Rassegna Stampa 10 gennaio 2025

SICUREZZA

*Domanda in aumento.* La domanda di beni militari in Europa è in aumento quasi tre anni dopo l’invasione russa dell’Ucraina, con aziende come Rheinmetall, Kongsberg e Leonardo che prevedono un aumento significativo dei profitti e delle vendite dal 2021. Frank Haun in un’intervista con la Welt ha sottolineato la preoccupazione per la preparazione difensiva dell’Europa. Nel frattempo, Rheinmetall si aspetta di raddoppiare il fatturato entro il 2027, e la collaborazione con Leonardo nel Joint Venture per lo sviluppo del carro armato Panther rappresenta un passo verso la consolidazione dell’industria della difesa europea.
_Roman Tyborski su Handelsblatt_

*Valutiamo nuove alleanze.* Il Ministro per le Imprese, Adolfo Urso, ha annunciato che il piano industriale per Piaggio Aerospace prevede la produzione di droni in collaborazione con il gruppo turco Baykar, puntando su nuove alleanze strategiche, tra cui quella con Leonardo, per rafforzare il settore aerospaziale italiano. I sindacati rimangono cauti, esprimendo interesse per le prospettive positive ma sottolineando l’importanza di conoscere i dettagli del piano, in particolare per quanto riguarda i livelli occupazionali e lo sviluppo dei siti industriali.
_Gilda Ferrari su Secolo XIX_

*Partner.* Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha indicato Baykar come il partner più adatto per la cessione di Piaggio Aerospace, sottolineando la possibilità di future collaborazioni con aziende come Leonardo per il rilancio dell’azienda strategica italiana. Urso ha enfatizzato l’importanza di preservare i complessi aziendali e l’occupazione, citando: “È importante rilanciare anche i rapporti industriali tra Italia e Turchia.”
_Dino Longhin su Repubblica_

*Alleanze.* Il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha affermato che l’acquisizione di Piaggio Aerospace da parte della turca Baykar rappresenta una scelta acuta per il rilancio dell’azienda, promettendo il mantenimento dei livelli occupazionali senza ricorso alla cassa integrazione. Urso ha inoltre evidenziato l’importanza di formare alleanze strategiche con Leonardo per rafforzare la partnership tecnologica e industriale tra Italia e Turchia. –
_ su Corriere della Sera_

*Droni.* – Il Ministro delle Imprese Adolfo Urso ha annunciato la possibilità di nuove alleanze tecnologiche e industriali tra Italia e Turchia, in particolare con Leonardo, a seguito della cessione di Piaggio Aerospace alla turca BayKar, che promette incrementi nella produzione di droni e nuovi posti di lavoro. Tuttavia, vi sono preoccupazioni da parte delle opposizioni riguardo all’intensificazione delle relazioni con un paese considerato “illiberale”, come la Turchia, in un contesto di crescente importanza geopolitica.
_ su Messaggero_

*Non ci sono alternative.* Il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni ha difeso le trattative del suo governo con SpaceX di Elon Musk per un accordo sulla fornitura di comunicazioni militari sicure, sottolineando che “non esiste un’alternativa pubblica a Starlink” e ribadendo che la valutazione dei contratti esteri si basa sull’interesse nazionale, non sull’amicizia o sulle idee politiche degli investitori. Nonostante le preoccupazioni sull’influenza di Musk e le sue connessioni con l’estrema destra europea, Meloni ha respinto l’idea che Musk rappresenti un pericolo per la democrazia, affermando che “il problema è quando i ricchi usano risorse per finanziare associazioni e politici in tutto il mondo per influenzare le scelte politiche degli stati nazionali”, citando come esempio di tale interferenza George Soros, ma escludendo Musk da questa categoria.
_Amy Kazmin su Financial Times_

*Luna.* Le aziende private stanno aumentando le richieste di spettro radio sulla Luna, puntando su un’economia lunare emergente, con oltre 50 domande presentate all’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU) dal 2010. Secondo la ricerca del Financial Times, nel 2023, per la prima volta, le richieste commerciali hanno superato quelle di agenzie spaziali e governi, riflettendo una corsa per costruire l’infrastruttura che abiliterà l’economia cislunare, con Stati Uniti e Cina in testa per numero di sistemi registrati.
_Oliver Hawkins su Financial Times_

*Essenziale.* Leonardo e Cingolani sostengono che la decisione di utilizzare Starlink di Musk è essenziale per la sicurezza nazionale, data l’urgenza di avere un’infrastruttura immediatamente operativa in un contesto di conflitti in Ucraina e Medio Oriente. Sottolineano che non esistono alternative efficaci e a basso costo, criticando il ritardo europeo nel settore spaziale e la necessità di un’azione autonoma dell’Italia, che potrebbe assumere un ruolo di primo piano in Europa con questa mossa.
_ su ILFATTOQUOTIDIANO.IT_

