Rassegna stampa 27 ottobre

SICUREZZA

Colpiti i siti di missili e radar. Israele ha lanciato un attacco aereo notturno su obiettivi militari iraniani come rappresaglia per i missili iraniani lanciati in precedenza, provocando quattro morti e distruggendo infrastrutture, tra cui una fabbrica di droni. Il presidente americano Joe Biden spera che questo sia la fine delle ostilità, mentre il mondo chiede de-escalation e l’Iran afferma il proprio diritto di difesa, nonostante la mancata attivazione delle sirene a Teheran durante l’attacco.
Francesco Battistini su Corriere della Sera

Foto satellitari. Le foto satellitari indicano che un attacco aereo israeliano ha colpito le strutture iraniane per la miscelazione del carburante per missili, secondo quanto riferito da ricercatori. L’attacco ha causato danni significativi alle infrastrutture mirate.
su reuters.com

Cento velivoli per venti target. Israele ha condotto un’operazione militare denominata “Giorni del Pentimento” contro l’Iran e la Siria, utilizzando quasi cento velivoli, tra cui caccia F-15 e F-16, per colpire una ventina di obiettivi in tre ondate, la prima delle quali ha iniziato alle 2:30 locali mirando a postazioni anti-aeree e radar. L’attacco ha incluso anche donne pilota e navigatrici, e Israele ha comunicato in anticipo l’azione all’Iran attraverso un Paese terzo, mentre Mosca ha inviato un avviso separato, con l’obiettivo di limitare l’escalation del conflitto.
Guido Olimpio su Corriere della Sera

Difese iraniane ridotte. L’ex direttore della CIA, David Petraeus, ha valutato positivamente l’incursione in Iran, ritenendola efficace nel degradare le difese aeree iraniane e la produzione di missili e droni, senza colpire infrastrutture energetiche o nucleari. Gli Stati Uniti, pur non partecipando direttamente all’attacco, sostengono Israele e hanno rafforzato la loro presenza militare nella regione per la difesa, mentre il ministro degli Esteri olandese funge da canale comunicativo con l’Iran.
Viviana Mazza su Corriere della Sera

Vendesi. Boeing sta considerando la vendita della sua divisione Spazio, che include il programma della navetta Starliner e i servizi per la Stazione Spaziale Internazionale, con potenziali acquirenti come Blue Origin di Jeff Bezos. L’azienda, gravata da un debito di 45 miliardi di dollari e problemi nelle divisioni Difesa e Spazio, è guidata dal nuovo CEO Robert Ortberg che mira a raccogliere 25 miliardi di dollari e vendere attività non essenziali per risanare la società. ‘altronde, lo spazio sta diventando sempre più territorio di conquista per gli uomini-Stato, secondo la definizione del ceo di Leonardo, Roberto Cingolani.
su Corriere della Sera

Pianeta e spazio. Il testo sottolinea l’importanza di proteggere non solo l’ecosistema terrestre ma anche lo spazio circumterrestre, dove i satelliti artificiali svolgono funzioni cruciali per il monitoraggio dei cambiamenti climatici e la fornitura di servizi essenziali, ma che è a rischio di sovraffollamento e inquinamento. Viene anche raccontato il momento storico in cui l’astronauta William Anders scattò la foto “Earthrise” durante la missione Apollo 8, un’immagine che ha influenzato profondamente la coscienza ecologista e ha contribuito allo sviluppo di iniziative ambientaliste come l’Earth Day.
Patrizia Caraveo su Sole 24 Ore Domenica

Prototipo. La NASA ha svelato il primo prototipo a grandezza naturale di una serie di sei telescopi destinati alla missione LISA, un’iniziativa dell’Agenzia Spaziale Europea per rilevare le onde gravitazionali dallo spazio. Queste onde sono distorsioni nello spazio-tempo causate da eventi cosmici estremamente potenti.
su Sole 24 Ore Nòva 24

Droni e satelliti. Droni e satelliti vengono impiegati per monitorare le attività estrattive nel bacino di Carrara, integrando i dati del programma europeo di osservazione della Terra Copernicus con quelli raccolti sul campo. L’esperienza di Arpat, che utilizza tecnologie avanzate come laser scanner e droni per il monitoraggio ambientale, è stata condivisa come modello durante l’Earth Technology Expo, un forum nazionale dedicato agli utenti Copernicus.
su Nazione Massa Carrara

Accordo sulle pensioni. I sindacati di Boeing hanno rifiutato una seconda offerta da parte dell’azienda, continuando un costoso sciopero su salari e pensioni, con i lavoratori che chiedono un regime pensionistico simile a quello della Royal Mail. La vertenza, che ha bloccato la produzione e influenzato gli orari delle compagnie aeree, è incentrata sul ripristino di un piano pensionistico a salario finale, mentre Boeing, non redditizia dal 2018 e alle prese con un potenziale declassamento del debito, si oppone al rilancio di tale piano.
Oliver Gill su Sunday Times

Un miliardo al mese di perdita. La Boeing si trova ad affrontare una crisi sempre più grave a causa di uno sciopero di sei settimane dei macchinisti per le pensioni che aggrava i problemi di produzione e di sicurezza esistenti, con una perdita di quasi 1 miliardo di dollari al mese per l’azienda. Lo sciopero, alimentato dalle richieste dei lavoratori per il ripristino di un piano pensionistico a salario finale, ha implicazioni più ampie per l’industria aerea e per i viaggiatori, portando potenzialmente a un aumento delle tariffe aeree a causa della riduzione dell’offerta di aerei.
Oliver Gill su Sunday Times

Taxi aereo. All’Aeroporto di Fiumicino è stato condotto il primo test di un taxi aereo di piccole dimensioni, segnando un passo avanti nell’innovazione dei trasporti urbani. Questi nuovi velivoli leggeri, capaci di sorvolare le città, promettono di rivoluzionare il trasporto merci e di fornire servizi essenziali come ambulanze volanti. Il successo di questi test apre la strada a future applicazioni pratiche e potrebbe significare un cambiamento significativo nel modo in cui le persone e le merci si muovono nelle aree urbane.
Su TgUNO RAI 1

