SICUREZZA
*Dal due al tre.* I membri europei della NATO stanno discutendo l’incremento dell’obiettivo di spesa per la difesa al 3% del PIL in vista del summit annuale di giugno, in parte a causa del possibile ritorno di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti. La proposta, che aumenterebbe l’attuale target del 2%, metterebbe sotto pressione i bilanci nazionali già tesi, con 23 dei 32 membri dell’alleanza che raggiungeranno l’obiettivo del 2% quest’anno. Le discussioni confidenziali potrebbero portare a un impegno a breve termine per il 2,5% e un obiettivo del 3% entro il 2030. Mark Rutte, nuovo segretario generale della NATO, ha sottolineato l’importanza di una priorità critica per i leader nel mantenere la sicurezza del paese, nonostante le pressioni fiscali: “La politica è fare scelte in condizioni di scarsità e c’è sempre una mancanza di denaro e sempre troppe priorità”. La spesa per la difesa è aumentata in risposta alla guerra in Ucraina, con i membri non statunitensi della NATO che hanno aumentato la spesa di circa $100 miliardi negli ultimi due anni.
_Guy Chazan su Financial Times_
*Più soldi alla Nato.* L’Italia è uno dei sette paesi NATO che nel 2024 non raggiungerà l’obiettivo di spesa militare del 2% del PIL, con l’Alleanza che punta a incrementare tale soglia al 3%. Il dibattito politico italiano evidenzia incoerenze tra le promesse elettorali e l’azione di governo attuale, nonostante la crescente minaccia alla sicurezza europea. Il ministro della Difesa Guido Crosetto propone di escludere le spese militari dal Patto di Stabilità e di ottenere tassi più bassi per i paesi che investono in difesa, mentre l’ex ministro Lorenzo Guerini suggerisce l’uso di Eurobond per finanziare la difesa comune europea. Entrambi sostengono la necessità di un maggiore impegno italiano ed europeo per garantire la sicurezza e l’autonomia strategica dell’Europa.
_Claudio Cerasa su Foglio_
*Fatica per la giusta risposta.* Gli europei, sollecitati dall’ex presidente americano Trump a farsi carico della propria difesa, faticano a trovare la risposta adeguata. L’Europa sta considerando opzioni per reperire 500 miliardi di euro, mentre l’NATO potrebbe aumentare la soglia di investimento militare richiesta dal 2% al 3% del PIL. Il commissario europeo alla difesa ha evidenziato che “siamo molto al di sotto dei bisogni ai quali dobbiamo rispondere”, in risposta alla possibilità che la Cina possa lanciare un attacco entro il 2030. L’UE, riconoscendo la necessità di una difesa europea più forte, ha nominato un commissario alla Difesa e sta esplorando diverse vie per finanziare rapidamente la difesa, inclusa l’idea di obbligazioni per la difesa e la creazione di un fondo ad hoc.
_Florentin Collomp su Figaro_
*Guerra ibrida, nuova strategia.* La Nato sta rivedendo la sua strategia di fronte alle crescenti minacce di guerra ibrida da parte della Russia, che utilizza attacchi difficili da attribuire direttamente per destabilizzare l’Occidente. La Romania è stata recentemente colpita da manovre di destabilizzazione, portando alla cancellazione del processo elettorale presidenziale. Il segretario generale Mark Rutte ha accusato Russia e Cina di tentare di destabilizzare le nazioni alleate attraverso atti di sabotaggio e cybercriminalità. L’Alleanza sta cercando di identificare schemi di azione comuni tra incidenti isolati e sta lavorando per migliorare la difesa contro tali minacce, che includono cyberattacchi, sabotaggi e manipolazione dei flussi migratori. La risposta include l’incremento delle patrulle marittime e l’utilizzo di strumenti di sorveglianza avanzati, mantenendo al contempo un certo grado di riservatezza sulle specifiche contromisure adottate.
_Nicolas Barott su Figaro_
*Leadership polacca.* La Polonia, sotto la guida del primo ministro Donald Tusk, spenderà il 4,6% del suo PIL in difesa e propone nuovi modi per finanziare la sicurezza dell’UE, in vista della sua presidenza del Consiglio dell’Unione europea. Con la minaccia della Russia e le tensioni geopolitiche globali, il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha suggerito di aumentare la spesa militare al 3% del PIL. Il commissario alla Difesa dell’UE, Andrius Kubilius, sottolinea la necessità di investimenti significativi nell’industria della difesa per affrontare la “pandemia di sicurezza”. Si discutono diverse opzioni di finanziamento, tra cui nuovi strumenti di debito comune e un fondo speciale, ma ci sono ostacoli politici e differenze di opinione, con la Polonia che cerca di trovare una soluzione entro aprile e di influenzare il dibattito durante la sua presidenza dell’UE.
_David Carretta su Foglio_
*Cooperazione.* L’Italian-Polish Aerospace Forum ha messo in luce la crescente cooperazione tra le industrie italiane e polacche, evidenziando tecnologie strategiche come Eurofighter, M-346, COSMO-SkyMed e l’AW149 di Leonardo. L’evento ha sottolineato i benefici reciproci della collaborazione industriale nei settori della difesa e dello spazio, con il sostegno di fondi UE per lo sviluppo di progetti congiunti. L’esperienza italiana nell’aviazione e le crescenti esigenze di difesa della Polonia offrono opportunità di innovazione, promuovendo interoperabilità e crescita economica. Il forum ha inoltre evidenziato il potenziale per trasferimenti tecnologici e partnership capaci di rafforzare l’industria aerospaziale di entrambi i Paesi e l’autonomia strategica europea. “Industrie strategiche come l’aeronautica rafforzano la sicurezza del Paese in un mondo pieno di rischi legati a vari tipi di conflitti e, nel breve termine, grazie agli investimenti attuali, rafforzano la prosperità,” ha dichiarato Marco Lupo, Presidente di Leonardo Poland.
_su DEFENCE24.PL_
*Forza di pace a Kiev.* Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha espresso la disponibilità dell’Italia a dispiegare forze di peacekeeping in Ucraina, Gaza e Libano, sottolineando il ruolo storico del paese come pacificatore. Durante l’evento Atreju, ha evidenziato l’importanza degli investimenti in difesa, affermando che “senza la difesa non ci sono scuole, ospedali, non c’è la democrazia”. Il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha ribadito l’obiettivo dell’Italia di stabilizzare il Mediterraneo, mentre Stefano Pontecorvo, presidente di Leonardo, ha anticipato “belle sorprese” per il 2025, con Leonardo che punta a diventare un hub dell’integrazione europea. L’evento ha anche visto la consegna del Premio Atreju a giornalisti che hanno coperto il conflitto in Ucraina, sottolineando l’attenzione dell’Italia alla politica estera.
_Francesco Giubilei su Giornale_
*È il nostro ruolo.* Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha espresso la disponibilità dell’Italia a partecipare a missioni di peacekeeping in Ucraina, Gaza e Libano, sottolineando il ruolo storico del paese in tali operazioni e difendendo l’importanza degli investimenti nella Difesa, con critiche alle posizioni di Giuseppe Conte e del Movimento 5 Stelle sulle spese militari. Al Circo Massimo Crosetto è stato ospite del dibattito “Peacekeepers – La via italiana alla costruzione della pace”: con lui sul palco anche il presidente della Camera Lorenzo Fontana, Ettore Rosato (Azione), il presidente di Leonardo Stefano Pontecorvo e quello del Centro studi internazionali Andrea Margelletti. Crosetto ha attaccato l’idea di contrapporre la spesa per la Difesa a quella per scuole e ospedali, definendola “vigliacca”. Il ministro ha annunciato una prossima visita in Israele e ha evidenziato il ruolo dell’Italia nelle trattative per la tregua in Libano, sperando in notizie positive anche per Gaza.
