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Difesa: via al progetto caccia Gcap, jv industriale

L’impegno economico italiano per lo sviluppo del nuovo caccia che andrà progressivamente a sostituire gli Eurofighter è stimato in 8,8 miliardi di euro dal ministero della Difesa

Con il via libera della Camera entra nella fase operativa il programma Global Combat Air Programme. Il piano è relativo ai nuovi caccia da combattimento di sesta generazione che dovrebbero arrivare in servizio dal 2035. L’impegno economico italiano per lo sviluppo del nuovo caccia, che andrà progressivamente a sostituire gli Eurofighter, è stimato in 8,8 miliardi di euro dal ministero della Difesa.

Gcap: come sarà l’organizzazione

L’organizzazione governativa, che fungerà da gestore del programma e committente, funzionerà con un comitato direttivo, di cui faranno parte i rappresentati dei Paesi coinvolti, e un’agenzia Gcap che avrà come ceo, sulla base di quanto verrà proposto da Tokyo, l’ex viceministro della Difesa giapponese Masami Oka: la sede sarà a Reading nel Regno Unito. La ratifica della convenzione, una volta firmata dal presidente della Repubblica, avvia le operazioni di trasferimento del personale delle Forze Armate dedicato al progetto nella sede inglese: inizialmente sono previste 150 persone complessive, considerando anche gli altri due Paesi partner, e tra un anno la dotazione dovrebbe salire a circa 420 persone. Gli oneri della convenzione (costi personale e sede) per l’Italia sono calcolati in 3,6 milioni per il 2024, 6 milioni per il 2025, 27 milioni per il 2026 e 27,5 milioni annui a partire dal 2027.

Il programma ha poi una controparte industriale che vede come capofila Leonardo, Bae Systems e Mitsubishi Heavy Industries che costituiranno una joint venture paritetica e che firmeranno successivamente i contratti di fornitura con l’agenzia Gcap.

L’accordo entro la fine del 2024

L’accordo per la nascita della jv è previsto entro fine anno, mentre la creazione della società, che necessiterà del via libera delle autorità antitrust, dovrebbe avvenire in primavera. Inoltre, il primo amministratore delegato della jv sarà di indicazione italiana. Oltre a Leonardo, le principali aziende italiane che saranno coinvolte nel programma sono Mbda Italia, Elettronica e Avio Aero: le industrie nazionali, secondo quanto indicato qualche giorno fa dal ceo di Leonardo Roberto Cingolani nel corso dell’incontro con gli analisti finanziari, si occuperanno dell’integrazione del sistema di volo, dell’integrazione dei sistemi d’arma e dell’integrazione dell’addestramento. Dal punto di vista operativo, il programma, oltre alla sede legale, avrà tre siti, uno per Paese.

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