SICUREZZA
*Aspettattive.* I vertici della difesa europea prevedono un aumento della pressione da parte di Donald Trump affinché i governi dell’Unione Europea rispettino i loro impegni finanziari nei confronti della NATO, il che potrebbe stimolare una maggiore produzione nel settore della difesa. Roberto Cingolani, CEO di Leonardo in Italia, riconosce la necessità di incrementare i contributi alla NATO e sottolinea l’importanza di investire di più in sicurezza e di formare alleanze tra i 27 paesi dell’UE per rendere l’industria della difesa più competitiva. Si prevede che le aziende europee della difesa trarranno vantaggio da una presidenza Trump, che potrebbe segnare la fine dell’era in cui gli Stati Uniti sono considerati garanti della sicurezza europea. Armin Papperger, CEO di Rheinmetall in Germania, afferma che ci sarà una forte pressione per aumentare la spesa per la difesa oltre il 2% del PIL. I ministri della difesa di Giappone, Italia e Regno Unito hanno concordato di accelerare lo sviluppo congiunto di un jet da combattimento di nuova generazione, mentre Papperger ritiene che l’accordo da 950 milioni di dollari di Rheinmetall per l’acquisto del produttore americano di componenti per veicoli militari Loc Performance non sia a rischio sotto la presidenza Trump.
_Silvia Sciorilli Borrelli su Financial Times_
*Investimenti.* Roberto Cingolani, CEO di Leonardo, ha sottolineato l’importanza di maggiori investimenti nella sicurezza e nella cooperazione difensiva europea in risposta all’aumento dei conflitti vicino all’Europa. Prevede che il presidente Trump eserciterà pressione affinché l’Europa aumenti la spesa per la difesa e diventi più indipendente. Leonardo ha recentemente formato una joint venture con Rheinmetall per produrre carri armati e sta collaborando allo sviluppo di un jet da combattimento di nuova generazione con aziende del Regno Unito e del Giappone. La società ha registrato un aumento netto dei profitti e degli ordini, mentre Rheinmetall ha visto un incremento significativo delle entrate e degli ordini per munizioni e veicoli militari.
_su FT.COM_
*Aumento.* Leonardo ha registrato un aumento del fatturato del 21% nel terzo trimestre, superando le aspettative con entrate di 4,09 miliardi di euro, grazie all’incremento degli ordini governativi occidentali e al supporto all’Ucraina. Nonostante il successo, la società non ha alzato le previsioni annuali a causa dei ritardi di produzione del Dreamliner 787 di Boeing, a cui Leonardo fornisce componenti. Il CEO Roberto Cingolani ha evidenziato la necessità di cercare nuove opportunità di business per la divisione Aerostructures in perdita. Leonardo ha confermato le sue previsioni per il 2024 e ha annunciato progressi nel programma GCAP per un nuovo caccia avanzato, con Leonardo come partner paritario nel progetto. Le azioni di Leonardo sono cresciute del 4,45% nel tardo pomeriggio in Europa, con un incremento del 62% dall’inizio dell’anno.
_su wsj.com_
*Conferme.* Il Gruppo Leonardo ha confermato le sue previsioni di crescita (guidance), registrando nel terzo trimestre del 2024 un aumento dei ricavi a 12,08 miliardi di euro e degli ordini a 14,75 miliardi, con un incremento rispettivamente del 12,4% e del 7,8% rispetto ai dati proforma del 2023. L’utile operativo Ebita ha raggiunto i 766 milioni (+10,6%), mentre l’utile netto ordinario è salito a 360 milioni (+22,1%). Nonostante il miglioramento generale, il settore delle aerostrutture rimane in difficoltà, con un Ebita negativo di 129 milioni, influenzato dalle problematiche del cliente principale, Boeing. L’amministratore delegato Roberto Cingolani ha annunciato una possibile trasformazione industriale che potrebbe includere alleanze e scorpori, mentre continuano le trattative con Iveco Defence Vehicles per una partnership nei veicoli terrestri. Leonardo ha inoltre consolidato la controllata Telespazio, con un effetto contabile positivo sui risultati finanziari.
_Gianni Dragoni su Sole 24 Ore_
*Attese maggiori commesse.* L’industria degli armamenti tedesca ed europea si prepara ad un ulteriore aumento degli ordini in vista della rinnovata elezione di Donald Trump a presidente americano. Dopotutto, Trump ha più volte sottolineato in passato la necessità che gli alleati europei della NATO aumentino le loro spese militari. Giovedì anche il nuovo partner industriale italiano di Rheinmetall, il Gruppo Leonardo, ha presentato dati aziendali in netto miglioramento, con un fatturato in aumento del dodici percento a dodici miliardi di euro nei primi nove mesi dell’anno finanziario. Attraverso la collaborazione con Rheinmetall, Leonardo gioca ora “un ruolo centrale nei programmi internazionali” nel settore dei serbatoi, ha sottolineato l’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani. L’Italia vuole ordinare un gran numero di versioni italiane del carro armato principale Panther e del nuovo veicolo da combattimento della fanteria Lynx.
_su Frankfurter Allgemeine_
*È l’ora delle alleanze.* Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, sottolinea l’importanza delle alleanze industriali per la difesa e la sicurezza europea, in quanto nessun paese può agire da solo. Leonardo ha firmato un accordo con Rheinmetall per la difesa terrestre e sta creando una società con Enel e Ansaldo Energia per il nucleare di nuova generazione. L’azienda si focalizzerà su servizi satellitari ad alto valore aggiunto e sulla cyber-sicurezza, diventando un attore chiave in Europa. Leonardo ha chiuso i primi 9 mesi del 2024 con indicatori in crescita, confermando gli obiettivi per il 2024 e proseguendo nel rafforzamento delle aree di business e nell’efficientamento dei costi.
_Giuseppe Bottero su Stampa_
*Omnibus news.* Intervista del quotidiano “La Stampa” a Roberto Cingolani (Leonardo) sul nuovo corso della difesa comune.
_su La7_
*Più utili.* Leonardo ha registrato una crescita nel settore dell’elettronica per la difesa e sicurezza e nel mercato degli elicotteri, con un aumento degli ordini del 7,8% e dei ricavi del 12,4% nei primi nove mesi del 2024. Il portafoglio ordini ha raggiunto i 44 miliardi di euro, assicurando produzione per circa due anni e mezzo, e l’utile netto è stato di 730 milioni di euro, beneficiando di una plusvalenza di circa 360 milioni. Cingolani ha sottolineato il consolidamento nel core business della difesa, l’acquisizione nel settore radar e il progresso nel progetto dei caccia di sesta generazione Gcap, con un accordo industriale previsto entro fine anno. Inoltre, Leonardo ha formato una joint venture con Rheinmetall, posizionandosi al centro dei programmi per nuovi sistemi di combattimento terrestre.
_Andrea Ducci su Corriere della Sera_
*Salgono gli ordini.* Leonardo ha registrato risultati finanziari positivi che superano le aspettative degli analisti e conferma gli obiettivi per il 2024, con un incremento del valore delle azioni del 4,24% a Piazza Affari. Il portafoglio ordini è cresciuto del 7,8%, i ricavi del 12,4%, e l’utile netto è più che raddoppiato. L’indebitamento netto è diminuito e i flussi di cassa operativi sono aumentati. L’azienda mira a espandersi nel settore della cybersicurezza attraverso investimenti in piccole e medie imprese e non esclude acquisizioni nel settore dei veicoli pesanti, in vista di una grande commessa delle Forze armate
_Sara Bennewitz su Repubblica_
*Faro nelle Aerostrutture.* Leonardo ha registrato un incremento degli ordini dell’8% e una crescita dei ricavi del 12% nel terzo trimestre, grazie soprattutto ai settori dell’Elettronica per la Difesa e Sicurezza e degli Elicotteri. L’azienda sta affrontando sfide in alcuni segmenti, come Aerostrutture e Cybersecurity, e si prepara a presentare un nuovo piano industriale a marzo, che potrebbe includere scorpori e alleanze. Il CEO Roberto Cingolani ha evidenziato la necessità di adattarsi alle condizioni del mercato, in particolare per quanto riguarda la collaborazione con Boeing e le prospettive dell’aviazione civile. Leonardo punta a sfruttare la crescente domanda di difesa e a giocare un ruolo chiave nella difesa comune europea.