*Esa ha già Iris2.* Laurent Jaffart, direttore della connettività e delle comunicazioni sicure dell’Esa, sottolinea che l’Europa non deve dipendere dalle imprese private statunitensi o cinesi per le telecomunicazioni, evidenziando l’importanza di Iris2, un progetto europeo di sovranità condivisa. Jaffart mette in dubbio la convenienza dell’accordo italiano con SpaceX per Starlink, citando: “Non mi risulta che far transitare i dati dagli Usa sia una garanzia”, e rafforza l’idea di unità e sovranità europea attraverso il progetto Iris2, che sarà operativo nel 2030 e offrirà piena autonomia ai Paesi membri.
_Elena Dusi su Repubblica_

*Non ci sono alternative.* – L’Europa e gli Stati Uniti stanno perdendo terreno nella competizione spaziale, soprattutto di fronte ai rapidi progressi della Cina, mentre SpaceX di Elon Musk emerge come unica entità con sufficienti risorse, agilità e strategia per competere efficacemente. Mariano Biarri, coordinatore del tavolo scientifico del Comitato interministeriale per lo Spazio Comint, sottolinea che “Non abbiamo alternative a Starlink” e che, nonostante i progetti europei come Iris-2, Starlink di SpaceX è già operativo e dimostra la sua importanza strategica, come nell’uso in Ucraina, evidenziando la necessità di un sistema simile per la difesa europea. Il punto nodale, come sostenuto da Guido Crosetto, è che si ha bisogno di un sistema di satelliti in orbita bassa per esigenze di difesa.
_Mariano Bizzarri su La Verita’_

*Non ci resta che Starlink.* Salvatore Rossi esplora il panorama delle telecomunicazioni, sottolineando l’importanza crescente della telefonia satellitare, in particolare il servizio Starlink di Elon Musk, come soluzione per la connettività in località remote e come potenziale concorrente delle reti mobili e fisse. L’Europa e l’Italia, tuttavia, sembrano indietro in questo settore tecnologico, con l’implicazione che “all’Europa non resta che Starlink” per colmare le lacune infrastrutturali e tecnologiche.
_Salvatore Rossi su Stampa_

*Caccia a una terza via.* – Giovanna De Minico mette in discussione la sovranità digitale e le implicazioni della crescente influenza di Elon Musk e delle sue piattaforme satellitari, come Starlink, sulla sicurezza e le comunicazioni, sottolineando come la “rule of tech” stia erodendo la “rule of law” e il principio di legalità. Leonardo Cingolani, docente di Diritto costituzionale all’Università Federico II e Legal chief di Restart partenariato, propone di trovare una “terza via” che renda la proposta di Musk compatibile con le regole democratiche, in un contesto dove l’Unione europea lavora al programma Iris2 per la copertura del digital divide, con un investimento di 750 milioni di euro a carico dell’Italia. –
_Giovanna De Minico su Sole 24 Ore_

*Internet in Lombardia con Starlink.* La Lombardia ha lanciato una gara da 5 milioni di euro per testare la connettività internet satellitare nelle aree remote, con potenziali candidati come Starlink di Elon Musk e altri operatori come Viasat e OneWeb. Alessio Butti, sottosegretario all’Innovazione, ha dichiarato: “L’obiettivo è testare una tecnologia complementare a quella delle reti tradizionali e in grado di garantire a tutti i cittadini un accesso stabile”, sottolineando il ruolo pionieristico della Lombardia e la natura aperta del bando pubblico
_Carmine Fotina su Sole 24 Ore_

*Nodo giuridico complesso.* Il dibattito sulla sicurezza nazionale e l’uso del sistema satellitare Starlink di Elon Musk per le comunicazioni della Difesa italiana si concentra sui rischi legati all’affidamento a un’entità privata esterna all’UE. Aristide Police, Dean della School of Law della Luiss, evidenzia la complessità giuridica dell’accordo, che potrebbe richiedere un trattamento speciale per garantire il controllo strategico, non coperto dalla normativa del golden power vigente.
_Andrea Biondi su Sole 24 Ore_

