Rassegna stampa 29 ottobre

SICUREZZA

*Accordo anti concorrenziale.* Marco Fuchs, capo del produttore di satelliti OHB, ha espresso preoccupazioni riguardo a un’eventuale alleanza tra Thales e Airbus, i due maggiori produttori di satelliti in Europa, avvertendo che potrebbe essere anticoncorrenziale e portare a un monopolio dannoso per clienti e industria. Le aziende, insieme all’italiana Leonardo, stanno discutendo un’alleanza per creare un gruppo spaziale europeo che copra la produzione di satelliti, sistemi spaziali e servizi. Tuttavia, è incerto se un accordo sia vantaggioso, data la limitata domanda del settore pubblico europeo rispetto a quella statunitense. Le discussioni avvengono in un momento in cui il mercato dei satelliti per telecomunicazioni sta affrontando una crisi, aggravata dalla concorrenza della rete Starlink di Elon Musk. Alcuni ritengono che la fusione possa spingere il governo tedesco a sostenere maggiormente OHB per mantenere una concorrenza almeno duopolistica in Europa
_Peggy Hollinger su Financial Times_

*La manovra punta sulla Difesa.* Il governo italiano ha deciso di ridurre i fondi destinati al settore automobilistico di 4,6 miliardi di euro, come parte della legge di Bilancio 2025, per riorientare tali risorse verso l’industria della difesa. Questo taglio ha suscitato grande sorpresa e preoccupazione nell’associazione Anfia, che rappresenta la filiera automobilistica, temendo ripercussioni negative sull’eccellenza manifatturiera italiana. Il fondo, precedentemente utilizzato per incentivi all’acquisto di auto a basse emissioni e per il sostegno alla produzione, subirà un drastico calo di risorse, lasciando solo 1,2 miliardi disponibili. Con quello che a una prima lettura appare un orientamento molto netto di politica industriale, dettato probabilmente anche dagli scenari geopolitica in corso, il governo punta sull’industria della difesa (sviluppo nel settore aeronautico, tecnologia per la difesa area nazionale, unità navali Fremm, contributi a settore marittimo-difesa nazionale) per un totale di oltre 11,3 miliardi spalmati però su un arco temporale molto più lungo, fino al 2039
_Gianni Trovati su Sole 24 Ore_

*Manutenzione a Brindisi.* Leonardo lancia l’ambizioso progetto per realizzare una moderna base di manutenzione per elicotteri nel suo stabilimento di Brindisi. Per la realizzazione è stata chiesta alla Provincia una verifica per la valutazione di impatto ambientale. Il progetto, che comprende interventi edili ed impiantistici, rientra in un ampio piano di investimenti che Leonardo sta attuando per potenziare la propria presenza nel settore aerospaziale.
_su TG NORBA 24_

*Robotica collaborativa.* Dalla ricerca svolta nei laboratori di Tor Vergata è nata DotX Automation, una startup che sviluppa tecnologie per la localizzazione e il controllo di sistemi autonomi, estendendo gli algoritmi creati per un contest. Questi progetti trascendono la competizione, aprendo la strada a nuove applicazioni in diversi settori. Il Drone Contest promuove un forte senso di comunità tra i partecipanti, che, nonostante la rivalità, condividono conoscenze e mantengono rapporti amichevoli. L’evento mira a creare un ecosistema che unisce ricerca accademica e industria, generando innovazioni tecnologiche e sviluppando competenze per il mercato. La visibilità nazionale e internazionale dell’evento, attraverso fiere come Dronitaly, offre opportunità di finanziamento e collaborazione per studenti e professionisti.
_su WIRED.IT_

*Iveco DV.* Iveco Defence Vehicles (Iveco DV), azienda specializzata nella produzione di veicoli blindati e motori per le forze armate, sta negoziando con Leonardo per un ruolo significativo nella produzione di nuovi carri armati e cingolati di fanteria per l’Esercito italiano. La commessa, del valore di 23,2 miliardi di euro distribuiti su circa 15 anni, prevede la realizzazione di carri armati basati sul Panther e cingolati leggeri basati sul Lynx. Iveco DV potrebbe ottenere una quota del 15-17% come subfornitore, principalmente per gli scafi e i motori dei Lynx. Parallelamente, ci sono state discussioni tra Leonardo e il gruppo Exor-Iveco per un’eventuale acquisizione di Iveco DV, con valutazioni discordanti tra le parti. Il programma di sostituzione dei carri armati Leopard 2 con i nuovi Panther è stato presentato alle commissioni Difesa di Camera e Senato, con un budget stimato di 8,246 miliardi di euro per i prossimi 14 anni.
_Gianni Dragoni su Sole 24 Ore_

*Non diventarespazzatura.* Boeing sta cercando di raccogliere circa 19 miliardi di dollari per rafforzare il proprio bilancio e scongiurare il rischio di una riduzione del proprio rating creditizio al livello “spazzatura”, mentre uno sciopero esercita ulteriore pressione sulle sue finanze. L’annuncio segue la rivelazione di due settimane fa dell’intenzione di raccogliere fino a 25 miliardi di dollari in nuovo capitale e l’accordo per una linea di credito da 10 miliardi di dollari. Boeing prevede di vendere 90 milioni di azioni ordinarie e 5 miliardi di dollari in titoli convertibili in azioni privilegiate, con l’obiettivo di utilizzare i fondi per scopi aziendali generali. La crisi finanziaria dell’azienda si è acuita negli ultimi cinque anni a causa di incidenti mortali, la messa a terra del 737 Max e la pandemia, portando a un esborso di cassa di 10 miliardi di dollari nei primi nove mesi dell’anno e la produzione rallentata per migliorare la qualità dopo che un pannello di un aereo si è staccato in volo
_Oliver Ralph su Financial Times_

*Maxi aumento.* Boeing, di fronte al rischio di declassamento del proprio debito da parte delle agenzie di rating, ha annunciato un’importante aumento di capitale di 19 miliardi di dollari. Questa mossa è una risposta critica alla pressione finanziaria esacerbata da uno sciopero prolungato che ha impedito all’azienda di consegnare aerei e generare entrate, aumentando il rischio di un downgrade del debito a “junk bond”. La società prevede di utilizzare circa 4 miliardi di dollari di liquidità nel quarto trimestre, portando le uscite totali a 14 miliardi per l’anno. L’aumento di capitale comprende la vendita di 90 milioni di azioni ordinarie e l’emissione di 5 miliardi di dollari in obbligazioni convertibili. Boeing spera che questa iniezione di capitale sosterrà la sua valutazione creditizia, permetterà di investire nella ripresa della produzione e di ripagare i debiti in scadenza
_Anne Bauer su Echos_

