Donald Trump ha giurato, è il 47esimo presidente Usa: il discorso

Nel discorso che ha seguito il giuramento, Donald Trump ha annunciato l’inizio di una “nuova era”, puntando il dito contro i Democratici e la precedente amministrazione. Ha accusato il governo uscente di incapacità nella gestione delle crisi interne e internazionali, sostenendo che sia stato più impegnato a proteggere i criminali stranieri piuttosto che difendere i confini americani e il popolo

trumpDonald Trump ha giurato come 47° presidente degli Stati Uniti, segnando un ritorno di grande impatto sia per la politica americana che per gli equilibri internazionali. La cerimonia si è svolta al Campidoglio, spostata al chiuso a causa delle temperature gelide che hanno colpito Washington.

Tra i presenti, spicca la figura della presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, unica leader dell’Unione Europea a partecipare alla cerimonia, che ha preso posto accanto al presidente argentino Javier Milei. Prima del giuramento, Trump ha partecipato a una messa mattutina presso la chiesa di St. John e poi si è recato alla Casa Bianca per il tradizionale incontro con il presidente uscente, Joe Biden. Durante il passaggio simbolico di consegne, Biden lo ha accolto calorosamente dicendo: «Benvenuto a casa». Al tè hanno preso parte anche le rispettive mogli, Melania Trump e Jill Biden.

La scena si è poi spostata al Campidoglio, dove Trump ha prestato giuramento secondo la formula prevista dalla Costituzione. Dopo aver pronunciato l’impegno a sostenere e difendere il Paese, è stato accolto da fanfare e dall’inno nazionale, segnando ufficialmente l’inizio del suo mandato.

Il discorso inaugurale di Trump

Nel discorso che ha seguito il giuramento, Donald Trump ha annunciato l’inizio di una “nuova era”, puntando il dito contro i Democratici e la precedente amministrazione. Ha accusato il governo uscente di incapacità nella gestione delle crisi interne e internazionali, sostenendo che sia stato più impegnato a proteggere i criminali stranieri piuttosto che difendere i confini americani e il popolo.

Trump ha ripreso i temi che hanno caratterizzato la sua campagna elettorale, promettendo di ridare dignità e opportunità agli americani dimenticati dall’élite di Washington. «L’età dell’oro comincia ora», ha dichiarato con enfasi, aggiungendo che avrebbe sempre messo l’America al primo posto. Il pubblico presente al Campidoglio ha accolto con entusiasmo lo slogan “Make America Great Again”, alzandosi in piedi per una calorosa standing ovation.

Il presidente ha descritto il 20 gennaio come il “Giorno della Liberazione”, promettendo prosperità, sicurezza e pace per tutti. Ha inoltre sottolineato di aver unificato il Paese, ottenendo un consenso trasversale tra le diverse comunità. Un altro momento particolarmente sentito è stato l’omaggio a Martin Luther King, occasione per ribadire il suo impegno verso l’unità nazionale.

Prime azioni presidenziali di Trump: ordini esecutivi e nuove priorità

Trump ha annunciato una serie di ordini esecutivi che intende firmare immediatamente dopo il suo ingresso alla Casa Bianca. Tra le misure anticipate dal suo staff, spicca la dichiarazione di emergenza nazionale al confine per bloccare l’immigrazione illegale, con l’invio di personale aggiuntivo, compreso l’esercito.

Altri provvedimenti includono la fine del diritto di cittadinanza per nascita, la rinomina del Golfo del Messico in “Golfo d’America” e l’avvio di indagini sulle pratiche commerciali sleali e sui deficit della bilancia commerciale. Tuttavia, secondo il Wall Street Journal, le tariffe annunciate sulle importazioni non saranno applicate immediatamente, provocando un impatto sui mercati, dove il valore del dollaro ha subito un calo.

Nonostante l’ambizioso programma di Trump, l’attuazione di molte di queste iniziative potrebbe incontrare difficoltà. Le sfide operative e legali potrebbero rallentare l’esecuzione delle misure promesse durante la campagna elettorale.

Reazioni internazionali e il messaggio di Putin sull’Ucraina

Tra i messaggi di congratulazioni ricevuti, quello del presidente russo Vladimir Putin ha attirato particolare attenzione. Putin ha dichiarato che la Russia è pronta a dialogare con gli Stati Uniti sul conflitto in Ucraina, aprendo la porta a possibili sviluppi diplomatici.

La Cina, invece, è stata rappresentata dal vicepresidente Han Zheng, nonostante l’assenza del presidente Xi Jinping, che era stato invitato direttamente da Trump. I due leader avevano comunque avuto un primo colloquio telefonico nei giorni precedenti, considerato un passo importante per aprire il dialogo tra le due potenze. Trump avrebbe inoltre manifestato l’intenzione di visitare presto la Cina, segnalando una possibile apertura verso relazioni più distese con Pechino.

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