*I ritardi di Open Fiber e Fiber Cop.* Il dossier Starlink solleva questioni sulla sicurezza delle comunicazioni delle sedi diplomatiche, mentre Open Fiber e FiberCop sono in ritardo nel fornire connettività nelle zone meno servite. Leonardo e Cingolani sono stati citati in relazione al sistema di comunicazione satellitare SICRAL, gestito da Telespazio, e al ritardo del progetto IRIS², con particolare attenzione alla crisi di Ariane e alle dinamiche franco-tedesche che influenzano Leonardo e Thales Alenia Space. L’ospite Ezio Bussoletti ha discusso questi temi durante il suo intervento all’ASI.
_ su RADIO 24_

*Pronti per i dazi.* Guillaume Faury, CEO di Airbus e presidente dell’associazione francese delle industrie aerospaziali Gifas, ha avvertito che l’industria aerospaziale europea si sta preparando per l’impatto di tariffe e protezionismo commerciale con l’ascesa di Donald Trump al suo secondo mandato presidenziale, esprimendo preoccupazione per le possibili forti tariffe di importazione. Faury ha sottolineato l’importanza di non ripetere negli ambiti dell’aviazione gli errori fatti in altri settori, evidenziando i rischi per l’economia industriale francese e la necessità di un intervento governativo europeo contro il protezionismo statunitense
_Robert Lea su Times_

*Leader per ils esto anno.* Airbus ha mantenuto la sua posizione di leader nel settore aeronautico per il sesto anno consecutivo, consegnando 766 aerei nel 2024, nonostante le sfide della supply chain, e chiudendo l’anno con un portafoglio ordini di 8.658 velivoli. Christian Scherer, CEO della divisione Commercial Aircraft, ha espresso ottimismo per la crescita futura, citando: “Il 2024 ha confermato una domanda sostenuta di nuovi aeromobili completando la nostra posizione di leader nel mercato degli aerei a corridoio singolo
_Mara Monti su Sole 24 Ore_

*Insolvenza.* L’aerotaxi tedesco Volocopter, che doveva trasportare il presidente Macron sui cieli di Parigi per i Giochi Olimpici, è in procedura di insolvenza a causa di ritardi nelle certificazioni, nonostante gli investimenti di azionisti come Mercedes-Benz e Honeywell. Il CEO Dirk Hoke rimane ottimista sulla possibilità di ottenere la certificazione entro l’anno e di consegnare il primo VoloCity entro il 2025, mentre la startup, fondata nel 2011 e con oltre 500 pre-ordini, cerca fondi per continuare le operazioni durante l’insolvenza.
_Mara Monti su Sole 24 Ore_

*Timori.* Nonostante la ripresa post-Covid, l’industria aerospaziale francese si trova ad affrontare sfide importanti, con costi in aumento e timori di una riduzione del sostegno governativo all’innovazione. Guillaume Faury, CEO di Airbus, mette in guardia dal ripetere gli errori del settore automobilistico, sottolineando che “l’aerospazio francese deve essere sostenuto e non usato come capro espiatorio o vacca da mungere”, e insiste sull’importanza dell’industria come creatrice di posti di lavoro e valore economico.
_Bruno Trevidic su Echos_

*Avvertimento.* Guillaume Faury, CEO di Airbus e presidente del Gifas, ha lanciato un avvertimento riguardo al futuro dell’industria aeronautica, paragonando la potenziale crisi del settore a quella già vissuta dall’industria automobilistica francese, sottolineando il rischio di perdere la competitività a livello internazionale. Ha espresso preoccupazione per le politiche a breve termine del nuovo governo che potrebbero minacciare il sostegno statale al settore, nonostante un carnet di ordini pieno per i prossimi dieci anni, e ha proposto sei raccomandazioni per mantenere il supporto alla ricerca e sviluppo e alle tecnologie cruciali per la competitività del settore.
_Leo Barnier su Tribune_

*Corsa alla difesa.* La promozione della sottocommissione Difesa a commissione a pieno titolo nell’Europarlamento riflette il cambiamento dell’agenda europea in risposta all’invasione russa dell’Ucraina, con intense trattative tra i gruppi politici per assicurarsi i 14 posti vacanti e posizioni di rilievo. Il ruolo crescente della difesa nell’UE è sottolineato dalla stima di Bruxelles di 500 miliardi di euro in spese militari aggiuntive per il prossimo decennio, mentre la pressione per aumentare gli investimenti in difesa si intensifica con l’imminente insediamento di Donald Trump, che ha richiesto ai Paesi NATO di incrementare la spesa militare. –
_Luca Carrello su Mf_