*Navantia e Airbus.* Il presidente del governo, Pedro Sánchez, sta facendo chilometri per ottenere appalti per le imprese spagnole. Se a settembre si era recato in Cina, ora è volato in India, dove cercherà di concludere nuovi progetti che saranno realizzati nel Paese da parte delle imprese spagnole. L’amministratore delegato è in visita in questi giorni in India con una spedizione che prevede nel suo programma numerosi incontri con aziende spagnole con grandi interessi nel paese asiatico, tra cui Indra, Navantia, Airbus -Sepi ne possiede il 4,12%-, Abertis, CAF, Tubacex, Talgo, Roca, Gestamp, CIE Automotive, Acciona Energy o Antolin, tra gli altri.
_su Expansión_

*Fincantieri.* Il CEO di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, ha manifestato interesse verso una possibile alleanza con Thyssenkrupp Marine Systems, sottolineando la chiara convenienza e il fit commerciale e industriale tra le due aziende. Folgiero ha evidenziato l’importanza della geopolitica nelle alleanze strategiche nel settore della difesa e ha riconosciuto l’Italia come un partner strategico affidabile per la Germania. Tuttavia, ha anche osservato che spetta al sistema tedesco decidere se puntare su un campione nazionale o europeo nel campo della cantieristica e della difesa. Questo commento arriva dopo che il fondo americano Carlyle si è ritirato dalle trattative con Thyssen Marine, mentre la Germania sembra considerare una soluzione interna con attori tedeschi del settore.
_su Sole 24 Ore_

*Garanzie per Unifil.* Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha incontrato a Gerusalemme il suo omologo israeliano Yoav Gallant, discutendo la tutela della popolazione civile e la missione Unifil. Crosetto ha ricevuto rassicurazioni che Israele cercherà di proteggere il contingente Unifil e ha espresso l’intenzione di Israele di ritirarsi dal Libano non appena sarà sicuro che non ci saranno più attacchi. Hanno sottolineato l’importanza di implementare la risoluzione Onu 1701 per evitare attacchi missilistici da Hezbollah e garantire la presenza solo delle forze ONU e libanesi nella zona. I ministri hanno anche discusso la situazione a Gaza e nel sud del Libano, auspicando un cessate il fuoco e il rafforzamento delle Forze Armate libanesi per la sicurezza e il ritorno degli sfollati.
_su Stampa_

*Instabilità.* Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba e la sua coalizione di governo hanno subito una sconfitta nelle elezioni per il rinnovo della Camera bassa, perdendo la maggioranza parlamentare e portando il paese in una fase di instabilità politica. Il partito Liberal Democratico (LDP) ha perso 56 seggi e non può governare nemmeno con l’appoggio del suo alleato Komeito, rendendo Ishiba un primo ministro vulnerabile che dovrà cercare supporto esterno o allargare la coalizione. Economicamente, la sconfitta ha portato a una svalutazione dello yen e a una pressione per aumentare gli aiuti alle famiglie, mentre i mercati azionari hanno reagito positivamente. Politicamente, Ishiba potrebbe optare per un governo di minoranza o cercare nuovi alleati, con il Democratic Party for the People e il Japan Innovation Party come potenziali partner. In politica estera, nonostante la frammentazione interna, vi è un consenso trasversale sui temi di sicurezza e la minaccia rappresentata da Cina e Corea del Nord, anche se un Giappone politicamente indebolito potrebbe offrire a Pechino opportunità di spinta su Taiwan e il Mar della Cina orientale
_Marco Masciaga su Sole 24 Ore_

*Playmaker.* Il ministro della Difesa francese Sébastien Lecornu ha chiesto alla Direzione Generale dell’Armamento (DGA) di rinnovare il suo ruolo di leader nell’industria dell’armamento, incoraggiando una maggiore assunzione di rischi e un focus sull’innovazione. Durante una visita alla DGA, Lecornu ha sottolineato la necessità di un cambiamento culturale che riduca la burocrazia eccessiva e dia più autonomia ai direttori di programma. Il ministro ha delineato un piano che mira a ridurre le procedure superflue e a promuovere l’agilità nell’adattamento alle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e le tecnologie quantistiche. La DGA è incaricata di diventare più strategica e di assumere un ruolo più attivo nella gestione dei progetti di difesa, con l’obiettivo di migliorare la produzione, i tempi e i costi dei sistemi d’armi.
_Michel Cabirol su Tribune_

*Non solo auto.* Marco Gay, nuovo presidente dell’Unione Industriali di Torino, ha esortato gli imprenditori a guardare oltre la crisi dell’automotive, sottolineando che Torino deve puntare sull’innovazione e diversificare la sua produzione industriale. Durante l’assemblea degli industriali, ha evidenziato l’importanza di settori come lo spazio, l’energia nucleare di quarta generazione e il digitale, sostenendo che Torino può diventare un centro di competenza a livello europeo. Ha inoltre ribadito che, nonostante la transizione, l’industria automobilistica non sarà abbandonata, ma evolverà verso modelli più integrati con le smart cities e la servitizzazione. Ministri e leader industriali presenti all’evento hanno discusso le sfide del settore e l’importanza di scelte politiche incentrate sulla neutralità tecnologica e l’innovazione.
_Christian Benna su Corriere Torino_

*I talenti migliori.* La Fondazione Crt annuncerà nei prossimi giorni l’apertura del centro italiano per l’intelligenza artificiale, con una sede temporanea nel grattacielo della Regione e una futura sede permanente alle Officine Grandi Riparazioni (OGR) di Torino. Con un finanziamento iniziale di 20 milioni di euro dallo Stato, la Fondazione AI4Industry mira a raddoppiare tale cifra attraverso bandi e collaborazioni, focalizzandosi sulle applicazioni AI nei settori aerospaziale e automobilistico. Il presidente Fabio Pammolli ha evidenziato l’importanza dell’AI per l’automazione dei processi industriali e la creazione di una struttura amministrativa snella ed efficiente, grazie anche alla partnership con l’Istituto Italiano di Tecnologia. La Fondazione punta a diventare un polo di attrazione per talenti e investimenti, con l’obiettivo di rafforzare l’ecosistema tecnologico di Torino e sostenere le PMI nell’innovazione. Il governatore Alberto Cirio sottolinea l’importanza degli investimenti per alimentare le potenzialità dell’AI, paragonando i microchip a “benzina” per l’intelligenza artificiale.
_su Stampa Torino_

*Piattaforma integrata.* La start-up israelo-américaine di cybersicurezza Armis ha raggiunto una valutazione di 4,2 miliardi di dollari dopo aver raccolto 200 milioni di dollari in un round di finanziamento Serie D, guidato da General Catalyst e Allnon Capital, con piani di espansione internazionale e un possibile IPO nel 2026. Armis si distingue nel settore in crescita per la sua piattaforma integrata di gestione delle minacce cyber, puntando su grandi aziende e agenzie governative, e sfruttando l’intelligenza artificiale per migliorare la sicurezza dei dati e la simulazione di attacchi.
_Joséphine Boone su Echos_