_Antonio Bravetti su Stampa_
*Ma prima serve la pace.* Il presidente francese Emmanuel Macron e il polacco Donald Tusk hanno discusso a Varsavia dell’invio di un contingente di peacekeeper europei in Ucraina, con la Polonia che al momento non prevede un tale passo. La Commissione europea si dice pronta a coordinare gli sforzi, mentre il ministro della Difesa Guido Crosetto mostra disponibilità all’idea, ma il ministro degli Esteri Antonio Tajani sottolinea la necessità di raggiungere prima la pace. La NATO, nel frattempo, spinge per un aumento delle spese militari al 3% del PIL entro il 2030. La crisi siriana emerge anche nell’agenda europea, con la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock che propone un piano di otto punti per una transizione pacifica in Siria, mentre l’UE considera la nomina di un inviato speciale per il Paese.
_Marco Bresolin su Stampa_
*Prematuro.* Le cancellerie europee stanno considerando l’invio di un contingente di peacekeeper in Ucraina, con posizioni divergenti tra i paesi membri. Il presidente francese Macron e il premier polacco Tusk hanno discusso l’argomento a Varsavia, ma non sono previste decisioni immediate. In Italia, il ministro della Difesa Crosetto si è mostrato favorevole all’idea di peacekeeping, mentre il ministro degli Esteri Tajani ha definito prematura la discussione. La Germania e l’alto rappresentante Ue Kallas sottolineano la necessità che la Russia cessi le ostilità prima di considerare missioni di peacekeeping. Nel frattempo, il segretario generale della Nato Rutte sollecita un aumento delle spese militari, avvertendo che l’Europa deve prepararsi a una potenziale minaccia russa nei prossimi anni.
_Lorenzo de Cicco su Repubblica_
*Cooperazione italo tedesca.* La cooperazione difensiva tra Italia e Germania si sta rivelando cruciale per l’Europa, con la creazione di joint ventures come Leonardo Rheinmetall Military Vehicles che mirano a unificare l’industria della difesa a livello continentale. La sinergia italo-tedesca, che include anche il settore navale con la collaborazione tra ThyssenKrupp Marine Systems e Fincantieri, potrebbe generare un mercato da oltre 400 miliardi di euro, rafforzando la posizione europea nella difesa sottomarina. Tali sviluppi sono particolarmente rilevanti in un contesto di tensioni transatlantiche e pressioni per un aumento della spesa in difesa da parte degli Stati Uniti. Il partenariato tra Italia e Germania è visto come un modello per l’Europa, che può diventare più forte e competitiva attraverso la collaborazione e l’innovazione, mantenendo al contempo un legame essenziale con gli USA, come sottolineato dall’Atlantic Council.
_Valbona Zeneli su Riformista_
*Dosi omeopatiche.* Frank Haun, CEO del colosso della difesa KNDS, sottolinea la situazione critica dell’industria della difesa europea, evidenziando la necessità di aumentare la produzione di armamenti per supportare l’Ucraina e rafforzare la deterrenza europea. Haun riflette sulla scarsa capacità di produzione di carri armati rispetto alla Russia e critica la lentezza dei processi decisionali politici che impediscono un adeguato rifornimento e rinnovamento delle forze armate. Sottolinea l’importanza della standardizzazione delle armi per ridurre i costi e aumentare l’efficienza.
_Thorsten Jungholt su Welt_
*Visione d’insieme.* Intervista a Massimo Claudio Comparini, Managing Director Space Business Unit di Leonardo, sulla visione strategica del Gruppo nel settore spazio. Figura di riferimento del settore, Comparini racconta presente e futuro di Leonardo e dell’interno comparto. Leonardo integrando innovazione tecnologica, digitalizzazione e sostenibilità, ha l’obiettivo di posizionarsi come leader del panorama spaziale europeo e internazionale.
_Emilio Cozzi su Forbes Italia_
*New space.* Il Sud della Francia, con il suo terzo polo spaziale e aziende come Thales Alenia Space, sta innovando nel settore spaziale, sviluppando tecnologie come il salvataggio dati su DNA sintetico e tute spaziali intraveicolari. L’ecosistema spaziale si è diversificato con PMI, TPE e startup che contribuiscono a tecnologie chiave, come PearCode di Sophia Antipolis, specializzata in sistemi di archiviazione dati su DNA sintetico, una tecnologia che promette alta densità di stoccaggio e lunga conservazione. SAFE ha identificato 130 attori chiave nella regione, che spaziano da Spartan Space a Tekceleo, evidenziando l’importanza del digitale. La collaborazione tra CNES e INRIA mira a sviluppare satelliti avanzati, mentre il progetto ASCEND di Thales Alenia Space esplora data center in orbita per sostenere la neutralità carbonica e la crescita dell’industria spaziale europea. “L’idea è di fare lavorare insieme gli attori del spatial e del digital, di creare delle sinergie, per prendere de l’avance,” afferma Loic Chanvillard.
_Gaelle Cloarec su Tribune_
*Italia-Usa.* La Giornata nazionale dello spazio, che si celebra il 16 dicembre, è stata anticipata quest’anno con un evento a Washington, dove si sono riunite le principali aziende aerospaziali italiane e i leader dell’industria Usa. L’Italia è stata riconosciuta come partner fondamentale negli Stati Uniti per il settore spaziale, con un sistema nazionale che copre l’intera catena di valore, “unici in Europa”, come ha sottolineato Teodoro Valente, presidente dell’ASI. Rahima Kandahari, del dipartimento di Stato USA, ha confermato l’importanza del legame tra Italia e USA nello spazio e nelle sfide globali. Tra gli ospiti Massimo Claudio Comparini, managing director della Space business unit di Leonardo. Monte Grappa è stata presente con le sue joint venture Thales Alenia Space e Telespazio, quest’ultima reduce dall’accordo con SpaceX per la commercializzazione dei servizi di Starlink, mentre la prima è presente nelle missioni Artemis e nella costruzione della futura Stazione spaziale commerciale di Axiom.
_Marco Battaglia su La Verita’_
*Officina stellare.* Officina Stellare ha firmato un importante contratto con Thales Alenia Space Italia, joint venture tra Thales e Leonardo, per lo sviluppo di un terminale ottico quantistico destinato all’uso nello spazio. Questo progetto rientra nel programma dell’Agenzia Spaziale Italiana e ha un valore complessivo di 3 milioni di euro, di cui 1,8 milioni sono direttamente assegnati a Officina Stellare.
_su Italia Oggi_
*Space X cinese.* Deep Blue Aerospace, una start-up cinese fondata nel 2016, sta sfidando i giganti del turismo spaziale come Space X di Elon Musk e Virgin Galactic di Richard Branson, offrendo viaggi nello spazio a prezzi significativamente inferiori. Vendendo biglietti per un volo suborbitale di 12 minuti previsto nel 2027 a meno di 200.000 euro, circa la metà del prezzo di Virgin Galactic, Deep Blue ha attirato l’attenzione per la sua competitività economica. La società si avvale del sostegno politico ed economico cinese e punta a commercializzare i suoi lanciatori riutilizzabili, Nebula-1 e Nebula-2, nel 2026, dopo un secondo test non commerciale previsto per il primo trimestre del 2025. Zheng Ze, direttore generale adjunto di Deep Blue, sottolinea la crescente competitività delle start-up cinesi nel settore spaziale, grazie anche ai minori costi di produzione in Cina, che permettono di ridurre ulteriormente i costi di lancio rispetto a quelli di Space X.