IA. Il Sole 24 Ore Open Innovation Summit 2024 ha evidenziato l’importanza dell’intelligenza artificiale e dell’education come leve per l’innovazione e la Twin Transition, sottolineando la necessità per l’Italia di investire in competenze avanzate e ricerca. Durante l’evento, si è discusso di come l’AI possa migliorare processi e risultati, l’importanza di rivedere i sistemi educativi per supportare l’innovazione, e il focus sul CleanTech come investimento conveniente per rispondere alla domanda di sostenibilità.
Marco Alfieri su Sole 24 Ore

IA sistema cognitivo. Un recente articolo su Nature introduce il concetto di “Sistema O”, un nuovo sistema cognitivo emergente dall’interazione tra intelligenza artificiale (AI) e pensiero umano, che agisce autonomamente ma richiede interpretazione umana per dare significato alle informazioni elaborate. L’articolo, scritto da Massimo Chiriatti e colleghi, esplora come questo sistema possa influenzare la percezione di noi stessi e la presa di decisioni, evidenziando sia le opportunità che i rischi di una crescente dipendenza dall’AI e la necessità di un controllo etico e critico.
Giuseppe Riva su Sole 24 Ore Nòva 24

Fra sicurezza e utilità. La ricerca evidenzia la sfida di bilanciare sicurezza e utilità nei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), con il rischio che una cautela eccessiva possa limitare la loro efficacia nel rispondere a richieste legittime. Il nuovo dataset XSTest è stato creato per valutare questa cautela eccessiva, aiutando gli sviluppatori a calibrare i loro LLM per rifiutare richieste dannose mantenendo la capacità di soddisfare quelle sicure e appropriate.
Paul Rottger su Sole 24 Ore Nòva 24

Paure generative. Nonostante il Giappone sia aperto all’intelligenza artificiale (AI) e abbia una popolazione che accoglie la tecnologia con meno ansia rispetto ad altri paesi, sta sfruttando lentamente questa opportunità, rimanendo indietro rispetto a nazioni come gli Stati Uniti e la Cina nell’adozione di AI su larga scala e nello sviluppo di modelli generativi. Le aziende giapponesi, in particolare le PMI, sono caute e rischio-averse, con meno della metà che utilizza strumenti di AI generativa, rischiando così di essere superate a livello globale.
su Economist

Cybersicurezza. Il 68% delle piccole e medie imprese italiane teme di subire un attacco informatico entro il 2025, percentuale che sale al 74% includendo truffe e ransomware; nonostante il 64% abbia già affrontato attacchi negli ultimi tre anni, solo il 41% ha una copertura assicurativa per la cybersecurity, ma si prevede un aumento significativo della domanda di tali polizze. Il prefetto Bruno Frattasi, a capo dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, evidenzia l’importanza del potenziamento delle misure di protezione, soprattutto dopo l’incremento di eventi critici IT e l’esperienza di attacchi come quello CrowdStrike-Microsoft.
su Giorno – Carlino – Nazione

Nodo dell’IA per il presidente. Il prossimo presidente degli Stati Uniti dovrà affrontare la sfida di regolamentare l’intelligenza artificiale (IA), un tema che coinvolge giganti tecnologici come Google e OpenAI e che solleva questioni ambientali a causa dell’alto consumo energetico dei data center. Mentre non esiste ancora una legge federale specifica per l’IA negli USA, la California guida il dibattito nazionale con nuove leggi contro le tecnologie deepfake, cercando di bilanciare la regolamentazione con la protezione della libertà di espressione.
Laura Carrer su Domani

Controlli. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) intensifica i controlli sulle imprese che ricevono aiuti statali superiori a 100 mila euro, prevedendo l’inserimento di un proprio rappresentante nel collegio sindacale di tali società. Questa misura, delineata nell’articolo 112 del disegno di legge di Bilancio, mira a monitorare l’uso dei fondi pubblici e riguarda un ampio spettro di aziende, escludendo quelle controllate da Regioni ed enti locali.
su Corriere della Sera

Sceriffo. La manovra del governo italiano prevede l’ingresso di un rappresentante del Ministero dell’Economia e delle Finanze nei collegi sindacali delle aziende che ricevono contributi statali significativi, con una soglia iniziale fissata a 100.000 euro, per rafforzare il controllo sull’uso dei fondi pubblici. La norma, che ha suscitato dibattito per il rischio di eccessiva ingerenza statale nel privato, potrebbe vedere un aumento della soglia per evitare un onere eccessivo di controllo e per rispondere alle critiche
Tobia Stefano su La Verita’

Dogane. La polemica sull’istituzione di un Ufficio delle Dogane a San Benedetto del Tronto continua, con il Pd locale che critica Fratelli d’Italia e sottolinea l’importanza di realizzare l’ufficio vista la rilevanza economica della città. Alessandro Marini del Pd attacca l’amministrazione per non aver sfruttato l’opportunità di rendere San Benedetto sede doganale, nonostante i significativi introiti erariali e gli investimenti di grandi aziende nella regione, come Leonardo e Fincantieri.
Giuseppe Marco su Resto del Carlino Ascoli

Cultura digitale. Il CampBus, iniziativa del Corriere della Sera per diffondere la cultura digitale nelle scuole italiane, ha concluso il suo Tour 2024 al liceo D’Oria di Genova e ora partecipa al Festival della Scienza nel Porto Antico, dove i visitatori possono esplorare le innovazioni tecnologiche, come le protesi robotiche dell’Istituto Italiano di Tecnologia, vincitrici del Cybathlon 2024. Il progetto, supportato da partner come Eni, Leonardo e Google, offre visite guidate e attività interattive a bordo del suo laboratorio mobile.
su Corriere della Sera

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Poco margine. La manovra di bilancio del governo italiano affronta una battaglia parlamentare difficile, con margini ristretti per emendamenti e pressioni da parte di Forza Italia e Lega per modifiche su pensioni e flat tax, mentre il tema dell’aumento del canone Rai rimane controverso. Sindacati come Cgil e Uil sono pronti allo sciopero contro la manovra, Confindustria chiede un Ires incentivante per gli investimenti, e la Cisl si mostra più conciliante, proponendo miglioramenti attraverso assemblee sui luoghi di lavoro.
Enrico Marro su Corriere della Sera

