Sintesi Rassegna Stampa 21 gennaio 2025

SICUREZZA

*Super Polo.* L’Antitrust tedesco ha approvato la creazione di una joint venture paritetica tra Leonardo e Rheinmetall, con sede a Roma e operativa a La Spezia, per la produzione di mezzi militari, con un focus iniziale su una commessa dell’Esercito Italiano del valore di oltre 20 miliardi in dieci anni. L’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, ha evidenziato il potenziale di mercato dell’alleanza, stimando opportunità di export per oltre 50 miliardi nella prossima decade, soprattutto nei Paesi europei che necessitano di aggiornare le loro flotte militari. Cingolani sottolinea l’importanza delle alleanze industriali per le aziende europee, affermando: “Le aziende europee devono quindi unire le forze per condividere piattaforme e investimenti e la joint venture con Rheinmetall rappresenta un primo esempio in questo senso.”
_Francesco Bertolino su Corriere della Sera_

*Via libera.* La joint venture tra Leonardo e Rheinmetall ha ricevuto l’approvazione dell’Antitrust tedesco, permettendo la creazione di un nuovo player nel settore della difesa europea per lo sviluppo e la produzione di veicoli militari. “Le attività di Rheinmetall e Leonardo sono complementari; non ci sono sovrapposizioni significative nelle loro attuali attività commerciali,” ha dichiarato Andreas Mundt, presidente dell’Autorità. La nuova entità, con sede a Roma e La Spezia, sarà responsabile dello sviluppo del Main Battle Tank italiano e della piattaforma Lynx, con una commessa dal ministero della Difesa italiano del valore di 23 miliardi di euro e potenziali esportazioni per un mercato stimato in circa 50 miliardi di euro.
_Celestina Dominelli su Sole 24 Ore_

*Senza preoccupazioni.* Il Bundeskartellamt ha approvato la creazione di un joint venture tra Rheinmetall e la società italiana Leonardo, denominata Leonardo Rheinmetall Military Vehicles (LRMV), per la produzione di veicoli militari, nonostante la dimensione dei partner coinvolti. “Le attività di Rheinmetall e Leonardo si completano a vicenda – non ci sono sovrapposizioni significative nelle loro precedenti attività commerciali”, ha dichiarato Andreas Mundt, capo dell’antitrust, giustificando l’assenza di preoccupazioni antitrust. LRMV, con sede a Roma, punta a un importante contratto con il governo italiano per la fornitura di carri armati, con potenziali ordini che potrebbero raggiungere un valore totale di 23 miliardi di euro nei prossimi anni.
_ su handelsblatt.com_

*Complementari.* Il colosso della difesa tedesco Rheinmetall ha stretto un’alleanza con l’italiano Leonardo per fondare il joint venture Leonardo Rheinmetall Military Vehicles (LRMV), con l’approvazione del Bundeskartellamt che ha giudicato la collaborazione non pregiudizievole per la concorrenza. Il nuovo ente, con sede a Roma e partecipazioni paritetiche, si occuperà della produzione di veicoli blindati, carri armati e mezzi specializzati come pontieri. L’LRMV punta a un contratto con l’esercito italiano del valore di 23 miliardi di euro, grazie alla complementarità delle competenze di Rheinmetall e Leonardo
_ su spiegel.de_

*Oltre 700 euro.* Il valore delle azioni di Rheinmetall ha superato i 700 euro dopo l’attacco della Russia all’Ucraina, con un incremento annuale del prezzo per azione e un valore di mercato del gruppo DAX superiore ai 30 miliardi di euro. Il Bundeskartellamt ha approvato la creazione di un’impresa congiunta tra Rheinmetall e il gruppo italiano Leonardo, ritenuta non problematica dal punto di vista della concorrenza, come affermato dal presidente dell’antitrust Andreas Mundt, con aspettative di ordini fino a 23 miliardi di euro per veicoli militari per l’esercito italiano.
_ su Frankfurter Allgemeine_

*Senza obiezioni.* Il Bundeskartellamt ha approvato la formazione di un joint venture tra la tedesca Rheinmetall e l’italiana Leonardo, senza sollevare obiezioni riguardo ai loro piani in Italia, che prevedono la produzione di veicoli corazzati e specializzati. Questa collaborazione paritetica, con sede a Roma, potrebbe ricevere ordini dall’esercito italiano per un valore di 23 miliardi di euro nei prossimi anni.
_ su Dolomiten_

*Joint Venture.* Via libera dell’antitrust tedesca alla Joint Venture tra Leonardo e Rheinmetall. La nuova società avrà sede legale a Roma e sede operativa a La Spezia. Leonardo contribuirà con la sua elettronica per la difesa; Rheinmetall contribuirà per i carri armati Panther e i veicoli da combattimento della fanteria.
_ su RAI NEWS 24_