*Ottimismo.* Jerry Kaplan, pioniere della Silicon Valley e autore del libro “Generative Ai”, è convinto che l’intelligenza artificiale (IA) migliorerà significativamente le nostre vite. In un’intervista con Giulia Merlo, Kaplan descrive l’evoluzione dell’IA, passando dalla logica di base al machine learning e infine alla Generative AI, che può prevedere eventi e creare contenuti. Egli ritiene che l’IA, come forma di automazione, non solo cambierà la natura del lavoro ma creerà anche nuove opportunità lavorative, paragonando il suo impatto a quello della rivoluzione industriale. Kaplan sottolinea che i veri rischi dell’IA non sono macchine ostili ma piuttosto fake news e uso improprio in ambito militare, e ritiene che i governi debbano regolamentare l’uso dell’IA. Infine, è ottimista sul fatto che l’IA democratizzerà l’accesso alla conoscenza e contribuirà a una società più equa e informata
_Giulia Merlo su Domani_

*Storico.* Boeing ha lanciato un’operazione di aumento di capitale da 19 miliardi di dollari, la più grande dal 2020, per affrontare uno sciopero di sette settimane e problemi di liquidità che minacciano il suo rating creditizio. L’aumento prevede la vendita di 90 milioni di azioni ordinarie e 5 miliardi in American Depositary Shares (ADS), con la possibilità di espandersi fino a 22 miliardi se la domanda supera l’offerta. L’agenzia di rating S&P Global Ratings ha messo sotto osservazione il merito di credito di Boeing, che rischia di essere declassato a junk. La situazione finanziaria di Boeing è stata aggravata dallo sciopero e dai problemi di produzione, con una perdita di 6,17 miliardi di dollari nel terzo trimestre e un debito di 58 miliardi. I proventi dell’aumento di capitale saranno utilizzati per vari scopi, inclusi il pagamento del debito. Nel frattempo, Boeing sta valutando la vendita di alcune attività, mentre ha ricevuto un ordine di 10 Boeing 787 Dreamliner-9 dalla compagnia sudamericana LATAM.
_Mara Monti su Sole 24 Ore_

*Karma.* Boeing, un tempo simbolo del capitalismo americano, ha annunciato la vendita di azioni fino a $21 miliardi, inclusa l’opzione di sovrasottoscrizione, per rimanere a galla a seguito di consegne di aerei ridotte che hanno portato il flusso di cassa in negativo. L’offerta comprende azioni ordinarie e azioni privilegiate convertibili in azioni ordinarie, con dettagli di prezzo che verranno rivelati solo al termine del finanziamento. I fondi raccolti saranno utilizzati per pagare le scadenze del debito in sospeso e sostenere un altro anno di consumo di cassa, mantenendo il rating creditizio di grado d’investimento di Boeing. La società ha avvertito gli azionisti, precedentemente beneficiati dai riacquisti di azioni, che ora dovranno affrontare una significativa diluizione del loro investimento. Nonostante i problemi di consegna affidabile degli ordini, Boeing vanta un portafoglio ordini di oltre 5.400 jet del valore di oltre $500 miliardi, offrendo una prospettiva di entrate future, ma il suo successo dipenderà dalla capacità di capitalizzare questa opportunità finanziaria per migliorare le operazioni.
_su Financial Times_

*Giovani astronauti.* La missione Asclepios, organizzata dal Centro spaziale Epfl di Losanna, seleziona giovani da tutto il mondo per un’esperienza di simulazione spaziale sottoterra, che dura quindici giorni nei tunnel del San Gottardo in Svizzera. Gli studenti, tra cui due italiani, affrontano addestramenti intensi e test fisici e psicologici, vivendo in condizioni simili a quelle di una base lunare o marziana, con l’obiettivo di prepararsi per future missioni spaziali. Durante la missione, svolgono esperimenti scientifici e mantengono una comunicazione costante con un centro di controllo esterno. Nonostante le difficoltà e lo stress, i partecipanti rimangono motivati a perseguire la carriera di astronauta, consapevoli che l’esperienza acquisita è fondamentale per affrontare le sfide dello spazio
_Sara Gandolfi su Buone Notizie Corriere della Sera_

*Digitale.* L’Italia sta perdendo terreno nell’innovazione digitale rispetto agli altri paesi dell’Unione Europea, rischiando di non raggiungere gli obiettivi fissati per il 2030. Secondo lo studio di I-Com, l’Italia ha arretrato all’undicesimo posto nell’indice Ibi, con un ritardo significativo nella copertura delle reti fisse e mobili e nella trasformazione digitale delle PMI. Inoltre, il Paese è in ritardo nell’adozione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale, con solo il 5% delle aziende che le utilizzano attualmente. Il problema più grave riguarda le competenze digitali di base, dove l’Italia è al quintultimo posto in UE e, al ritmo attuale, raggiungerebbe l’obiettivo solo nel 2465. Nonostante ciò, la storia delle innovazioni suggerisce che progressi inaspettati sono possibili, ma l’Italia deve agire con urgenza per migliorare la sua posizione digitale.
_Andrea Biondi su Sole 24 Ore_

*IA, non la sappiamo maneggiare.* L’Italia si posiziona al sedicesimo posto in Europa per l’uso di tecnologie di intelligenza artificiale (AI) nelle imprese, con un investimento cresciuto del 30% in un anno ma con una carenza di competenze del 55%. Le piccole e medie imprese (PMI) italiane, che contribuiscono per il 41-45% al PIL, sono spesso sottodimensionate rispetto ai concorrenti europei e mancano di un management sensibile alle trasformazioni digitali. Solo lo 0,5% degli annunci di lavoro richiede competenze in AI, e meno della metà dei dirigenti ha accesso a corsi di aggiornamento su questi temi. La formazione professionale, nonostante sia strategica, viene ancora vista come un benefit secondario e non come un elemento critico per il business. Le politiche pubbliche italiane sono inadeguate rispetto a quelle di Francia e Germania, che hanno già investito in formazione e stretto rapporti tra il mondo scolastico e le imprese per garantire una migliore aderenza tra domanda e offerta di competenze.
_Antonio Picasso su Riformista_

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

*Sconto.* Confindustria sta esercitando pressione sul governo italiano per ottenere sgravi fiscali per le aziende che reinvestono i propri utili, ma il governo, rappresentato dal ministro Giancarlo Giorgetti, esita a causa dell’alto costo della misura. Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, propone una riduzione dell’Ires dal 24% al 19% per le imprese che reinvestono il 30% degli utili in investimenti, formazione e welfare. Il governo sta valutando di aumentare l’incentivo per Industria 5.0 per favorire la transizione energetica, nonostante i problemi burocratici che ne rallentano l’attivazione. Le associazioni datoriali sono state convocate a Palazzo Chigi per discutere la legge di bilancio e le modifiche al piano Industria 5.0, mentre gli imprenditori esprimono delusione per una manovra che non incentiva sufficientemente gli investimenti.
_Luca Monticelli su Stampa_