Stangata. La manovra del governo Meloni ha eliminato le detrazioni fiscali per coniuge e figli a carico dei lavoratori stranieri extra UE, colpendo 3,4 milioni di contribuenti e prevedendo un incremento delle entrate statali di 126 milioni di euro all’anno. Inoltre, ha ridotto il sussidio di disoccupazione per gli italiani che rientrano in patria, con un ulteriore risparmio previsto di 40 milioni di euro all’anno.
Valentina Conte su Repubblica

Bene il cuneo. Il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, approva le misure sulla riduzione del cuneo contributivo e fiscale e l’accorpamento delle aliquote Irpef proposte nella legge di Bilancio, ma sollecita ulteriori sforzi per il ceto medio e riforme previdenziali inclusive per donne e giovani. Critica invece l’intervento sulla web tax e chiede maggiori risorse per la sanità, oltre a rivedere il taglio del personale scolastico e il blocco del turnover nel pubblico impiego.
Claudia Marin su Giorno – Carlino – Nazione

Fmi. Il ministro dell’Economia italiano, Giorgetti, ha deciso di non rinnovare il mandato di Federico Giammusso come direttore per l’Italia del FMI, sostituendolo con Riccardo Ercoli, una figura a lui vicina, in un contesto di tensioni tra l’Italia e il FMI riguardo le raccomandazioni dell’istituzione per una maggiore ambizione nel ridurre il debito nazionale. La Francia, al contrario, ha utilizzato le pressioni del FMI come incentivo per promuovere riforme interne, mentre Giorgetti ha evitato la stampa italiana a Washington, nonostante le critiche del FMI sul crescente debito italiano e la necessità di riforme più incisive per la crescita economica.
Paolo Mastrolilli su Repubblica

Avanti piano. La stagione dei risultati trimestrali in Europa vede un modesto aumento atteso del 3% dei profitti per le società dello Stoxx 600, con l’Italia che si distingue per una crescita del 20,7%, mentre Germania e Francia registrano un calo. Le banche italiane contribuiscono significativamente a questo andamento positivo, nonostante le prospettive incerte e una previsione di calo complessivo degli utili a fine anno.
Maximilian Cellino su Sole 24 Ore

Investimenti. Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, sottolinea l’urgenza di massimizzare gli investimenti in Italia per contrastare il calo della produzione industriale e promuovere la competitività, proponendo incentivi fiscali per le aziende che investono e accelerando l’adozione di Industria 5.0. Durante un dialogo con il vicepremier Antonio Tajani alla convention di Forza Italia, Orsini evidenzia la crisi del settore automotive e la necessità di una politica energetica più competitiva, inclusa la spinta sul nucleare, mentre Tajani esprime sostegno per molte delle proposte avanzate.
Nicoletta Picchio su Sole 24 Ore

Politica industriale. Aurelio Regina di Confindustria esprime preoccupazione per il rischio che le concessioni idroelettriche italiane possano passare a soggetti esteri attraverso le gare, sottolineando l’importanza strategica di questo settore per la produzione energetica nazionale e la necessità di confermare i concessionari attuali per garantire investimenti e competitività delle imprese italiane. Regina propone di utilizzare una quota dell’energia idroelettrica prodotta per supportare le imprese nella decarbonizzazione, chiedendo un tavolo di discussione con i presidenti delle Regioni per rinegoziare le norme sulle concessioni e promuovere una politica industriale che tenga conto dell’importanza dell’idroelettrico per l’economia e l’ambiente.
Laura Serafini su Sole 24 Ore

Basta liti, firmate. Il presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana, esprime forte preoccupazione per il ritardo nella firma del patto tra la Regione Puglia e il Governo italiano per l’assegnazione di fondi del Fondo sociale europeo, che ammontano a 4,6 miliardi di euro più 2 miliardi del Programma operativo complementare, essenziali per ridurre il divario economico con il Nord. Fontana sollecita un incontro urgente tra le parti per sbloccare la situazione e permettere alle imprese di investire, innovare e crescere, sottolineando che senza il Sud, qualsiasi piano di rilancio nazionale è destinato a fallire.
su Gazzetta del Mezzogiorno

La ripresa del Sud. Il divario di PIL procapite tra Nord e Sud Italia, sebbene ancora ampio, sta diminuendo, con il Mezzogiorno che cresce più del doppio rispetto al Nord, in parte grazie al turismo straniero. Tuttavia, il Sud affronta sfide come consumi deboli e spopolamento, con una popolazione in calo e consumi che non mostrano una ripresa significativa, nonostante un aumento del reddito disponibile.
Francesco Bertolino su Corriere della Sera

Egitto. Cdp e Alexbank, parte del gruppo Intesa Sanpaolo, hanno siglato un’intesa ad Alessandria d’Egitto, con l’obiettivo di supportare il settore agroalimentare egiziano. L’accordo rientra nel Piano Mattei, puntando allo sviluppo di progetti significativi e all’agevolazione dell’accesso al microcredito per le piccole e medie imprese (Pmi) locali.
su Corriere della Sera

Bitcoin. Lugano, in Svizzera, sfida l’Italia nel settore delle criptovalute offrendo zero tasse sul capital gain, attirando investitori e permettendo a oltre 20mila residenti di utilizzare monete virtuali come il Bitcoin e la criptovaluta locale Lvga per le transazioni quotidiane. Mentre l’Italia prevede di aumentare la tassazione sulle criptovalute al 42% nel 2025, Lugano si posiziona come un hub cripto-friendly, con il sindaco che accoglie gli investitori e la città che vive un boom tecnologico mantenendo le tradizioni locali.
Sole 24 Ore
Alessandro Galimberti su Sole 24 Ore