*Ok tedesco.* L’Antitrust tedesca ha dato il via libera alla creazione di una joint venture tra Leonardo e Rheinmetall per la produzione di carri armati, riconoscendo che non sussistono problemi di concorrenza. Il presidente dell’ufficio Antitrust, Andreas Mundt, ha affermato: “Tuttavia, la costituzione della joint venture non ha dato luogo a problemi di concorrenza e può essere liquidata rapidamente”. Resta in attesa dell’approvazione da parte dell’Antitrust polacca, ma le tempistiche previste per la realizzazione del progetto e la prima commessa prevista per giugno non sembrano essere a rischio.
_ su Repubblica_

*Sì tedesco.* L’Antitrust tedesco ha dato il via libera alla joint venture tra Leonardo, guidata dall’AD Roberto Cingolani, e Rheinmetall, creando la Leonardo Rheinmetall Military Vehicles (LRMV) con sede a Roma. La partnership prevede un investimento di 23 miliardi di euro per l’acquisto di 280 carri armati Panther e 1.050 veicoli Lynx per il Ministero della Difesa italiano, con almeno il 60% del valore aggiunto prodotto in Italia. Oltre al mercato italiano, LRMV punta all’export, mirando a un mercato globale potenziale di circa 50 miliardi di euro.
_ su Giornale, su Libero Quotidiano_

*Via Libera.* ‘Antitrust tedesco ha dato il via libera alla joint venture tra Leonardo e Rheinmetall per la produzione di veicoli armati, avvicinandosi al lancio operativo previsto per inizio 2025, segnando un passo importante nelle alleanze dell’industria della Difesa europea. Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, ha evidenziato che questa operazione è un pilastro della strategia aziendale, che verrà ulteriormente delineata con l’aggiornamento del piano presentato a marzo. La joint venture, con sede legale a Roma e operativa a La Spezia, è frutto di una collaborazione nata da una breve ma produttiva discussione tra Cingolani e l’AD di Rheinmetall, Armin Papperger, che ha portato alla concretizzazione di un progetto eccezionale nel settore della difesa.
_ su Messaggero, su Tempo, su Giorno – Carlino – Nazione_

*Ok antitrust.* L’Antitrust tedesco ha dato il via libera alla joint venture tra Leonardo e Rheinmetall per la produzione di carri armati e cingolati leggeri, avvicinando il lancio operativo previsto per inizio 2025 e confermando la strategia di alleanze nell’industria della Difesa europea, come evidenziato dall’AD di Leonardo, Roberto Cingolani: “della strategia espressa nel piano di Leonardo”. La sintonia tra le due aziende è stata immediata, come rivelato dall’AD tedesco Armin Papperger, che ha riconosciuto il potenziale eccezionale della collaborazione dopo una breve conversazione con Cingolani, con l’obiettivo di unire tecnologie e competenze
_ su Gazzettino, su Eco di Bergamo, su Secolo XIX La Spezia_

*Ok all’ampliamento.* Il Comune della Spezia ha dato il via libera all’ampliamento dell’azienda Leonardo, precedentemente nota come Oto Melara, che prevede un incremento di spazi, attività e forza lavoro, in seguito alla joint venture con Rheinmetall. L’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, ha annunciato che l’accordo porterà alla creazione di due nuove linee di produzione per circa 300 Main Battle Tank e 1050 veicoli di combattimento Lynx. Inoltre, l’Antitrust tedesca ha approvato la joint venture senza sollevare preoccupazioni concorrenziali, riconoscendo la complementarità delle attività di Leonardo e Rheinmetall e la necessità di collaborazione per soddisfare le commesse del ministero della Difesa italiano
_Matteo Marcello su Nazione La Spezia_

*Sistema all’avanguardia.* Secondo Bloomberg, il governo di Giorgia Meloni starebbe negoziando con SpaceX di Elon Musk il dispiegamento della costellazione satellitare Starlink. “Vogliamo un’infrastruttura europea e possiamo produrre un sistema all’avanguardia in Europa. Il ricorso ad altri operatori può essere una soluzione transitoria”, rassicura Massimo Claudio Comparini, direttore della divisione spazio di Leonardo.
_Allan Kavall su Monde_

*Ritardi.* L’Air Accidents Investigation Branch (AAIB) ha affrontato notevoli ritardi nella pubblicazione del rapporto finale sull’incidente aereo, a causa della pandemia e della necessità di trasportare componenti per le indagini, con laboratori chiusi e personale non disponibile in Europa. Nonostante il primo abbozzo del rapporto fosse stato condiviso nel novembre 2020, nuove prove e analisi hanno richiesto ulteriori lavori, portando alla pubblicazione del rapporto finale solo nel settembre 2023, che ha concluso che l’incidente era inevitabile a seguito di una serie di guasti meccanici e che il pilota poteva fare ben poco per salvare tutti a bordo
_ su bbc.com_

*Turchi.* La vendita di Piaggio Aerospace al gruppo turco Baykar, guidato dai fratelli Bayraktar, segna la fine di sei anni di amministrazione straordinaria e apre la strada a nuove opportunità, tra cui una potenziale collaborazione con il gigante italiano Leonardo. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha descritto la cessione come un “rilancio di un’azienda strategica per l’Italia” e un passo verso una partnership tecnologica e industriale tra Italia e Turchia. Mentre si attende la finalizzazione della vendita, si discute di una partnership con Leonardo, che potrebbe consolidare la posizione di leadership italiana nel settore aerospaziale europeo
_Maria Gramaglia su Nord Ovest Economia_

