Negli ultimi mesi, diversi operatori hanno ulteriormente aumentato le tariffe per l’invio postale. TIM, ad esempio, ha fissato un costo record di 4,90 euro per ogni invio, un aumento introdotto lo scorso settembre. Secondo TIM, questa scelta mira a incentivare il passaggio alla fattura digitale, presentata come una soluzione più conveniente per il cliente e più sostenibile per l’ambiente
Richiedere la fattura cartacea agli operatori telefonici può pesare sul portafoglio più di quanto si immagini. Questo servizio, che potrebbe sembrare una semplice comodità, può arrivare a costare fino a 60 euro all’anno, mentre la ricezione della fattura in formato digitale è completamente gratuita. Negli ultimi mesi, diversi operatori hanno ulteriormente aumentato le tariffe per l’invio postale. TIM, ad esempio, ha fissato un costo record di 4,90 euro per ogni invio, un aumento introdotto lo scorso settembre. Vodafone e WindTre si fermano a 3 euro per ciascuna fattura cartacea.
Secondo TIM, questa scelta mira a incentivare il passaggio alla fattura digitale, presentata come una soluzione più conveniente per il cliente e più sostenibile per l’ambiente. “Con questa variazione vogliamo promuovere una riduzione del consumo di carta e dell’impatto ambientale legato alla produzione di CO2,” spiega l’azienda. Anche Vodafone sottolinea il vantaggio ambientale: “Invitiamo i clienti a optare per la fattura digitale, che può essere attivata facilmente online su voda.it/fatturadigitale”.
La sentenza della Cassazione e il diritto all’alternativa gratuita
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 34800 del 13 dicembre 2023, ha stabilito che gli operatori possono addebitare il costo della fattura cartacea solo se forniscono una valida alternativa digitale gratuita. Dato che quest’ultima opzione è disponibile e i costi del cartaceo continuano a salire, viene naturale chiedersi perché ci siano ancora utenti disposti a sostenere la spesa per ricevere le bollette in formato tradizionale.
Perché la fattura cartacea resiste?
Una possibile spiegazione è la scarsa confidenza di alcuni utenti con i canali digitali. Tuttavia, questa motivazione sembra meno valida oggi, visto che secondo Istat nel 2023 circa il 79,5% della popolazione sopra i 6 anni aveva utilizzato Internet nei tre mesi precedenti l’intervista. “L’uso della rete ha raggiunto livelli vicini alla saturazione,” rileva l’Istat, suggerendo che la maggior parte delle persone abbia accesso agli strumenti necessari per gestire fatture online.
Allora perché il cartaceo persiste? La risposta potrebbe risiedere nell’inerzia, nella disattenzione degli utenti o in errori da parte degli operatori. Esistono casi in cui i clienti, passando a una nuova offerta, si ritrovano improvvisamente a ricevere fatture cartacee anche se in precedenza avevano optato per quelle digitali. Mauro Vergari di Adiconsum sottolinea che spesso questo dipende dai termini del nuovo contratto: “Se l’utente non specifica nulla, il formato predefinito è il cartaceo”.
Problemi con la fatturazione digitale
Non mancano le segnalazioni di clienti che, pur avendo richiesto più volte la fattura digitale, continuano a riceverla in formato cartaceo e a pagarne il costo. Sul forum di Altroconsumo alcuni utenti raccontano di aver inoltrato richieste via PEC, senza però ottenere alcun risultato. Questo genere di disservizi, talvolta attribuibili a semplici errori, si verificano spesso, come dimostrano le sanzioni comminate dall’Antitrust agli operatori lo scorso anno per doppie fatturazioni.
Come evitare costi aggiuntivi della fattura cartacea
Per evitare il peso economico della fattura cartacea, è fondamentale richiedere il passaggio al formato digitale. Gli operatori mettono a disposizione diversi canali: dal call center all’area personale del sito o all’app dedicata. È consigliabile utilizzare canali tracciabili come il sito o l’app, così da avere una prova della richiesta in caso di controversie. Se l’operatore dovesse continuare a inviare fatture cartacee, il cliente potrà così richiedere un rimborso.
In un contesto in cui le alternative digitali sono accessibili e convenienti, fare attenzione alle clausole contrattuali e verificare eventuali costi nascosti è il modo migliore per evitare sorprese e spese inutili.
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