Margini più elevati. Netflix punta a incrementare i margini di profitto e il ricavo medio per cliente, investendo in pubblicità e gaming, nonostante la concorrenza dei social network e una possibile normalizzazione della crescita degli abbonati. I dati finanziari mostrano un aumento del fatturato a 9,8 miliardi di dollari nel terzo trimestre del 2024 e un utile netto salito a 2,4 miliardi, con previsioni positive per i ricavi e la marginalità operativa per il futuro.
Vittorio Carlini su Sole 24 Ore

Monito. L’agenzia di rating Moody’s ha mantenuto la valutazione del debito francese a Aa2 con prospettiva negativa, avvertendo che potrebbe abbassarla se la Francia non migliora la sua situazione finanziaria, in particolare se il deficit pubblico non si riduce come promesso dal primo ministro Michel Barnier. Nonostante il governo francese si impegni a riformare e ridurre il deficit al 5% del PIL entro il 2025, molti esperti rimangono scettici, e la situazione politica e le difficoltà nel tagliare le spese pubbliche potrebbero ostacolare il raggiungimento di questo obiettivo.
Denis Cosnard su Monde

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

Segnale. L’Iran cerca di limitare i danni e invia un segnale di tregua a Gaza e in Libano per evitare ulteriori ritorsioni, mentre la superiorità tecnologica israeliana e le perdite subite mettono in dubbio l’efficacia della sua risposta militare. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, e altri attori internazionali esortano tutte le parti coinvolte a evitare un’escalation che potrebbe portare a una guerra regionale.
Andrea Nicastro su Corriere della Sera

Avvertimento o solo un inizio? Israele ha ammesso per la prima volta di aver attaccato l’Iran, suscitando interrogativi sulle future mosse del primo ministro Netanyahu e se questo rappresenti un avvertimento o l’inizio di un conflitto più ampio. Mentre la popolazione israeliana mostra una reazione misurata, con Gerusalemme in preghiera e Tel Aviv apparentemente tranquilla, vi è incertezza sulle possibili ripercussioni e sulle strategie future, con un sondaggio che rivela un sostegno non unanime a Netanyahu e discussioni su possibili tregue e costi di guerra.
Francesco Battistini su Corriere della Sera

Vi umilieremo. Israele ha lanciato un massiccio attacco aereo contro l’Iran, colpendo siti militari e radar ma evitando impianti nucleari e pozzi petroliferi, su pressione degli USA per prevenire un’escalation. L’Iran, che ha subito quattro vittime militari, minimizza i danni e si riserva il diritto di rispondere, mentre in Israele vi sono critiche per non aver colpito obiettivi più strategici.
Repubblica
27-10-2024 La minaccia dell’Iran dopo l’attacco di Israele – La minaccia dell’Iran dopo il raid “Umilieremo i nemici israeliani” (Brera Paolo) pag. 6 [solo testo] [Translate]
Paolo Brera su Repubblica

Teheran nega i danni. La Repubblica Islamica dell’Iran minimizza i danni subiti dagli attacchi a siti strategici, evitando un’escalation immediata, nonostante la tensione e l’ansia tra la popolazione. La strategia iraniana sembra orientata al rinvio di un contrattacco, considerando la debolezza delle milizie alleate e la vulnerabilità della propria difesa aerea, mentre valuta le proprie opzioni diplomatiche e di sicurezza.
Gabriella Colarusso su Repubblica

Radar accecati. L’operazione “Giorni di Pentimento” condotta dalle Israeli Defense Forces è stata uno dei più massicci attacchi aerei nella storia di Israele, che ha portato alla distruzione delle difese aeree e delle infrastrutture militari iraniane, inclusi i sistemi radar e le batterie missilistiche, grazie anche a un attacco cyber preliminare. L’offensiva ha colpito duramente i programmi militari dell’Iran, eliminando le armi fornite da Putin e compromettendo la capacità iraniana di difesa aerea, con conseguenze significative sulla proiezione di potenza dell’Iran nella regione.
Gianluca Di Feo su Repubblica

Bibi aspetta Trump. Giampiero Massolo, esperto diplomatico, sostiene che l’obiettivo di Netanyahu è ristabilire la deterrenza piuttosto che infliggere danni all’Iran, limitandosi a colpire siti militari senza le armi necessarie per attaccare le installazioni nucleari. Netanyahu attende un possibile ritorno di Trump alla presidenza, sperando in un sostegno maggiore per azioni più incisive contro l’Iran, mentre gli Stati Uniti si concentrano sulla minaccia cinese e sull’Indo-Pacifico, evitando un’escalation nel Medio Oriente.
Francesco Remigis su Giornale

Blitz non risolutivo. Il generale Vincenzo Camporini, ex capo di Stato Maggiore, sostiene che l’attacco israeliano a Teheran non porrà fine alle ostilità, poiché si tratta di un “balletto” tra potenze che salvano la faccia e riprendono il conflitto, con l’Iran che mostra segni di crisi difensiva. Secondo Camporini, nonostante la risposta limitata di Iran tramite proxy come Hezbollah e Hamas, la guerra in Medio Oriente continuerà a toni ridotti, in linea con gli interessi strategici iraniani di mantenere alta la tensione.
Marta Ottaviani su Giorno – Carlino – Nazione

Un Nuovo Medio Oriente. Abdullah Al-Dannan, leader del Partito Popolare per la Liberazione della Palestina, sostiene che Israele, sotto la guida di Netanyahu, mira a creare un “Nuovo Medio Oriente” attraverso la guerra e l’occupazione, cercando di eliminare la resistenza e controllare le risorse regionali. Al-Dannan enfatizza che la resistenza è radicata nella storia, iniziata oltre un secolo fa, e chiama la comunità internazionale a indagare sui crimini di Israele e a esercitare pressioni sugli Stati Uniti per moderare le sue politiche neo-imperialiste nella regione.
Francesco Semprini su Stampa

Bombardare le banche. Israele ha intensificato la sua guerra economica contro Hizbullah prendendo di mira la rete finanziaria del gruppo libanese, tra cui il bombardamento delle filiali di al-Qard al-Hassan (AQAH), una banca legata all’organizzazione. Nel contesto della grave crisi economica libanese, la dipendenza di Hizbullah da intricati meccanismi di finanziamento, tra cui il sostegno dell’Iran e una serie di attività finanziarie globali legittime e illecite, deve affrontare nuove sfide, poiché le pressioni esterne e le richieste interne mettono a dura prova le sue risorse.
su Economist

