Ue, riunione informale dei leader europei a Bruxelles per discutere di difesa

All’incontro prenderanno parte anche il segretario generale della Nato, Mark Rutte, invitato per la colazione, e per la prima volta dopo la Brexit  il primo ministro del Regno Unito, Keir Starmer, invitato per il pranzo

 

Oggi i leader dell’Ue, ci sarà anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, discuteranno di difesa europea nel corso di una riunione informale presso il Palais d’Egmont a Bruxelles. All’incontro prenderanno parte anche il segretario generale della Nato, Mark Rutte, invitato per la colazione, e per la prima volta dopo la Brexit  il primo ministro del Regno Unito, Keir Starmer, invitato per il pranzo.

Le priorità

Nella lettera di invito inviata dal presidente Antonio Costa ai membri del Consiglio Europeo si legge che lo scopo del vertice “è preparare il terreno per le decisioni” che la Ue dovrà  adottare e fornire orientamenti alla Commissione e all’alta rappresentante in vista dell’elaborazione di un libro bianco sul futuro della difesa europea che verterà sulle iniziative congiunte in materia di difesa e sulle risorse necessarie per svilupparle”.

“L’Europa  -scrive Costa- deve farsi carico in misura maggiore della propria difesa. Deve diventare più resiliente, più efficiente, più autonoma e un attore più affidabile in materia di sicurezza e di difesa. In tal modo diventerà inoltre un partner transatlantico più forte, anche nel contesto della Nato nel pieno rispetto della politica di sicurezza e di difesa di taluni Stati membri e tenendo conto degli interessi di tutti gli Stati membri in materia di sicurezza e di difesa”. “Negli ultimi anni – prosegue il presidente- gli Stati membri hanno già aumentato la spesa nazionale per la difesa. Sappiamo tuttavia che occorrono ulteriori ingenti investimenti nel settore della difesa al fine di ricostituire le scorte, potenziare la nostra prontezza alla difesa di fronte a un ampio spettro di minacce — ponendo l’accento sulle priorità strategiche e sulle carenze in termini di capacità critiche — e rafforzare di conseguenza la base industriale e tecnologica di difesa europea”.

Difesa “bene comune”

“In  secondo luogo – osserva –  gli Stati membri saranno sempre responsabili delle proprie forze armate. Al contempo, abbiamo un interesse comune a cooperare più strettamente a livello europeo per massimizzare le economie di scala e ridurre i costi, garantire l’interoperabilità, assicurare una domanda stabile e a lungo termine — così da offrire maggiore prevedibilità alla nostra industria — ed evitare duplicazioni. Agendo da soli, i singoli Stati membri non possono permettersi il livello di investimenti, anche in ricerca e sviluppo, necessario per rafforzare la nostra capacità. Inoltre, una difesa efficace è un “bene comune” che va a beneficio di tutti gli europei.L’aumento degli investimenti nel settore della difesa deve anche contribuire a rafforzare la competitività economica globale e la coesione dell’Unione europea attraverso un settore industriale in grado di sviluppare la propria eccellenza tecnologica in tutta l’Unione europea e di contribuire alla creazione di posti di lavoro”.

Uk partner fondamentale della Ue 

“L’obiettivo del rafforzamento della difesa europea dovrebbe essere preso in considerazione in tutte le pertinenti politiche dell’Unione. Per preparare le prossime tappe -aggiunge Costa- suggerirei di concentrare la nostra discussione sulle seguenti questioni: Quali dovrebbero essere — e come definiamo — le capacità di difesa che dobbiamo sviluppare prioritariamente in modo collaborativo, data la loro importanza per la sicurezza collettiva dell’Ue? Siamo d’accordo di spendere di più e meglio insieme? In che modo, e attraverso quali strumenti dell’Ue, possiamo accelerare la mobilitazione dei finanziamenti privati? Come possiamo utilizzare al meglio il bilancio dell’UE a breve, medio e lungo termine? Alla luce del notevole fabbisogno di finanziamento, quali ulteriori opzioni comuni possono essere valutate? In che modo possiamo rafforzare e approfondire ulteriormente i partenariati esistenti? Quali dovrebbero essere i nostri obiettivi e le nostre priorità con i partner europei non appartenenti all’Ue?”

Il presidente precisa infine di aver invitato il premier britannico perchè “il Regno Unito è un partner fondamentale per l’Unione europea, segnatamente nel settore della difesa”.

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