_Rosario Dimito su Messaggero_
*Opportunità.* Leonardo ha registrato una crescita nei primi nove mesi, con ricavi aumentati del 12,4% raggiungendo 12,1 miliardi di euro e ordini saliti del 7,8% a 14,8 miliardi. L’EBITA è cresciuto del 18,9% arrivando a 766 milioni di euro, mentre il risultato netto ordinario ha visto un incremento del 25,5%, stabilendosi a 364 milioni. L’amministratore delegato Roberto Cingolani ha confermato gli obiettivi per il 2024 e sta valutando nuove opportunità nei settori cyber e spaziale.
_su Giornale_
*Crescita.* Leonardo ha registrato una crescita a doppia cifra nei primi nove mesi, con un aumento del fatturato del 17,6% a 12,1 miliardi di euro e un incremento dei profitti del 25,5%, raggiungendo i 364 milioni di euro. Le commesse hanno toccato i 43,61 miliardi di euro, garantendo circa due anni e mezzo di produzione. L’amministratore delegato Roberto Cingolani ha confermato gli obiettivi per il 2024 nonostante le sfide esterne, come i problemi con Boeing e il settore delle telecomunicazioni. L’azienda ha anche ridotto il suo indebitamento netto del 18,2% e sta esplorando nuove alleanze e potenziali acquisizioni, mantenendo un occhio attento sulle attività delle Aerostrutture e valutando un possibile scorporo.
_Vittoria Leoni su Libero Quotidiano_
*Trimestrale capolavoro.* Leonardo S.p.A. ha registrato una trimestrale eccellente nei primi 9 mesi del 2024, con una crescita significativa in tutti i principali indicatori finanziari: l’utile netto è salito del 142,5% a 730 milioni, grazie anche a una valutazione straordinaria, mentre l’utile ordinario è aumentato del 25,5% a 364 milioni. I ricavi sono cresciuti del 17,6% raggiungendo i 12,07 miliardi, e l’Ebita è migliorato del 18% a 766 milioni. L’indebitamento netto del gruppo è diminuito del 18,2% a 3,1 miliardi, e i nuovi ordini hanno raggiunto i 14,75 miliardi, assicurando una produzione per oltre due anni e mezzo. L’AD Roberto Cingolani conferma la solidità del piano industriale nonostante fattori esterni avversi, e Leonardo si posiziona come attore chiave nella difesa europea, con un occhio a potenziali acquisizioni nel settore cyber, spazio e droni.
_Andrea Ropa su Giorno – Carlino – Nazione_
*Riassetto e scorpori.* Leonardo ha registrato una crescita dei ricavi e degli ordini nei primi nove mesi del 2024, con un aumento rispettivamente dell’11,1% e del 12,4%, grazie soprattutto ai settori dell’Elettronica per la Difesa e Sicurezza e degli Elicotteri, confermando le previsioni per l’anno. L’AD Roberto Cingolani ha annunciato che, nonostante i fattori esogeni come le difficoltà di Boeing e il settore delle telecomunicazioni, la guidance rimane invariata, con ordini attesi a circa 19,5 miliardi di euro e ricavi a 16,8 miliardi di euro. Leonardo sta valutando un riassetto delle attività di aerostrutture, inclusi possibili scorpori e alleanze, per rispondere alle sfide del settore aeronautico, con un nuovo scenario che sarà presentato nell’aggiornamento del piano industriale a marzo
_su Mattino_
*Elicotteri e difesa.* Leonardo ha registrato una crescita significativa nei primi nove mesi del 2022, con un aumento dei ricavi del 12,4% raggiungendo 8,1 miliardi di euro e un incremento degli ordini del 7,8% a 14,8 miliardi, spinti soprattutto dai settori dell’elettronica per la difesa e sicurezza e dagli elicotteri. L’Ebita è cresciuto del 18,9%, con una redditività delle vendite del 6,3%, e il Free operating cash flow è migliorato dell’8,9%, contribuendo a una riduzione dell’indebitamento netto del 18,2%, anche grazie alla cessione della quota minoritaria di Leonardo Drs. Il risultato netto è salito del 142,5% a 730 milioni, beneficiando di una partita straordinaria legata a Telespazio; escludendo tale effetto, il risultato netto ordinario è di 364 milioni, in aumento del 25,5%, riflettendo il successo delle strategie aziendali e del piano di efficienza in atto.
_su La Verita’_
*Trump spinge Leonardo.* La vittoria di Donald Trump alle elezioni USA e i solidi risultati finanziari del terzo trimestre hanno spinto al rialzo i titoli di Leonardo e Tenaris a Piazza Affari, con entrambe le aziende che hanno registrato una performance migliore rispetto al calo generale del mercato. Leonardo, attiva nel settore della difesa, e Tenaris, specializzata nella produzione di tubi in acciaio per il settore energetico, potrebbero beneficiare delle politiche di Trump e hanno mostrato risultati economici positivi, con Leonardo che conferma gli obiettivi annuali e Tenaris che supera le aspettative degli analisti nonostante un calo nelle vendite nette.
_Anna Rocco su Mf_
*Più ricavi.* Leonardo ha registrato nei primi nove mesi un incremento del fatturato del 12,4%, raggiungendo i 12,1 miliardi di euro, e un utile netto salito a 730 milioni di euro, grazie al contributo significativo dei settori elettronica per la difesa e sicurezza e degli elicotteri. L’amministratore delegato Roberto Cingolani ha sottolineato l’importanza di lavorare per un’Europa più unita nella difesa, in linea con le richieste del presidente americano Trump, e ha evidenziato la necessità di rivedere la strategia della divisione Aerostrutture a causa della dipendenza da un unico fornitore e dell’impatto dei problemi di Boeing
_Giovanni Galli su Italia Oggi_
*Ricavi su.* Leonardo registra una forte crescita nei primi nove mesi del 2024, con un aumento del risultato netto del 142,5% a 730 milioni di euro, ricavi in crescita del 17,6% e ordini saliti dell’11,7%, portando il portafoglio ordini a garantire oltre 2,5 anni di produzione. L’azienda conferma le previsioni per l’anno e vede un miglioramento degli indicatori finanziari, incluso un calo dell’indebitamento netto del 18,2%, mentre in Borsa il titolo cresce del 4,2%.
_articoli su La Notizia, su Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia, su Nazione La Spezia_
*Crescita da record.* La Rheinmetall riceve più ordini che mai di carri armati, cannoni e munizioni per artiglieria. Il futuro presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha più volte minacciato di ritirarsi dall’alleanza militare statunitense con l’Europa se l’Europa non spenderà più soldi di prima per la propria difesa. Rheinmetall vuole costruire il carro armato Panther con la società di difesa italiana Leonardo per competere con il Leopard. Solo in Italia pendono commesse per oltre 20 miliardi di euro. L’attività sta crescendo anche in Gran Bretagna attraverso una joint venture nel settore delle canne da fuoco.
_su Börsen-Zeitung_
*Lo stato del mondo.* Tagli di posti di lavoro nell’industria automobilistica, profitti record negli armamenti: i bilanci dell’industria rivelano molto sullo stato del mondo, insomma carri armati invece delle Porsche.