_su Echos_
*Profitti più elevati.* Il produttore di elettronica per la difesa Hensoldt prevede un’ondata di ordini e una duplicazione del fatturato entro il 2030, passando da 2,3 miliardi di euro a circa 5 miliardi, a causa dell’aumento delle spese militari stimolate da guerre e tensioni politiche globali. La società tedesca, che fornisce tecnologie come radar per il caccia Eurofighter e il sistema di difesa aerea Iris-T, si aspetta una crescita significativa del mercato. Per il 2024, Hensoldt prevede un fatturato di 2,3 miliardi di euro, con un aumento del reddito operativo previsto al 18-19% e una crescita annuale media del 10% a medio termine, mirando a una marginalità del 20%.
_su Börsen-Zeitung_
*Rivoluzione cinese.* La Cina sta rivoluzionando il settore dell’industria con l’innovazione in campi come l’automobile, il solare e ora l’aeronautica, con particolare attenzione ai droni e ai “taxi volanti” per l’aviazione di “bassa quota”. La start-up Deep Blue ha iniziato a vendere viaggi nello spazio, mentre Range Aviation, con sede a Hefei, sta sviluppando taxi volanti elettrici al 100%. Questi nuovi mezzi di trasporto mirano a decongestionare le città cinesi e rappresentano un’alternativa ecologica e a basso tenore di carbonio. Deng Tiehong, CEO di Range Aviation, esprime ottimismo e ambizione: “Abbiamo fatto in un anno ciò che altri impiegano trent’anni a realizzare”. La Cina, attraverso queste iniziative, cerca di rafforzare la sua economia, puntando su tecnologie e innovazione come nuovi motori di crescita.
_Raphaël Balenieri su Echos_
*SpaceLab.* A Perugia è stato inaugurato il primo SpaceLab, un laboratorio culturale presso l’istituto tecnico Alessandro Volta, che mira a integrare le materie STEM e a promuovere il dialogo tra scuola, ricerca e impresa, ispirato ai temi dello spazio. Finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e dal progetto Cupola Stem del Mur, il laboratorio si avvale del Planetario Danti, ora dotato di un nuovo proiettore digitale e spazi multifunzionali per didattica e arte. La dirigente scolastica Fabiana Cruciani evidenzia l’obiettivo di innovare la didattica e di “coltivare nelle giovani generazioni e in tutti i cittadini e le cittadine un punto di vista rinnovato e attento al nostro pianeta”. Il Volta SpaceLab offrirà esperienze di robotica, programmazione e laboratori interattivi, con percorsi legati all’aerospaziale e allo sviluppo di competenze trasversali.
_Claudio Tucci su Sole 24 Ore_
*Requisiti.* Il Ministero della Difesa francese, guidato da Sébastien Lecornu, sta esplorando la possibilità di ridurre i requisiti normativi per il volo dei droni, concentrandosi sul drone Aarok di Turgis Gaillard. L’Aarok, presentato al salone del Bourget nel 2022, ha suscitato grande interesse ma ha incontrato ostacoli burocratici, non avendo ancora effettuato il suo primo volo. Il Ministero ha assegnato a Turgis Gaillard un contratto per studiare il concetto di “drone certificabile non certificato”, mirando a una produzione più rapida ed efficiente in risposta alle crescenti tensioni geopolitiche. Patrick Gaillard, direttore generale di Turgis Gaillard, ha sottolineato l’importanza di adattare le normative senza compromettere la sicurezza dei voli, affermando: “La DMAé ci dà i mezzi per dimostrare come le restrizioni normative possano essere adattate, senza mai trascurare la sicurezza dei voli”.
_Michel Cabirol su Tribune_
*Airbus.* Airbus Atlantic, filiale di Airbus, sta discutendo l’acquisizione di due stabilimenti industriali da Daher in Loire-Atlantique per accelerare la produzione dell’A320 a fronte di un carnet di ordini pieno e difficoltà nel mantenere i tempi di consegna. Le fabbriche di Carquefou e Melville, che impiegano 160 lavoratori e 90 temporanei, sono specializzate nell’assemblaggio manuale di pannelli in lega di alluminio, essenziali per la costruzione dei caissons centrali di voilure degli aerei. Airbus punta a incrementare la produzione dei suoi monocorridoi a 75 aerei al mese entro il 2027, rispetto agli attuali meno di 60. La decisione di reintegrare queste attività riflette la necessità di ottimizzare e semplificare il processo industriale, oltre a rispondere alla difficoltà dei subappaltatori di investire e reclutare a causa della loro limitata capacità finanziaria, aggravata dai debiti contratti durante la crisi Covid.
_Emmanuel Guimard su Echos_
*Accelerare.* Airbus Atlantic ha avviato trattative con Daher per l’acquisizione delle attività di produzione di componenti per l’A320 nei siti di Malville e Carquefou, in Loire-Atlantique. Questa mossa strategica mira a sostenere la crescita significativa dell’attività nella regione e a migliorare l’efficienza operativa. Il trasferimento riguarderebbe meno di 300 posti di lavoro e le discussioni dovrebbero concludersi nel primo semestre del 2025. Entrambe le aziende condividono l’obiettivo di preservare l’occupazione e garantire la continuità dell’industria aeronautica locale, ma non hanno rilasciato ulteriori commenti in attesa della conclusione del processo.
_Florence Flavy su Tribune_
*Salvate il soldato A400M.* Il programma A400M di Airbus, un progetto di cooperazione militare europeo, si trova in un momento critico, definito “money time”. Senza nuovi ordini, la produzione potrebbe cessare entro il 2030. Finora, Airbus ha consegnato 130 dei 178 A400M ordinati a nove paesi, con una capacità produttiva minima di otto aerei all’anno. La società ha bisogno urgentemente di nuovi ordini per mantenere attiva la catena di montaggio oltre il 2030 e sta negoziando con potenziali clienti in Europa, Medio Oriente e India. Alcuni paesi partecipanti al programma, come la Turchia e il Regno Unito, stanno considerando di aumentare le loro flotte, il che potrebbe contribuire a salvare il programma A400M.
_Michel Cabirol su Tribune_
*Enac Virgin.* Virgin Galactic, Enac e Aeroporti di Puglia, con il sostegno della Regione Puglia, hanno firmato uno studio di fattibilità per valutare la possibilità di effettuare voli suborbitali commerciali dalla base di Grottaglie. La prima fase dello studio, prevista per concludersi entro il 2025, esaminerà la compatibilità dello spazio aereo e le infrastrutture necessarie per i voli di Virgin Galactic. In seguito, si valuteranno le implicazioni per la forza lavoro locale e l’impatto economico per l’Italia e la Puglia. Questo progetto segue la missione Galactic 01 di giugno 2023, che ha visto la partecipazione di membri dell’Aeronautica Militare Italiana e del CNR. Michael Colglazier, CEO di Virgin Galactic, ha sottolineato l’importanza di sviluppare spazioporti a livello mondiale e l’onore di collaborare con il governo italiano per espandere le operazioni spaziali in Italia e in Europa.
