Questo sistema di valutazione, annunciato dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, introdurrà criteri specifici per collegare parte della retribuzione dei dirigenti scolastici al raggiungimento di obiettivi ben definiti
Con il nuovo anno scolastico, accanto ai concorsi legati al PNRR, arriverà anche un cambiamento significativo nella gestione scolastica: la cosiddetta “pagella dei presidi”. Questo sistema di valutazione, annunciato dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, introdurrà criteri specifici per collegare parte della retribuzione dei dirigenti scolastici al raggiungimento di obiettivi ben definiti. La riforma mira a uniformare i criteri retributivi dei presidi a quelli adottati per altri dirigenti pubblici, puntando su trasparenza e responsabilità.
Obiettivi e criteri di valutazione
Il nuovo modello prevede una griglia di valutazione basata su parametri che includono la gestione delle supplenze brevi e la rapidità nel pagamento delle fatture ai fornitori. Altri aspetti presi in esame saranno i rapporti con il territorio, la capacità di risolvere pratiche burocratiche e l’efficace attuazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF). Questi indicatori incideranno direttamente sulla retribuzione premiale, che verrà erogata solo in presenza di risultati misurabili, superando la pratica attuale dei premi distribuiti in maniera uniforme.
La sperimentazione e la piena attuazione
La sperimentazione della “pagella dei presidi” inizierà a gennaio 2025, mentre il sistema entrerà pienamente in vigore con l’anno scolastico 2025-2026. Gli uffici scolastici regionali, che saranno potenziati con l’arrivo di nuovi funzionari, avranno il compito di assegnare gli obiettivi ai dirigenti scolastici e monitorarne i risultati. Alla fine dell’anno scolastico verrà assegnato un punteggio finale, che influirà sulla parte variabile dello stipendio dei presidi.
Una misura meritocratica con nodi da risolvere
Secondo il ministro Valditara, questo sistema rappresenta una svolta meritocratica per la scuola italiana. Il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli, ha accolto positivamente il nuovo modello, elogiando l’adozione di criteri oggettivi che permetteranno ai dirigenti di sapere esattamente su cosa focalizzarsi per ottenere risultati positivi. Tuttavia, Giannelli ha sottolineato l’urgenza di allineare le retribuzioni dei presidi a quelle degli altri dirigenti statali, evidenziando la disparità che ancora penalizza il settore scolastico.
Una sfida per il futuro della scuola italiana
La riforma della “pagella dei presidi” punta a premiare l’efficienza e il merito, valorizzando il ruolo dei dirigenti scolastici. Tuttavia, per garantire il successo di questa iniziativa, sarà fondamentale investire adeguatamente in risorse e promuovere un dialogo costante con i presidi, per evitare che il sistema si trasformi in un ulteriore peso burocratico. Se implementata correttamente, questa misura potrebbe rappresentare un’opportunità per modernizzare la gestione scolastica e migliorare concretamente i risultati del settore educativo.
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