_Thomas Fromm su Sueddeutsche Zeitung_
*Special relationship.* Giorgia Meloni ha costruito una “special relationship” con Elon Musk, che potrebbe essere cruciale per l’Italia nella nuova stagione politica statunitense, con la possibilità di sfruttare il sistema satellitare Starlink per garantire comunicazioni strategiche in caso di blackout. Nell’ultima occasione in cui Meloni ebbe occasione di confrontarsi con il visionario imprenditore statunitense, i due ragionarono insieme su una piattaforma di collaborazione allargata che ora potrebbe prendere ulteriore slancio alla luce dei nuovi scenari politici. Starlink, che ha fornito la comunicazione Internet satellitare all’Ucraina in guerra e alla Romagna alluvionata lo scorso anno, potrebbe essere parte di una strategia italiana per dotarsi in base all’articolo 25 della Legge sullo Spazio di una «riserva di capacità trasmissiva attraverso comunicazioni satellitari» per garantire il funzionamento di servizi strategici, militari e civili, in caso di blackout delle reti Internet terrestri. Una accelerazione – a cui potrebbe unirsi un lavoro per estendere la banda larga – che potrebbe vedere Musk come protagonista, insieme a un campione nazionale come Leonardo.
_Fabrizio de Feo su Giornale_
*Una risorsa per l’Italia.* La premier Giorgia Meloni ha definito Elon Musk, il CEO di SpaceX e Tesla, una risorsa importante per l’Italia e gli Stati Uniti, sottolineando la sua visione e il suo impegno come utili per affrontare le sfide future, in particolare nel settore dei satelliti e dell’intelligenza artificiale. Meloni ha reso pubblico il loro colloquio sui social media, segnando una solidarietà con Musk e delineando un asse economico e tecnologico tra Italia e Stati Uniti. L’esecutivo italiano spera di collaborare con la costellazione di satelliti Starlink di Musk per fornire internet a banda larga nelle aree interne del paese, nonostante le indagini in corso per corruzione che coinvolgono il rappresentante di Musk in Italia.
_Francesco Malfetano su Messaggero_
*Asse Roma-Washington.* Giorgia Meloni ha avuto colloqui telefonici con il neopresidente USA Donald Trump e l’imprenditore Elon Musk per rafforzare l’asse Roma-Washington, discutendo la collaborazione su questioni internazionali come la guerra in Ucraina e la crisi in Medio Oriente. Matteo Salvini ha espresso soddisfazione per la vittoria di Trump, sottolineando il potenziale beneficio per l’Italia e l’Europa, mentre il ministro della Difesa Guido Crosetto ha mostrato interesse per la tecnologia satellitare Starlink di Musk. Nonostante non ci siano incontri ufficiali programmati, Meloni continua a essere attiva sul fronte internazionale e prevede di incontrare il presidente argentino Javier Milei, dimostrando la capacità di mediatrice con vari leader mondiali.
_Flaminia Camilletti su La Verita’_
*L’Italia spinge Ue nello spazio.* Andrius Kubilius, nuovo commissario dell’Unione Europea per la Difesa e lo Spazio, ha proposto una legge europea per lo Spazio che mira a creare un mercato unico competitivo, garantire sicurezza, resilienza e sostenibilità, e assicurare un approccio coerente all’interno dell’UE, in risposta alla crescente “rivoluzione spaziale” e al potenziale mercato spaziale da oltre 1.000 miliardi di euro. Kubilius ha evidenziato la necessità di aumentare gli investimenti nell’industria spaziale europea per rimanere competitivi, delineando cinque priorità, tra cui il sostegno alle startup, l’incremento del bilancio e la diversificazione delle capacità di lancio. L’Italia, attraverso le parole del presidente dell’intergruppo parlamentare per la Space economy, Andrea Mascaretti, si è detta orgogliosa di guidare l’UE in questa direzione, avendo già approvato una legge nazionale per lo Spazio, ora in esame al Parlamento, dimostrando di essere un punto di riferimento nelle politiche spaziali.
_Marco Battaglia su La Verita’_
*Viaggi spaziali.* La Cina entra nel mercato dei viaggi spaziali con la compagnia Deep Blue Aerospace, che punta a offrire voli suborbitali a un prezzo significativamente inferiore rispetto ai concorrenti, mirando a vendere biglietti a circa 200mila dollari. Attualmente, i turisti spaziali possono optare per i costosi voli orbitali di SpaceX o i voli suborbitali di Virgin Galactic e Blue Origin, con prezzi che variano dai 250mila ai milioni di dollari. Deep Blue Aerospace prevede di iniziare i test entro la fine dell’anno e di essere operativa nel 2027, sfidando i prezzi del mercato con un’offerta competitiva che potrebbe stimolare la concorrenza nel settore dei viaggi suborbitali.
_Patrizia Caraveo su Sole 24 Ore_
*Priorità.* La sicurezza europea è minacciata da una Russia con un esercito più grande e meglio equipaggiato rispetto a febbraio 2022, mentre l’Europa si trova sempre più isolata in termini di difesa, soprattutto dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane. Gli Stati Uniti, con un’industria della difesa indebolita, si stanno disimpegnando dalla protezione dell’Europa, concentrando le loro risorse su Israele e la Cina. L’Europa deve quindi aumentare i propri sforzi per garantire la sicurezza, affrontando la mancanza di volontà politica e le sfide di un’industria della difesa frammentata. È necessario un maggiore finanziamento, l’uso di acquisti congiunti e la cooperazione con partner non europei per rafforzare l’autonomia strategica e aumentare la produzione di difesa. La guerra in Ucraina ha evidenziato la necessità di un’industria europea della difesa più forte e integrata per affrontare le future sfide di sicurezza
_Guntram Wolff su Monde_
*Due per cento.* La NATO sta esercitando pressioni sugli alleati per raggiungere l’obiettivo di spesa per la difesa del 2% del PIL, ma il ministro dell’Economia italiano Giancarlo Giorgetti ha definito questo target molto ambizioso, prevedendo che l’Italia raggiungerà solo l’1,57% nel 2025. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha sottolineato la necessità di adeguare gli stanziamenti per affrontare nuove sfide e rispettare gli impegni NATO, pur riconoscendo che l’Italia è ancora lontana dal raggiungere il 2% del PIL entro il 2028. Crosetto ha anche proposto l’esclusione delle spese militari dal Patto di Stabilità e un meccanismo di rifinanziamento triennale per il Fondo Investimenti Difesa, enfatizzando l’importanza di una riserva operativa per le Forze armate in caso di crisi.
_Andrea Carli su Sole 24 Ore_
*Crescita.* Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti si è mostrato ottimista sulla ripresa economica entro fine anno, difendendo la Legge di Bilancio ma ammettendo possibili modifiche, tra cui quelle relative al blocco del turn-over nella pubblica amministrazione e alla tassazione delle criptovalute. Giorgetti ha gestito personalmente le trattative per la cessione di Ita a Lufthansa, con un incontro previsto con il CEO della compagnia tedesca. Nonostante l’incremento di 35 miliardi per la difesa, ha espresso dubbi sulla fattibilità di raggiungere l’obiettivo NATO del 2% del PIL, citando le restrizioni delle regole UE
_Mario Sensini su Corriere della Sera_
*Mediatrice.* Giorgia Meloni emerge come figura chiave nel panorama politico europeo, assumendo il ruolo di mediatrice tra l’Europa e gli Stati Uniti, in un contesto in cui i leader europei sembrano avvicinarsi alle posizioni del tycoon americano. Il pressing del segretario generale della NATO, Mark Rutte, evidenzia la necessità di aumentare le spese militari oltre il 2% del PIL, un obiettivo considerato ambizioso da molti Paesi membri, tra cui l’Italia. Il summit di Budapest riflette un cambiamento negli equilibri europei, con un’inclinazione verso il realismo politico e un possibile declino del coinvolgimento delle istituzioni europee a favore di relazioni bilaterali più forti.
_su Messaggero_
*I paletti di Salvini.* Matteo Salvini, leader della Lega, ha preannunciato il sostegno al prossimo decreto per le forniture militari all’Ucraina, sottolineando che il partito voterà a favore solo se si tratterà di armi difensive, per evitare l’escalation verso una Terza guerra mondiale. Il decreto in questione, che sarà esaminato dal comitato parlamentare di controllo sui Servizi (Copasir), autorizzerà la cessione di equipaggiamenti militari basati su un documento classificato elaborato dallo stato maggiore della difesa. Claudio Borghi, commissario leghista al Copasir, ha evidenziato l’importanza di verificare che le forniture non contribuiscano a un’escalation offensiva, citando l’esempio di armi come i sistemi di difesa antimissilistici Samp-T e i missili a lungo raggio Storm Shadow, quest’ultimi richiesti insistentemente dall’Ucraina.
