TikTok, la Corte Suprema conferma la legge mette al bando il social

La decisione della Corte Suprema ha spostato il dibattito dal piano giudiziario a quello politico, aprendo a scenari che dipenderanno dalle mosse della nuova amministrazione e dai rapporti diplomatici tra Washington e Pechino

corte suprema
DONALD J. TRUMP PRESIDENTE USA

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che il Congresso aveva pieno diritto di approvare la legge che potrebbe bandire TikTok dal territorio americano. La normativa entrerà in vigore già a partire da domenica, salvo che nel frattempo il popolare social network non venga venduto a una nuova proprietà. Questa decisione riafferma il potere legislativo del Parlamento americano, rimettendo nelle mani della politica la scelta finale su come gestire il caso.

Una minaccia per la sicurezza nazionale?

TikTok, di proprietà della cinese ByteDance, è da tempo al centro di un dibattito acceso negli Stati Uniti. Il Congresso ha approvato una legge che obbliga il social network a cambiare proprietà, accusandolo di essere uno strumento nelle mani del governo cinese, con il potenziale di minare la sicurezza nazionale americana.

In risposta, TikTok ha contestato la legge, portando il caso alla Corte Suprema. Gli avvocati del social hanno sostenuto che il provvedimento violi il Primo Emendamento della Costituzione, che garantisce la libertà di espressione. Tuttavia, il massimo tribunale ha respinto questa tesi, sottolineando che la normativa non prevede la chiusura della piattaforma, ma si limita a richiedere una modifica della sua proprietà.

Trump, Xi Jinping e il futuro di TikTok

Il presidente uscente Joe Biden ha annunciato che non interverrà sulla questione, lasciando al suo successore, Donald Trump, la responsabilità di decidere il destino del social network. Nel frattempo, Trump ha avuto una conversazione telefonica con il leader cinese Xi Jinping, mentre valuta le possibili opzioni per gestire la situazione.

Secondo le indiscrezioni, il presidente entrante potrebbe preferire una soluzione che consenta a TikTok di continuare a operare negli Stati Uniti. Il social, infatti, ha avuto un ruolo significativo durante la sua campagna elettorale e conta oltre 170 milioni di utenti americani, un bacino che Trump non vorrebbe alienare.

Le possibili strategie per evitare il bando

Tra le ipotesi sul tavolo, Trump potrebbe firmare un decreto per posticipare l’entrata in vigore del bando, guadagnando tempo per trovare un’alternativa che soddisfi entrambe le parti. Una di queste soluzioni potrebbe arrivare dal miliardario Frank McCourt, che si è detto pronto a collaborare con l’amministrazione entrante per salvaguardare TikTok.

“Possiamo fornire al presidente eletto una soluzione per mantenere il social network operativo negli Stati Uniti”, ha dichiarato McCourt, lasciando intendere che esistano vie percorribili per evitare uno scontro frontale con Pechino e garantire allo stesso tempo la sicurezza nazionale americana.

Un futuro ancora incerto

Mentre si avvicina la scadenza fissata dalla legge, il destino di TikTok negli Stati Uniti resta incerto. La decisione della Corte Suprema ha spostato il dibattito dal piano giudiziario a quello politico, aprendo a scenari che dipenderanno dalle mosse della nuova amministrazione e dai rapporti diplomatici tra Washington e Pechino.

Nel frattempo, milioni di utenti americani guardano con ansia agli sviluppi della vicenda, sperando in una soluzione che permetta di continuare a utilizzare una piattaforma ormai diventata parte integrante della loro quotidianità.

(Associated Medias) – Tutti i diritti sono riservati