*Acquisiszione.* Fincantieri ha completato l’acquisizione del business subacqueo UAS di Leonardo per 287 milioni di euro, garantendo serenità ai 380 dipendenti dello stabilimento di Livorno, con l’AD Pierroberto Folgiero che sottolinea l’importanza dell’operazione per “rafforzare la leadership tecnologica nel dominio subacqueo”. La restituzione del nome Wass all’azienda livornese simboleggia l’autonomia e la riconoscibilità della società, ora parte della strategia di Fincantieri per crescere nel settore della difesa navale e sviluppare il dominio subacqueo.
_ su Tirreno_

*A350 contro B777.* Airbus ha superato Boeing nel segmento dei grandi aerei di lungo raggio, con l’A350-1000 che ha ottenuto 48 ordini contro i 30 del 777X l’anno scorso. Mentre Airbus festeggiava il decimo anniversario del primo A350, Boeing consegnava l’ultimo 777-300ER, segnando la fine di un’era e lasciando la compagnia senza un modello concorrente immediatamente disponibile fino al lancio del 777X previsto per il 2026 o 2027. Nel frattempo, l’A350-1000 di Airbus domina il mercato, essendo l’unico aereo certificato in grado di trasportare fino a 410 passeggeri su distanze superiori ai 16.000 km. Sebbene Boeing mantenga il vantaggio nel settore dei cargo con il 777F, Airbus sta entrando in competizione con il lancio dell’A350F, che ha già raccolto 55 ordini.
_Bruno Trevidic su Echos_

*Sorvegliati speciali.* L’Italia si trova sotto la lente di ingrandimento degli Stati Uniti per il suo deficit commerciale e le spese militari inferiori agli obiettivi NATO. Con un avanzo commerciale di 43 miliardi di euro, l’Italia è terza in Europa e potrebbe affrontare critiche e dazi aggiuntivi da parte dell’amministrazione Trump, che mira a riequilibrare il deficit commerciale americano. Le spese militari italiane, all’1,5% del PIL, sono ben al di sotto della soglia NATO del 2% e ancor più distanti dall’ipotetico 3%, esponendo il paese a possibili tensioni con gli Stati Uniti. L’analisi dell’Ispi evidenzia che, nonostante i buoni rapporti personali con Trump, l’Italia potrebbe non godere di una posizione di vantaggio rispetto ad altri partner europei in termini di numeri e tabelle.
_ su Sole 24 Ore_

*Tema vero la difesa europea.* Stéphane Séjourné, vicepresidente della Commissione europea, sottolinea l’importanza di una difesa europea autonoma in risposta a un possibile disimpegno degli Stati Uniti sotto la presidenza Trump, esortando l’Europa a non dipendere da una guerra commerciale con gli USA per poter costruire tale difesa. La Commissione europea vuole negoziare con gli USA per aumentare gli investimenti nella difesa europea, ma richiede in cambio che non ci siano guerre commerciali, mentre i budget nazionali non sono in grado di sostenere un aumento significativo delle spese per la difesa. Séjourné non fornisce garanzie su una preferenza europea nell’acquisto di sistemi d’arma, sottolineando la necessità di una posizione comune europea e la volontà di ridurre la dipendenza da fornitori esterni, in linea con l’industria della difesa francese che promuove un “Buy European Act.
_ su Tribune_

*Spazio.* Il settore aerospaziale italiano, cruciale ma spesso trascurato, sta vivendo un momento di svolta con il riconoscimento governativo dell’importanza di sostenere gli investimenti privati e pubblici. Il rapporto Sace 2024 evidenzia che le PMI costituiscono la maggioranza delle aziende nel settore, ma soffrono di frammentazione e mancanza di connessioni, rischiando di perdere competitività. Il private equity emerge come soluzione per superare queste criticità, fornendo capitali e competenze per la crescita delle imprese. Strumenti finanziari come i corporate bond e i basket bond possono ampliare le opzioni finanziarie per le PMI, mentre l’aggregazione attraverso consorzi e partnership può aiutare a superare limitazioni dimensionali. Per un vero sviluppo, è necessario un approccio integrato che unisca supporto finanziario, politiche industriali innovative e una visione strategica a lungo termine, superando la frammentazione e rafforzando le PMI per competere globalmente
_Leonella Gori su Mf_

*IA.* Il polo Ai4Industry, promosso dal Tesoro e con sede a Torino, ha l’obiettivo di diffondere l’intelligenza artificiale (AI) nell’industria italiana, con un focus iniziale sui settori automotive e aerospazio. Il centro, che ha ricevuto un finanziamento annuale di 20 milioni di euro dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), ha già ottenuto l’adesione di importanti aziende come Stellantis e potrebbe presto includere Comau, esperta in automazione industriale. L’azienda Zest, nata dalla fusione tra Digital Magics e LVenture Group, è già a bordo con Marco Gay come presidente esecutivo. Il centro, che sta ancora definendo il proprio comitato scientifico e organigramma, potrebbe espandere ulteriormente la sua rete di collaborazioni industriali, con possibili nuovi accordi in vista.
_Leonardo Di Paco su Stampa Torino_