_Marco Cremonesi su Corriere della Sera_
*Ciclone Trump.* Il vertice della Comunità politica europea a Budapest è stato dominato dalle discussioni sull’impatto delle decisioni di Trump sul futuro dell’Ucraina e sulla sicurezza europea, con leader come Macron che hanno sottolineato la necessità per l’Europa di difendersi in un mondo di “carnivori”. In Italia, c’è tensione tra il ministro della Difesa, Guido Crosetto, e quello delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, riguardo agli obiettivi di spesa militare, con Giorgetti che evidenzia la difficoltà di raggiungere il 2% del PIL richiesto dalla NATO. Il presidente ucraino Zelensky ha respinto le proposte di un cessate il fuoco come soluzione prematura, sottolineando le esperienze passate con la Russia e la necessità di un approccio più cauto verso la pace
_Marco Bresolin su Stampa_
*Roccaforte.* Un bel posto di lavoro è importante per una buona atmosfera lavorativa. Questo è noto alla società di difesa italiana Leonardo. Non c’è quindi da meravigliarsi che mantenga in perfette condizioni la sua storica officina di quasi 90 anni a Vergiate, in Lombardia. L’imponente edificio è lungo 365 metri e largo 52 metri, a simboleggiare il numero di giorni e settimane dell’anno. Dalla seconda guerra mondiale qui vengono assemblati gli aeroplani, poi le motociclette e gli autobus, infine gli aeroplani e ora gli elicotteri.
_Franziska Bechtold su Kurier_
*Droni.* La fiera Dronitaly, tenutasi a Bologna, ha messo in luce la crescita del settore dei droni, con applicazioni che vanno dal trasporto merci alla sorveiglia ambientale. L’Università di Tor Vergata ha vinto il contest di Leonardo con il progetto “DottorCane”, un sistema composto da un drone e un robot per ispezioni autonome in aree pericolose. EuroUsc, società di consulenza, ha contribuito allo sviluppo di progetti come Di-Pegasus per il trasporto merci in Emilia-Romagna e la sperimentazione di consegne via drone con Poste Italiane nelle Eolie. La manifestazione ha attirato 2.500 visitatori e ha visto la firma di un accordo tra ENAC e KIAST per la collaborazione nel settore. Nonostante la varietà di applicazioni, solo il 16% delle aziende del settore ha ricevuto investimenti pubblici, evidenziando un’economia dei droni in crescita autonoma
_Michelangelo Bonessa su Sole 24 Ore Centro_
*Ricognizione.* Il Ministero delle Armate francese ha selezionato Airbus Defence and Space per il programma di aviazione da pattuglia marittima Patmar, preferendolo a Dassault Aviation. Il programma, che mira a rinnovare la flotta di 18 Atlantique 2 dopo il 2030, segna la prima vittoria di Airbus in Francia contro il produttore del Rafale. Il modello scelto è il derivato militare dell’A321XLR, che offre un’autonomia di 11 ore di volo e una grande capacità di carico, fattori decisivi per il Ministero. Nonostante il costo elevato, il Ministero ha già investito 89 milioni di euro nel programma, che prevede anche la possibilità di cooperazione europea e l’integrazione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e armamenti avanzati.
_Michel Cabirol su Tribune_
*Confermati.* Israele ha confermato l’acquisto di 25 nuovi caccia F-15 di ultima generazione da Boeing, con l’opzione per ulteriori 25, per un valore di 5,2 miliardi di dollari, finanziati dall’assistenza militare statunitense. Questi aerei, che rappresentano un’evoluzione del modello originale degli anni ’70, saranno dotati di armamenti avanzati, inclusi potenzialmente missili ipersonici. Il F-15EX, entrato in servizio nell’aeronautica americana nel 2021, offre prestazioni migliorate, con costi operativi ridotti e capacità di carico e raggio d’azione superiori. La vendita è significativa per Boeing, che sta attraversando una grave crisi finanziaria, con perdite di 2,4 miliardi di dollari nel terzo trimestre. Israele continua ad essere un importante cliente per Boeing, con accordi di armamento che raggiungono quasi i 40 miliardi di dollari.
_Anne Bauer su Echos_
*Perso 25 anni.* L’economista Daniel Gros sostiene che l’Europa ha perso 25 anni nel settore tecnologico e che non dovrebbe cercare di creare un campione paneuropeo come Airbus, ma piuttosto cambiare la sua struttura industriale, puntando su settori chiave come macchinari, aerospazio, difesa e software per le imprese. Secondo Gros, l’industria europea, in particolare quella tedesca e italiana, è in crisi a causa di nuove concorrenze globali e della dipendenza dalla Cina, che sta rallentando. Egli ritiene che l’Europa possa competere sulla qualità piuttosto che sulla quantità e che dovrebbe favorire la crescita di startup europee con un ecosistema che incoraggi investimenti privati e riduca la burocrazia.
_Fabrizio Goria su Stampa_
*Due società.* Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, ha annunciato che l’azienda sta valutando lo scorporo e la ricerca di alleanze per la divisione Aerostrutture, che comprende lo stabilimento di Grottaglie. Queste valutazioni sono in risposta alle sfide poste dalla situazione di Boeing, cliente principale per le sezioni di fusoliera del 787 prodotte a Grottaglie. Nonostante un aumento degli ordini e dei ricavi, la divisione Aerostrutture ha registrato un Ebita negativo, e Cingolani sottolinea la necessità di una trasformazione industriale che potrebbe includere partner finanziari o industriali. Nel frattempo, Boeing ha confermato una riduzione dei ritiri di fusoliere da Grottaglie per il 2025, ma meno impattante del previsto. Un incontro sindacale è previsto per il 13 novembre a Roma per discutere la situazione e la gestione dei mesi a venire, mentre Leonardo ha richiesto la proroga della cassa integrazione per i dipendenti dello stabilimento di Grottaglie.
_Domenico Palmiotti su Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Taranto_
ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO
*Massimi.* Wall Street e il Bitcoin hanno raggiunto nuovi massimi storici, con il S&P 500 e il Nasdaq che hanno segnato record e il Bitcoin che ha superato i 76mila dollari. Questo incremento è avvenuto in seguito alla decisione della Federal Reserve di tagliare i tassi di interesse di un quarto di punto, nonostante l’inflazione rimanga elevata. Il presidente della Fed, Powell, ha dichiarato che non si dimetterà anche se il presidente Trump lo chiedesse. Le Borse europee hanno reagito positivamente, con lievi rialzi, mentre il mercato attende il piano di riforma di Trump per il Bitcoin. Gli analisti prevedono che il prezzo del Bitcoin potrebbe raggiungere i 80-90mila dollari entro dicembre 2024, con la possibilità di superare i 100mila dollari entro la fine del 2024, grazie al sostegno di Trump e alle sue promesse di inserire il Bitcoin come riserva di Stato e di favorire la sua estrazione negli USA
_Vito Lops su Sole 24 Ore_
*Trump sulle banche.* La vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali USA ha scatenato reazioni contrastanti nel settore bancario, con un rally per le banche statunitensi e un calo per quelle europee, a causa delle aspettative di una maggiore deregolamentazione negli Stati Uniti. In particolare, si prevede che l’amministrazione Trump possa richiedere un allentamento delle norme di Basilea 3, creando un vantaggio competitivo per le banche americane rispetto a quelle europee. Questo ha portato a un aumento significativo delle azioni delle grandi banche USA, come JP Morgan. Nel frattempo, la banca spagnola Bbva ha subito un duro colpo in borsa a seguito delle politiche commerciali annunciate da Trump, che potrebbero influenzare negativamente l’economia messicana e, di conseguenza, gli utili della sua controllata messicana, mettendo a rischio l’acquisizione del Banco Sabadell. Infine, Trump Media ha registrato un calo in borsa nonostante un iniziale aumento post-elettorale
_su Sole 24 Ore_
*Fed.* La Federal Reserve ha ridotto i tassi di interesse di 0,25 punti percentuali, portandoli al 4,50%-4,75%, segnando il secondo taglio consecutivo. Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha dichiarato che non si dimetterà anche se il presidente Trump lo chiedesse, sottolineando che la legge non consente il licenziamento o il demansionamento degli esponenti della Banca centrale. Nonostante le elezioni americane, la Fed ha inviato un messaggio di stabilità, con l’intenzione di sostenere l’economia e ricalibrare la politica monetaria. Wall Street ha reagito positivamente, con nuovi record per l’S&P 500 e il Nasdaq, mentre il Bitcoin ha superato i 76mila dollari. La Fed rimane attenta all’evoluzione del mercato del lavoro e dell’inflazione, mantenendo la possibilità di ulteriori aggiustamenti dei tassi in futuro.