*Modifiche.* Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso forte opposizione alla norma dell’articolo 112 della manovra economica, che impone alle imprese riceventi contributi pubblici superiori a 100.000 euro di includere un revisore del ministero dell’Economia nei loro collegi sindacali, paragonando la misura a pratiche della Germania Est. Tajani ha chiesto un dietrofront e ha già avuto rassicurazioni dal ministro Giorgetti su possibili modifiche. L’associazione dei commercialisti si è unita alla protesta, chiedendo l’abrogazione della norma, ritenuta una minaccia alla libertà d’impresa e al ruolo professionale dei revisori. Il governo sostiene che le modifiche non comporteranno costi aggiuntivi per le imprese, che dovranno semplicemente sostituire un sindaco con un funzionario ministeriale, senza rinunciare ai contributi.
_Andrea Bassi su Messaggero_

*Sorpresa.* La Legge di Bilancio ha riservato una sorpresa per l’industria automobilistica italiana, con un taglio di 4,6 miliardi di euro al Fondo Automotive, destinato a sostenere la transizione verso l’auto elettrica. Questo ha suscitato l’allarme di aziende e sindacati, che hanno espresso preoccupazione e contrarietà, sollecitando un incontro con il governo. In risposta, il governo ha convocato le parti sociali per discutere della manovra di bilancio. Allo stesso tempo, la Difesa beneficia di un aumento di finanziamenti di 15 miliardi di euro fino al 2030. La manovra complessiva prevede risparmi per 3,9 miliardi di euro e un impatto sul deficit pubblico di 10,4 miliardi nel 2025.
_Mario Sensini su Corriere della Sera_

*Chiudere tre fabbriche.* Volkswagen sta pianificando la chiusura di almeno tre stabilimenti in Germania, la prima nella sua storia di 87 anni, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro e prospettando una riduzione salariale del 10%. Questo provvedimento potrebbe scatenare un duro confronto con i sindacati e i politici tedeschi, dato che VW impiega 300.000 lavoratori nel paese. La direzione di VW sostiene che sono necessarie misure radicali a fronte della forte concorrenza in Cina, del rallentamento delle vendite in altri mercati principali e della costosa transizione verso i veicoli elettrici. Daniela Cavallo, capo del consiglio di fabbrica di VW, ha lanciato un ultimatum alla dirigenza, minacciando possibili scioperi. Nel frattempo, politici e sindacati si oppongono ai tagli, sottolineando che le cattive decisioni manageriali non dovrebbero ricadere sui lavoratori.
_Kana Inagaki su Financial Times_

*L’ora dei tagli.* La Volkswagen, colosso dell’industria automobilistica tedesca, sta affrontando una grave crisi che ha portato alla decisione di chiudere almeno tre stabilimenti in Germania, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. In aggiunta, è prevista una riduzione degli stipendi fino al 18%. Daniela Cavallo, leader sindacale, ha annunciato la situazione prima delle comunicazioni ufficiali del management, descrivendo la situazione come un’epocale svendita e un segnale di allarme per la sicurezza lavorativa. La crisi si riflette in una significativa diminuzione delle vendite rispetto al periodo pre-Covid, con 500mila auto in meno vendute in Europa e profitti cinesi in calo. Il governo tedesco, guidato da Olaf Scholz, si schiera con i lavoratori, sostenendo che non dovrebbero essere loro a pagare per le scelte sbagliate dell’azienda.
_Mara Gergolet su Corriere della Sera_

*Gelata in Germania.* L’industria tedesca sta affrontando una crisi evidenziata dalla perdita di posti di lavoro in Volkswagen e dal rinvio di investimenti significativi da parte di Intel e Wolfspeed. La contrazione del PIL e la revisione al ribasso delle stime economiche del governo federale riflettono una diminuzione della produzione industriale e una crescita potenziale ridotta. La coalizione al governo, composta da socialdemocratici, verdi e liberali, è in difficoltà, incapace di fornire una direzione chiara per uscire dalla crisi. Il cancelliere Olaf Scholz si confronta con associazioni industriali e sindacati, mentre emergono tensioni all’interno del governo, in particolare riguardo a un nuovo fondo proposto dal ministro dell’Economia Habeck, non supportato dal ministro delle Finanze Lindner. La Germania si trova di fronte a sfide strutturali e a un bisogno di riforme e investimenti per affrontare problemi come l’invecchiamento della popolazione, i costi energetici elevati e le infrastrutture obsolete
_Isabella Bufacchi su Sole 24 Ore_

*Wall Street.* Nel secondo trimestre del 2024, l’80% delle 500 maggiori capitalizzazioni statunitensi ha superato le aspettative di redditività, un netto aumento rispetto al 40-50% degli anni ’90. Questo trend positivo è stato osservato nonostante variazioni nel corso degli anni, con un picco storico intorno all’87% e una stabilizzazione sopra l’80%. Le ragioni di questo miglioramento includono una maggiore crescita aziendale, una gestione più efficace delle aspettative di mercato e l’uso di dati finanziari non GAAP. Inoltre, le stime degli analisti tendono a diminuire man mano che si avvicina la pubblicazione dei dati, rendendo più facile per le aziende superare le previsioni. Questo fenomeno si riflette anche nei mercati europei, con principali listini in rialzo e Piazza Affari che guadagna lo 0,7%
_Vittorio Carlini su Sole 24 Ore_

*Trenta mesi.* Ken Fisher sostiene che i mercati azionari non sono influenzati da fattori a lungo termine come il debito italiano, i cambiamenti climatici o la demografia, ma si concentrano sugli utili attesi tra tre e trenta mesi. I mercati azionari, infatti, scontano le probabilità di redditività in questo arco temporale, ignorando le speculazioni a breve e lungo termine. Le azioni reagiscono alle notizie economiche e agli utili solo se influenzano i profitti a medio termine, mentre le previsioni a lungo termine sono spesso ignorate perché il mondo potrebbe cambiare in modi imprevedibili. Fisher conclude che, a meno di eventi negativi imprevisti, le azioni dovrebbero avere buone performance nel 2025, suggerendo di concentrarsi sull’orizzonte temporale di 3-30 mesi per le decisioni di investimento.
_Ken Fisher su Sole 24 Ore_

*Chimici.* Federchimica ha lanciato un allarme riguardo l’industria chimica italiana, sottolineando la necessità di un piano di rilancio per evitare la perdita di 42 miliardi di euro in valore aggiunto. Francesco Buzzella, presidente di Federchimica, ha evidenziato durante l’assemblea annuale a Milano che senza un tale piano, il settore potrebbe subire un arretramento di oltre 20 anni di crescita. Tra le priorità emerse dallo studio realizzato con Teha Ambrosetti e i sindacati di categoria, vi è la riduzione del costo dell’energia e la creazione di un mercato unico europeo dell’elettricità. Buzzella ha anche sottolineato l’importanza di investimenti in tecnologie innovative e di una politica industriale europea semplificata, in un contesto di forte instabilità geopolitica e sfide competitive.
_Cristina Casadei su Sole 24 Ore_