*Minniti striglia la sinistra.* Marco Minniti, ex ministro dell’Interno e attuale presidente della Fondazione MedOr, ha criticato la sinistra per non aver preso una posizione chiara a sostegno delle forze dell’ordine in Italia, in seguito a recenti episodi di violenza e proteste. Sottolinea l’importanza delle forze dell’ordine come espressione della legalità in democrazia e condanna l’uso della violenza nelle manifestazioni. Minniti evidenzia anche la necessità di politiche sociali e di responsabilità locale per garantire la sicurezza, oltre al ruolo della polizia. Infine, commenta la politica estera degli Stati Uniti, riconoscendo un cambiamento di percezione sotto l’amministrazione Trump e la complessità della situazione in Ucraina, suggerendo che l’ingresso di Kiev nell’Unione Europea potrebbe essere un passo verso la pace e la giustizia
_Laura Delli Colli su Secolo d’Italia_

ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DAL MONDO

*L’età dell’oro.* Donald Trump ha promesso un’era dorata per l’America nel suo discorso inaugurale, annunciando misure decise per smantellare le politiche di Joe Biden e risolvere una crisi di fiducia nel governo. Ha delineato azioni aggressive per incrementare la produzione energetica e limitare l’immigrazione, sottolineando il suo ritorno alla Casa Bianca come una rivincita personale e una missione per riforme radicali in politica interna ed estera. Trump ha parlato di ricostruire il più forte esercito mai visto e ha accennato a una nuova era di espansione americana, incluso il riprendere il controllo del Canale di Panama, e ha promesso di porre fine a guerre in Ucraina e Medio Oriente. Al suo ritorno, gode di un supporto più ampio da parte del pubblico e della comunità imprenditoriale rispetto alla sua partenza nel 2021, ma ora deve affrontare la sfida di mantenere la promessa di ridurre il costo della vita per le famiglie della classe media. Nel frattempo, ha evitato di annunciare nuovi dazi immediatamente, ma ha insistito che saranno introdotti in futuro.
_James Politi su Financial Times_

*Stop al green.* Donald Trump, nel suo discorso di insediamento come 47esimo presidente degli Stati Uniti, ha delineato una visione ambiziosa e nazionalista per il suo mandato, promettendo di rendere i prossimi quattro anni i migliori di tutti i tempi. Ha annunciato una serie di ordini esecutivi aggressivi, tra cui la dichiarazione di emergenza nazionale al confine con il Messico, l’accelerazione della produzione di petrolio e gas, e la cancellazione dello ius soli. Trump ha anche espresso l’intenzione di imporre dazi sui Paesi stranieri e di riaffermare politiche di genere tradizionali, riconoscendo solo due generi, maschile e femminile. In politica estera, ha mostrato flessibilità sulla politica commerciale e ha ribadito il desiderio di riprendere il controllo del Canale di Panama, rinominando il Golfo del Messico come Golfo d’America.
_Marco Valsania su Sole 24 Ore_

*Cambio tutto.* Donald Trump, nel suo secondo mandato non consecutivo come 47° presidente degli Stati Uniti, ha lanciato una serie di ordini esecutivi che segnano una svolta rispetto alle politiche precedenti. Ha promesso di porre fine alle politiche ambientali green, di espellere milioni di migranti illegali, di rilanciare l’industria petrolifera con nuove trivellazioni e di imporre dazi sui prodotti stranieri. Trump ha anche annunciato ambiziosi piani per la conquista spaziale, con l’obiettivo di piantare la bandiera americana su Marte, e ha dichiarato che, secondo la politica ufficiale del governo, negli Stati Uniti esistono solo due generi: maschio e femmina. Durante la cerimonia di insediamento, ha criticato l’amministrazione uscente e ha delineato una visione ottimistica per un’America che, sotto la sua guida, riacquisterà prestigio e potere a livello globale
_Viviana Mazza su Corriere della Sera_

*Agenda Trump.* Il presidente Trump ha una serie di priorità per il suo mandato, che vanno oltre la questione migratoria, come l’imposizione di dazi elevati su importazioni da Cina, Messico e Canada e la promozione di tagli fiscali che potrebbero aumentare il debito pubblico. La sua agenda include anche la deregolamentazione ambientale per favorire l’estrazione di petrolio e gas, nonché una politica estera “America First” che prevede la costruzione di uno scudo missilistico e la non partecipazione a guerre estere. Trump ha inoltre abbracciato le criptovalute, lanciando la sua valuta digitale e promettendo di ridurre la burocrazia federale con l’aiuto di Elon Musk. Infine, mira a modificare l’approccio all’istruzione e alle politiche ambientali, con potenziali impatti sulla sostenibilità e sulla salute pubblica
_Massimo Gaggi su Corriere della Sera_