La Nato ci aiuti. Andrij Yermak, consigliere del presidente ucraino Zelensky, afferma che l’Ucraina è de facto in guerra con la Corea del Nord e l’Iran, che supportano la Russia, e sottolinea la necessità di un maggiore sostegno militare da parte della NATO, comprese le armi per colpire all’interno del territorio russo. Durante un’intervista, Yermak ribadisce che per l’Ucraina, Crimea e Donbass non sono negoziabili e che prima di qualsiasi conferenza di pace, l’Ucraina dovrebbe essere invitata a entrare nella NATO, rifiutando qualsiasi compromesso territoriale con la Russia.
Lorenzo Cremonesi su Corriere della Sera

Kiev non può vincere. Frank Ledwidge, analista britannico e sostenitore dell’Ucraina, ha cambiato la sua visione sulla guerra, ammettendo che l’Ucraina non può vincere contro la Russia e che l’Occidente dovrebbe aiutare Kiev a pianificare un futuro sicuro nel dopoguerra. Ledwidge critica la mancanza di una strategia occidentale chiara e sottolinea l’importanza di definire cosa si considera una vittoria, suggerendo che l’Occidente dovrebbe accettare la perdita di Crimea, Donetsk e Lugansk e concentrarsi sul supporto a un’Ucraina postbellica.
Fabio Mini su Il Fatto Quotidiano

La app per i soldati. L’Ucraina ha introdotto Army+, un’applicazione mobile progettata per snellire la burocrazia militare, permettendo ai soldati di gestire documenti e rapporti digitalmente, riducendo così il tempo perso in pratiche cartacee e aumentando la sicurezza delle comunicazioni. L’app fa parte di un più ampio processo di digitalizzazione avviato dal paese, che include anche altri servizi come Diia per i cittadini e sistemi avanzati per la logistica e il riconoscimento nemico, mirando a trasformare l’esercito ucraino in una forza più moderna ed efficiente.
Vincenzo Leone su Domani

Commissione insufficiente. In questa intervista, l’eurodeputato Marco Tarquinio afferma che manca un piano su pace, democrazia e rispetto dei diritti. Ha spiegato che come presidente della Delegazione Europa-Albania sarà a Tirana, che non può diventare il Paese dove delocalizzare i problemi dell’Unione Europea, senza rispettare i diritti.
Angelo Picariello su Avvenire

Angela chi? L’eredità di Angela Merkel è sempre più offuscata man mano che il tempo rivela gli effetti negativi del suo mandato, tra cui le vulnerabilità geopolitiche della Germania e la stagnazione economica. Nonostante la popolarità e il successo iniziale, le sue decisioni hanno lasciato la Germania e l’UE di fronte a sfide significative, dall’eccessiva dipendenza dall’energia russa all’arretramento democratico all’interno del blocco.
su Economist

Poche migliaia di voti. La corsa alla presidenza degli Stati Uniti è estremamente serrata tra Kamala Harris e Donald Trump, con il risultato che dipenderà dai voti degli elettori in sette stati in bilico, dove la Pennsylvania gioca un ruolo chiave. I temi dominanti della campagna includono l’economia, l’immigrazione e i diritti delle donne, con entrambi i candidati che concentrano le loro risorse e strategie in questi stati indecisi, mentre il sistema elettorale americano pone l’accento sui voti elettorali statali piuttosto che sulla maggioranza dei voti popolari.
Luca Veronese su Sole 24 Ore

Rivolta. Il Washington Post e il Los Angeles Times, entrambi di proprietà di miliardari, hanno deciso di non appoggiare nessun candidato alla presidenza, scatenando polemiche e dimissioni all’interno delle redazioni; la scelta è stata criticata anche da figure storiche come Woodward e Bernstein e ha portato alcuni lettori, tra cui Stephen King, a cancellare l’abbonamento. La decisione è stata difesa dai proprietari come un modo per lasciare ai lettori la libertà di decidere, nonostante le proteste e le accuse di voler mantenere buoni rapporti con il potere, in un contesto di campagna elettorale animata da comizi e dichiarazioni dei candidati.
Viviana Mazza su Corriere della Sera

Successi e dubbi. Kamala Harris, figlia di due docenti universitari immigrati e di colore, ha lottato contro la ghettizzazione e si è affermata in magistratura e poi in politica, diventando vicepresidente degli Stati Uniti. Nonostante le controversie e le difficoltà, come il naufragio della sua candidatura presidenziale del 2020 e le tensioni con i collaboratori, Harris ha dimostrato tenacia e si è distinta per il suo lavoro, riflettendo un mix di identità culturali e sociali.
Massimo Gaggi su Corriere della Sera Il Voto Usa

All’attacco. Donald Trump è cresciuto in una magione di 23 stanze nel Queens, segnato dall’assenza di una madre malata e da un padre che lo ha educato a non ammettere mai gli errori, vedendo il mondo diviso in vincitori e perdenti. La sua ascesa a Manhattan è stata caratterizzata da azzardi imprenditoriali, problemi con la giustizia e una costante ricerca di successo e riconoscimento, culminata nella presidenza degli Stati Uniti e nella controversa gestione della proprietà Mar-a-Lago.
Viviana Mazza su Corriere della Sera Il Voto Usa

Incubo dei dazi. L’articolo discute il degrado delle finanze pubbliche negli Stati Uniti, un tema trascurato dai candidati presidenziali, nonostante il deficit crescente e un debito elevato, in un contesto di economia forte e protezionismo bipartisan. Inoltre, affronta il tema dell’immigrazione, evidenziando un cambiamento di posizione da parte di Kamala Harris verso politiche più restrittive, in linea con le preoccupazioni dell’opinione pubblica e la necessità di controllare e selezionare l’immigrazione legale, mentre il mercato del lavoro richiede ancora lavoratori esteri per colmare le carenze.
Federico Rampini su Corriere della Sera Il Voto Usa