*Tech.* Marco Gay, presidente dell’Unione Industriali di Torino e imprenditore nel settore digitale, ha sottolineato l’importanza di investimenti, innovazione e intelligenza industriale per lo sviluppo della città, in un contesto di crisi automobilistica e rallentamento economico. Durante l’assemblea dell’Unione, a cui hanno partecipato importanti figure politiche e industriali, si è discusso della necessità di anticipare la revisione del regolamento sui motori endotermici e di adottare una neutralità tecnologica per preservare le competenze industriali italiane. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ribadito l’impegno del governo a creare un ambiente favorevole per le imprese, mentre il ministro Urso ha evidenziato l’importanza di estendere i tempi per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. Gay ha enfatizzato che lo sviluppo di Torino dipenderà dagli investimenti nei settori competitivi come l’aerospazio, la robotica, l’intelligenza artificiale e l’economia medicale, e ha menzionato il rilancio della ricerca sul nucleare di quarta generazione come un percorso da seguire
_Filomena Greco su Sole 24 Ore_

*Solo metà.* Open Fiber potrebbe essere in grado di finanziare solo la metà dei numeri civici previsti per la copertura delle aree grigie con banda ultralarga nell’ambito della gara Italia a iGiga del Pnrr, a seguito di una consultazione pubblica di Infratel. La società ha indicato 46.422 civici ammissibili al finanziamento, molto meno dei 96.060 inizialmente richiesti, a causa di civici già coperti da privati o troppo vicini ad altri già serviti. La UE ha richiesto la consultazione per assicurarsi che i civici non fossero già oggetto di investimenti privati e non si trovassero a meno di 50 metri da infrastrutture esistenti. Open Fiber potrebbe cercare un via libera dalla UE per includere civici entro i 50 metri, ma si sta considerando anche la riduzione del numero totale di civici da coprire per rispettare i target UE. Open Fiber sta lavorando con le banche per rifinanziare il progetto in questo contesto di incertezza normativa e finanziaria
_Carmine Fotina su Sole 24 Ore_

*Colpo negli Usa.* Almaviva, azienda italiana leader nella trasformazione digitale, ha acquisito Iteris, società statunitense specializzata in sistemi di trasporto intelligenti e quotata al Nasdaq, per 335 milioni di dollari. L’acquisizione segna un importante passo per Almaviva verso la specializzazione in tecnologie per la mobilità sostenibile e rafforza la sua presenza nei mercati avanzati. Marco Tripi, CEO di Almaviva, sottolinea l’importanza della sovranità tecnologica e la strategia globale dell’azienda, che punta a un fatturato di 2,5 miliardi entro il 2026-2027. Iteris, con sede principale ad Austin, Texas, ha 425 dipendenti e un fatturato annuo di 180 milioni di dollari, e l’acquisizione è supportata da un bond da 725 milioni quotato a Lussemburgo
_Paola Pica su Corriere della Sera_

*Autostrade.* La Commissione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta iniziando a lavorare per definire l’importo totale degli investimenti necessari per le autostrade italiane, con una stima iniziale di 70 miliardi di euro proposta da Aiscat. Autostrade per l’Italia (Aspi) necessita di finanziare 36 miliardi di euro di opere entro il 2038, con un possibile prolungamento della concessione di quattro anni. Il piano economico finanziario di Aspi prevede grandi opere di potenziamento, ammodernamento e rigenerazione della rete esistente, oltre a interventi di ammodernamento tecnologico. Nel frattempo, si avvicina il rinnovo del consiglio di amministrazione di Aspi, con la possibilità di nuove nomine per la guida dell’azienda, tra cui emergono i nomi di Umberto Tosoni e Paolo Gallo
_Laura Galvagni su Sole 24 Ore_

*Austerity.* Lufthansa e Ita Airways, in fase di unione, stanno adottando una politica di austerity, riducendo il numero di biglietti messi in vendita per il periodo tra novembre 2024 e marzo 2025, con una diminuzione rispettivamente del 3,9% e del 2,9%. Lufthansa, nonostante i conti generali positivi del gruppo, sta affrontando difficoltà come singolo vettore, con perdite significative nel primo semestre del 2024, che hanno portato a un piano di ristrutturazione e tagli. Ita, da parte sua, è limitata da perdite finanziarie e da interventi tecnici richiesti sulle proprie flotte. Nel frattempo, le compagnie low cost come Ryanair, Wizz Air e easyJet stanno rafforzando la loro presenza, con Ryanair in particolare che aumenta i posti disponibili dagli scali italiani, come un incremento del 307% da Venezia
_Aldo Fontanarosa su Repubblica_

*Gelo in Mediobanca.* Durante l’assemblea di Mediobanca, meno della metà del capitale era presente, con i principali azionisti Delfin e Francesco Gaetano Caltagirone assenti. Nonostante ciò, l’assemblea ha approvato quasi all’unanimità tutti i punti all’ordine del giorno, tra cui i conti, il piano di buyback e i compensi dei manager. L’attenzione si sposta ora su Generali, dove si attende una decisione sul possibile rinnovo dei vertici in primavera. Gli stessi protagonisti di Mediobanca sono coinvolti in Generali, e si prevede che entro Natale ci sarà una posizione chiara sulla presentazione di una lista per il consiglio di amministrazione. Nel frattempo, i conti di Mediobanca mostrano risultati positivi, con un aumento degli utili e una generosa distribuzione di dividendi agli azionisti.
_Francesco Spini su Stampa_

*Nucleare negli Usa.* Eni, in collaborazione con il MIT di Boston, ha compiuto un importante passo avanti nello sviluppo di Sparc, un prototipo di impianto per la fusione nucleare a confinamento magnetico, ottenendo una licenza nucleare negli Stati Uniti per gestire materiali radioattivi. La joint venture Commonwealth Fusion Systems (CFS) ha ricevuto l’autorizzazione, che è un traguardo cruciale per la realizzazione del primo impianto di fusione energeticamente efficiente. Il primo plasma è atteso per il 2026, con l’obiettivo di produrre energia netta dalla fusione, ovvero più energia di quella necessaria per alimentare l’impianto. Questo sviluppo è visto come fondamentale per affrontare il cambiamento climatico e soddisfare la crescente domanda di elettricità. La Nuclear Regulatory Commission ha regolamentato le centrali a fusione in modo simile agli strumenti di medicina nucleare, riconoscendo i diversi profili di rischio rispetto alla fissione nucleare
_Angela Zoppo su Mf_