*Europa in allarme.* L’Unione Europea e i suoi stati membri sono preoccupati per l’impatto che i dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, potrebbero avere sulla loro economia già fragile. Si teme che il PIL europeo possa subire un calo significativo, con stime che parlano di una possibile riduzione fino al 7% del PIL mondiale, equivalente all’economia di Francia e Germania messe insieme. Nonostante la situazione critica, la risposta europea sembra formale e burocratica, con Ursula von der Leyen che esprime la volontà di collaborare con gli USA per affrontare sfide globali. Tuttavia, la minaccia di una guerra commerciale è reale e l’UE si dichiara pronta a difendere i propri interessi economici, mentre sorge il sospetto che l’obiettivo di Trump sia proprio indebolire l’Unione Europea.
_Claudio Tito su Repubblica_

*Grazia ai familiari e a Fauci.* Nel suo ultimo atto presidenziale, Joe Biden ha concesso la grazia a cinque membri della propria famiglia e ad alleati politici, tra cui l’immunologo Anthony Fauci e il generale in pensione Mark Milley, temendo ritorsioni dal suo successore. Biden ha motivato le grazie come necessarie a proteggere le persone da attacchi politici ingiustificati e possibili danni alla loro reputazione e finanze. Ha inoltre commutato la condanna all’ergastolo di Leonard Peltier, un attivista nativo americano, in una pena agli arresti domiciliari, un gesto non legato a Trump ma inteso come riconciliazione verso i popoli nativi americani. La decisione di Biden riflette una profonda sfiducia nel successore e un tentativo di salvaguardare l’eredità del suo mandato.
_Massimo Basile su Repubblica_

*Meloni tra Europa e Usa.* Durante la cerimonia di insediamento di Donald Trump, la premier italiana Giorgia Meloni ha avuto un breve incontro con l’ex presidente, scambiando auguri e promettendo una futura visita alla Casa Bianca. Meloni, unica leader europea invitata, ha espresso la volontà di rafforzare la collaborazione tra Italia e USA, nonostante le preoccupazioni europee per la politica “America first” di Trump. Ha inoltre dialogato con altri importanti politici e figure internazionali, tra cui l’argentino Javier Milei e Elon Musk, dimostrando la sua intenzione di essere un ponte tra Europa e USA. La sua presenza a Washington è stata vista come un segnale politico importante, e nonostante il freddo e la distanza dalle telecamere, ha cercato di consolidare il dialogo transatlantico come pilastro per la stabilità e la crescita.
_Monica Guerzoni su Corriere della Sera_

*Donald boys.* Giorgia Meloni, unica leader europea presente alla cerimonia di insediamento di Donald Trump, ha cercato di consolidare il dialogo tra Italia, UE e USA. Ha partecipato alla funzione in chiesa e poi si è spostata alla Rotonda di Capitol Hill per il giuramento, nonostante il freddo e la necessità di un viaggio transatlantico lampo. Meloni ha avuto brevi incontri con figure chiave come Marco Rubio, Elon Musk e il presidente argentino Javier Milei, ma solo un rapido saluto con Trump. Il suo obiettivo è rafforzare le relazioni italo-americane e affrontare insieme le sfide globali, come ha sottolineato in un video prima della cerimonia. Nonostante alcune critiche, Meloni intende mantenere un dialogo frequente con gli Stati Uniti.
_Francesca Schianchi su Stampa_

*Bitcoin.* Il valore del Bitcoin ha raggiunto un nuovo massimo storico, superando i 109 mila dollari, in seguito al cambio di opinione di Donald Trump, che ora lo considera una “meraviglia tecnologica” e un “miracolo di cooperazione umana”. Trump, rieletto presidente degli Stati Uniti, ha promesso di non vendere i Bitcoin sequestrati dal governo, che ammontano a un controvalore di 21,5 miliardi di dollari. La senatrice pro-crypto Cynthia Lummis ha proposto il “Bitcoin act” per accumulare Bitcoin come riserva strategica, e con Trump al potere, la probabilità che diventi legge è aumentata. Nel frattempo, sia Trump che Melania hanno lanciato le loro memecoin sulla blockchain di Solana, suscitando preoccupazioni su possibili conflitti di interesse e nepotismo, soprattutto considerando le connessioni tra figure chiave come David Sacks e Elon Musk. Trump dovrà affrontare queste questioni durante il suo secondo mandato.
_Vito Lops su Sole 24 Ore_

*Guida Anp.* Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha visitato Israele e i territori palestinesi, promuovendo un cauto ottimismo per la pace e sottolineando l’importanza della tregua in corso. Durante la sua visita, ha incontrato importanti figure politiche e religiose, tra cui il suo omologo israeliano Gideon Sa’ar e il premier palestinese Mohammad Mustafa, e ha discusso il rafforzamento delle relazioni economiche tra Italia e Israele. Tajani ha ribadito che l’Autorità Nazionale Palestinese è l’unico interlocutore legittimo per i palestinesi, escludendo Hamas dal governo, e ha espresso il sostegno dell’Italia alla soluzione dei due Stati. Ha anche affrontato la situazione regionale, sostenendo una moratoria delle sanzioni in Siria e discutendo il mandato di arresto per Netanyahu, ritenendo che non favorirebbe il processo di pac
_Nello Del Gatto su Stampa_