*No agli americani.* Il ministro delle Armate francese, Sébastien Lecornu, ha sottolineato l’importanza della sovranità degli Stati membri dell’UE nella definizione delle proprie priorità di difesa, opponendosi all’idea di un mercato unico della difesa guidato dalla Commissione europea: “La défense n’est pas en Europe un marché comme les autres : le pilotage des priorités doit rester chez les Etats membres, qui définissent souverainement leurs besoins opérationnels et capacitaires”. Lecornu ha anche messo in guardia contro la spesa dei fondi europei per produrre sistemi d’armi americani sotto licenza, sostenendo la necessità di un’industria di difesa europea autonoma e resistente alle influenze esterne
_Michel Cabirol su Tribune_

*Nato.* La Nato si sta adattando alla nuova situazione in Ucraina e alla prospettiva di un ritorno di Trump, con l’amiral Vandier che sottolinea che “l’agenda di Poutine non si fermerà all’Ucraina”. Mentre l’alleanza rafforza le sue capacità militari e si prepara a difendersi, affronta l’incertezza del sostegno americano e le implicazioni di un cambiamento di potere negli Stati Uniti, con il presidente eletto Trump che potrebbe richiedere una maggiore spesa per la difesa dai partner della Nato.
_Nicolas Barotte su Figaro_

*Modernizzare.* Arx Robotics, fondata dagli ex ufficiali della Bundeswehr Maximilian Wied, Marc Wietfeld e Stefan Roebel, mira a modernizzare l’esercito tedesco attraverso lo sviluppo di sistemi di guida autonoma e software di intelligenza artificiale per la comunicazione tra veicoli di diverse epoche. “Non può essere che il pomello del cambio sia l’apparecchio più moderno in un veicolo”, afferma Wietfeld, sottolineando l’urgenza di digitalizzare oltre 50.000 veicoli della NATO per mantenere la capacità difensiva, con l’azienda che ha già raccolto oltre dieci milioni di euro in finanziamenti, inclusi fondi dal NATO Innovation Fund.
_Nadine Schimroszik su Handelsblatt_

*Deutz.* Il produttore di motori Deutz ha manifestato interesse nell’acquisizione di Thyssen-Krupp Marine Systems (TKMS), la divisione navale di Thyssen-Krupp, entrando così in una gara di offerte che potrebbe trasformarlo in uno dei maggiori produttori di armamenti in Germania. Thyssen-Krupp, che non considera la produzione di sottomarini, fregate e corvette come parte del suo core business, è alla ricerca di un nuovo proprietario per TKMS, che è sul mercato da quasi 20 anni, con precedenti tentativi di vendita falliti e l’intervento del governo tedesco per mantenere le attività navali sotto controllo nazionale.
_Martin Murphy su Handelsblatt_

*Opporrtunità.* Gli Stati Uniti prevedono un imponente investimento di oltre 1.000 miliardi di dollari nei prossimi 30 anni per espandere la loro flotta navale fino a 381 navi da combattimento, nonostante le preoccupazioni per la produttività dei cantieri navali. Il presidente eletto Donald Trump ha sottolineato l’importanza della costruzione navale, citando l’accordo con Fincantieri: “Abbiamo bisogno di navi. Un tempo ne costruivamo una al giorno, non ne costruiamo più. Vogliamo iniziare a farlo e forse faremo ricorso agli alleati.
_Marco Battaglia su La Verita’_

*Il dopo Belloni.* Vittorio Rizzi è stato nominato nuovo capo del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), sostituendo Elisabetta Belloni, mentre Leandro Cuzzocrea è stato scelto come vice direttore dell’Aisi. La premier Giorgia Meloni ha lodato Rizzi per i suoi “straordinari risultati operativi” e ha espresso stima per l’ambasciatrice Belloni, anticipando un possibile futuro di rilievo per lei oltre i confini nazionali.
_Rinaldo Frignani su Corriere della Sera_

*Superpoliziotto.* Vittorio Rizzi, un superpoliziotto con un’ampia esperienza nella caccia a latitanti e terroristi, è diventato Direttore operativo dell’intelligence, dopo aver ricoperto ruoli di spicco nella Polizia di Stato e nella cooperazione internazionale, con una forte inclinazione per l’innovazione tecnologica e la lotta ai crimini digitali. Citando filosofi come Platone e Galileo, Rizzi enfatizza l’importanza dell’umanità nell’evoluzione tecnologica, affermando che “l’uomo non può mai essere un mezzo ma un fine per lo sviluppo tecnologico”, mentre prosegue la sua carriera specializzandosi in relazioni internazionali e nuove sfide tecnologiche nella criminalità. –
_Alessandra Ziniti su Repubblica_

*Formazione.* L’Università dell’Aquila e Telespazio hanno firmato un protocollo d’intesa per formare giovani abruzzesi in competenze STEM, con l’obiettivo di prepararli per carriere nel settore spaziale. Maurizio Betta di Telespazio sottolinea l’importanza di “sviluppare e consolidare nuovi modelli fra il mondo delle imprese e il sistema educativo nazionale” per rispondere alla rapida evoluzione tecnologica e alle esigenze del mercato del lavoro.
_Domenico Ranieri su Centro_