*Green Deal.* L’ex premier Enrico Letta ha espresso preoccupazione per il futuro del Green Deal, sottolineando che senza incentivi adeguati, la transizione ecologica potrebbe avere gravi effetti collaterali, soprattutto per l’industria automobilistica di città come Torino. Durante una lezione all’Università, Letta ha presentato le conclusioni del suo rapporto sul mercato unico europeo, insistendo sulla necessità di un piano di finanziamento europeo per sostenere la transizione ecologica. Ha evidenziato che senza un tale piano, ci sarebbe un rischio di boomerang sociale e politico. Letta ha proposto di utilizzare i capitali privati per finanziare i costi della transizione, integrando i mercati finanziari europei per contrastare la frammentazione che attualmente beneficia altri attori globali come USA e Cina.
_Gabriele Guccione su Corriere Torino_

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

*Nordcoreani.* La NATO ha espresso preoccupazione per la confermata presenza di truppe nordcoreane in Russia, vicino al confine con l’Ucraina, temendo un’ulteriore internazionalizzazione del conflitto. Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha ricevuto informazioni dall’intelligence sud-coreana e ha dichiarato che il dispiegamento di soldati nordcoreani rappresenta un’escalation significativa e una violazione delle risoluzioni ONU. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente americano, Joe Biden, hanno riconosciuto la minaccia alla sicurezza globale e la pericolosità di questa presenza. L’arrivo delle truppe nordcoreane potrebbe spingere Kiev a esercitare ulteriore pressione per ottenere armi più potenti e l’adesione alla NATO, mentre la Russia ha registrato un’avanzata significativa in Ucraina a ottobre
_Beda Romano su Sole 24 Ore_

*Complicazione.* La situazione in Ucraina si complica con l’arrivo delle prime truppe nordcoreane nella regione di Kursk, segnando un’escalation nel conflitto e un’intensificazione dell’alleanza tra Putin e Kim Jong-un. Questo sviluppo preoccupa sia Kiev che Seul e mette in allerta la NATO e le democrazie asiatiche, temendo l’uso di armi nucleari come strumento politico. Mentre le elezioni americane creano incertezza sulla risposta diplomatica, il Pentagono suggerisce che l’ingresso dei nordcoreani potrebbe rimuovere i limiti sull’uso di missili a lungo raggio forniti agli ucraini. Nonostante le truppe di Putin avanzino nel Donbass, l’arrivo di almeno 10.000 soldati nordcoreani, tra cui forze speciali e ufficiali, potrebbe cambiare drasticamente l’equilibrio del conflitto, specialmente nella regione calda di Zaporizhzhia
_Gianluca Di Feo su Repubblica_

*Caos.* La Georgia è immersa nel caos a seguito delle elezioni che hanno visto la vittoria del partito filorusso “Sogno Georgiano”, con accuse di brogli e richieste di nuove elezioni sotto il controllo internazionale. Decine di migliaia di georgiani, sostenuti dalla presidente Salomé Zurabishvili, hanno manifestato a Tbilisi, esprimendo il loro desiderio di integrazione europea e sfidando il primo ministro ungherese Viktor Orbán, accusato di simpatie filorusse. L’opposizione rifiuta di riconoscere il risultato elettorale e non intende partecipare al nuovo Parlamento, considerato legale ma non legittimo senza una vera opposizione. La comunità internazionale, inclusi gli Stati Uniti e l’UE, è stata sollecitata a esaminare le segnalazioni di irregolarità elettorali, mentre la Georgia affronta una crisi politica e identitaria
_Monica Ricci Sargentini su Corriere della Sera_

*Sogni e incubi.* In Georgia, migliaia di persone hanno protestato in piazza a Tbilisi contro presunti brogli elettorali, sostenendo che le elezioni sono state rubate e chiedendo un nuovo voto. La presidente filoeuropeista Salomé Zourabichvili ha guidato l’opposizione, accusando il partito al potere, Sogno Georgiano, di irregolarità elettorali e di essere sotto l’influenza russa. L’opposizione, che non riconosce l’esito delle elezioni, rifiuta di prendere i seggi in parlamento e chiede elezioni controllate internazionalmente. La visita del premier ungherese Viktor Orban, che ha congratulato il governo georgiano, è stata accolta con disapprovazione da parte dell’UE e di alcuni Paesi membri, mentre la comunità internazionale chiede indagini trasparenti sulle elezioni. Nel frattempo, la società civile georgiana rimane determinata a perseguire un futuro democratico e l’integrazione europea
_Monica Perosino su Stampa_

*Mini tregua.* Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso entusiasmo per diversi sviluppi, tra cui il voto per bandire l’agenzia UNRWA da Israele e per un attacco riuscito contro l’Iran. Egli è anche aperto alla proposta di tregua avanzata dal presidente egiziano Al Sisi, che prevede due giorni di cessate il fuoco e lo scambio di quattro ostaggi israeliani con detenuti palestinesi. Sebbene ci sia scetticismo su un vero progresso nei negoziati, con Hamas che richiede il ritiro israeliano dalla Striscia di Gaza, ci sono segnali di ottimismo per un possibile accordo. La pressione interna su Netanyahu è forte, con contestazioni pubbliche e richieste di azioni per riportare a casa gli ostaggi, anche a un prezzo elevato
_Francesco Battistini su Corriere della Sera_

*Unrwa al bando.* Israele ha imposto un divieto all’UNRWA, l’agenzia ONU per i rifugiati palestinesi, accusandola di legami con il terrorismo e di mancanza di trasparenza. Due leggi approvate alla Knesset impediscono all’agenzia di operare in Israele e di avere contatti con enti israeliani, rimuovendo anche i suoi benefici fiscali e diplomatici. Questo ha suscitato preoccupazioni internazionali, inclusa la possibilità che Israele possa essere espulso dall’ONU. Nel frattempo, si fanno tentativi per una tregua a Gaza, con una bozza di accordo egiziana che prevede scambi di prigionieri e una breve tregua, ma Hamas si mostra riluttante ad accettare senza un completo ritiro israeliano. Le trattative sono complicate dalla prossima elezione americana e dal desiderio di Israele di continuare a costruire la pace con altri Paesi arabi dopo la fine del controllo di Hamas su Gaza e di Hezbollah sulla frontiera.
_Rossella Tercatin su Repubblica_

*Precedente.* Israele ha effettuato un attacco aereo senza precedenti contro l’Iran, segnando una svolta storica e potenzialmente inaugurando una nuova fase di conflitto nel Medio Oriente. L’Iran ha minimizzato i danni sostenuti, affermando che le sue difese aeree hanno respinto l’attacco, mentre Israele ha celebrato il successo dell’operazione, che ha colpito le capacità di difesa aerea e di produzione di missili dell’Iran. Secondo fonti israeliane, fino al 90% delle difese aeree iraniane sono state danneggiate, ma l’Iran sostiene che la sua potenza militare rimane intatta. L’attacco, che ha visto la partecipazione di circa 100 aerei israeliani, è stato descritto come una collaborazione con gli Stati Uniti, nonostante le smentite ufficiali di Washington. Gli analisti ora si interrogano sulla capacità dell’Iran di riparare i sistemi danneggiati e sulla possibilità di ulteriori azioni dirette tra i due paesi.
_Najmeh Bozorgmehr su Financial Times_