_su Corriere del Mezzogiorno Puglia_
*Vespucci in Arabia.* La nave Amerigo Vespucci della Marina Militare Italiana, ambasciatrice delle eccellenze italiane, approderà il 17 dicembre a Doha, Qatar, per la 28esima delle 35 tappe del suo tour mondiale. Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha descritto l’esperienza a bordo del Vespucci come “eccezionale per formare i futuri servitori dello Stato”, sottolineando il ruolo formativo e diplomatico del veliero. La nave, varata nel 1931 e definita la più bella del mondo, rappresenta un esempio di tradizione e innovazione, incarnando il “sistema Paese” italiano. Dopo Doha, la Vespucci si dirigerà verso Abu Dhabi e Gedda, con un ritorno previsto a fine febbraio a Trieste, dove sarà accolta da una Barcolana Special edition.
_Manuela Perrone su Sole 24 Ore_
*Made in Italy.* Il Villaggio Italia, un’esposizione itinerante del Made in Italy, si avvicina al traguardo dei 300.000 visitatori, con tappe in città come Los Angeles, Tokyo e Mumbai, e altre ancora previste. Luca Andreoli, AD di Difesa Servizi, descrive il Villaggio come una realtà in evoluzione e un simbolo di scambio culturale. Il progetto, che include anche la nave Amerigo Vespucci, mira a promuovere l’eccellenza italiana in vari settori, tra cui arte, moda e tecnologia. Con un budget iniziale di 35 milioni, finanziato da fondi pubblici e privati, il Villaggio Italia è una piattaforma multidisciplinare che unisce diplomazia navale ed economica, rafforzando la presenza dell’Italia nel contesto globale.
_su Sole 24 Ore_
*Sommella le armi e il Papa.* Durante un’udienza generale, Papa Francesco ha ricevuto da Roberto Sommella, direttore di Milano Finanza, due numeri del giornale incentrati sul business della finanza armata e sul riarmo promosso dalla Commissione Europea e Donald Trump. Sommella descrive l’evento come un incontro con l’umanità, rappresentata da 6.000 persone di diverse nazionalità e professioni. Il Papa, che parla di guerra e pace a un pubblico globale, ha espresso interesse per le inchieste, promettendo di leggerle. Sommella sottolinea l’importanza del giornalismo nel raccontare le varie sfaccettature dell’umanità e la rilevanza delle parole del Papa, che ha detto: “non sapete quanta gente incontro che si sta arricchendo grazie alle armi”.
_Roberto Sommella su Mf_
*Nuovo corso.* La Fondazione Fincantieri, sotto la guida del nuovo cda presieduto da Fausto Recchia, inaugura una fase di rinnovamento focalizzata su cultura, innovazione e inclusione. L’ente, che preserva il patrimonio storico della cantieristica navale italiana, si apre a nuovi progetti come la digitalizzazione degli archivi e la creazione di un museo interattivo. Pierroberto Folgiero, AD di Fincantieri, sottolinea l’evoluzione continua dell’azienda: “In 230 anni di storia abbiamo saputo evolverci ogni giorno”. La Fondazione promuove anche l’integrazione culturale attraverso corsi di lingua per lavoratori stranieri e premia la ricerca con un riconoscimento intitolato al generale Claudio Graziano.
_su Repubblica Genova_
ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO
*Bce.* La Banca Centrale Europea ha ridotto i tassi di interesse di 0,25 punti percentuali, segnando il terzo taglio consecutivo e il quarto da giugno, decisione presa all’unanimità nonostante alcune proposte per un taglio più ampio. Christine Lagarde, presidente della BCE, ha evidenziato un alto livello di incertezza economica dovuto a fattori interni dei Paesi UE e alle elezioni negli USA, esprimendo preoccupazione per il rallentamento della crescita economica. Sebbene l’inflazione sia vicina all’obiettivo del 2%, Lagarde ha frenato sulle aspettative di un ulteriore taglio dei tassi a gennaio, sottolineando che le decisioni future dipenderanno dai dati economici che emergeranno. La BCE ha anche rivisto al ribasso le previsioni di crescita del PIL dell’eurozona per i prossimi anni, mentre la Banca Nazionale Svizzera ha sorpreso con un taglio dei tassi più marcato del previsto.
_Giuliana Ferraino su Corriere della Sera_
*Rata più leggera.* La Banca centrale europea ha ridotto il tasso sui depositi al 3%, segnando il quarto taglio nel 2024, con aspettative di mercato che prevedono ulteriori cinque riduzioni nei prossimi 12 mesi. Questo calo dell’Euribor si tradurrà in una diminuzione del 12% della rata dei mutui a tasso variabile rispetto ai massimi di novembre 2023, con la possibilità di un ulteriore alleggerimento fino a un quarto rispetto ai picchi di rialzo dei tassi. Anche i tassi fissi sono in calo, con l’Eurirs a 20 anni sceso di 35 punti base dai livelli medi di ottobre, riflettendo le aspettative di un’economia europea più debole. Questa situazione potrebbe stimolare una nuova domanda di surroghe di mutuo, con le banche che potrebbero offrire condizioni vantaggiose all’inizio del 2025. Nonostante la riduzione dei tassi, i mutui a tasso fisso continuano a essere più economici rispetto a quelli a tasso variabile, suggerendo una maggiore convenienza per i nuovi mutuatari e per coloro che considerano la surroga.
_Vito Lops su Sole 24 Ore_
*Tempesta per i bond.* I mercati azionari hanno mostrato una reazione contenuta al taglio dei tassi della BCE, con variazioni minime negli indici di Borsa, mentre l’euro è rimasto stabile attorno a 1,05 sul dollaro. Tuttavia, i mercati obbligazionari hanno reagito in modo più volatile, con un aumento significativo dei rendimenti dei BTp e un salto dello spread da 106 a 114 punti base. Questa reazione è stata attribuita alle aspettative aggressive dei mercati sui futuri tagli dei tassi, che non sono state confermate dalla presidente della BCE, Christine Lagarde, durante la conferenza stampa. Di conseguenza, si sono verificate vendite sui titoli di Stato, interpretate come prese di profitto dopo un recente rally, particolarmente nei titoli italiani.
_Morya Longo su Sole 24 Ore_
*Ddl concorrenza.* Il Senato ha approvato definitivamente il disegno di legge sulla concorrenza, che introduce importanti cambiamenti per le startup e il settore autostradale, tra gli altri. Le startup vedono una revisione dei requisiti e l’esclusione di società di consulenza, mentre le casse di previdenza e i fondi pensione dovranno investire in venture capital. Per le autostrade, si introduce l’obbligo di gara con limiti di durata e un nuovo sistema tariffario. Inoltre, la legge prevede facilitazioni nella portabilità delle scatole nere per le assicurazioni auto e misure contro la “shrinkflation”. Il governo ha respinto emendamenti su tasse per le piattaforme web e norme anti-Musk, e si prepara per il prossimo disegno di legge annuale previsto dal Pnrr.
_Carmine Fotina su Sole 24 Ore_
*Banche per l’Ires.* Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha annunciato che le banche dovranno contribuire con 400 milioni di euro per finanziare il taglio dell’Ires promesso alle imprese, una misura che sarà applicata per un anno alle aziende che reinvestono gli utili o assumono, a patto che non ricorrano a cassa integrazione nel biennio 2024-2025. Questa decisione arriva in un momento di crescita economica debole per l’Italia, con previsioni di crescita del PIL allo 0,7%, inferiore alle stime precedenti. Giorgetti ha inoltre menzionato modifiche normative, come l’introduzione di una tassa dello 0,5% sulle scommesse online per finanziare la ristrutturazione degli stadi, e cambiamenti nella normativa sui revisori del MEF nelle aziende che ricevono fondi pubblici. Le opposizioni hanno visto respinte le loro proposte di emendamento, inclusa quella sul salario minimo legale.