*Diecimila corpi tra le macerie.* Un giorno dopo il cessate il fuoco a Gaza, la tensione rimane alta nonostante i colloqui diplomatici in corso tra Stati Uniti, Egitto e Qatar per consolidare l’accordo che ha posto fine a quasi sedici mesi di conflitto. Il processo di scambio di prigionieri e sequestrati, l’ingresso di aiuti umanitari e il ritiro delle truppe israeliane sono passaggi delicati e complessi. Intanto, il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, esponente della coalizione di governo, minaccia di ritirare il suo sostegno se non verranno prese misure più dure contro Hamas, come promesso da Netanyahu con il supporto di Trump. Nel frattempo, i soccorritori a Gaza scavano tra le macerie, temendo di trovare fino a diecimila cadaveri, mentre il Qatar invia aiuti e si stima che il conflitto abbia arretrato lo sviluppo della Striscia di 69 anni, con rischi per la salute legati all’amianto nei detriti.
_Davide Frattini su Corriere della Sera_

*Lo show di Hamas.* Hamas, nonostante sia indebolito, ha messo in scena uno show mediatico durante il primo scambio di ostaggi per dimostrare la propria forza e insostituibilità a Gaza. L’evento è stato accuratamente organizzato nella Saraya Square, simbolo di Gaza, dove una folla si è radunata per assistere alla consegna di prigionieri, che hanno ricevuto attestati e simboli della loro prigionia. Nonostante le devastazioni del conflitto, Hamas ha mostrato di poter ancora gestire la sicurezza e l’assistenza, preparandosi al ritorno dei civili e sottolineando di avere ancora le chiavi del potere. Gli Stati Uniti e altri attori internazionali vorrebbero un cambio di leadership nella Striscia, ma Hamas rifiuta, affidandosi a una doppia guida interna ed esterna. Infine, Israele ha rilasciato 90 prigionieri palestinesi, tra cui figure di spicco, come parte dell’accordo sul cessate il fuoco
_Guido Olimpio su Corriere della Sera_

*Israeliani sbalorditi.* Dopo 15 mesi di conflitto e un attacco iniziale di Hamas su Israele il 7 ottobre 2023, un cessate il fuoco è stato raggiunto a Gaza. Nonostante il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avesse promesso di distruggere Hamas, il gruppo militante è riemerso dalle macerie, mostrando forza e sfidando Israele durante la consegna di ostaggi alla Croce Rossa. Hamas sta cercando di ripristinare servizi essenziali come l’istruzione e la sanità, nonostante abbia subito gravi perdite, compresa la morte di comandanti e migliaia di combattenti. Tuttavia, la devastazione di Gaza e le perdite civili potrebbero aver attirato nuovi membri in Hamas, e mentre alcuni israeliani vedono la riapparizione pubblica di Hamas come una mossa di propaganda, altri la considerano una prova della mancanza di pianificazione strategica da parte del governo di Netanyahu. La ricostruzione di Gaza sarà una sfida enorme, con infrastrutture distrutte e ostacoli finanziari, specialmente se Hamas rimane al potere, data l’opposizione di Israele e degli Stati Uniti.
_Heba Sale su Financial Times_

ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DALL’ITALIA

*Linee guida.* Il nuovo direttore generale delle Entrate, Vincenzo Carbone, ha delineato le linee guida per il 2025, puntando su un maggiore dialogo e ascolto nei confronti di cittadini e imprese, nonché sulla formazione mirata e l’incremento delle assunzioni qualificate. Carbone enfatizza l’importanza di comprendere le esigenze del contribuente e di rispondere efficacemente alle loro domande, evitando risposte incomplete o rinvii ad altri uffici. Si prevede la creazione di una struttura autonoma per la gestione della cooperative compliance, con l’obiettivo di instaurare un rapporto di fiducia reciproca tra fisco e contribuenti. Inoltre, sono previsti concorsi per l’assunzione di 3.550 funzionari e 20 dirigenti, con un focus sulla formazione in materie tecniche e trasversali, come etica, anticorruzione, cyber security e gestione del lavoro a distanza.
_Marco Mobili su Sole 24 Ore_

*Diseguaglianze.* Il report di Oxfam evidenzia un aumento della disuguaglianza economica in Italia, con il 10% più ricco che detiene quasi il 60% della ricchezza nazionale e il 50% più povero che scende al 7,4%. La crescita della ricchezza dei miliardari, che spesso hanno ereditato il loro patrimonio, supera di gran lunga quella delle persone con meno risorse. Le nuove misure di sostegno alla povertà, come l’Assegno di Inclusione, sono state criticate per aver ridotto il numero di beneficiari e per non colmare il divario con le famiglie in povertà assoluta. Il sistema fiscale italiano è considerato iniquo, favorisce i ricchi e contribuisce all’aumento delle disuguaglianze. A livello globale, la situazione non è migliore, con l’1% più ricco che possiede il 45% della ricchezza mondiale e politiche economiche che svantaggiano i Paesi più poveri.
_Rosaria Amato su Repubblica_