*IA.* – L’Europa ha introdotto la prima legge sull’intelligenza artificiale nel 2024, con l’obiettivo di tutelare i diritti fondamentali e promuovere un’IA antropocentrica e affidabile, ma con un approccio che privilegia la protezione e il controllo dei rischi, potenzialmente a scapito dell’innovazione e della libertà d’impresa. Leonardo e Cingolani sottolineano che “non sappiamo ancora districarci bene con le reti digitali governate dalla IA”, evidenziando la complessità di regolare una tecnologia che può finire in mani sbagliate e trasformare sistemi liberali in autoritari, suggerendo che una stretta regolamentazione potrebbe non essere sufficiente per affrontare tali sfide.
_Giovanni Pesce su Espresso_

*Sensori.* La Fondazione Bruno Kessler di Trento ha annunciato un ambizioso progetto di espansione della sua clean room, con un investimento di 80 milioni di euro nei prossimi quattro anni, mirando a posizionarsi tra le prime cinque infrastrutture di ricerca europee nel settore dei sensori avanzati. Il presidente Ferruccio Resta sottolinea l’importanza dell’agritech e la collaborazione con il Cineca di Bologna, dove il supercomputer Leonardo sarà centrale nell’AI Factory, un’iniziativa che mira a stimolare investimenti in intelligenza artificiale e innovazione a livello europeo e italiano.
_Luca De Biase su Sole 24 Ore_

ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DAL MONDO

*Londra sotto attacco.* I titoli di Stato britannici sono sotto pressione, con i rendimenti decennali saliti al 4,81%, il massimo dal 2008, a causa di preoccupazioni sui conti pubblici, alta inflazione e bassa crescita economica; il governo di Starmer è nel mirino, con speculazioni su un possibile intervento di Elon Musk per destabilizzarlo. Secondo la Bank of America, il Regno Unito deve affrontare un “tallone d’Achille” nei suoi conti pubblici, mentre la Bank of England è in un dilemma tra tagliare i tassi per sostenere l’economia o rischiare di peggiorare l’inflazione, in un contesto globale di crescenti rendimenti obbligazionari.
_Morya Longo su Sole 24 Ore_

*Starmer nel mirino.* Elon Musk è accusato di condurre una campagna contro il premier britannico Keir Starmer, con l’intenzione di destabilizzare il suo governo e favorire il partito sovranista Reform, secondo rivelazioni del Financial Times. Musk, descritto come un consigliere stretto di Trump e l’uomo più ricco del mondo, è noto per le sue posizioni liberiste e per aver recentemente attaccato Starmer, affermando che “dovrebbe stare in prigione” e ipotizzando una donazione di 100 milioni di sterline a Reform.
_Nicol degli Innocenti su Sole 24 Ore_

*Musk vuole rimuovere Starmer.* Elon Musk, il più ricco del mondo e alleato dell’eletto presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sta esplorando modi per destabilizzare il governo laburista britannico di Sir Keir Starmer prima delle prossime elezioni, discutendo il sostegno a movimenti politici alternativi come il partito populista di destra Reform UK. Musk, critico nei confronti di Starmer e accusato di complicità negli abusi sessuali su minori, ha respinto il supporto a Nigel Farage del Reform UK, cercando un nuovo leader per il partito in crescita.
_Anna Gross su Financial Times_

*Agli sgoccioli.* Le riserve bancarie negli Stati Uniti sono scese al di sotto dei 3.000 miliardi di dollari, una soglia critica che potrebbe costringere la Federal Reserve a interrompere il quantitative tightening per evitare stress nel sistema bancario e finanziario. Se la tendenza alla diminuzione delle riserve dovesse persistere, la Fed, guidata da Jerome Powell, potrebbe dover agire per mantenere la fluidità del sistema, influenzando così anche le dinamiche dei mercati azionari.
_Vito Lops su Sole 24 Ore_

*Debito a livelli italiani.* – Pierre Moscovici, ex commissario UE e attuale presidente della Corte dei Conti francese, mette in guardia sulla situazione finanziaria della Francia, che rischia di “italianizzarsi” senza avere le istituzioni italiane, con un debito pubblico crescente e una politica indulgente da parte della Commissione Europea. Sottolinea l’importanza di visione, leadership e ambizione per l’Europa, affrontando la crescita dell’estrema destra e la necessità di un nuovo grande prestito comune nell’UE, a condizione che paesi come la Francia e l’Italia mettano ordine nei loro conti pubblici.
_Anais Ginori su Repubblica_

