SICUREZZA
*Includere UK e Norvegia.* L’UE sta valutando modi per includere il Regno Unito e la Norvegia in una “coalizione dei volenterosi” per espandere le difese europee, evitando capitali neutrali e favorevoli alla Russia, mentre i leader europei si riuniscono per discutere la condivisione dei costi di riarmo in risposta alla pressione crescente per una maggiore sicurezza autonoma. Le discussioni, incentrate sul futuro delle capacità militari europee e su come finanziare un deficit stimato dalla Commissione Europea oltre i 500 miliardi di euro, rivelano divisioni tra i paesi membri e prospettano un possibile percorso futuro guidato da un gruppo più ristretto e dedicato alla difesa.
_Anna Gross su Financial Times_
*Proposta.* Prima del vertice sulla difesa dell’UE, 19 capi di governo dell’UE hanno proposto che la Banca Europea per gli Investimenti (EIB) giochi un ruolo più importante nel finanziare l’industria della difesa, suggerendo persino l’emissione di obbligazioni dedicate alla difesa, nonostante la questione del finanziamento tramite nuovi debiti dell’UE sia controversa e divida gli stati membri. Mentre alcuni paesi sostengono la necessità di nuovi debiti dell’UE per coprire gli investimenti miliardari previsti, Germania e Paesi Bassi si oppongono a nuove obbligazioni europee, e la discussione si complica ulteriormente a causa del mandato dell’EIB che attualmente vieta il finanziamento diretto alla produzione di armi e munizioni.
_Carsten Volkery su Handelsblatt_
*Sfida.* I dirigenti europei si incontrano a Bruxelles per discutere il rafforzamento della difesa dell’UE e come finanziare l’industria della difesa, in un contesto di tensioni con la nuova amministrazione Trump e la necessità di ridurre la dipendenza da potenze esterne. Affronteranno anche la questione dei finanziamenti, con la possibilità di coinvolgere la Banca europea d’investimento e di emettere debito dedicato ai progetti di sicurezza e difesa, mentre cercano di definire una posizione comune sulle spese militari e le relazioni transatlantiche.
_Karl De Meyer su Echos_
*Diffidente.* La Francia è preoccupata che il sostegno dell’Unione Europea all’industria della difesa possa finire per beneficiare i concorrenti americani, preferendo mantenere l’autonomia strategica e la sovranità nazionale piuttosto che affidarsi a equipaggiamenti prodotti sotto licenza americana. Il dibattito sull’ED3P, un fondo proposto dalla Commissione Europea per l’acquisto congiunto di materiale militare, evidenzia la divisione tra la Francia, che insiste affinché i fondi europei siano utilizzati per l’industria europea, e altri paesi come la Germania, che sono aperti alla produzione di equipaggiamenti su licenza americana, con la Polonia che ha ulteriormente complicato la situazione chiedendo deroghe.
_Anne Bauer su Echos_
*Uniti.* I leader europei si sono riuniti a Bruxelles per discutere l’urgenza di una difesa comune europea in risposta alle minacce di Donald Trump e alla guerra in Ucraina, considerando anche la possibilità di un bouclier antimissile europeo. La riunione, che includeva il segretario generale della NATO e il primo ministro britannico, mirava a definire una strategia condivisa e a discutere investimenti e progetti concreti per rafforzare l’industria della difesa europea, nonostante le sfide finanziarie e le divergenze tra gli stati membri.
_Florentin Collomp su Figaro_
*Non allineamento.* Il ministro della Difesa francese Sébastien Lecornu, durante la sua visita in Indonesia, ha sottolineato l’importanza della diplomazia francese basata sul non-allineamento e sul rifiuto di blocchi geopolitici, evidenziando il ruolo della portaerei Charles de Gaulle negli esercizi militari come strumento per affermare la Francia come potenza mondiale. Lecornu ha anche discusso della cooperazione militare con l’Indonesia, l’importanza strategica di Mayotte e le sfide poste dalla Cina, ribadendo l’impegno della Francia nel rispetto del diritto internazionale del mare e la necessità di un aumento del budget della difesa per affrontare le nuove minacce e mantenere la sovranità nella produzione di armamenti.
_Nicolas Barotte su Figaro_
*Fantasma Ue.* La crisi ucraina, le tensioni geopolitiche e l’elezione di Trump hanno evidenziato la vulnerabilità dell’Europa, che si trova economicamente e strategicamente schiacciata tra le potenze mondiali e dipendente dagli USA per la sicurezza, mentre internamente è divisa e manca di una strategia di difesa comune. La Commissione europea, guidata da Ursula von der Leyen, sta cercando di creare una difesa europea integrata con gli USA, ma questo approccio rischia di compromettere l’autonomia strategica dell’Europa e la sovranità degli Stati membri, mostrando la necessità di un rinnovato impegno europeo per la sicurezza e la difesa.