_Giuseppe Colombo su Repubblica_
*Sospesa la precettazione.* Il Tar del Lazio ha sospeso l’ordinanza di precettazione del Ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che limitava a 4 ore lo sciopero dei trasporti, permettendo così che la protesta si svolga per 24 ore come originariamente previsto dai sindacati. Salvini ha criticato la decisione del Tar, prevedendo caos e disagi, mentre i sindacati esultano per la vittoria della democrazia. Il ministro invita a una revisione della normativa sugli scioperi per evitare futuri scontri, ma non mancano le critiche da parte delle opposizioni che accusano Salvini di non tutelare adeguatamente i servizi pubblici. Nel frattempo, anche il settore degli Ncc ha protestato, ottenendo dal Tar la sospensione di una norma contestata, con la decisione finale rinviata al prossimo 13 gennaio.
_Claudia Voltattorni su Corriere della Sera_
*Occupazione.* L’occupazione in Italia ha raggiunto un livello record del 62,4%, con un aumento di 517.000 occupati in un anno, secondo i dati Istat relativi al terzo trimestre del 2024. I dipendenti a tempo indeterminato e gli indipendenti hanno visto un incremento, mentre i dipendenti a termine sono diminuiti. Il tasso di disoccupazione è sceso al 6,1%, mentre il tasso di inattività tra i 15 e i 64 anni è salito al 33,4%. La premier Giorgia Meloni ha definito i dati “molto incoraggianti” e ha ribadito l’impegno del governo nel sostenere le imprese per la crescita dell’occupazione. L’INPS ha inoltre rilevato un aumento dell’1,2% dei lavoratori rispetto al 2022, con un totale di 26.618.000 lavoratori, segnando un incremento del 4,2% rispetto al pre-pandemia nel 2019.
_su Corriere della Sera_
*Misure shock.* La Commissione Europea, rappresentata dal vicepresidente esecutivo Stéphane Séjourné, ha annunciato l’intenzione di introdurre “misure shock” per stimolare la domanda di auto nuove, con particolare attenzione alle vetture prodotte in Europa, non limitandosi solo a quelle elettriche. Durante una visita a Milano, Séjourné ha espresso la volontà di collaborare con l’industria automobilistica, che sta affrontando una crisi, per definire regole chiare e sostenere la transizione energetica. Il ministro italiano Adolfo Urso ha accolto positivamente le dichiarazioni, sottolineando un cambiamento di approccio da parte dell’Europa e la necessità di azioni rapide per evitare una “desertificazione industriale”. Le misure proposte mirano a rilanciare la competitività e includono il mantenimento di dazi sulle auto cinesi, mentre si attendono risposte concrete dalla Commissione su iniziative come l’Omnibus Semplificazione e il Clean Industrial Deal.
_Luca Orlando su Sole 24 Ore_
*Stellantis.* Durante il primo incontro con i sindacati dopo l’era Tavares, Stellantis, rappresentata da Jean Philippe Imparato, ha delineato un futuro impegnativo per la produzione italiana, prevedendo segnali di ripresa solo nel 2026 e un obiettivo di 900mila unità prodotte entro il 2029. Nonostante la conferma di non chiudere stabilimenti e l’annuncio di 14 nuovi modelli in arrivo, i sindacati rimangono scettici, richiedendo un cambiamento concreto e criticando la mancanza di un piano per una gigafactory di batterie in Italia. Imparato ha sottolineato l’importanza di un piano strutturato per Maserati e ha confermato l’impegno verso l’elettrificazione con il lancio di DS N°8, un modello elettrico prodotto a Melfi. La produzione attuale, tuttavia, è ancora lontana dalla capacità produttiva teorica di 1,5 milioni di veicoli.
_Filomena Greco su Sole 24 Ore_
*Italia centrale per il gruppo.* Jean-Philippe Imparato, responsabile Europa di Stellantis, ha assicurato ai sindacati che l’Italia rimarrà al centro della strategia del gruppo automobilistico, con piani di sviluppo per gli stabilimenti italiani fino al 2032. Durante un incontro a Torino, ha promesso che non ci saranno chiusure di fabbriche e che la produzione della nuova generazione della Fiat 500 avverrà a Mirafiori, dove si prevede anche il lancio della 500 ibrida nel novembre 2025. Imparato ha sottolineato l’importanza di un ricambio generazionale e ha menzionato altri progetti significativi per il futuro, come l’hub per l’economia circolare e la produzione di cambi eDCT. Nonostante le sfide del settore automotive e le possibili sanzioni europee per le emissioni, Stellantis si impegna a rispettare le quote di auto elettriche e a lavorare con le autorità per rivedere le normative. I sindacati, tuttavia, chiedono investimenti concreti e un dialogo più diretto per affrontare la crisi produttiva e occupazionale.
_Claudia Luise su Stampa_
*Tempo finito.* Durante il Business Forum Italia-Spagna a Roma, è stato sottolineato l’importanza di una collaborazione tra le imprese italiane e spagnole per stimolare la crescita e la competitività europea, con un focus particolare sull’industria. Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, ha evidenziato la necessità di un cambiamento rapido e congiunto nella politica commerciale europea, mentre Antonio Garamendi, presidente di Ceoe (la Confindustria spagnola), ha chiesto una “Europa migliore”. Il forum ha visto la partecipazione di Re Felipe VI di Spagna, simbolo dell’importanza del legame tra i due paesi. Le relazioni economiche tra Italia e Spagna sono già forti, con un potenziale di crescita significativo, e l’evento ha affrontato temi come energia, infrastrutture e semplificazione burocratica. Antonio Tajani, ministro degli Esteri, ha sottolineato la necessità di scelte coraggiose per una vera politica industriale europea.
_Nicoletta Picchio su Sole 24 Ore_
*La grande crisi.* L’industria manifatturiera in Italia ed Europa sta affrontando una crisi profonda, con la produzione industriale in calo e il settore che rischia di non rialzarsi. La concorrenza da Cina e USA, insieme a fattori come la crisi energetica e la transizione verso il green, mettono a rischio migliaia di posti di lavoro. Settori come l’automotive e gli elettrodomestici sono particolarmente colpiti, con aziende che annunciano esuberi e riduzioni di produzione. L’ex premier Romano Prodi critica la mancanza di una politica industriale lungimirante e invita a concentrare risorse sulle nicchie di eccellenza italiane. L’articolo sottolinea l’urgenza di una visione strategica e di investimenti massicci per evitare il declino irreversibile dell’industria europea.
_Giusy Franzese su Espresso_
*Un Fondo per l’Alta Velocità.* Ferrovie dello Stato, guidata dall’amministratore delegato Stefano Donnarumma, ha annunciato un piano strategico che prevede investimenti per 100 miliardi di euro, con l’obiettivo di potenziare la rete ferroviaria e la connettività. Il piano include la creazione di una nuova società per gestire la rete ad alta velocità, aperta a investimenti da parte di soci italiani, con un modello di finanziamento simile a quello delle reti del gas, escludendo una privatizzazione completa. L’espansione internazionale è un pilastro del piano, con l’obiettivo di aumentare del 40% i passeggeri all’estero e valorizzare le attività estere, che attualmente generano quasi 3 miliardi di ricavi, attraverso Fs International. Priorità del servizio includono l’implementazione di sistemi di sicurezza avanzati, il miglioramento della puntualità dei treni e l’investimento in infrastrutture e connettività a bordo dei treni ad alta velocità.
