Hamas libera le quattro soldatesse in cambio di 200 prigionieri

Il rilascio delle soldatesse è stato celebrato a Gaza City, dove un palco è stato allestito in piazza Saraya. Lì, un’ampia folla di miliziani armati e civili ha accolto le ragazze, che indossavano uniformi militari al posto dei pigiami con cui erano state rapite

di Ennio Bassi

Le quattro soldatesse israeliane rapite il 7 ottobre 2023 sono state finalmente liberate dopo 477 giorni di prigionia nelle mani di Hamas. Il loro rilascio è avvenuto come parte di un accordo di cessate il fuoco che ha coinvolto lo scambio con 200 prigionieri palestinesi. Le soldatesse – Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag – sono state trasferite in Israele dalla Croce Rossa, che le ha consegnate alle forze armate israeliane (IDF).

Intanto, circa 200 detenuti palestinesi sono stati rilasciati da Israele e trasferiti fuori dalle prigioni israeliane, con una parte di essi diretta in Egitto. I bus con i prigionieri sono partiti dalle carceri di Ofer, nella Cisgiordania, e di Ktziot, nel deserto del Negev.

Il rilascio delle soldatesse è stato celebrato a Gaza City, dove un palco è stato allestito in piazza Saraya. Lì, un’ampia folla di miliziani armati e civili ha accolto le ragazze, che indossavano uniformi militari al posto dei pigiami con cui erano state rapite. Le soldatesse hanno preso parte a una cerimonia, ricevendo in dono una busta regalo da Hamas. Dopo aver firmato i documenti necessari con la Croce Rossa, le giovani soldatesse sono salite su un veicolo dell’organizzazione umanitaria e sono state accompagnate al confine israeliano, dove ad attenderle c’erano anche i loro genitori.

Le quattro ragazze facevano parte di un gruppo di sette soldatesse rapite durante l’incursione di Hamas nella base militare di Nahal Oz, dove il 7 ottobre scorso i miliziani avevano ucciso 52 soldati israeliani. Il loro rapimento e il successivo rilascio fanno parte di un accordo di cessate il fuoco, che, secondo quanto riportato dal Times of Israel, prevedeva una sequenza di scambi che includevano inizialmente le donne civili, poi le soldatesse, gli anziani e infine i malati. L’accordo, però, è stato parzialmente infranto, con Hamas che ha rilasciato prima le soldatesse. Nonostante ciò, Israele ha scelto di non interrompere il piano.

Non è ancora chiaro quando avverrà la prossima liberazione di prigionieri. Daniel Hagari, portavoce delle IDF, ha riferito che Israele sta aspettando da Hamas la lista con i nomi degli altri 26 ostaggi da liberare. Tra questi, c’è grande preoccupazione per i due bambini, Kfir e Ariel, rispettivamente di 2 e 5 anni, e per la madre Shiri della famiglia Bibas. Hagari ha anche commentato il rilascio delle soldatesse, accusando Hamas di essere un gruppo terroristico che ha sfruttato la situazione per mostrare una rappresentazione falsata del trattamento degli ostaggi, mentre in realtà ha trattenuto civili innocenti per più di 400 giorni.

La Croce Rossa, tuttavia, ha riferito che le condizioni delle prigioniere durante la loro detenzione erano buone. Infine, i detenuti palestinesi che desiderano rientrare nella Striscia di Gaza dovranno aspettare. Israele ha annunciato che non permetterà il passaggio verso il nord della Striscia finché non verrà regolato il rilascio di Arbel Yehud, una cittadina israeliana che doveva essere liberata oggi ma che sarà rilasciata la prossima settimana, secondo quanto riferito da un alto funzionario di Hamas. Tuttavia, Israele chiede che Yehud venga liberata entro due giorni.

 

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