_Nicolas Baverez su Figaro_
*Corsa al riamo contro i dazi.* L’Unione europea sta cercando modi e finanziamenti per rilanciare l’industria della difesa e aumentare la produzione di armi di fronte alle richieste di Trump di aumentare le spese militari e alle minacce di ritirare il sostegno degli Stati Uniti. I leader dell’UE si stanno riunendo a Bruxelles per discutere delle opzioni di difesa e finanziamento comuni, come gli Eurobond, in un contesto di maggiore responsabilità europea per la sicurezza e la difesa.
_Maria Sahuquillo su Pais_
*Difesa europea.* I leader europei si sono riuniti a Bruxelles per discutere la difesa comune e le relazioni transatlantiche, con l’obiettivo di aumentare la spesa pubblica in sicurezza e la produzione di armamenti in Europa. Durante l’incontro, è stata considerata la proposta di un sistema di scudo anti-missili per l’UE e dibattuto il finanziamento della difesa comune, con alcuni Paesi che spingono per escludere tali spese dal Patto di Stabilità, nonostante l’opposizione dei Paesi frugali.
_Gabriele Rosana su Messaggero_
*Cercando l’unità.* I leader europei si sono riuniti per un brainstorming sulla difesa a Bruxelles, evidenziando la difficoltà di raggiungere un accordo sull’avanzamento di un tema così delicato, con il presidente del Consiglio europeo António Costa che ha inaugurato un nuovo formato di discussione. Mentre si affrontano divergenze su quale modello di difesa costruire e come finanziarlo, con alcune nazioni come l’Estonia che aprono la strada a possibili finanziamenti pubblici europei, l’Italia propone di escludere le spese per la difesa dal Patto di stabilità, una posizione supportata dalla Polonia, ma senza aspettative di decisioni immediate.
_Francesca Basso su L’Economia del Corriere della Sera_
*Più soldi per le armi.* Il Segretario Generale della NATO ha enfatizzato la necessità di un aumento significativo delle spese militari degli alleati, affermando che “sarà molto, molto, molto più del 2%”. Roberto Arditti evidenzia il cambio di posizione di Mark Rutte e sottolinea l’importanza di investimenti maggiori e più efficaci in difesa per l’Europa, citando esempi di collaborazioni industriali come l’accordo italo-tedesco di Leonardo con Rheinmetall e altri progetti di difesa.
_Roberto Arditti su Tempo_
*Urgente ma lenta.* Antonio Costa, presidente del Consiglio Ue, sottolinea l’urgenza di una difesa europea comune per garantire la pace in Europa, legando il futuro della sicurezza continentale alla risoluzione della guerra in Ucraina e alla capacità dei 27 leader di affrontare tale nodo. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, sogna un’unione della difesa che potrebbe risolvere anche problemi industriali, con l’Italia che ha un ruolo chiave grazie a Leonardo, simbolo del potenziale tecnologico e industriale del settore difensivo europeo.
_Marco Zatterin su Messaggero Veneto_
*Export record.* Le esportazioni aerospaziali del Lazio hanno registrato un incremento record del 96,4% nel terzo trimestre 2024, grazie soprattutto agli ordini provenienti dagli USA e dal Qatar, nonostante un saldo ancora negativo rispetto ai livelli del 2022. Massimo Claudio Comparini, responsabile spazio di Leonardo, evidenzia l’importanza del commercio estero per l’azienda e prevede una crescita del 10% degli ordini e dell’11% dei ricavi per la divisione spaziale nel piano industriale 2024-28.
_Mirko Giustini su Corriere della Sera Roma_
*Contratto.* Thales Alenia Space ha firmato un contratto da 862 milioni di euro con l’ESA per sviluppare l’atterrisseur lunare Argonaut a Torino, destinato al trasporto di carichi verso la Luna e supportare il programma Artemis della NASA per il ritorno dell’uomo sul satellite. Il contratto rafforza il ruolo di Torino nell’industria aerospaziale e sottolinea l’ambizione dell’Italia di competere a livello internazionale nel settore, con investimenti significativi previsti dal governo nazionale e preoccupazioni sull’impatto ambientale dei lanci spaziali.
_Olivier Tosseri su Echos_
*Ottimismo.* Il regna un vento di ottimismo nel settore spaziale europeo durante la conferenza annuale a Bruxelles, dove i leader del settore hanno discusso la difesa degli interessi europei contro il crescente monopolio di SpaceX e la necessità di finanziamenti aggiuntivi per il prossimo budget dell’Unione Europea. La Commissione Europea ha sottolineato l’importanza di sviluppare il progetto di connettività Iris e di rafforzare il mercato unico spaziale, mentre Arianespace ha annunciato nuovi contratti e il lancio imminente della fusée Ariane 6, rinvigorando l’accesso autonomo dell’Europa allo spazio.