*Rapporti più stretti.* L’Iran, sotto la guida del leader supremo Ayatollah Ali Khamenei, sta mostrando un’apertura verso un miglioramento delle relazioni con i paesi occidentali, come affermato da Ali Akbar Velayati, consigliere vicino a Khamenei. Questo cambio di rotta nella politica estera iraniana mira a stabilire un nuovo equilibrio nelle relazioni internazionali e a evitare un conflitto regionale, nonostante le recenti tensioni con Israele. Dopo gli attacchi israeliani in Iran e l’assassinio di figure chiave alleate dell’Iran, Teheran ha scelto di non rispondere immediatamente, preferendo la diplomazia per la de-escalation. Tuttavia, i diplomatici occidentali a Teheran rilevano che, nonostante il cambiamento di tono, cambiamenti sostanziali nella politica non si sono ancora concretizzati, specialmente riguardo alle relazioni con gli Stati Uniti, verso i quali l’Iran rimane scettico.
_Bita Ghaffari su Financial Times_

*Spazzatura.* Durante un comizio al Madison Square Garden, Donald Trump ha rafforzato la sua retorica “America first” con proposte estreme come la pena di morte per immigrati illegali colpevoli di omicidio e deportazioni di massa. La sua campagna ha suscitato reazioni contrastanti, con alcuni media che hanno etichettato l’evento come razzista. Gli insulti e le battute discriminatorie di alcuni oratori, tra cui Tony Hinchcliffe, hanno provocato indignazione e potrebbero influenzare l’elettorato, in particolare i portoricani in Pennsylvania, che potrebbero essere spinti a sostenere Kamala Harris. Analisti come Nathan Silver suggeriscono che l’attenzione mediatica potrebbe danneggiare Trump nei confronti di Harris, mentre i democratici sperano di capitalizzare sugli eccessi del comizio per guadagnare voti. –
_Alberto Simoni su Stampa_

*Papà la conosce bene.* Durante un comizio di Donald Trump al Madison Square Garden, il figlio Eric Trump ha discusso le potenziali relazioni tra gli Stati Uniti e l’Italia in caso di vittoria elettorale. Eric ha espresso ammirazione per l’Italia e ha accennato a possibili collaborazioni in ambiti come la difesa e la lotta alla droga. Ha menzionato la conoscenza di suo padre con la premier italiana Meloni e la possibilità di lavorare bene con lei. Nel frattempo, le battute razziste di un comico durante lo show rischiano di danneggiare l’appello elettorale di Trump tra gli ispanici, mentre lo staff di Trump si distanzia dalle dichiarazioni. La corsa elettorale è descritta come serrata, con incertezze legate al voto anticipato e alla possibilità di sorprese dell’ultimo minuto.
_Paolo Mastrolilli su Repubblica_

*Stabilità.* Il Partito Liberale Democratico del Giappone, che ha governato quasi ininterrottamente dal 1955, sta perdendo la sua storica stabilità politica, indebolito da scandali e crescente insoddisfazione pubblica, mentre il paese affronta sfide economiche e minacce alla sicurezza. Dopo la morte dell’ex Primo Ministro Shinzo Abe, il partito ha visto un calo di immagine e una porta girevole di leadership, con tre primi ministri in quattro anni, e l’attuale Primo Ministro Ishiba ha perso la maggioranza nella camera bassa del parlamento. Il Giappone si trova di fronte a conflitti intergenerazionali su come allocare risorse limitate tra difesa, welfare e investimenti a lungo termine, mentre la crescita economica stagnante e una popolazione in calo pongono sfide per il futuro politico ed economico del paese
_Tomohiko Taniguchi su New York Times International Edition_

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

*Bucci “sindaco” della Liguria.* Alle elezioni regionali in Liguria, il centrodestra ha vinto di stretta misura, con Marco Bucci che ha battuto Andrea Orlando del centrosinistra. Il Partito Democratico (Pd) si è affermato come primo partito, mentre il Movimento 5 Stelle (M5S) ha subito un crollo significativo. La vittoria di Bucci ha segnato la fine dell’era Toti e l’inizio di una nuova fase per la regione, nonostante alcune perdite di voti a Genova. A livello nazionale, la segretaria del Pd Elly Schlein e il leader del M5S Giuseppe Conte hanno espresso delusione per i risultati, con Conte che ribadisce il rifiuto di alleanze con i renziani e Renzi che critica tale scelta.
_Cesare Zapperi su Corriere della Sera_

*Meloni: ho vinto io.* In Liguria, il Partito Democratico si conferma come primo partito con il 28% dei voti, mentre Fratelli d’Italia, il partito della premier Giorgia Meloni, subisce un calo significativo, dimezzando i voti rispetto alle precedenti elezioni europee. Nonostante questo, la scelta di Meloni di puntare su Marco Bucci come candidato ha portato alla vittoria del centrodestra, una decisione che ha preso contro il parere di molti alleati e che ha escluso Giovanni Toti dalla campagna elettorale. Meloni esulta per il successo, considerandolo una conferma della sua leadership e della capacità del centrodestra di vincere nonostante le recenti inchieste giornalistiche e le difficoltà politiche. La vittoria in Liguria offre al centrodestra la speranza di replicare il successo nelle prossime elezioni in Umbria, mentre il centrosinistra si trova a fare i conti con le proprie divisioni interne. – Il retroscena – Liguria, Meloni esulta ma il Pd è il primo partito al 28%. Crollo 5Stelle, Renzi accusa – Meloni esulta “Bucci una mia scelta ho vinto cont
_Tommaso Ciriaco su Repubblica_

*Basta guerre tra noi.* Il Partito Democratico (PD) emerge come primo partito in Liguria con il 28,5% dei voti, ma non riesce a vincere le elezioni regionali, evidenziando le difficoltà di coesione all’interno del campo progressista. La segretaria del PD, Elly Schlein, riconosce l’impegno massimo del partito ma sottolinea che da soli non sono sufficienti e che le difficoltà degli alleati hanno influenzato il risultato. Viene criticato il Movimento 5 Stelle per aver imposto l’esclusione di Italia Viva e altri moderati dalla coalizione, una decisione che potrebbe aver sottratto voti decisivi per la vittoria. Nonostante la sconfitta, la segretaria del PD invita a riflettere e a lavorare per un’opposizione più unita e credibile, mentre si prepara per le prossime sfide elettorali in Umbria e Emilia Romagna, con l’obiettivo di recuperare gli elettori perduti.
_Giovanna Vitale su Repubblica_