_Marco Valsani su Sole 24 Ore_
*Oltre.* Euronext ha superato le aspettative con l’integrazione di Borsa Italiana, raddoppiando le sinergie previste in termini di Ebitda e riducendo i costi di implementazione. Il CEO Stéphane Boujnah ha annunciato un nuovo piano strategico fino al 2027, mirato a rafforzare la crescita del gruppo, che ora gestisce un quarto del trading azionario europeo. Euronext, con l’acquisizione di Borsa Italiana, ha anche potenziato il mercato dei titoli di Stato e corporate, diventando leader mondiale nell’obbligazionario. Il gruppo punta a mantenere una crescita annua superiore al 5% e a controllare l’indebitamento, continuando a esplorare opportunità di crescita esterne e sviluppo nel post trading. Infine, Euronext ha registrato un aumento significativo dei ricavi trimestrali e annuali, proponendo un nuovo buy-back per sostenere il valore delle sue azioni
_Antonella Olivieri su Sole 24 Ore_
*Criptomodifiche.* Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, durante l’audizione sulla legge di bilancio, ha mostrato apertura verso possibili modifiche parlamentari che potrebbero riguardare vari ambiti, tra cui la tassazione delle criptovalute, il turnover nella pubblica amministrazione e l’invio di revisori del Mef nelle entità che ricevono contributi pubblici. Giorgetti ha difeso la web tax universale e ha espresso ottimismo sulle prospettive di crescita del Pil, non escludendo revisioni al rialzo. Il ministro ha sottolineato la necessità di mantenere il principio di responsabilità per chi riceve fondi pubblici, pur essendo aperto a correttivi sulla modalità di attuazione. Infine, ha ribadito l’importanza di distinguere tra prima e seconda casa negli incentivi, pur mostrando flessibilità sulla misura degli aiuti, sempre nel rispetto dei saldi di bilancio.
_Gianni Trovati su Sole 24 Ore_
*Modello Pnrr.* Il commissario designato per il Bilancio dell’UE, Piotr Serafin, ha confermato che il nuovo bilancio a lungo termine post-2027 prevederà un collegamento tra riforme e investimenti per ogni Stato membro, mantenendo un dialogo stretto con le capitali e le regioni. Durante l’audizione al Parlamento europeo, Serafin ha rassicurato che le regioni rimarranno centrali nella politica di coesione, nonostante un possibile approccio di spesa simile a quello del Recovery Fund, che prevede risorse in cambio di riforme. Ha sottolineato l’importanza dell’inclusione delle regioni nella gestione delle risorse, citando l’esempio della Polonia, primo beneficiario delle risorse europee. Serafin ha anche affrontato il tema delle risorse proprie dell’UE e la necessità di affrontare sfide come sicurezza, difesa e transizione verde, promettendo di lavorare su nuove risorse proprie e maggiore flessibilità nei programmi futuri.
_Giuseppe Chiellino su Sole 24 Ore_
*Errore.* Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto, critica la decisione del governo italiano di tagliare i fondi di sostegno all’industria automobilistica, definendola un errore grave. Sottolinea che la crisi del settore auto è strutturale, aggravata dalle direttive europee sull’elettrico, e che i problemi commerciali non sono più solo nazionali ma europei. Carraro invoca una politica industriale a livello continentale per affrontare la concorrenza globale e suggerisce che l’Europa deve rafforzarsi, diventando più competitiva e promuovendo la ricerca. Infine, critica la normativa che impone la nomina di revisori contabili scelti dal Tesoro nelle imprese che ricevono contributi pubblici, sperando in una sua cancellazione.
_Alessandro Barbera su Stampa_
*Zaia ha paura.* Luca Zaia, presidente del Veneto, esprime preoccupazione per la possibilità che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, introduca dazi che potrebbero danneggiare l’economia italiana, in particolare il Veneto, che ha un forte legame commerciale con gli USA. Zaia sottolinea l’importanza di un’Europa unita e capace di difendere i propri interessi, e suggerisce che l’Italia, sotto la guida di Giorgia Meloni, potrebbe svolgere un ruolo chiave nella mediazione tra Europa e Stati Uniti. Nonostante le preoccupazioni, Zaia rimane ottimista che l’interdipendenza economica tra Europa e USA impedirà l’isolamento e auspica che l’Italia non rimanga passiva di fronte a eventuali politiche protezionistiche americane. Infine, evidenzia l’importanza dei rapporti personali e politici nell’ambito della politica estera, riconoscendo il potenziale di Meloni di sfruttare la sua affinità politica con Trump a vantaggio dell’Italia e dell’Europa
_Salvatore Merlo su Foglio_
*Flessibilità.* Il rinnovo del contratto 2022-2024 per i dipendenti delle Funzioni centrali, che coinvolge circa 195 mila persone, è stato firmato da Aran e alcuni sindacati, ma non da Cgil e Uil, che lamentano risorse insufficienti e una chiusura affrettata delle trattative. Il Ministro Zangrillo difende l’accordo, sottolineando aumenti salariali del 6% e la continuità contrattuale, oltre a prevedere ulteriori incrementi fino al 16% nei prossimi anni. Il nuovo contratto introduce maggiore flessibilità lavorativa, con opzioni come il lavoro agile e la settimana lavorativa di 4 giorni, senza ridurre l’orario settimanale di 36 ore. Zangrillo respinge l’immagine negativa dei dipendenti pubblici e punta a rinnovare la Pubblica amministrazione, anche attraverso l’accelerazione delle assunzioni e l’abbassamento dell’età media dei dipendenti. Infine, annuncia un disegno di legge per premiare il merito e incentivare la crescita professionale all’interno della Pubblica amministrazione.
_Claudia Voltattorni su Corriere della Sera_
*Pace.* Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) italiano e Lufthansa stanno cercando di superare le tensioni sorte a causa della richiesta tedesca di rivedere al ribasso il valore di Ita Airways in vista della seconda tranche di investimento. La disputa ha bloccato la firma dei contratti necessari per evitare un monopolio nel mercato aereo, che devono essere inviati alla Commissione europea. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il CEO di Lufthansa Carsten Spohr sono chiamati a trovare un accordo, mentre si moltiplicano le indiscrezioni su possibili incontri tra i due. La richiesta di Lufthansa di scontare dal prezzo gli investimenti per il rinnovo della flotta ha provocato l’irritazione del Mef, che teme un partner inaffidabile. La Commissione europea ha posto condizioni per l’ingresso di Lufthansa in Ita, tra cui la cessione di slot giornalieri e l’apertura di rotte a compagnie concorrenti come EasyJet, Air France e British Airways.
_Giorgio Pogliotti su Sole 24 Ore_
*Germania Infelix.* La Germania sta vivendo un periodo di instabilità politica dopo la caduta della coalizione di governo, con il leader dell’opposizione Friedrich Merz che chiede elezioni anticipate e una verifica di fiducia al cancelliere Scholz. La crisi politica si inserisce in un contesto di sfide economiche e sociali, con una classe media preoccupata per il mantenimento del proprio tenore di vita e un sistema politico che vede il ritorno dello scontro partitico. La situazione economica tedesca, segnata da incertezze e dalla paura dell’inflazione, sta influenzando anche la politica europea, con la Francia che esorta a una forte alleanza con la Germania per affrontare le sfide globali. Nel frattempo, i sondaggi mostrano un cambiamento nel panorama politico tedesco, con la CDU-CSU in testa e un possibile aumento del sostegno all’estrema destra e all’antipolitica.
