Ddl lavoro, in vigore da oggi: le principali novità

Tra le novità principali figurano le nuove regole sulle dimissioni in caso di assenze ingiustificate, lo smart working, i contratti di somministrazione e quelli stagionali

ddl lavoroA partire da oggi entra in vigore il ddl Lavoro collegato alla manovra finanziaria. Tra le novità principali figurano le nuove regole sulle dimissioni in caso di assenze ingiustificate, lo smart working, i contratti di somministrazione e quelli stagionali.

Dimissioni per assenze ingiustificate

L’articolo 19 del ddl lavoro prevede che un’assenza ingiustificata dal lavoro protratta oltre i limiti stabiliti dal contratto collettivo nazionale (o, in assenza di tale previsione, per un periodo superiore a 15 giorni) venga equiparata alle dimissioni volontarie. In questi casi, il datore di lavoro deve informare la sede territoriale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, che può verificarne la veridicità.

Questa nuova normativa implica che il rapporto di lavoro sarà considerato concluso per volontà del lavoratore, escludendolo dal diritto alla Naspi, il sussidio di disoccupazione. La misura, voluta dal centrodestra, mira a evitare che i lavoratori provochino licenziamenti per ottenere l’indennità. Tuttavia, è stata criticata dai sindacati Cgil e Uil, che temono un ritorno alla pratica delle “dimissioni in bianco”, riducendo così le tutele per i dipendenti.

Smart working: conferme e obblighi

Per il lavoro agile, non sono state introdotte modifiche significative. Rimane l’obbligo per i datori di lavoro di comunicare al Ministero del Lavoro, in modalità telematica, i nominativi dei dipendenti interessati, indicando le date di inizio e fine del periodo di smart working. La comunicazione deve avvenire entro cinque giorni dall’avvio o dalla modifica delle condizioni contrattuali.

Somministrazione di lavoro: meno restrizioni

Una delle modifiche principali riguarda la somministrazione di lavoro a tempo determinato. I lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato dal somministratore non saranno più conteggiati nei limiti percentuali previsti. Tale esclusione si applica anche a specifiche categorie, come i lavoratori stagionali, quelli impiegati in spettacoli, start-up, o con più di 50 anni.

Contratti stagionali: regole più ampie

Il disegno di legge introduce una definizione estesa per i contratti di lavoro stagionali. Accanto alle attività tradizionalmente considerate stagionali, vengono incluse quelle che rispondono a intensificazioni temporanee della produzione o a esigenze collegate ai cicli produttivi e ai mercati. Questo approccio permette di ampliare le possibilità di utilizzo dei contratti stagionali in vari settori, secondo quanto stabilito dai contratti collettivi nazionali già in vigore.

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