Il decesso in Italia solleva interrogativi sulla possibile connessione con i recenti casi di malattia registrati nella regione di Panzi, nel sudovest del Congo. Tuttavia, le autorità sanitarie sottolineano che i sintomi respiratori riportati dai pazienti congolesi non includono emorragie, come invece è avvenuto nel caso di Treviso
Una donna di 55 anni residente a Treviso, rientrata di recente da un viaggio nella Repubblica Democratica del Congo, è deceduta a causa di una febbre accompagnata da emorragie. Il caso è stato reso noto dal servizio di igiene pubblica dell’Asl Marca Trevigiana. Attualmente, sono in corso approfondimenti per determinare la natura della malattia, con la collaborazione dell’ospedale Spallanzani di Roma, centro di riferimento nazionale per le malattie infettive.
Misure di sanità pubblica già attivate
In accordo con il Ministero della Salute, la Regione Veneto ha adottato immediate misure di sanità pubblica. Tra queste, l’isolamento domiciliare dell’unico contatto diretto conosciuto della persona deceduta. Secondo il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, il caso è stato segnalato la sera del 16 dicembre e i primi risultati diagnostici sono attesi entro 24-48 ore.
Malattia emorragica: un legame con il Congo?
Il decesso in Italia solleva interrogativi sulla possibile connessione con i recenti casi di malattia registrati nella regione di Panzi, nel sudovest del Congo. Tuttavia, le autorità sanitarie sottolineano che i sintomi respiratori riportati dai pazienti congolesi non includono emorragie, come invece è avvenuto nel caso di Treviso.
Il Congo chiarisce: malaria grave come causa dei casi locali
Nel frattempo, il Ministero della Sanità del Congo ha dichiarato di aver individuato la causa della malattia che ha colpito 143 persone nella regione di Panzi a novembre. Si tratta di una forma particolarmente aggressiva di malaria, che provoca anche sintomi respiratori. La malnutrizione diffusa nella popolazione locale sarebbe un fattore determinante per la gravità e l’alta mortalità della patologia.
Le indagini dell’Oms in corso
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) rimane cauta nel trarre conclusioni definitive. Sebbene dieci campioni analizzati a Panzi siano risultati positivi alla malaria, l’Oms non esclude la presenza di altre patologie concomitanti. Alcuni campioni biologici sono stati inviati a Kinshasa, dove verranno analizzati nei laboratori centrali. Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha ribadito che ulteriori verifiche sono necessarie per escludere altre cause.
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