*Tempo.* Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha posticipato la promessa elettorale di porre fine alla guerra in Ucraina in 24 ore a diversi mesi, un cambiamento interpretato dai partner europei come un segno che il suo governo non abbandonerà immediatamente il sostegno a Kiev. “L’intero team di Trump è ossessionato dalla forza e dall’apparire forti, quindi stanno ricalibrando l’approccio all’Ucraina”, ha affermato un funzionario europeo, mentre il sostegno militare continuo degli Stati Uniti è considerato cruciale per la difesa dell’Ucraina, nonostante anche le nazioni europee abbiano contribuito con armamenti e un significativo sostegno finanziario.
_Max Seddon su Financial Times_

*Sicurezza.* – L’offerta di acquisto dell’isola artica della Groenlandia da parte degli Stati Uniti mira a rafforzare la sicurezza nazionale, poiché il territorio è ricco di depositi minerali e petrolio e si trova al centro di una contesa polare tra Pechino, Washington e Mosca. Mentre il presidente eletto Donald Trump non esclude l’uso della forza militare per prendere il controllo della Groenlandia, la base spaziale di Pituffik evidenzia l’importanza strategica dell’isola per la sicurezza americana, con un aumento dell’interesse geopolitico nella regione artica a causa del cambiamento climatico e della competizione con Cina e Russia.
_Richard Milne su Financial Times_

*Ci proteggeremo.* I governi europei stanno esercitando pressioni sulla Commissione Europea per contrastare l’influenza politica di Elon Musk in Europa, con particolare attenzione alle potenziali interferenze nelle democrazie nazionali. “Dobbiamo garantire che le piattaforme online molto grandi non usino i potenti strumenti a loro disposizione per amplificare certi messaggi al fine di influenzare l’esito delle elezioni,” ha dichiarato Michael McGrath, sottolineando la necessità di proteggere l’integrità delle democrazie europee.
_Marco Bresolin su Stampa_

*Hitler comunista.* Elon Musk e Alice Weidel, candidata dell’ultradestra tedesca per l’AfD, hanno condiviso una conversazione online critica nei confronti della Germania attuale, durante la quale Weidel ha affermato che “Hitler era un comunista” e Musk ha espresso sostegno all’AfD come “ultima scintilla di speranza per la Germania”. Questo dialogo ha sollevato preoccupazioni riguardo alla possibile influenza sulla politica tedesca e all’uso della piattaforma di Musk per fini politici, con il sospetto che possa aver violato le regole dell’Unione europea e costituito un tentativo di influenzare la campagna elettorale
_Uski Audino su Stampa_

*Biden non viene più.* Il presidente uscente Joe Biden ha annullato il suo ultimo viaggio internazionale, che includeva una visita a Papa Francesco e un incontro con il presidente ucraino Zelensky, a causa degli incendi devastanti in California. Nonostante la delusione per la mancata visita, Biden ha dimostrato il suo sostegno a Kiev varando l’ultima tranche di aiuti militari da mezzo miliardo di dollari, mentre le critiche di Trump e le questioni politiche interne hanno ulteriormente influenzato la sua decisione di rimanere negli Stati Uniti
_Massimo Gaggi su Corriere della Sera_

*Maduro denuncia un golpe.* María Corina Machado, leader dell’opposizione venezuelana, è stata arrestata e poi rilasciata durante le proteste contro il secondo giuramento di Nicolás Maduro, in un clima di tensione con due presidenti che rivendicano il potere: Maduro, accusato di frode elettorale, e Edmundo González Urrutia, sostenuto da USA e Europa. Mentre la capitale è blindata e l’arresto di Machado è visto come intimidatorio, González Urrutia, rifugiatosi in Spagna, promette di tornare per instaurare il governo democraticamente eletto, nonostante le minacce di arresto da parte del ministro degli Interni, Diosdado Cabello
_Laura Lucchini su Repubblica_

*Siria.* – Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, si è recato a Damasco per incontrare il nuovo leader siriano Al Jolani, dopo la caduta di Assad, e ha espresso il sostegno dell’Italia alla Siria, citando: “Dopo gli anni del regime, il popolo siriano deve poter sperare in un futuro di pace, stabilità e prosperità”. Nel frattempo, il presidente turco Erdogan ha chiesto all’Italia di guidare la revoca delle sanzioni contro la Siria, mentre il ministro Tajani ha invitato l’UE a considerare una revisione graduale delle sanzioni, affermando: “In Siria non c’è più Assad, c’è una situazione nuova e credo perciò che i segnali incoraggianti che arrivano da Damasco debbano essere ulteriormente incoraggiati”.
_Fabrizio Caccia su Corriere della Sera_