*Referendum.* La Cgil ha promosso quattro referendum abrogativi sul lavoro, dopo aver raccolto circa 4 milioni di firme, con l’obiettivo di abrogare alcune norme del Jobs Act e altre leggi riguardanti il lavoro, introdotte tra il 2008 e il 2021. I quesiti riguardano principalmente la cancellazione delle norme che limitano il reintegro in caso di licenziamenti illegittimi e la liberalizzazione dei contratti a termine. Il Pd e il M5S supportano i referendum, mentre partiti come Azione e Italia Viva si oppongono, sostenendo che il Jobs Act ha creato posti di lavoro. La Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibili i referendum, ma la Cgil ora deve affrontare la sfida di mobilitare gli elettori per garantire un’affluenza sufficiente affinché il voto abbia effetto. Va notato che alcune norme del Jobs Act sono già state indebolite da sentenze della Corte Costituzionale che ne hanno dichiarato l’incostituzionalità.
_Enrico Marro su Corriere della Sera_

*Auto elettrica.* L’Unione Europea ha avviato un dialogo strategico sull’industria automobilistica, con un incontro previsto per il 30 gennaio a Bruxelles, per affrontare temi come la transizione verso l’auto elettrica, le multe per le emissioni di CO2, e la necessità di investimenti in infrastrutture di ricarica. Il mercato automobilistico europeo è stagnante, con una crescita inferiore all’1% nel 2024 e una flessione del 18% rispetto al 2019. Produttori, sindacati e paesi produttori esprimono preoccupazione per la scadenza del 2035, anno in cui le auto nuove in Europa dovranno essere a zero emissioni, e l’Italia chiede una revisione del calendario. La Commissione Europea, guidata da Ursula von der Leyen, pianificherà incontri regolari con i rappresentanti del settore per discutere innovazione, decarbonizzazione e competitività, mentre il commissario ai Trasporti elaborerà un piano d’azione per l’automotive. Si prevedono tensioni politiche, dato che il settore automobilistico è vitale per l’economia europea, rappresentando il 7% del PIL e 13 milioni di posti di lavoro
_Diego Longhin su Repubblica_

*Energia troppo cara.* Confindustria lancia un allarme sui costi dell’energia in Italia, che stanno minando la competitività dell’industria nazionale e rischiano di frenare la ripresa industriale e gli investimenti per la transizione energetica. L’impatto economico è stimato in oltre 10 miliardi di euro, gravando su imprese e famiglie. Aurelio Regina, delegato di Confindustria per l’energia, sottolinea la necessità di disaccoppiare i prezzi delle rinnovabili da quelli del gas e rafforzare il ruolo del Gestore dei servizi energetici (GSE). Confindustria propone l’uso di fondi Ets per coprire i costi e differenziali finanziari, suggerendo che l’energia rinnovabile potrebbe essere contrattualizzata a prezzi più bassi, garantendo un risparmio significativo. Nel contesto europeo, l’Italia si trova svantaggiata rispetto ad altri paesi a causa della sua dipendenza dal gas naturale per la formazione dei prezzi dell’elettricità
_Nicoletta Picchio su Sole 24 Ore_

*Fotovoltaico a Fiumicino.* Aeroporti di Roma (Adr) ha inaugurato il più grande impianto fotovoltaico in autoconsumo di un aeroporto in Europa, noto come Solar Farm, presso l’Aeroporto di Fiumicino. L’impianto, realizzato da Enel X in collaborazione con Circet, è dotato di 55mila pannelli in silicio monocristallino e ha una potenza di picco di 22 megawatt, in grado di produrre oltre 30 milioni di kWh di energia elettrica all’anno. Questo progetto fa parte di un piano più ampio che mira a raggiungere 60 megawatt di potenza fotovoltaica entro 5 anni, con un investimento totale di 50 milioni di euro. L’infrastruttura contribuirà a ridurre le emissioni di CO2 dello scalo di oltre 10mila tonnellate l’anno e si inserisce in un piano di sviluppo sostenibile di Adr del valore di 9 miliardi di euro entro il 2046. Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha elogiato l’iniziativa come esempio di come la transizione energetica possa generare opportunità di crescita
_Celestina Dominelli su Sole 24 Ore_

*Alleanza per il risparmio.* Il consiglio di amministrazione di Generali ha approvato un’alleanza con il gruppo francese Natixis nel settore del risparmio gestito, nonostante alcune perplessità sollevate dal collegio sindacale e le lettere di avvertimento inviate dal socio Caltagirone ai consiglieri riguardo ai rischi legali dell’operazione. Il collegio sindacale ha evidenziato problemi nella tempistica e nella mancanza di un parere preventivo sul cambio dell’oggetto sociale dell’azienda. L’accordo prevede la creazione di una piattaforma comune di gestione degli asset, con Generali e Natixis che contribuiranno rispettivamente con 650 miliardi e 1.200 miliardi di asset. Nonostante le controversie, la maggioranza del consiglio ha proceduto con l’accordo, che non prevede al momento un patto parasociale tra gli azionisti né una strategia di uscita chiara.
_Laura Galvagni su Sole 24 Ore_