Alla Cina conviene Harris. La Cina sta affrontando una grave crisi economica e sociale che ha ridotto le aspettative di crescita e ha portato a problemi interni, con la leadership politica che cerca di intervenire senza però prepararsi a riforme strutturali. Le relazioni con gli Stati Uniti potrebbero cambiare a seconda dell’esito delle elezioni presidenziali, con una vittoria di Harris che promette stabilità e una di Trump che potrebbe portare turbolenza e peggiorare i rapporti, mentre la crisi interna rende meno probabile un attacco cinese a Taiwan.
Massimo Gaggi su Corriere della Sera Il Voto Usa

The Donald show. Donald Trump ha trasformato un evento politico al Madison Square Garden in uno spettacolo, attirando 20.000 persone nonostante le critiche e le accuse di fascismo. Mentre i media americani e i suoi oppositori politici mettono in evidenza le sue tendenze autoritarie, il suo staff lavora per addolcire la sua immagine e lo presenta come un intrattenitore vicino alla gente, in un tentativo di neutralizzare le accuse e umanizzare il tycoon.
Alberto Simoni su Stampa

Social. Alec Ross, ex consigliere di Obama, sostiene che Donald Trump ha un’incredibile resistenza alla verità e che il suo comportamento riflette il pensiero del 45% degli americani, rendendolo immune alle conseguenze delle sue azioni. Ross evidenzia anche l’impatto negativo dei social media e delle fake news sulle elezioni, e discute le sfide che Kamala Harris affronta come donna di colore in corsa per la presidenza, sottolineando come la misoginia e il razzismo possano influenzare la sua campagna.
Annalisa Cuzzocrea su Stampa

Musk. Il controverso piano di Elon Musk per influenzare gli elettori americani offrendo la possibilità di vincere un milione di dollari può aumentare le prospettive elettorali di Donald Trump e solleva preoccupazioni legali ed etiche sull’acquisto di voti. Nonostante la natura discutibile del piano, che prevede la firma di una petizione per vincere potenzialmente un premio, esso sfrutta le lacune delle leggi sul finanziamento delle campagne elettorali e potrebbe costituire un precedente per future tattiche elettorali finanziate da miliardari che minano i principi democratici.
su Economist

Ritorno al futuro. La campagna di Kamala Harris si rifà a una visione del futuro dell’America precedente a Trump, fatta di diversità e politiche progressiste, che contrasta con la miscela di retorica vecchia scuola e tattiche mediatiche moderne di Trump. Sebbene i comizi di Harris rimangano vibranti e il suo stile di discorso convenzionale, si concentra sulla politica piuttosto che sulla narrazione personale, offrendo un netto contrasto con l’approccio narrativo più intimo, anche se irregolare, di Trump, che risuona con la sua base e raccoglie l’attenzione nazionale.
su Economist

Georgia. Il partito filorusso “Sogno Georgiano” ha ottenuto una vittoria nelle elezioni in Georgia con il 53% dei voti, mentre l’alleanza pro-UE si è fermata al 38%, suscitando preoccupazioni a Bruxelles e accuse di brogli da parte dell’opposizione. L’affluenza alle urne è stata del 59,94%, simile al 2012, e nonostante le denunce di irregolarità, il risultato ha allontanato ulteriormente la Georgia dall’Unione Europea.
Monica Sargentini su Corriere della Sera

Giappone. Il Giappone e l’Australia sviluppano una politica estera pluralista e percepita come più inclusiva rispetto a quella dei paesi europei e degli Stati Uniti, facilitando così il contatto con il Sud globale, un insieme eterogeneo di nazioni che condividono un’eredità socio-economica coloniale e cercano di evitare di essere coinvolte negli scontri tra grandi potenze. Guibourg Delamotte, esperta di politica estera e ricercatrice, evidenzia come queste due nazioni del campo occidentale abbiano approcci diplomatici più pragmatici e meno condescendenti, permettendo loro di mantenere un dialogo con la Cina pur cercando di bilanciare la sua influenza, e di sviluppare partenariati di difesa indipendenti, pur tenendo conto delle loro relazioni economiche con Pechino.
Philippe Pons su Monde

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

Sto bene nel Ppe. La premier italiana Giorgia Meloni, nel suo dialogo con Bruno Vespa per il libro “Hitler e Mussolini – L’idillio fatale che sconvolse il mondo”, esclude un ingresso di Fratelli d’Italia nel Partito Popolare Europeo, preferendo rimanere con i Conservatori e costruire alleanze europee basate sull’interesse nazionale, in particolare su temi come immigrazione e ambiente. A livello nazionale, Meloni ribadisce la sua intenzione di proseguire con le riforme promesse e affronta la questione dello ius scholae, sottolineando la necessità di semplificare le procedure burocratiche per l’ottenimento della cittadinanza piuttosto che modificare la legge esistente.
Pier Francesco Borgia su Giornale

La funambola. Due anni dopo la sua elezione, la popolarità della Prima Ministra italiana Giorgia Meloni rimane sorprendentemente alta, nonostante le sfide politiche interne e le controversie giudiziarie, come la recente sentenza su migranti respinti che potrebbe innescare uno scontro prolungato con i tribunali. Meloni ha dimostrato abilità politiche e diplomatiche, gestendo con destrezza sia la politica interna che quella europea, inclusa la nomina di un italiano come vicepresidente della Commissione Europea, pur affrontando questioni economiche e sociali delicate che potrebbero influenzare il futuro del suo governo.
su Economist

Estinguere. Beppe Grillo, fondatore del Movimento 5 Stelle (M5S), ha annunciato l’estinzione del movimento e ha attaccato l’attuale leader Giuseppe Conte, paragonandolo al Mago di Oz e suggerendo che se vuole continuare in politica, dovrebbe creare un nuovo partito. Conte risponde affermando che il M5S è più attivo che mai e punta su un processo di rinnovamento e rifondazione, mentre Grillo critica la mancanza di democrazia dal basso nel movimento e la vecchia politica.
Claudio Bozza su Corriere della Sera