_Francesca Sforza su Stampa_
*Novemila.* La casa automobilistica giapponese Nissan ha annunciato un taglio di 9.000 posti di lavoro a livello mondiale, riducendo la sua capacità produttiva del 20% a causa di un calo significativo delle vendite e un crollo dell’utile operativo del 90%. Questo fa parte di una crisi più ampia nel settore automobilistico, che sta affrontando sfide legate alla transizione verso l’elettrico e una contrazione del mercato. La crisi si estende anche alla produzione industriale tedesca, con un calo della produzione industriale oltre le aspettative. La domanda di auto in Europa è debole a causa di fattori come il reddito disponibile stagnante delle famiglie e l’invecchiamento della popolazione. L’incertezza economica e la concorrenza crescente potrebbero portare a un effetto domino di riduzione dei consumi e perdita di posti di lavoro in vari settori.
_Claudia Luise su Stampa_
*Stellantis.* Lo stabilimento Stellantis di Mirafiori a Torino, che ha da poco ripreso la produzione della Fiat 500 elettrica dopo un mese di inattività, si prepara a una nuova sospensione delle attività per tutto dicembre. La produzione, attualmente su un unico turno, continuerà fino al 29 novembre, per poi fermarsi fino a dopo l’Epifania. La decisione è dovuta alla concentrazione degli ordini di tre mesi nel mese di novembre e alla mancanza di supporto da alcuni fornitori per dicembre. Parallelamente, Stellantis affronta sfide a livello globale, come i licenziamenti negli USA e la necessità di adeguare la produzione al calo delle vendite, mentre cerca di migliorare l’efficienza e ridurre i costi nello sviluppo di auto elettriche, come dimostra l’accordo con Infineon Technologies
_Andrea Boeris su Mf_
*Utile in calo.* Pirelli ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto di 139,8 milioni di euro, in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma ha confermato i target per il 2024, con ricavi in crescita dello 0,8% a 1,737 miliardi di euro e un utile operativo aumentato del 4,4%. Nonostante una leggera diminuzione dell’utile netto nei primi nove mesi dell’anno, a 371,1 milioni di euro, l’azienda ha superato le aspettative del mercato e confermato i piani di crescita e investimenti. Pirelli punta a rafforzare la propria posizione nel segmento high value e a migliorare la produttività, in particolare in Nord America. La situazione del socio cinese CNRC è sotto esame del governo italiano per una possibile violazione del Golden Power, ma l’azienda si mostra fiduciosa nel raggiungere gli obiettivi prefissati.
_Marigia Mangano su Sole 24 Ore_
*Aspi.* Durante l’ultimo consiglio di amministrazione di Autostrade per l’Italia (Aspi), non si è discusso della remunerazione variabile del management, in scadenza insieme al cda con l’approvazione dei risultati del 2024. L’attuale amministratore delegato, Roberto Tomasi, ha recentemente richiesto un bonus di 1,7 milioni di euro, che è stato rifiutato dagli azionisti, tra cui la Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e i fondi Blackstone e Macquarie. Nonostante il rifiuto del bonus, non si mette in dubbio la fiducia in Tomasi e nel suo team. Tuttavia, in vista del rinnovo dei vertici in primavera, si prevede un possibile cambiamento alla guida di Aspi, con la Cdp che potrebbe valutare nuovi candidati, tra cui Maximo Ibarra, attuale amministratore delegato di Engineering, nonostante si consideri anche Paolo Gallo di Italgas, attualmente occupato con l’integrazione con 2i Rete Gas. Il nuovo amministratore delegato di Aspi dovrà ricevere l’approvazione del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.
_su Repubblica_
*Snam.* Il CEO di Snam, Stefano Venier, ha annunciato che l’azienda sta valutando nuove acquisizioni dopo aver registrato un miliardo di euro di profitti nei primi nove mesi dell’anno, con un aumento del 46% negli investimenti. Snam è in procinto di concludere due importanti acquisizioni in Italia e mira a espandersi ulteriormente, soprattutto all’estero, nel settore della transizione energetica e delle infrastrutture. L’azienda ha inoltre incrementato la sua capacità di stoccaggio di gas in Italia e sta avanzando nei lavori per una nuova nave rigassificatrice a Ravenna, che dovrebbe essere operativa entro l’inizio del 2025. Venier ha rassicurato che l’Italia non sarà impattata dalla scadenza dell’accordo per il transito del gas russo, grazie all’aumento della capacità di esportazione di gas di Snam. Infine, è stato annunciato un acconto sul dividendo per il 2024 di 0,1162 euro per azione, con un incremento del 3% rispetto al 2023.
_Fausta Chiesa su Corriere della Sera_
POLITICA & CRONACA DAL MONDO
*Dialogo.* Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso un caloroso benvenuto a Donald Trump, elogiandolo come un uomo coraggioso e sottolineando la sua apertura al dialogo e la volontà di risolvere la crisi ucraina. Putin ha suggerito che Trump, ora nel suo ultimo mandato, potrebbe avere maggior libertà di azione rispetto al passato. Nel frattempo, Putin ha criticato la NATO, affermando che ha perso la sua ragione d’essere dopo la fine dell’Unione Sovietica, e ha implicato che gli Stati Uniti la considerano un’organizzazione di secondo ordine. Nonostante i segnali di apertura, l’ex consigliere del Cremlino Sergej Karaganov ha espresso cautela riguardo a un’eventuale iniziativa negoziale di Trump, sottolineando che la Russia richiede prima la capitolazione e la demilitarizzazione dell’Ucraina. La conferenza del Club Valdai, un think tank legato al Cremlino, ha fornito il contesto per questi sviluppi
_Marco Imarisio su Corriere della Sera_
*Ci parleremo.* Il presidente eletto Donald Trump ha comunicato di aver già avuto colloqui con circa 70 leader internazionali, inclusi Vladimir Zelensky e Benjamin Netanyahu, ma non ancora con Vladimir Putin, con cui prevede di parlare presto. Trump ha inoltre pianificato un incontro con Joe Biden, con cui ha già avuto una conversazione telefonica rispettosa. Durante i 75 giorni di transizione prima dell’insediamento, Trump si concentrerà sulla formazione della sua squadra, avendo già nominato Susie Wiles come capo dello staff della Casa Bianca. Affronterà temi critici come l’immigrazione, con l’intenzione di attuare un piano di deportazioni di massa, nonostante le sfide logistiche e finanziarie. Il segretario di Stato di Biden, Antony Blinken, ha scelto l’ambasciatore Stephen Mull per coordinare la transizione, mentre lo staff di Biden cerca di collaborare con il team di Trump per una transizione di potere efficace ed efficiente
_Viviana Mazza su Corriere della Sera_
*Pronte le liste.* Donald Trump ha ottenuto un potere quasi assoluto con la sua rielezione, avendo la maggioranza in entrambe le camere del Congresso e una Corte Suprema favorevole. Questo gli permetterà di attuare senza ostacoli la sua agenda, inclusa la possibilità di vendette politiche contro avversari come i Biden, Hillary Clinton e Nancy Pelosi. Il suo governo sarà composto esclusivamente da fedelissimi, con nomine chiave come il segretario alla Giustizia che potrebbero essere scelti tra alleati controversi. Trump potrebbe anche perdonare i sostenitori condannati per l’assalto al Congresso e attuare una massiccia deportazione di immigrati illegali. Si prevedono epurazioni all’interno delle agenzie governative per rimuovere funzionari non considerati leali.
