Ryanair e il Giubileo: criticità negli aeroporti romani

Eddie Wilson, amministratore delegato della compagnia irlandese, ha parlato di un’estate “piatta” per la città, puntando il dito contro due criticità principali: il tetto massimo ai voli imposto a Ciampino e l’aumento dei costi a Fiumicino

RyanAirNonostante l’enorme richiamo che il Giubileo eserciterà sulla Capitale, Ryanair non prevede un’espansione delle operazioni negli aeroporti di Roma. Eddie Wilson, amministratore delegato della compagnia irlandese, ha parlato di un’estate “piatta” per la città, puntando il dito contro due criticità principali: il tetto massimo ai voli imposto a Ciampino e l’aumento dei costi a Fiumicino.

Per quanto riguarda Ciampino, Wilson sottolinea che la limitazione a 65 voli al giorno potrebbe essere superata grazie ai nuovi aeromobili, meno inquinanti e rumorosi. “Se togliessero la restrizione, potremmo aggiungere 10 voli al giorno già da domani”, ha spiegato, sostenendo che l’aeroporto potrebbe gestire fino a 130 voli giornalieri senza gravi disagi per i residenti.

Il rischio di irrilevanza per Fiumicino

Anche Fiumicino è al centro delle critiche di Wilson, che lo definisce un aeroporto “sempre più costoso”. Secondo l’amministratore delegato, se i costi non verranno ridotti, Roma rischia di diventare irrilevante per le compagnie aeree, scoraggiando gli investimenti e alimentando un circolo vizioso di tariffe sempre più alte.

Ryanair ha già annunciato che ritirerà un aeromobile basato a Fiumicino, riducendo i propri investimenti di circa 100 milioni di euro annui e diminuendo il numero di passeggeri trasportati.

L’opportunità mancata per Roma

Wilson ha paragonato la situazione di Roma a quella di altri grandi hub internazionali come Dubai, Abu Dhabi e Istanbul, ormai consolidati come punti di transito globali. Roma, secondo il dirigente, potrebbe tornare a essere uno snodo chiave, ma per ora non è in grado di competere.

Per il 2025, la compagnia irlandese si concentrerà su altri scali italiani, lasciando la Capitale senza prospettive di crescita.

Milano e l’esclusione di Linate

Nel panorama italiano, Ryanair preferisce rafforzare la propria presenza su aeroporti come Bergamo Orio al Serio e Malpensa, dove detiene la quota di mercato più alta e può offrire tariffe competitive. L’aeroporto di Milano Linate, invece, viene considerato troppo costoso e non rientra nelle priorità della compagnia, lasciando il campo a easyJet.

La battaglia contro l’addizionale comunale

Un altro tema su cui Ryanair insiste è l’addizionale comunale, una tassa imposta ai vettori che incide sui costi per passeggero. Solo tre regioni – Calabria, Friuli Venezia Giulia e Abruzzo – hanno abolito questa imposta, favorendo un rilancio dei collegamenti, in particolare nelle aree meno servite come la Calabria.

Wilson critica inoltre l’aumento previsto dalla legge di Bilancio, che porta l’addizionale fino a 8 euro nei principali aeroporti. Secondo Ryanair, questa tassa rappresenta uno svantaggio competitivo per l’Italia rispetto a Paesi come Svezia e Polonia, che hanno eliminato la tassazione sui voli.

L’appello per una riforma del traffico aereo

Oltre alle questioni economiche, Ryanair denuncia il record di ritardi e cancellazioni registrati in Italia nel 2024. Eddie Wilson chiede una “riforma importante” nella gestione del traffico aereo per migliorare l’efficienza del settore e ridurre i disagi per i passeggeri.

Con queste richieste, la compagnia irlandese sollecita il governo Meloni a intervenire per rilanciare il sistema aeroportuale italiano, rendendolo più competitivo e attrattivo per i vettori internazionali.

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