Questa non è la prima condanna per Riccardo Bossi, già giudicato colpevole in passato per insolvenza fraudolenta e truffa
Riccardo Bossi, figlio primogenito di Umberto Bossi, è stato condannato a due anni e sei mesi di reclusione dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Busto Arsizio, Veronica Giacoia. La sentenza, emessa al termine di un processo con rito abbreviato, supera la richiesta del pubblico ministero Nadia Alessandra Calcaterra, che aveva proposto una pena di due anni e quattro mesi.
L’accusa riguarda la falsa attestazione per l’indebita percezione di 43 mensilità del Reddito di Cittadinanza tra il 2020 e il 2022, per un importo totale di circa 12.800 euro. Oltre alla pena detentiva, il giudice ha disposto una provvisionale di 15.000 euro che Bossi dovrà versare all’INPS a titolo di risarcimento.
Le Indagini
L’indagine è iniziata nel marzo 2023, a seguito di una segnalazione da parte dell’Agenzia delle Entrate relativa alla percezione irregolare di un assegno mensile di 280 euro destinato al pagamento dell’affitto. Secondo quanto emerso, però, Bossi era stato colpito da un’ingiunzione di sfratto per morosità già nel 2019 e aveva abbandonato l’appartamento nel 2022, nonostante continuasse a dichiarare il contrario per accedere al beneficio.
Riccardo Bossi è recidivo
Questa non è la prima condanna per Riccardo Bossi, già giudicato colpevole in passato per insolvenza fraudolenta e truffa. L’attuale condanna aggrava ulteriormente la sua posizione legale, sottolineando una recidiva che ha inciso sulla determinazione della pena.
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