_Andrea Ducci su Corriere della Sera_
*Meno regole più crescita.* Diciotto CEO di importanti compagnie di telecomunicazioni europee, tra cui quelli di Tim e FiberCop, hanno firmato un appello con l’associazione Etno-Connect Europe per richiedere alla UE una deregolamentazione e semplificazione delle norme per aumentare la competitività del settore. Hanno incontrato la vice-presidente UE Henna Virkkunen, che ha promesso che il futuro Digital Networks Act ridurrà la burocrazia e renderà l’Europa più attraente per gli investimenti. Le telco chiedono un mercato unico delle telecomunicazioni più armonizzato e una strategia industriale forte per l’ecosistema di connettività europeo. FiberCop ha rivelato i suoi primi risultati finanziari, con ricavi pro-forma di 2,9 miliardi di euro a settembre e proiezioni vicine ai 4 miliardi di euro per fine anno, oltre a 14,7 milioni di linee attive gestite e piani per 14 miliardi di euro in investimenti per la fibra ottica nel secondo semestre del 2024.
_Antonella Olivieri su Sole 24 Ore_
*Sfida globale.* La geopolitica dei blocchi vede una sfida globale sugli algoritmi tra USA e Cina, con gli Stati Uniti in posizione di leadership grazie a investimenti massicci in intelligenza artificiale e al sostegno di figure come Elon Musk. Durante un convegno della NATO, si è discusso l’uso militare degli Human digital twins (Hdts), tecnologie che simulano decisioni politiche e potrebbero rivoluzionare la gestione delle crisi geopolitiche. L’approccio americano all’IA varia tra la deregolamentazione proposta da Trump e la governance bilanciata di Biden, ma entrambi concordano sull’importanza della supremazia tecnologica per la sicurezza nazionale. Nel frattempo, la Cina cerca di colmare il divario tecnologico, puntando sugli algoritmi per aggirare le sanzioni americane. Musk, con il suo investimento in hardware e sviluppo di algoritmi sostenibili, emerge come figura chiave, potenzialmente influente al punto da essere considerato un “presidente ombra” e, nonostante le limitazioni costituzionali, un possibile futuro candidato alla presidenza.
_Ciro Sbailò su Espresso_
*Banco Bpm.* L’Antitrust ha approvato l’OPA di Banco Bpm su Anima, con l’attesa degli ulteriori via libera da Bankitalia e Ivass, mentre la Consob avrà cinque giorni per pronunciarsi una volta ricevuti tutti i consensi necessari. Banco Bpm sta anche risolvendo una disputa con i sindacati riguardo a nuove assunzioni e incentivi, con la possibilità di aumentare il numero di assunzioni e offrire bonus. Unicredit, guidato da Andrea Orcel, sta avanzando con la propria offerta su Banco Bpm, in attesa delle approvazioni da parte dell’Antitrust e del governo. Infine, il ruolo di Crédit Agricole è cruciale, con la possibilità di estendere la partnership con Unicredit e interesse verso alcuni asset di Banco Bpm, mentre la chiave della negoziazione rimane la società di gestione del risparmio Amundi.
_Andrea Rinaldi su Corriere della Sera_
POLITICA & CRONACA DAL MONDO
*Costituzione sospesa.* La Siria vive un periodo di transizione politica e tensioni: la Costituzione è stata sospesa e si attende la formazione di un nuovo governo. Il leader dei ribelli, Jolani, ha abbandonato la divisa militare per un incontro diplomatico con emissari turchi, segnando un passo verso la sua normalizzazione politica. Gli Stati Uniti e il G7 esortano a garantire la sicurezza delle armi chimiche del regime siriano, mentre la Turchia gioca un ruolo chiave nella regione, con l’invio di un nuovo incaricato d’affari in Siria. La situazione è tesa, con recenti scontri tra forze filo-turche e curde e la necessità di affrontare sfide interne come la ricostruzione economica e la sicurezza.
_Gabriella Colarusso su Repubblica_
*Sostegno condizionato.* Il G7, sotto la presidenza italiana, ha offerto sostegno condizionato al governo transitorio della Siria, ponendo come prerequisiti il rispetto di principi quali l’inclusione delle donne, la distruzione degli arsenali chimici di Assad e la garanzia dei diritti universali. La promessa di supporto è legata alla responsabilizzazione del regime di Assad per i suoi crimini e alla sicurezza dei rimpatri volontari dei rifugiati siriani. La Commissione Europea sta considerando incentivi finanziari per incoraggiare i rimpatri volontari in Siria. Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha espresso la disponibilità dell’Italia a partecipare a missioni di peacekeeping in Ucraina, Gaza e Libano. La posizione del G7 si allinea con quella del presidente turco Erdogan, che sottolinea l’importanza della cooperazione con l’UE nella ricostruzione della Siria e nella lotta al terrorismo.
_Marco Galluzzo su Corriere della Sera_
*Niente donne al potere.* A Damasco, dopo la rivoluzione islamista, le donne temono per la loro libertà e parità di diritti. Hana, una giovane chirurga, esprime la sua paura per il futuro e la pressione di adottare l’hijab, nonostante le promesse di non imporre il velo. Il governo di transizione e le posizioni di leadership sono occupati esclusivamente da uomini, suscitando preoccupazione tra le donne che temono un governo islamista simile a quello iraniano. Nonostante alcuni segnali di apertura, il futuro delle donne in Siria rimane incerto, con la comunità internazionale che chiede un governo inclusivo e rispettoso dei diritti delle donne e delle minoranze. Nel frattempo, la vita continua tra speranze e timori, con giovani pronte a difendere i propri diritti e a rifiutare un altro Afghanistan.
_Gabriella Colarusso su Repubblica_
*Fosse comuni.* Le fosse comuni del regime di Bashar al-Assad sono state scoperte nei sobborghi di Qutayfa, vicino a Damasco, dopo la fuga di Assad a Mosca e il collasso del suo apparato repressivo. La televisione Al Jazeera ha mostrato immagini di sepolture sommarie, con sacchi bianchi numerati ma senza nomi, che potrebbero contenere migliaia di corpi di persone scomparse durante la guerra civile siriana. Indagini giornalistiche suggeriscono che i corpi dei detenuti del carcere di Sednaya potrebbero essere stati trasferiti in questo sito tra il 2019 e il 2021. La Commissione internazionale delle persone scomparse stima che i desaparecidos siriani siano circa 150.000. Altre testimonianze emergono dal distretto di Tadamon a Damasco, dove sono stati trovati resti umani e ossa, e dove in passato si sospetta siano stati sepolti cadaveri di persone uccise dal regime.
_Fabio Tonacci su Repubblica_
*Tregua.* Una tregua a Gaza sembra più vicina grazie alla pressione di mediatori egiziani, americani e del Qatar, che spingono per un accordo prima dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, durante il suo processo per corruzione, ha ricevuto note suggerendo che potrebbe essere disposto a un accordo, come confermato dall’ottimismo di Jake Sullivan, consigliere per la Sicurezza nazionale americano. Hamas ha accettato che le truppe israeliane (IDF) rimangano temporaneamente in alcune aree di Gaza e ha fornito una lista di ostaggi israeliani da rilasciare. Tuttavia, la situazione rimane tesa, con recenti attacchi israeliani contro Hamas e la persistente mancanza di un piano chiaro per la gestione post-conflitto del territorio.