Al voto tra i veleni. In Liguria si vota per eleggere il nuovo presidente della Regione e l’assemblea legislativa, con urne aperte per due giorni e una campagna elettorale segnata dalle dimissioni dell’ex governatore Giovanni Toti. La sfida principale vede contrapposti il sindaco di Genova Marco Bucci, appoggiato dal centrodestra e liste civiche, e Andrea Orlando del PD, sostenuto dalla sinistra e dai 5 stelle, con l’incognita dell’affluenza e delle condizioni meteo che potrebbero influenzare il voto.
Alberto Giannoni su Giornale

Indipendente. Il ministro Alessandro Giuli, dopo le dimissioni del capo della redazione di Report per il servizio sulla sua militanza giovanile, parteciperà alla trasmissione radiofonica “La lingua batte” su Radio3, sottolineando la necessità di una destra progressiva e la sua indipendenza politica. Nel frattempo, l’AgCom chiarisce di non avere potere preventivo sulla programmazione televisiva, in risposta alle polemiche sollevate da Fratelli d’Italia riguardo alla trasmissione di Report su Rai3, che va in onda nonostante le accuse di propaganda elettorale durante il silenzio elettorale.
Paolo Conti su Corriere della Sera

Report. La destra italiana ha criticato la trasmissione Report di Rai3 per aver mandato in onda servizi su Toti e il ministro Alessandro Giuli durante il periodo elettorale, sostenendo una violazione della par condicio; tuttavia, sia l’Agcom che il conduttore Sigfrido Ranucci hanno respinto le accuse, sottolineando l’assenza di poteri preventivi dell’Authority e la conformità del programma alle norme sulla parità di trattamento. Il servizio in questione includeva anche un’inchiesta su una strage di migranti in Calabria e presunte irregolarità in Liguria, oltre a rivelazioni sulla militanza giovanile di Giuli in un movimento di ispirazione neonazista, che lui stesso ha minimizzato facendo riferimento a un tatuaggio di un’aquila come simbolo storico e non fascista.
Concetto Vecchio su Repubblica

Stop alla faida. Arianna Meloni, sorella della premier e capo della segreteria politica di Fratelli d’Italia, sostiene fermamente Alessandro Giuli, ex presidente del Maxxi e attuale ministro della Cultura, nonostante le tensioni interne al partito e le critiche rivolte a lui. Giuli, che promuove una visione di una destra progressiva e non reazionaria, si trova a fronteggiare resistenze all’interno di FdI, con alcuni membri che non condividono la sua linea e che rimangono legati a un’identità più tradizionale del partito.
Serena Riformato su Stampa

Spioni. Gli inquirenti di Milano hanno scoperto un’operazione di spionaggio che coinvolgeva l’accesso illegale a banche dati riservate, tra cui quelle del Ministero dell’Interno, con migliaia di persone spiati e dati sensibili compromessi. Tra gli indagati figurano Leonardo Maria Del Vecchio e Matteo Arpe, mentre gli hacker, utilizzando tecniche avanzate e infiltrati, hanno persino violato un account email del Quirinale, con potenziali implicazioni a livello istituzionale.
Luigi Ferrarella su Corriere della Sera

Il superpoliziotto. Carmine Gallo, ex superpoliziotto noto per aver risolto casi di alto profilo come il delitto Gucci e il sequestro di Alessandra Sgarella, è ora agli arresti domiciliari per accuse che includono associazione a delinquere e accesso abusivo a sistemi riservati. Dopo una carriera di successi in polizia, Gallo è passato a dirigere la società d’investigazioni Equalize, dove è accusato di aver venduto informazioni riservate a prezzi elevati, mescolando dati segreti con informazioni pubbliche.
Cesare Giuzzi su Corriere della Sera

Dati rubati. L’inchiesta di Milano rivela un vasto mercato illegale di dati riservati orchestrato dalla società Equalize srl, che avrebbe utilizzato connessioni illecite per accedere a informazioni confidenziali dello Stato, vendendole per scopi estorsivi o per influenzare politica e imprenditoria. Tra gli indagati figurano gli imprenditori Matteo e Fabio Arpe e Leonardo Maria Del Vecchio, con sessanta persone coinvolte e indagini ancora in corso per chiarire l’ampiezza dello spionaggio e l’uso dei dati acquisiti illecitamente.
Cesare Giuzzi su Corriere della Sera

Agenzia investigativa. Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera Milano e titolare dell’agenzia investigativa Equalize srl, è accusato di aver commissionato attività illecite per ottenere informazioni riservate su vari individui, tra cui Letizia Moratti e Paolo Scaroni, utilizzando la banca dati delle forze dell’ordine. Le indagini hanno rivelato che grandi aziende come Erg e Barilla hanno pagato per intercettazioni illegali sui propri dipendenti, mentre Pazzali avrebbe usato informazioni compromettenti per influenzare nomine politiche e screditare rivali.
Luigi Ferrarella su Corriere della Sera

Nordio. Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha espresso preoccupazione per la sicurezza dei dati italiani, evidenziando che gli hacker sono tecnologicamente più avanzati e che esiste un complotto con una regia mirata contro politici di alto livello. Nordio sostiene la necessità di una riforma del CSM e la separazione delle carriere nella magistratura, ritenendo che non ci sia pressione del governo sui magistrati e auspicando un referendum sulla questione.
Virginia Piccolillo su Corriere della Sera

La fabbrica dei dossier. Un ex superpoliziotto e un manager sono stati scoperti a Milano per aver venduto dati riservati, creando un mercato clandestino di informazioni che coinvolgeva imprenditori, giornalisti e politici, tra cui Silvio Berlusconi. L’inchiesta ha rivelato un sistema di accessi abusivi a banche dati protette, con oltre 60 indagati tra cui esperti informatici e professionisti che utilizzavano queste informazioni per ricatti e manipolazioni politiche e imprenditoriali.
Sandro Riccardis su Repubblica

Nel database delle polizie. L’agenzia di investigazione Equalize, con base a Milano, è stata coinvolta in un’operazione di spionaggio e ricatto che ha sfruttato accessi illegali a banche dati sensibili, inclusi quelli dello Sdi, per influenzare la politica e l’imprenditoria. Le indagini hanno rivelato un sistema di corruzione e abuso di informazioni giudiziarie, con implicazioni estorsive e ricattatorie, coinvolgendo figure come il manager Enrico Pazzali e l’ex poliziotto Carmine Gallo, oltre a un hacker con legami con Anonymous.
Giuliano Foschini su Repubblica