*Libano.* Il generale Joseph Aoun è stato eletto presidente del Libano, segnando la fine di un periodo di stallo politico e istituzionale durato due anni e una svolta dopo la sconfitta di Hezbollah e la caduta di Assad in Siria. Sostenuto da Stati Uniti, Arabia Saudita e Francia, Aoun promette un Libano neutrale con il monopolio delle armi in mano allo Stato, inviando un messaggio chiaro alle milizie sciite: “Discuterò una strategia di difesa perché lo Stato, e sottolineo la parola Stato, si opponga all’invasione israeliana”
_Gabriella Colarusso su Repubblica_

*Austria.* Migliaia di persone si sono radunate a Vienna per protestare contro la possibilità che Herbert Kickl, leader dell’estrema destra austriaca, possa diventare cancelliere, esprimendo timori per un ritorno al potere del nazionalismo xenofobo e antisemita. Mentre i negoziati tra i popolari della Övp e l’ultradestra Fpö iniziano, il neo leader dei popolari Christian Stocker stabilisce linee rosse riguardanti l’UE e la Russia, ma si confronta con la forte opposizione di Kickl e la precaria situazione finanziaria del suo partito.
_Tonia Mastrobuoni su Repubblica_

ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DALL’ITALIA

*Scende lo spread.* La Banca Centrale Europea (BCE) ha rilevato nel suo bollettino economico che la manovra di bilancio del governo italiano ha contribuito a ridurre lo spread dei titoli di Stato, contrariamente a quanto accaduto in Francia e Germania, ma avverte che la crescita economica dell’UE è a rischio. Nonostante la riduzione dello spread, la BCE non prevede percorsi predeterminati per i tassi di interesse, mentre le stime di crescita per il Pil europeo sono state riviste al ribasso, con un’inflazione prevista in calo al 2,1% per quest’anno.
_Gianni Trovati su Sole 24 Ore_

*Beffa pensioni.* La CGIL ha rilevato che l’INPS ha aumentato di tre mesi i requisiti per la pensione di vecchiaia e anzianità dal 2027 e di altri due mesi dal 2029, senza un decreto governativo ufficiale; l’INPS nega modifiche, ma il sottosegretario Durigon della Lega conferma che non ci sarà alcun aumento dei requisiti pensionistici. L’adeguamento dei requisiti è legato all’aumento dell’aspettativa di vita, come evidenziato dall’Istat, che potrebbe portare l’età pensionabile a 69 anni e 6 mesi entro il 2051, ma il decreto necessario per fissare i requisiti del 2027 non è ancora stato emesso.
_Valentina Conte su Repubblica_

*Un trucco.* Elsa Fornero, ex ministra del lavoro, chiarisce che l’adeguamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita non è una sua invenzione, ma una misura introdotta dal governo Berlusconi nel 2011, sottolineando che “l’indicizzazione dell’età e dell’anzianità all’aspettativa di vita è una misura introdotta da Sacconi e Tremonti nella loro ultima legge di bilancio del 2011”. Critica la mancanza di trasparenza del governo attuale e le promesse elettorali non mantenute, evidenziando che “Tutti quei governi che volevano far finta di ridurre l’età di pensionamento hanno introdotto le finestre che secondo me sono dei trucchetti, un modo non trasparente con cui si aumenta l’età senza prendersene la responsabilità”.
_Luca Monticelli su Stampa_

*Rischio.* Uno studio di Bloomberg Intelligence rivela che l’intelligenza artificiale potrebbe portare al taglio di fino a 200mila posti di lavoro nel settore bancario globale nei prossimi tre-cinque anni, con un impatto maggiore sulle mansioni di routine come il back office. Leonardo Cingolani, nel suo articolo, sottolinea che “l’IA non eliminerà del tutto” questi lavori, ma “piuttosto porterà a una trasformazione della forza lavoro”, prevedendo un aumento dei profitti fino a 180 miliardi di dollari grazie a un incremento della produttività del 5%
_Biagio Simonetta su Sole 24 Ore_

*Musk pericoloso? Peggio Soros.* La premier Giorgia Meloni ha espresso grande emozione per la liberazione di Cecilia Sala, respingendo le accuse di falsità su sua sorella come parte di una strategia politica, e ha sottolineato che Elon Musk non rappresenta un pericolo per la democrazia a differenza di George Soros, citando: “Musk non è un pericolo per la democrazia, Soros sì”. Inoltre, Meloni ha ribadito la sua posizione contro un rimpasto di governo e ha promesso di dare un segnale al ceto medio in termini di tasse, pur non confermando se si ricandiderà, e ha difeso la sorella Arianna dalle accuse, sostenendo l’esistenza di una strategia politica contro di lei
_Monica Guerzoni su Corriere della Sera_