_Davide Frattini su Corriere della Sera_
*No ai missili Usa contro la Russia.* Donald Trump ha espresso opposizione all’uso di missili americani contro la Russia da parte dell’Ucraina, sostenendo che ciò intensificherebbe il conflitto. Non ha chiarito se continuerà a fornire aiuti militari all’Ucraina, ma ha detto che la guerra non sarebbe iniziata sotto la sua presidenza. Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha espresso preoccupazione per il futuro, sottolineando la necessità di adottare una mentalità di guerra. Macron e Tusk hanno discusso l’invio di truppe di peacekeeping in Ucraina, ma l’UE ritiene sia prematuro finché la Russia non cesserà i bombardamenti. Infine, i Paesi membri della NATO stanno considerando di aumentare la spesa militare al 3% del PIL entro il 2030 per sostenere l’Ucraina e contrastare la Russia.
_su Sole 24 Ore_
*Intesa totale Trump Meloni.* L’articolo descrive un allineamento di vedute tra Donald Trump e la premier Giorgia Meloni sulla guerra in Ucraina, nonostante le precedenti aspettative di un possibile disimpegno americano. Trump, nominato “Person of the Year” da Time, ha espresso sostegno a Kiev e la necessità di non abbandonarla, una posizione accolta con soddisfazione da Palazzo Chigi e in linea con quella di Meloni. Il governo italiano guarda con fiducia al nuovo corso della Casa Bianca e spera in un cessate il fuoco entro il 2025, in vista della Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina a Roma. Trump ha elogiato Meloni come una leader fantastica, con una prevista partecipazione congiunta all’Inauguration Day a Washington, dove sarà presente anche il leader cinese Xi Jinping.
_Alberto Signore su Giornale_
*Uomo dell’anno.* Donald Trump è stato nominato Persona dell’anno da Time per la sua eccezionale rinascita politica, segnando la sua seconda volta dopo il 2016. La rivista sottolinea l’unicità del suo ritorno politico e la sua influenza pervasiva, definendo l’attuale periodo “l’era di Trump”. Nel suo primo atto da presidente, Trump intende graziare i condannati per l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021 e ha annunciato politiche rigide sull’immigrazione e l’espansione delle trivellazioni petrolifere. Ha elogiato la premier italiana Giorgia Meloni e ha invitato leader stranieri, escluso Putin, alla sua cerimonia di insediamento. Trump si impegna anche a promuovere i valori americani attraverso la Voice of America e a utilizzare il sostegno USA all’Ucraina come leva contro la Russia per negoziare la fine della guerra.
_Viviana Mazza su Corriere della Sera_
*Perdono.* Il presidente Joe Biden ha concesso un perdono presidenziale senza precedenti a suo figlio Hunter, applicabile a tutti i crimini potenzialmente commessi in un certo periodo, suscitando critiche anche dal suo partito. In seguito, ha commutato la pena di 1.500 detenuti non pericolosi e concesso il perdono totale ad altri 39, principalmente per reati di droga non violenti. Questi atti di clemenza sono visti come preludio ad ulteriori provvedimenti nelle sue ultime settimane alla Casa Bianca. Cresce la pressione su Biden per concedere il condono ai condannati a morte della giustizia federale, in linea con la sua promessa di abolire la pena capitale. Allo stesso tempo, si discute la possibilità di perdoni preventivi per proteggere figure politiche, come i membri della commissione d’indagine sull’assalto al Congresso, dalle minacce di vendetta di Trump, che potrebbe tornare al potere e riprendere le esecuzioni capitali e perseguire i suoi avversari politici.
_Massimo Gaggi su Corriere della Sera_
*Un premier per Macron.* Il presidente francese Emmanuel Macron è rientrato anticipatamente da un viaggio in Polonia per affrontare la crisi di governo, ma non è riuscito a nominare un nuovo primo ministro entro 48 ore come promesso, a causa delle difficoltà incontrate. I media francesi speculano su vari candidati, tra cui François Bayrou e Bernard Cazeneuve, ma nessuno sembra ottenere un consenso trasversale. Roland Lescure, ex socialista e vicepresidente dell’Assemblea nazionale, emerge come una possibile scelta nonostante l’opposizione di alcuni partiti. Nel frattempo, Macron ha apparentemente diviso la sinistra moderata da La France Insoumise di Mélenchon, con quest’ultimo che rifiuta il dialogo e chiede le dimissioni del presidente. La situazione politica rimane complessa e frammentata, con Macron alla ricerca di un equilibrio difficile da trovare.
_Danilo Ceccarelli su Stampa_
*Diaspora romena.* Il partito sovranista Aur, che sostiene il candidato presidenziale filo-russo Cälin Georgescu, è stato bloccato dalla Corte Costituzionale rumena a causa di interferenze russe nelle elezioni. Nonostante l’annullamento del secondo turno delle elezioni presidenziali, Aur ha guadagnato il 25% dei voti tra i romeni in Italia, superando il 18,5% ottenuto in Romania. Il partito, fondato nel 2019, si caratterizza per un programma politico anti-europeista, sovranista e xenofobo, e ha trovato supporto nella diaspora romena. I romeni in Italia votano Aur non solo come protesta, ma anche per contribuire al benessere del loro paese d’origine, nonostante le controversie legate al partito e al suo leader George Simion.
_Miriam Handaric su Espresso_
*Doppio lavoro.* Un’inchiesta internazionale ha rivelato che molti europarlamentari mantengono attività professionali parallele al loro mandato, spesso senza dichiarare potenziali conflitti di interesse come richiesto dalle norme del Parlamento Europeo. Tra i casi esaminati, spicca quello di Antonella Sberna, vicepresidente del Parlamento UE e ex dipendente di una società di lobbying, che nega conflitti di interesse nonostante il suo passato professionale. Altri eurodeputati italiani, come Letizia Moratti, sembrano non aver dichiarato tutte le loro partecipazioni societarie. L’inchiesta, che coinvolge 528 dei 716 europarlamentari, evidenzia la diffusa pratica di mantenere incarichi esterni, con Transparency International che critica la mancanza di trasparenza e possibili impatti sulla legislazione europea.
_Stefano Vergine su Espresso_
POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA
*Si al Referendum.* La Corte di Cassazione ha dato il via libera al referendum sull’autonomia differenziata, insieme ad altre consultazioni su temi come la cittadinanza e il Jobs act. La decisione è stata accolta con reazioni contrastanti: l’opposizione chiede l’abrogazione della legge, mentre il leghista Roberto Calderoli sostiene che la legge è applicabile e additiva. Il governo e la maggioranza devono ora affrontare la questione politica, mentre il ministro Salvini si distanzia, affermando di occuparsi di Trasporti. La Corte costituzionale dovrà esaminare la conformità dei referendum alla Costituzione, con il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che vede positivamente la possibilità di un referendum.
_Virginia Piccolillo su Corriere della Sera_
*Primavera referendaria.* La Corte di Cassazione ha dato il via libera al referendum per l’abrogazione della riforma sull’autonomia, così come ai quesiti sul Jobs act, sulla cittadinanza italiana e sugli infortuni sul lavoro. Il comitato promotore, sostenuto da CGIL, giuristi e opposizioni, ha raccolto quasi 1,3 milioni di firme. La decisione finale sull’ammissibilità dei referendum sarà presa dalla Corte Costituzionale entro febbraio. Il governo è sotto pressione, con alcuni esponenti politici che invitano a non partecipare al voto. La Cassazione ha confermato la validità della legge sull’autonomia, nonostante una sentenza della Consulta che ne aveva modificato alcuni aspetti.