_Paolo Mastrolilli su Repubblica_
*La Mela tradisce i dem.* New York, tradizionalmente democratica, mostra segnali di un’inclinazione meno progressista, con un aumento significativo dei voti per il Partito Repubblicano, soprattutto nei quartieri più popolari come Bronx e Queens. Donald Trump ha guadagnato centomila voti in più rispetto a quattro anni fa, prevalentemente tra gli elettori di minoranze etniche. Le politiche radicali adottate dalla città, come l’accoglienza illimitata di immigrati clandestini e le riforme scolastiche influenzate dalla “woke culture”, hanno creato malcontento tra i residenti, spostando alcuni voti verso destra. Il deputato democratico Tom Suozzi avverte che il partito deve distanziarsi dagli estremisti per non perdere ulteriore consenso
_Federico Rampini su Corriere della Sera_
*Abbassare i toni.* Joe Biden ha esortato gli americani a ridurre l’acrimonia politica dopo la vittoria elettorale di Donald Trump su Kamala Harris, invitando alla conciliazione e promettendo un passaggio di potere ordinato. Mentre i Democratici iniziavano a cercare i responsabili della sconfitta, con alcuni che puntavano il dito contro lo stesso Biden per la sua decisione di candidarsi a un secondo mandato nonostante le preoccupazioni sull’età, Biden ha sottolineato l’importanza dell’unità nazionale. Allo stesso tempo, la Federal Reserve ha tagliato i tassi di interesse di un quarto di punto in risposta all’incertezza economica post-elettorale. Nonostante la sconfitta, Biden ha mantenuto un tono positivo, affermando che l’esperimento americano continua e che il paese andrà bene, ma ha sottolineato la necessità di rimanere impegnati.
_Lauren Fedor su Financial Times_
*Transizione pacifica.* Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha assicurato una transizione pacifica e ordinata del potere al suo successore, Donald Trump, nel suo discorso dal Giardino delle Rose. Ha elogiato la democrazia americana e la forza di Kamala Harris, pur sottolineando le differenze con Trump. Biden ha ribadito l’importanza dell’unità nazionale, affermando che l’amore per il Paese non deve dipendere dalla vittoria elettorale. Nonostante la sconfitta, Biden ha mostrato energia e ottimismo, ricordando i successi del suo governo e confermando il suo impegno per una transizione fluida.
_Massimo Basile su Repubblica_
*I quattro imperatori.* Domenico Quirico analizza il panorama geopolitico mondiale, evidenziando come Stati Uniti, Russia, Cina e India siano diventati i “quattro imperatori” che dominano la scena internazionale, relegando l’Europa a un ruolo di semplice spettatrice. Quirico suggerisce che la possibile seconda presidenza di Trump potrebbe portare a un nuovo equilibrio globale, simile alla pace di Westfalia, che potrebbe porre fine ai conflitti attuali, come quello in Ucraina. Tuttavia, l’Europa si trova in una posizione vulnerabile, priva di un’influenza militare significativa e incapace di proporre un’alternativa all’attuale sistema dominato dai quattro grandi poteri. In questo contesto, l’Europa ha perso l’opportunità di affermare la propria indipendenza e di contribuire attivamente alla creazione di un ordine internazionale multipolare.
_Domenico Quirico su Stampa_
*Basta chiacchiere.* Durante il Consiglio Europeo a Budapest, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha esortato i leader europei a fornire più sostegno militare all’Ucraina e a rifiutare qualsiasi cessate il fuoco, sostenendo che ogni concessione a Mosca sarebbe inaccettabile. Il primo ministro ungherese Viktor Orbán, invece, ha chiesto una rapida conclusione del conflitto e un cessate il fuoco. Mentre alcuni leader europei esprimono sostegno per l’Ucraina, altri, come il governo italiano, sono preoccupati per l’aumento delle spese per la difesa proposto dal segretario generale della NATO, Mark Rutte. Il sottosegretario italiano Alfredo Mantovano ha confermato l’impegno dell’Italia per Kiev, ma con attenzione alle posizioni degli alleati, inclusi gli Stati Uniti.
_Lorenzo De Cicco su Repubblica_
*Asse con Kim.* Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky, esprime aspettative che il presidente Trump prenda misure forti contro la Russia per contrastare le sue ambizioni imperiali e le alleanze con altri paesi come la Corea del Nord. Podolyak non ritiene che la relazione tra Trump e Putin sia particolarmente stretta e specula che Trump potrebbe voler contrastare l’asse Mosca-Pyongyang-Teheran. Nonostante le preoccupazioni, Podolyak è ottimista riguardo allo sviluppo di un sistema di difesa pan-europeo che includa l’Ucraina e sottolinea l’importanza dell’alleanza USA-UE. Infine, avverte che qualsiasi scenario di congelamento del conflitto in Ucraina potrebbe avere conseguenze negative, come un aumento dell’autoritarismo russo e un’intensificazione della propaganda contro le democrazie.
_Lorenzo Cremonesi su Corriere della Sera_
*Fuori di qui.* La visita del ministro francese degli Esteri Jean-Noel Barrot a Gerusalemme è stata interrotta quando la polizia israeliana ha fatto irruzione nella chiesa del Pater Noster, detenendo due gendarmi francesi. La chiesa è uno dei quattro siti a Gerusalemme rivendicati dalla Francia come territori extraterritoriali, basandosi su donazioni risalenti all’Impero ottomano. L’incidente ha portato alla convocazione dell’ambasciatore israeliano da parte di Parigi e ha risvegliato tensioni storiche, ricordando episodi simili con i presidenti Chirac e Macron. La Francia mantiene la rivendicazione di questi luoghi santi, non riconosciuti però da Israele, e l’azione contro i gendarmi potrebbe essere una risposta alle posizioni francesi sul conflitto a Gaza
_Nello Del Gatto su Stampa_
*Scholz.* La CDU sta esercitando pressioni sul cancelliere tedesco Olaf Scholz per le sue dimissioni, mentre l’opposizione chiede un voto di fiducia. Scholz ha rimosso il suo ministro delle Finanze, Christian Lindner, e ha ristrutturato il governo, guadagnando il supporto popolare nonostante la crisi. Elon Musk ha insultato Scholz, ma il cancelliere si sta preparando per le elezioni anticipate, puntando a una coalizione più forte. Friedrich Merz della CDU sollecita un’azione immediata per evitare un governo senza maggioranza, mentre la sfiducia costruttiva tedesca richiede una nuova maggioranza per sostituire il governo attuale. Le elezioni anticipate sono previste per marzo o aprile, con Scholz che detiene il potere decisionale.
_su Corriere della Sera_
*Fitto.* I socialisti al Parlamento europeo, guidati dal francese Rafaël Glucksmann, si oppongono alla nomina di Raffaele Fitto, esponente dell’estrema destra italiana, come vicepresidente esecutivo della Commissione europea. Nonostante il sostegno del Pd, Glucksmann sostiene che l’alleanza che ha sostenuto Ursula von der Leyen non include il gruppo ECR di Fitto e non dovrebbe concedergli una vicepresidenza. Forza Italia, attraverso Fulvio Martusciello, replica sostenendo che la posizione dei socialisti è debole e ricorda che anche la vicepresidente spagnola Ribera, che segue Fitto nelle audizioni, potrebbe essere influenzata da questa disputa. Il PPE cerca di raccogliere un ampio sostegno per Fitto, ma i negoziati sono complicati e i socialisti, nonché altri gruppi come i liberali e i verdi, sono riluttanti a supportare la sua candidatura. –
_Francesca Basso su Corriere della Sera_
*Sfida.* Durante un vertice a Budapest, il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha sollevato la questione dell’impatto dell’elezione di Donald Trump sulla politica europea, evidenziando una divisione tra europeisti, guidati da Emmanuel Macron, e sovranisti. Macron ha esortato l’Europa a svegliarsi e a difendere i propri interessi in un mondo dominato da potenze come gli Stati Uniti, la Russia e la Cina, piuttosto che essere passivi. La corsa per guadagnare il favore del nuovo presidente USA ha iniziato a creare tensioni all’interno dell’UE, con preoccupazioni espresse da membri del PPE riguardo al ruolo dell’Europa come partner di Washington. Orbán, da parte sua, ha espresso critiche verso l’attivismo giudiziario e ha sottolineato la necessità di un cambiamento politico, posizione che ha ulteriormente polarizzato i leader europei
_Claudio Tito su Repubblica_
POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA
*Non abbiate paura (cit).* Giorgia Meloni, parlando al Consiglio europeo a Budapest, ha sottolineato l’importanza dell’autonomia strategica e geopolitica dell’UE, invitando i colleghi a non temere il ritorno di Trump e a concentrarsi sul futuro dell’Europa. Meloni condivide con Draghi l’idea di una transizione ecologica finanziata pubblicamente e la costruzione di un tessuto industriale europeo meno frammentato. Ha discusso con Elon Musk e ha risposto alle critiche sulla sua salute, sottolineando di lavorare nonostante l’influenza. Infine, la premier considera i negoziati bilaterali come un mezzo per mitigare i possibili dazi di Trump, che potrebbero costare all’Italia oltre 7 miliardi di euro.