*Difesa di Donald.* – Giorgia Meloni ha avuto un lapsus chiamando Elon Musk “Trump”, rivelando la percezione di un legame forte con la “Nuova America” e dimostrando la sua strategia di avvicinamento agli Stati Uniti di Trump e Musk, distanziandosi dall’UE. Nonostante le critiche europee, Meloni difende Trump e Musk, giustificando le loro azioni e parole e cercando di diventare l’interlocutrice privilegiata di Trump in Europa, anche a costo di disallinearsi dai partner europei.
_Ilario Lombardo su Stampa_

*Sostegno totale.* Durante la visita a Roma, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato la premier italiana Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, chiedendo il pieno sostegno dell’Italia e discutendo le garanzie di sicurezza per l’Ucraina; Meloni ha assicurato che l’Italia continuerà a supportare Kiev per raggiungere una “pace giusta e duratura”. Nonostante i cambiamenti politici imminenti negli Stati Uniti con l’insediamento di Donald Trump, Zelensky rimane ottimista e sollecita ulteriori pressioni su Mosca, in particolare nel settore energetico, mentre l’Italia valuta la partecipazione a una missione di peacekeeping.
_Lorenzo De Cicco su Repubblica_

*Non pensa agli italiani.* Durante una conferenza stampa, l’opposizione ha criticato la presidente Giorgia Meloni per aver trascurato temi cruciali come il costo della vita, la sanità e i salari, accusandola di essere più concentrata sulla difesa di figure come Trump e Musk. Elly Schlein ha attaccato Meloni per la sua difesa “d’ufficio” di Trump e Musk, mentre Giuseppe Conte ha rimproverato la premier per aver deviato l’attenzione dai problemi reali dell’Italia, come l’energia costosa e la mancanza di soluzioni concrete.
_Giovanna Vitale su Repubblica_

*Terzo mandato.* Il governo ha impugnato la legge campana che consentirebbe al governatore Vincenzo De Luca di ricandidarsi per un terzo mandato, portando la questione davanti alla Corte Costituzionale e rivelando una frattura interna, con la Lega che si oppone e prende tempo. Roberto Calderoli della Lega, anziché intervenire caso per caso, propone di modificare la legge nazionale, mentre De Luca potrebbe dimettersi per anticipare la Consulta e ricandidarsi, creando tensione sia nel PD che nel centrodestra.
_Francesco Malfetano su Stampa_

*I miei primi 50 anni.* Matteo Renzi, riflettendo sui suoi 50 anni, sottolinea la fortuna che ha avuto nella sua carriera politica, dalla Leopolda alla Casa Bianca, e la sua natura non prudente che lo ha portato a diventare il premier più giovane d’Italia, citando Mino Martinazzoli: “La politica è altrove, vi aspettiamo là”. Nonostante le difficoltà, come l’attacco di Giorgia Meloni che ha cercato di “farlo fuori per legge”, Renzi si dice pronto a ripartire in politica, evidenziando il suo rapporto con il denaro e la sua visione sulla politica come musica pop, che “si balla per poche stagioni”
_Alessandro De Angelis su Stampa_

*Il racconto di Cecilia.* Cecilia Sala, giornalista italiana, ha trascorso 21 giorni in isolamento nel carcere di Evin a Teheran, dove ha affrontato interrogatori quotidiani e la privazione di oggetti quotidiani come libri e occhiali, trovando conforto solo nel cielo visibile da una piccola finestra. “Ho pianto rivedendo il cielo” esprime il sollievo e la commozione di Sala al momento della liberazione, dopo un’esperienza che l’ha vista diventare una possibile pedina di scambio internazionale, ma che non ha scalfito il suo amore e la sua comprensione per l’Iran. –
_Viola Giannoli su Repubblica_

*Mediazione Qatar.* La mediazione del Qatar e l’intervento di Giorgia Meloni a Mar-a-Lago hanno giocato un ruolo cruciale nella liberazione della giornalista Cecilia Sala e nella complessa vicenda dell’imprenditore militare iraniano Mohammad Abedini, detenuto in Italia. Mentre Meloni si è fatta portavoce delle richieste di Teheran su nucleare e sanzioni, il contenuto dei dispositivi sequestrati ad Abedini rimane un mistero, con implicazioni per i servizi segreti italiani e americani.
_Federico Capurso su Stampa_

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