*70 mila voti in meno.* Il Movimento 5 Stelle ha subito una significativa perdita di voti in Liguria, scendendo sotto il 5% e perdendo circa 70 mila voti in due anni. L’ex premier Giuseppe Conte riconosce la necessità di rifondare il partito dopo i risultati deludenti, mentre il fondatore Beppe Grillo ha disertato le urne, contribuendo al senso di disorientamento tra gli elettori. Le divisioni interne e la gestione attuale del Movimento sono state indicate come possibili cause del crollo. La sconfitta ha anche ripercussioni politiche, con il M5S che diventa la quarta forza della coalizione, sollevando dubbi sulla sua influenza nei futuri rapporti con gli alleati.
_Emanuele Buzzi su Corriere della Sera_

*Archivio in Lituania.* La Procura di Milano ha sequestrato in Lituania un server segreto collegato all’ex poliziotto Carmine Gallo e all’agenzia di investigazioni private Equalize, rivelando un’operazione di spionaggio e dossieraggio che includeva accessi abusivi a banche dati sensibili come quella del Viminale. Gli atti giudiziari conservati da Gallo per tre decenni, compresi quelli del processo Ruby-Berlusconi, sono stati scoperti insieme a prove di accessi abusivi a dati di personaggi pubblici e oligarchi russi. Il governo italiano, con la premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, discute misure normative per contrastare tali attività illecite, mentre l’opposizione chiede spiegazioni e azioni efficaci per la protezione dei dati. Nel frattempo, quattro persone, tra cui Gallo e Calamucci, sono agli arresti domiciliari nell’ambito dell’indagine condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano.
_Adriana Logroscino su Corriere della Sera_

*Parlavano con i Servizi.* L’ex superpoliziotto Carmine Gallo, figura centrale dell’Antimafia milanese, è al centro di un’inchiesta per possesso di un cellulare criptato usato per comunicare con gli 007 e per attività criminose. Nonostante i tentativi di eliminare le prove, migliaia di documenti sono stati trovati in un garage, rivelando connessioni anche in Inghilterra e un server sequestrato in Lituania. L’indagine ha portato al sequestro di tre società e alla scoperta di 350 mila accessi illeciti a sistemi di informazione, con la società Equalize, legata a Gallo, accusata di aver incassato 2,3 milioni di euro illecitamente in tre anni. Gli avvocati di Gallo sostengono che la sua posizione sarà chiarita e che ripone fiducia nel processo giudiziario.
_su Stampa_

*Magistrati divisi.* L’inchiesta milanese sul caso dell’agenzia investigativa Equalize rivela una rete di spionaggio che coinvolge nomi di spicco del potere economico e politico, con il Viminale che nega vulnerabilità nel proprio sistema di sicurezza. Magistrati e giudici per le indagini preliminari (gip) sono divisi: il pm Francesco De Tommasi vede un rischio per la democrazia a causa di accessi abusivi a dati di politici, mentre il gip Fabrizio Filice si concentra sulle intrusioni nel settore economico-finanziario. Il gip ha emesso ordinanze di custodia cautelare per quattro persone e due interdizioni, ritenendo sufficienti per bloccare l’attività del gruppo, mentre il pm ha fatto appello per ottenere ulteriori arresti. La piattaforma BEYOND, sviluppata dall’informatico arrestato Samuele Calamucci, avrebbe permesso accessi diretti a sistemi protetti, ma secondo il gip non era ancora pienamente operativa per giustificare l’attività del gruppo
_Luigi Ferrarella su Corriere della Sera_

*Nessun buco.* Il Viminale sottolinea che, nonostante le accuse di accessi abusivi a sistemi informatici del ministero dell’Interno, non ci sono stati hackeraggi del sistema di indagine (Sdi) o del Centro elaborazione dati (Ced). Le intrusioni riscontrate sono state effettuate da funzionari delle forze di polizia corrotti, non da hacker esterni. Tuttavia, i magistrati di Milano indagano sulla possibilità che il Sdi sia stato violato da un ex poliziotto e un informatico, che avrebbero discusso di un presunto successo nell’operazione. Nonostante ciò, al Viminale si ritiene che non ci sia stata alcuna esfiltrazione massiva di dati e si sta lavorando per rafforzare gli alert e prevenire ulteriori abusi. La politica è coinvolta nella ricerca di soluzioni tecniche per migliorare la sicurezza dei dati, senza ricorrere a decreti.
_Giovanni Bianconi su Corriere della Sera_

*Ennesimo scandalo.* L’ex premier Matteo Renzi, in un’intervista, denuncia di essere stato spiato più volte, esprimendo preoccupazione per la privacy dei cittadini e la fiducia nelle istituzioni. Nonostante non sia più al potere, sostiene che il suo 2-3% di consenso rimane decisivo nella politica italiana, citando il suo ruolo nel cambio di governo da Conte a Draghi. Renzi critica l’attuale governo e la gestione della cybersicurezza, chiedendo competenza tecnica anziché “amichettismo” nelle nomine. Nonostante le polemiche, insiste sulla necessità di rispondere con le armi del diritto e non fare la vittima, mentre si riserva di chiedere risarcimenti per le violazioni subite. Infine, ritiene che la responsabilità politica dello scandalo di spionaggio ricada sulla premier Meloni e sul sottosegretario Mantovano
_Claudio Bozza su Corriere della Sera_

*Inutile inasprire le pene.* Franco Gabrielli, ex capo della Polizia e direttore dell’Aisi, esprime sorpresa per lo stupore generale riguardo al mercato di informazioni nel deep e dark web, sottolineando che il problema principale è l’insicurezza delle banche dati pubbliche italiane. Critica l’approccio di inasprire le pene come soluzione, sostenendo che non sia efficace senza investimenti significativi in sicurezza e controlli continui. Gabrielli evidenzia la necessità di un cambiamento culturale che riconosca il costo della sicurezza e l’importanza di infrastrutture critiche di competenza pubblica, in particolare dopo le scoperte dell’inchiesta di Milano che rivelano la gravità della situazione.
_su Repubblica_

*Commissione d’inchiesta.* In Italia, lo scandalo dei dossieraggi illegali ha coinvolto diverse istituzioni, tra cui la Superprocura antimafia e il Viminale, con accessi non autorizzati a dati sensibili e violazioni di sistemi informatici. Il ministro Adolfo Urso ha rivelato di essere stato vittima di accessi illeciti alle sue email e conti correnti. Il governo, guidato dalla premier Meloni e dal ministro dell’Interno Piantedosi, ha deciso di non introdurre nuove leggi ma di rafforzare la sicurezza degli accessi ai database con misure come password a doppio livello e alert per attività sospette. Nel frattempo, i partiti politici si scontrano in Parlamento sulla gestione dell’indagine, con la Lega che spinge per una Commissione d’inchiesta ad hoc e tensioni tra Antimafia, Copasir e altre proposte di commissione, mentre il Quirinale segue attentamente gli sviluppi.
_Francesco Grignetti su Stampa_

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