Trump e i Dazi: “Il Canada? Diventi il 51° Stato”. Bce: “I perdenti saranno i consumatori”

Trump ha attaccato in particolare il Canada, affermando che gli Stati Uniti spendono miliardi di

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DONALD TRUMP PRESIDENTE USA

dollari per sostenere il Paese vicino senza alcun beneficio reale. Ha sostenuto che gli USA possiedono risorse energetiche e materiali in abbondanza e potrebbero fare a meno delle importazioni canadesi

Donald Trump ha nuovamente sollevato polemiche con dichiarazioni contro Canada, Messico e Cina, a seguito dell’introduzione di nuovi dazi commerciali. Il presidente degli Stati Uniti ha utilizzato Truth, la piattaforma social creata dal suo gruppo mediatico, per difendere la sua politica protezionista, definendola una scelta necessaria per porre fine a decenni di squilibri commerciali.

La Provocazione sul Canada come 51° Stato

Nel suo lungo post, Trump ha attaccato in particolare il Canada, affermando che gli Stati Uniti spendono miliardi di dollari per sostenere il Paese vicino senza alcun beneficio reale. Ha sostenuto che gli USA possiedono risorse energetiche e materiali in abbondanza e potrebbero fare a meno delle importazioni canadesi. Secondo l’ex presidente, la soluzione migliore sarebbe trasformare il Canada nel cinquantunesimo stato degli Stati Uniti, offrendo ai canadesi una tassazione più bassa e una maggiore protezione militare.

Le Risposte Internazionali

La reazione alle dichiarazioni di Trump non si è fatta attendere. Il governo cinese ha sottolineato che “non ci sono vincitori in una guerra commerciale” e ha avvertito che le nuove tariffe potrebbero compromettere la cooperazione bilaterale in settori sensibili come il controllo del traffico di droga.

L’Europa Pronta a Rispondere

Anche l’Unione Europea ha preso posizione, ribadendo la propria contrarietà a misure tariffarie ingiuste. Klaas Knot, membro del Consiglio direttivo della BCE e governatore della Banca centrale olandese, ha criticato apertamente la strategia americana, sottolineando che i veri perdenti saranno i consumatori, sia in America che all’estero, a causa dell’aumento dell’inflazione e dei tassi d’interesse.

La Commissione Europea ha espresso rammarico per la decisione degli Stati Uniti, dichiarando di essere pronta a rispondere con fermezza per difendere i prodotti europei. Bruxelles ha ricordato che il rapporto commerciale tra UE e Stati Uniti è il più rilevante al mondo e che è essenziale preservare questa relazione. Tuttavia, ha ribadito che i dazi danneggiano tutte le parti coinvolte, compromettendo il sistema commerciale globale.

Un’Età dell’Oro o una Prova Dura

Trump ha concluso il suo intervento sostenendo che gli Stati Uniti sono alle porte di una nuova “età dell’oro”, anche se questo comporterà sacrifici. Ha affermato che il Paese ora è gestito con buon senso e che i risultati saranno spettacolari. Resta da vedere se questa visione ottimistica troverà riscontro nei mercati o se la sua politica commerciale contribuirà a un isolamento economico sempre più marcato.

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