_Marco Galluzzo su Corriere della Sera_
*Meloni utile.* Mario Monti, ex primo ministro italiano e commissario europeo, in un’intervista con Federico Fubini, discute le sfide che l’Europa potrebbe affrontare con un possibile ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. Monti sottolinea che, nonostante le difficoltà politiche in Francia e Germania, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, potrebbe emergere come una figura chiave, soprattutto se supportata da leader come Antonio Costa, presidente del Consiglio europeo. Monti evidenzia l’importanza di superare il diritto di veto nazionale in politica estera per rafforzare l’UE e suggerisce che l’Italia, con Giorgia Meloni alla guida, potrebbe svolgere un ruolo cruciale nel promuovere l’integrazione europea e contrastare l’influenza di figure come Trump e Elon Musk. Infine, Monti enfatizza il ruolo vitale della politica di concorrenza e dell’Antitrust europeo in un contesto globale dominato da potenze digitali e militari
_Federico Fubini su Corriere della Sera_
*Insofferenza.* Lorenzo Fontana, presidente della Camera e rappresentante italiano al G20 dei Parlamenti a Brasilia, ha discusso con il Giornale delle implicazioni del voto americano che ha visto la rielezione di Donald Trump. Fontana interpreta il risultato elettorale come espressione di una nuova visione americana, incentrata sul lavoro e sull’immigrazione, e una chiara insofferenza verso le guerre prolungate. Ha sottolineato l’importanza dell’ascolto delle comunità e la necessità di un approccio diplomatico rinnovato, anche in relazione al conflitto tra Russia e Ucraina. Fontana ha anche evidenziato l’importanza del dialogo e della cooperazione internazionale, menzionando il rilancio del Foro Parlamentare Italia-Spagna e la necessità di una riforma dell’ONU che coinvolga maggiormente i Parlamenti. Infine, ha espresso la necessità di ridurre le tensioni tra politica e magistratura in Italia, per preservare la separazione dei poteri e la convivenza civile.
_Gabriele Barberis su Giornale_
*Interessi opposti.* Massimo D’Alema, ex premier italiano, sostiene che l’Europa deve proteggere i propri interessi in un contesto globale dove gli Stati Uniti, sotto la guida di Trump, seguono una politica nazionalista e aggressiva, specialmente in materia di dazi. Questa situazione potrebbe portare a scenari problematici per l’Europa, che rischia di perdere molto in una nuova Guerra Fredda e paga un prezzo alto per i conflitti in corso. D’Alema evidenzia che l’immigrazione, un tempo vista come risorsa, è ora percepita come minaccia, riflettendo un senso di declino. Sottolinea l’importanza di una classe dirigente capace di affrontare queste sfide e di trattare una globalizzazione più equa, sfruttando la potenza culturale e tecnologica europea. Infine, critica la doppia morale internazionale e la politica estera degli USA, invitando a una maggiore coesistenza e collaborazione globale
_Fabio Martini su Stampa_
*Solida amicizia.* La solida amicizia tra l’ex premier italiano Giuseppe Conte e l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, iniziata ufficialmente durante il G7 del 2019. Angela Merkel, in quell’occasione, chiese a Conte di parlare con Trump per via delle difficoltà comunicative. Il rapporto tra i due si rafforzò quando Conte sostenne la proposta di Trump di riammettere la Russia nel G7. Durante la campagna elettorale italiana, Conte evitò di esprimersi contro Trump, mantenendo una posizione neutrale anche durante le elezioni americane. L’amicizia tra i due politici è rimasta forte nonostante entrambi abbiano perso le loro posizioni di potere nei rispettivi governi.
_Tommaso Labate su Corriere della Sera_
*Io senza diritti sindacali.* Meloni si è recata a Budapest per il Consiglio europeo nonostante fosse malata, lamentando via WhatsApp la mancanza di diritti sindacali riservati ai “comuni mortali”. La sua affermazione ha scatenato critiche da parte di Elly Schlein del Partito Democratico, che l’ha accusata di delegittimare i sindacati e di ignorare le difficoltà dei lavoratori. Sindacalisti come Susanna Camusso e Annamaria Furlan hanno espresso disappunto per le parole di Meloni, sottolineando la sua mancanza di comprensione verso il mondo del lavoro. La polemica si è intensificata con l’accusa di arroganza da parte del PD e il riconoscimento di una battuta poco riuscita da Renata Polverini, esponente di Forza Italia e ex sindacalista
_Giovanna Vitale su Repubblica_
*Canone.* Durante gli Stati Generali del servizio pubblico, si è discusso del futuro della Rai, con particolare attenzione alla possibile presidenza di Simona Agnes e al dibattito sul taglio del canone. Mentre il centrodestra è diviso sulla questione, con la Lega a favore del taglio delle tasse e Forza Italia contraria, il capogruppo di Fratelli d’Italia in Vigilanza Rai si è espresso contro la riduzione del canone. Agnes ha invitato i partiti a mostrare responsabilità per risolvere lo stallo nella Rai, mentre la presidente della Vigilanza, Barbara Floridia del M5S, ha elencato i punti di convergenza per la riforma, tra cui la revisione dell’assetto giuridico e il rafforzamento del ruolo del Parlamento. Le discussioni sono state generalmente pacate, tranne per alcune tensioni riguardanti il programma Report, e si è registrato un intervento del sottosegretario leghista Morelli contro il modello di governance attuale.
_Antonella Baccaro su Corriere della Sera_
*Vulnerabili.* Il generale Giovanni Padula, ex capo del nucleo valutario della Guardia di Finanza, ha testimoniato davanti alla commissione parlamentare Antimafia, evidenziando le vulnerabilità del sistema di prevenzione dell’antiriciclaggio italiano. Ha sottolineato che il caso Striano, in cui l’ufficiale Gdf Pasquale Striano è accusato di aver passato informazioni riservate ai giornalisti, evidenzia problemi strutturali nel sistema, come l’eccessiva diffusione di dati sensibili a molteplici soggetti. Padula ha criticato la mancanza di controlli efficaci sugli accessi alle banche dati e ha paragonato il sistema a un “gigante dai piedi d’argilla”. Il ministro Adolfo Urso ha rivelato in Senato che Striano aveva indagato sui suoi conti bancari, sollevando interrogativi su chi fosse il mandante di tali indagini.
_Felice Manti su Giornale_
*Hacker.* L’intercettazione che coinvolge Nunzio Calamucci, hacker di Equalize, il quale parla di un’indagine pilotata e di documenti anonimi lasciati sotto lo zerbino dell’avvocato di Eni, Stefano Speroni. Questi documenti, ricevuti tra il 2020 e il 2021, contenevano informazioni false riguardanti Massimo Mantovani, ex capo ufficio legale di Eni, e Vincenzo Armanna, ex manager Eni, entrambi coinvolti nel processo Opl 245. Eni ha negato ogni coinvolgimento con Equalize fino a settembre 2021 e ha sottolineato l’importanza di indagare sulla veridicità e provenienza dei documenti anonimi. Infine, l’articolo menziona le condanne dei pm De Pasquale e Spadaro per omissione di atti nel processo Opl 245 e suggerisce che gli anonimi potrebbero essere stati creati da Equalize per influenzare l’indagine
_Davide Milosa su Il Fatto Quotidiano_
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