*Freno a Orcel.* Il consiglio di amministrazione di Generali ha approvato un accordo con Natixis, mentre il governo italiano e quello tedesco frenano le ambizioni di Andrea Orcel, amministratore delegato di Unicredit, riguardo all’acquisizione di Commerzbank. Il ministro delle Finanze tedesco, Joerg Kukies, critica la mancanza di trasparenza di Unicredit e sottolinea che le acquisizioni ostili non sono appropriate per banche di rilevanza sistemica. Queste tensioni emergono nonostante la precedente acquisizione di HypoVereinsBank da parte di Unicredit nel 2005, indicando un mercato bancario tedesco aperto. Il governo italiano sta valutando l’uso del golden power, che permetterebbe di imporre condizioni all’operazione, mentre Unicredit prosegue con l’offerta pubblica di acquisto su Banco Bpm. Il governo ha deciso di non esercitare il golden power su Anima, considerata un’operazione domestica non rischiosa per il settore strategico del risparmio gestito.
_Claudia Luise su Stampa_

*Governo-Tim.* Il governo e Tim non hanno raggiunto un accordo sul rimborso di oltre un miliardo di euro relativo al canone concessorio del 1998, e la questione è ora nelle mani del giudice della Corte d’Appello di Roma. Il governo ha chiesto di attendere l’esito di un ricorso in Cassazione prima di effettuare il pagamento, mentre Tim spera in una restituzione che potrebbe influenzare la ripresa dei dividendi. Nel frattempo, il consiglio di amministrazione di Tim si riunirà per discutere la vendita di Sparkle, ma la delibera è bloccata da questioni finanziarie non risolte tra Mef-Retelit e le banche. Queste incertezze hanno portato a un leggero calo del valore delle azioni di Tim
_Alberto Mapelli su Mf_

*Autonomia bocciata.* La Corte Costituzionale italiana ha dichiarato inammissibile il referendum sull’autonomia differenziata, bocciando il quesito che mirava ad abrogare la legge Calderoli. Al contrario, ha ammesso cinque quesiti referendari su temi quali la cittadinanza, il Jobs act, le indennità di licenziamento nelle piccole imprese, i contratti a termine e la responsabilità in appalti e subappalti. La decisione ha suscitato reazioni contrastanti: entusiasmo da parte della Lega e dei suoi alleati, che vedono una strada chiara per riformulare la legge, mentre l’opposizione critica la legge come un “obbrobrio” ora ridotto a “zombie”. Il Parlamento dovrà riscrivere la legge entro i limiti stabiliti dalla Corte, e il comitato per il referendum chiede correzioni al disegno di legge, con la speranza di un election day per facilitare il raggiungimento del quorum
_Alberto Mapelli su Corriere della Sera_

*Calderoli avanti.* Il ministro Roberto Calderoli esprime soddisfazione per la dichiarazione di inammissibilità del referendum abrogativo sulla legge sull’Autonomia da parte della Corte costituzionale, affermando che ciò gli permetterà di lavorare “in pace” e senza le critiche che ha definito “panzane”. Calderoli sostiene che il referendum non rispondeva ai requisiti necessari e che la Consulta ha fornito un perimetro corretto per l’interpretazione della legge. Il ministro ritiene che il referendum avrebbe potuto dividere ulteriormente il Paese e ora si concentra sulla correzione dei punti sollevati dalla Corte, tra cui la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (Lep), per i quali verrà presentata una legge delega. Calderoli ribadisce l’importanza dell’Autonomia differenziata e afferma che la maggioranza ha già dimostrato il proprio impegno su questo fronte
_Marco Cremonesi su Corriere della Sera_

*Nascoste le perdite.* La ministra del Turismo Daniela Santanchè è al centro di un’inchiesta legata al gruppo Visibilia, di cui è stata rinviata a giudizio per falso in bilancio. Tre imputati hanno patteggiato, rivelando condotte di falso in bilancio e la nascosta realtà di perdite economiche significative dal 2016 al 2023. La situazione politica si fa tesa, con il Movimento 5 Stelle che ha presentato una mozione di sfiducia contro Santanchè, mentre il partito di appartenenza, Fratelli d’Italia, e la Lega mostrano posizioni garantiste. La ministra evita un convegno a Milano, probabilmente per evitare domande prima di un incontro decisivo con la premier Meloni, mentre il processo inizierà il 20 marzo.
_Alessandra Corica su Repubblica_

*Torturatore di migranti.* Il generale libico Osama al Naijm, noto come Almasri e capo della polizia giudiziaria di Tripoli, è stato arrestato a Torino dalla Digos su mandato della Corte penale internazionale, accusato di crimini di guerra e gravi violazioni dei diritti umani. Almasri era anche responsabile della prigione di Mitiga, dove migliaia di migranti intercettati dalla guardia costiera libica, finanziata e formata dall’Italia, subiscono abusi. L’arresto potrebbe creare tensioni diplomatiche, dato che la polizia giudiziaria di Tripoli ha definito l’azione un “incidente oltraggioso”. Le testimonianze dei sopravvissuti al centro di detenzione hanno contribuito alle accuse contro Almasri, che ora si trova al centro di un delicato intrigo internazionale con possibili ripercussioni per l’Italia.
_Alesssandra Ziniti su Repubblica_

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