un documento segreto dalla Farnesina e promesso collaborazione con SpaceX in cambio di informazioni da un ufficiale della Marina, Antonio Masala. Tuttavia, il ministero degli Esteri chiarisce che non c’erano atti riservati e che si trattava di un progetto per la tutela delle forze armate all’estero. Stroppa, colpito dalla vicenda e dalle intercettazioni, sottolinea il suo rispetto per i militari e per il personale delle ambasciate, affermando di non avere nulla da nascondere e di voler preservare l’integrità dei progetti di sicurezza.
su Stampa

Hacker. L’inchiesta della Procura di Napoli ha rivelato che l’hacker Carmelo Miano, 24 anni, aveva ottenuto le password di 46 magistrati inquirenti, tra cui quelle di figure di spicco come i procuratori di Napoli, Perugia e Firenze. Miano, arrestato per aver violato i server del Ministero della Giustizia e altre aziende, ha confessato di aver agito per ansia e ha rivelato una vita di isolamento. Nel suo portafoglio elettronico sono stati trovati due milioni in criptovalute, suggerendo un giro di affari più ampio. Nonostante le ammissioni e l’offerta di collaborare con FBI e Aisi, la Procura si oppone alla sua scarcerazione per il rischio di reiterazione dei reati e rifiuta di trasferire gli atti a Perugia, poiché anche i server di quell’ufficio sono stati attaccati. Le indagini proseguono per determinare se dietro le azioni di Miano ci siano mandanti specifici.
Leandro Del Gaudio su Messaggero

Allarme. La Procura di Perugia, che gestisce indagini di rilevanza nazionale, ha espresso preoccupazione per i dossieraggi politici, in particolare per l’inchiesta che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati del tenente della Guardia di Finanza Pasquale Striano e dell’ex PM Antonio Laudati. Sono stati scaricati migliaia di file non autorizzati, colpendo politici e altre figure pubbliche. Nonostante gravi indizi di colpevolezza, la richiesta di arresti domiciliari per i due è stata negata, con un appello in corso. La Procura ha anche gestito casi come quello di Palamara e della Loggia Ungheria, con risultati misti tra patteggiamenti e assoluzioni. Il procuratore capo Raffaele Cantone ha lanciato un allarme per la carenza di personale, che potrebbe mettere a rischio le indagini in corso.
Michele Milletti su Messaggero

Reato universale. Il Senato ha approvato una legge che rende la maternità surrogata (gestazione per altri, o gpa) un reato universale, punibile anche se commesso all’estero, con pene fino a due anni di reclusione e multe fino a un milione di euro. La legge, fortemente voluta dalla premier Giorgia Meloni, mira a combattere la mercificazione del corpo femminile e dei bambini, ma è stata criticata per la sua potenziale inefficacia e per le complicazioni legali e burocratiche che potrebbe creare per le coppie, specialmente quelle omosessuali, che ricorrono alla gpa all’estero. Le opposizioni e alcuni critici sostengono che la legge sia ideologica e non affronti il problema del commercio globale della surrogata, mentre i Radicali hanno già annunciato l’intenzione di promuovere un referendum abrogativo. La notizia ha suscitato attenzione anche a livello internazionale, con copertura da parte di importanti testate giornalistiche.
Francesco Grignetti su Stampa

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