Peggio che ai miei tempi. Giuliano Tavaroli, ex capo della security di Telecom e protagonista di un caso di dossier abusivi 18 anni fa, oggi è un consulente per la gestione dei rischi operativi e osserva che la domanda di informazioni, spesso ottenute illecitamente, rimane invariata nel tempo. Nonostante le autorizzazioni e i controlli, alcune società di intelligence si spingono a violare le norme per soddisfare la richiesta di clienti, arrivando a creare dossier falsi per influenzare il settore imprenditoriale e politico.
Giuliano Foschini su Repubblica

Il Paese dei ricatti. Il giornalista Gianluigi Nuzzi rivela che nell’ordinanza di custodia cautelare di una recente retata sono emersi 108.805 atti giudiziari e documenti classificati, incluso materiale dell’Aisi, venduti nel mercato nero dell’informazione, evidenziando una grave falla nella sicurezza informatica italiana. L’articolo analizza come la pratica del ricatto e dello spionaggio, un tempo confinata a dinamiche di potere e ora trasferitasi sul web, minacci la democrazia e la privacy, con un sistema di difesa nazionale inadeguato a contrastare la crescente e sofisticata criminalità informatica.
Gianluigi Nuzzi su Stampa

Sicurezza bassa. Marco Armoni, esperto di cybersecurity, critica gli standard di sicurezza obsoleti e sottolinea la necessità di aggiornare le tecnologie per contrastare efficacemente lo spionaggio, che è sempre più utilizzato come strumento di lotta politica e può influenzare significativamente i risultati elettorali. Sottolinea inoltre che la mancanza di investimenti e la lentezza nell’adottare nuove direttive europee come la NIS2 lasciano l’Italia vulnerabile a minacce informatiche, mentre un accesso basato sui ruoli e una maggiore trasparenza potrebbero migliorare la sicurezza.
Hoara Borselli su Giornale

Colabrodo. Giuliano Tavaroli, ex responsabile della sicurezza di Pirelli e Telecom, mette in luce la vulnerabilità del sistema digitale italiano, che nonostante l’avanzamento dell’intelligenza artificiale, rimane facilmente violabile a causa di una gestione troppo semplice e di una carenza di competenze in cybersecurity. Tavaroli sottolinea la distinzione tra hacker che sfruttano le debolezze dei sistemi e funzionari pubblici che agiscono illecitamente, evidenziando la necessità di migliorare la protezione dei dati e di aggiornare le competenze tecniche per fronteggiare le sfide della sicurezza digitale.
Alessandro D’Amato su Giorno – Carlino – Nazione

Equalize. Nunzio Samuele Calamucci, informatico dietro la piattaforma Beyond, è stato intercettato mentre vantava con potenziali clienti di Equalize di avere accesso diretto a dati sensibili da fonti governative, inclusa la Presidenza del Consiglio, nonostante l’azienda non avesse le licenze investigative necessarie. Le intercettazioni rivelano anche l’uso di metodi illeciti per ottenere informazioni, come l’infiltrazione di talpe nelle forze dell’ordine e l’accesso non autorizzato a banche dati ufficiali, oltre a piani per espandere il loro database con informazioni riservate, inclusi dati su giornalisti e contenuti di telefoni sequestrati.
Vincenzo Bisbiglia su Il Fatto Quotidiano

Tre colossi spiavano i dipendenti. Alcuni manager di grandi aziende come Heineken, Erg e Barilla sono stati coinvolti in un’indagine per aver richiesto e utilizzato tabulati telefonici e software trojan per spiare illegalmente i propri dipendenti. L’inchiesta ha rivelato pratiche di intercettazione abusive e il coinvolgimento di società di sicurezza informatica, con il Ministro della Giustizia Carlo Nordio che sottolinea la necessità di adeguare la legge alla tecnologia per garantire la sicurezza.
Davide Milosa su Il Fatto Quotidiano

Aiutino milionario. Le università telematiche italiane rischiano di non rispettare il rapporto studenti-docenti previsto dalla legge attuale, con una mancanza di 1.766 docenti; tuttavia, un decreto in arrivo potrebbe dimezzare questo numero, portando a un notevole risparmio economico per gli atenei. La modifica normativa, che ridurrebbe significativamente il numero di docenti richiesti, rappresenterebbe un “regalo” milionario per le università, con un esempio ipotetico che mostra un risparmio che passerebbe da circa 113 milioni a 40 milioni di euro per il gruppo Multiversity.
Virginia Sala su Il Fatto Quotidiano

Falsi dossier. Leonardo Maria Del Vecchio e Matteo Arpe sono tra gli indagati in un’inchiesta su presunte attività illecite di dossieraggio e intercettazioni illegali, con l’agenzia di spionaggio milanese coinvolta in operazioni come l’installazione di software spia e la creazione di falsi dossier per clienti ricchi e manager, incluso il controllo di dipendenti sospettati di infedeltà aziendale. Tra i casi citati, l’uso di un trojan per spiare la fidanzata di Del Vecchio jr e l’acquisizione illecita di dati bancari da parte dei fratelli Arpe, oltre a interventi su dipendenti di Barilla ed Erg per scoprire fughe di informazioni e trading online abusivo.
Rosario Raimondo su Repubblica

Il muro infranto. L’agenzia di investigazione Equalize, con base a Milano, è stata coinvolta in un’operazione di spionaggio e ricatto che ha sfruttato accessi illegali a banche dati sensibili, inclusi quelli dello Sdi, per influenzare la politica e l’imprenditoria. Le indagini hanno rivelato un sistema di corruzione e abuso di informazioni giudiziarie, con implicazioni estorsive e ricattatorie, coinvolgendo figure come il manager Enrico Pazzali e l’ex poliziotto Carmine Gallo, oltre a un hacker con legami con Anonymous.
Giuliano Foschini su Repubblica

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