Il Presidente della Repubblica: “È un’emergenza che continua. Si tratta di madri, sorelle, figlie, persone con sogni e progetti che vedono violato il diritto di poter vivere una vita libera e dignitosa”
“La violenza contro le donne presenta numeri allarmanti. È un comportamento che non trova giustificazioni, radicato in disuguaglianze, stereotipi di genere e culture che tollerano o minimizzano gli abusi, che si verificano spesso anche in ambito familiare”. Sono queste le parole scelte dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del 25 Novembre, la giornata contro la violenza sulle donne.
La Convenzione di Istanbul primo strumento giuridicamente vincolante sul tema
Mattarella ha poi parlato della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, nota anche come Convenzione di Istanbul. “Si tratta del primo strumento giuridicamente vincolante ad aver riconosciuto la violenza di genere come una violazione dei diritti umani”, ha spiegato il Presidente della Repubblica, ricordando che “l’Italia ha ratificato la Convenzione nel 2013, dotandosi di strumenti di tutela per garantire una piena protezione alle vittime di violenza di genere”. “Quanto fatto finora non è, tuttavia, sufficiente a salvaguardare le donne, anche giovanissime, che continuano a vedere i loro diritti violati. È un’emergenza che continua. Si tratta di madri, sorelle, figlie, persone con sogni e progetti che vedono violato il diritto di poter vivere una vita libera e dignitosa, donne che lottano per la propria indipendenza, per poter scegliere il proprio destino”, continua Mattarella.
“Nessuna scusa, servono azioni concrete”
“Nessuna scusa – osserva ancora il capo dello Stato – è il tema proposto dalle Nazioni Unite per celebrare la giornata odierna. È addirittura superfluo sottolineare che, quindi, non ci sono scuse accettabili a giustificazione della violenza di genere. Occorrono azioni concrete. È fondamentale continuare a lavorare per eradicare i pregiudizi e gli atteggiamenti discriminatori che rendono ancora oggi le donne più deboli nella società, nel lavoro e nella famiglia. Le istituzioni, le forze della società civile devono sostenere le donne nella denuncia di qualsiasi forma di sopruso, offrendo protezione e adeguato supporto. È un valore per l’intera società far sì che siano pienamente garantiti i diritti umani dell’universo femminile”, conclude Mattarella.
Il ricordo di von der Leyen per Giulia Cecchettin: “Merita giustizia”
“Una donna su tre subisce violenza nella sua vita. In questa giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne lasciateci ricordare che dietro ogni numero c’è un volto, un nome, un’anima, una storia. Donne come Giulia Cecchettin in Italia, Deborah Mihalova in Bulgaria e Gisele Pelicot in Francia”. Lo ha affermato in una dichiarazione video pubblicata su X la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Meritano protezione, meritano sostegno, meritano giustizia. E meritano di essere ascoltate. Per questo stiamo rompendo il silenzio. Così poniamo fine alla violenza. Oggi e ogni giorno noi stiamo dalla parte delle vittime”, ha detto ancora Von der Leyen.
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