_Conchita Sannino su Repubblica_
*Meloni frena la Lega.* Il ministro leghista Roberto Calderoli ha cercato di evitare il referendum sull’autonomia proponendo modifiche all’ultimo minuto, ma è stato fermato da Forza Italia e dalla premier Giorgia Meloni, che preferisce affrontare i referendum promuovendo l’astensione per farli fallire. Meloni teme che i referendum possano unire diversi elettorati contrari al governo, ma raggiungere il quorum del 50% per la loro validità è comunque difficile. Calderoli ha tentato senza successo di inserire un emendamento nella legge di bilancio per superare i rilievi della Corte Costituzionale. Meloni, anticipando l’inevitabile stop del Colle, si prepara a una campagna per l’astensione, mentre considera improbabili altre soluzioni, come la rapida elezione di giudici della Consulta o un accordo interno alla maggioranza. Nel frattempo, si è tenuto il tradizionale scambio di auguri natalizi a Palazzo Chigi, dove Meloni ha espresso orgoglio per i dipendenti e ha anticipato un periodo di molto lavoro dopo le vacanze.
_Tommaso Ciriaco su Repubblica_
*L’azzardo di Meloni.* Il centrodestra italiano è in tumulto a causa di una legge sull’Autonomia fortemente voluta dalla Lega ma poco gradita agli altri partiti di governo, Fratelli d’Italia e Forza Italia. La tenuta del referendum sull’abrogazione totale dell’Autonomia è incerta, con alcuni, come il governatore del Veneto Luca Zaia, che invitano apertamente al boicottaggio per far mancare il quorum. All’interno di FI e FdI, molti condividono questa strategia senza dichiararlo pubblicamente, temendo le ripercussioni di una possibile sconfitta. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il vicepremier Antonio Tajani hanno espresso preoccupazioni sull’accelerazione leghista della legge, con Meloni che considera il referendum una via per scaricare sul popolo le difficoltà di negoziare modifiche alla legge, ritenuta dannosa per il Sud. Meloni si trova di fronte a due scenari: o gli italiani disertano il voto, dimostrando disinteresse, oppure l’Autonomia viene respinta, il che porrebbe problemi principalmente alla Lega, ma anche al suo ruolo di guida del governo.
_Ilario Lombardo su Stampa_
*Me ne vado.* Ernesto Maria Ruffini, direttore delle Entrate, ha annunciato le sue dimissioni, spiegando che il clima politico e sociale è mutato e che la lotta all’evasione fiscale è stata ingiustamente demonizzata. Ruffini, che ha sempre sostenuto il rispetto delle leggi e il servizio al bene comune, ha rifiutato l’idea di entrare in politica, sottolineando che si può contribuire alla società anche come cittadini attivi. Ha espresso orgoglio per i risultati ottenuti nella riduzione dell’evasione e per l’efficienza dimostrata dall’Agenzia durante la pandemia. Ruffini tornerà alla sua professione di avvocato, mantenendo i suoi ideali e difendendo il diritto di parlare di bene comune e senso civico.
_Fiorenza Sarzanini su Corriere della Sera_
*Polemiche.* Ernesto Maria Ruffini si è dimesso da direttore dell’Agenzia delle Entrate dopo polemiche seguite al suo intervento a un convegno, interpretato come un manifesto politico. Matteo Renzi e Romano Prodi hanno espresso opinioni contrastanti sulla sua potenzialità come leader dell’area centrista dell’opposizione, con Renzi che suggerisce la necessità di dimissioni dall’Agenzia per un impegno politico e Prodi che mette in dubbio la sua capacità di “infiammare la gente”. Bruno Tabacci sostiene Ruffini, mentre Beppe Sala, sindaco di Milano e altro possibile candidato a leader centrista, pone l’accento sulla ricerca di “compagni di viaggio” per una visione liberal-democratica. Renzi enfatizza l’importanza dei contenuti piuttosto che dei nomi nella costruzione di un’alternativa al centrodestra.
_Adriana Logroscino su Corriere della Sera_
*Albania.* Matteo Renzi, fondatore di Italia Viva, critica il governo Meloni per la gestione dei centri migranti e propone di utilizzare le strutture in Albania per detenuti albanesi in Italia, liberando risorse per la polizia e migliorando le carceri. Sulla politica interna, Renzi vede il referendum sull’autonomia come un’opportunità per l’opposizione e un potenziale problema per il governo, a prescindere dall’esito. Inoltre, discute del potenziale referendum sul Jobs Act, vedendolo come un’occasione per i riformisti di centrosinistra. Infine, Renzi commenta la situazione dell’area di centro, sostenendo che non aspira a essere leader, ma desidera contribuire alla formazione di un’alternativa a Meloni, e critica Beppe Sala per la sua gestione della sicurezza a Milano.
_Francesca Schianchi su Stampa_
*Codice della strada.* Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha discusso le modifiche al nuovo Codice della strada, che entrerà in vigore il giorno seguente all’intervista, sottolineando l’obiettivo di ridurre gli incidenti e le vittime, con particolare attenzione alla tolleranza zero per l’uso di alcol e droghe alla guida. Salvini ha evidenziato l’introduzione di regole più severe per l’uso del cellulare alla guida e per i monopattini, oltre a misure per migliorare la sicurezza delle piste ciclabili. Ha inoltre ribadito che non ci sarà un aumento generale delle multe, ma sanzioni più pesanti per infrazioni specifiche, come il parcheggio abusivo o l’abbandono di animali. Infine, ha difeso la sua posizione sulla gestione dell’immigrazione e ha criticato l’intervento della magistratura amministrativa in questioni politiche, come il recente annullamento del suo tentativo di limitare uno sciopero.
_Fabio Rubini su Libero Quotidiano_
*Pier Silvio pensa ai conti.* Pier Silvio Berlusconi, a capo di Mediaset, ha ottenuto oltre un miliardo di euro di utili negli ultimi tre anni, il doppio rispetto al periodo 2016-2019. Questo successo finanziario ha permesso al gruppo, ora rinominato Mfe-MediaforEurope, di pianificare un’espansione in Europa, con particolare interesse verso la Germania e la possibile acquisizione di ProsiebenSat1. Berlusconi ha escluso un suo impegno politico per concentrarsi sul ruolo di manager e sostenere il governo di Giorgia Meloni, mentre critica la proposta di Matteo Salvini di ridurre il canone Rai. Mediaset considera anche altre opportunità di crescita in Portogallo, Paesi Bassi e Polonia, mirando a un’espansione europea che valorizzi il loro modello crossmediale.
_Francesco Spini su Stampa_
*Lo abbiamo fatto a pezzi.* Durante il processo a Roma per l’omicidio del ricercatore italiano Giulio Regeni, un testimone protetto ha riferito di aver sentito nel 2017 un maggiore dei servizi segreti egiziani, Magdi Ibrahim Abdel Sharif, ammettere di aver “fatto a pezzi” Regeni, sospettato di essere una spia. Questa testimonianza segue quella di un altro testimone che ha descritto le torture subite da Regeni. La corte ha deciso di acquisire ulteriori testimonianze egiziane, nonostante il rischio di ritorsioni, evidenziando la situazione critica dei diritti umani in Egitto. Il processo vede imputati quattro agenti dei servizi segreti egiziani per l’uccisione di Regeni, avvenuta nel 2016.
_Fulvio Fiano su Corriere della Sera_
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