_Anne Bauer su Echos_
*Ritorno del ceco.* L’opposizione ceca guidata da Andrej Babiš, in testa ai sondaggi per le elezioni di ottobre, minaccia di interrompere un’iniziativa di Praga per l’acquisto di munizioni per l’Ucraina se torna al potere. Nonostante il successo dell’iniziativa nel colmare le scorte di munizioni ucraine, con la consegna di 520.000 proiettili nel 2022 e altri 300.000 previsti, ci sono preoccupazioni sulla qualità e il costo, e timori che Babiš possa riorientare la politica estera ceca verso leader filo-Kremlin.
_Raphael Minder su Financial Times_
*Sottomarini.* La competizione per la fornitura di sottomarini all’Argentina tra il francese Naval Group e il tedesco Thyssenkrupp Marine Systems (TKMS) si intensifica, con TKMS che ottiene l’approvazione del Bundestag per offrire un finanziamento vantaggioso all’Argentina, sfidando l’offerta francese. Mentre la Naval Group sembrava in vantaggio, TKMS non molla e punta a mantenere la sua presenza in America Latina, in parallelo con un potenziale successo in India, dove si propone per un contratto di sottomarini con il cantiere Mazagon Dockyard.
_Thibaut Madelin su Echos_
*Patto Atlantico.* Giovanni Toti sottolinea la necessità di un rinnovato Patto Atlantico tra Europa e USA, in un contesto internazionale complesso, dove l’America di Trump non cerca la neutralità europea ma una corresponsabilità strategica. Sottolinea l’importanza di investimenti in difesa e tecnologia, citando esempi di eccellenza italiana come Leonardo, Fincantieri, e propone un’alleanza energetica con gli USA per rilanciare la competitività europea.
_Giovanni Toti su Giornale_
*Elisoccorso.* Da metà gennaio, il presidio ospedaliero di Nola ha implementato un servizio di elisoccorso attivo 24 ore su 24, migliorando significativamente la risposta alle emergenze sanitarie in Campania, grazie anche all’uso di due elicotteri AW169 prodotti da Leonardo. Questi velivoli, all’avanguardia e operati da Alidaunia per la Regione Campania, sono dotati di tecnologie innovative come l’APU e trasformati in ambulanze volanti, aumentando l’efficacia degli interventi in situazioni critiche e in aree difficilmente accessibili.
_Paolo Picone su L’Economia del Corriere del Mezzogiorno_
*Colosso del mare.* La nave Trieste, ammiraglia della Marina Militare e gioiello della cantieristica navale italiana, è arrivata a Taranto per la prima volta, con un equipaggio composto per metà da pugliesi e pronta per sei settimane di addestramento intensivo. Dotata di avanzate capacità operative e sanitarie, tra cui oltre 1000 posti letto e un ospedale completo, la Trieste rappresenta il meglio della tecnologia navale italiana e si prepara a diventare operativa dopo il periodo di addestramento. E’ una unità anfibia portaelicotteri dotata di un hangar allagabile. Può ospitare fino a 34 velivoli, tra cui gli EH101 e NH90 già in dotazione, ma è anche in grado di condurre operazioni di volo imbarcando i moderni F-35B.
_Maristella Massari su Gazzetta del Mezzogiorno_
*Hub di IA.* Torino si sta affermando come un hub per l’intelligenza artificiale, con una filiera di startup innovative che sviluppano applicativi AI per vari settori come lo spazio, l’industria e la scuola, seguendo la tradizione delle PMI italiane degli anni ’90. Tra queste, Aiko Space e Clearbox AI emergono per il loro impatto: Aiko Space, guidata da Lorenzo Feruglio, punta a missioni spaziali autonome e si espande a livello internazionale, mentre Clearbox AI, sotto la guida di Shalini Kurapati, supporta le aziende nella gestione dei dati per progetti AI, creando set di dati sintetici per l’addestramento di modelli AI. Leonardo è stata tra i primi a investire e a saltare a bordo dell’Istituto Ai4 industry di Torino.
_Christian Benna su L’Economia del Corriere Nord Ovest_
*Partita sott’acqua.* La sicurezza delle infrastrutture subacquee è diventata una priorità globale, con un mercato in crescita che si stima raggiungerà i 36 miliardi di dollari entro il 2030, a seguito di una serie di sabotaggi a cavi e condotte sottomarine. L’Italia, grazie alla sua posizione geografica strategica, è stata tra i primi paesi a riconoscere l’importanza di questa questione, e Fincantieri ha rafforzato la sua posizione nel settore acquisendo la divisione subacquea di Leonardo per un totale che potrebbe raggiungere i 415 milioni di dollari, come sottolineato dall’AD Pierroberto Folgiero.
_Gianluca Di Feo su Repubblica Affari&Finanza_
*Rivoluzione IA.* La rivoluzione dell’intelligenza artificiale (IA) è paragonata al boom del computing per il suo potenziale impatto sull’economia mondiale, come sottolineato da Vincenzo Baglieri dell’SDA Bocconi, che evidenzia come l’IA potrebbe contribuire al 3.5% del PIL mondiale entro il 2030. Nel contesto italiano, Leonardo sta rapidamente riconoscendo l’importanza dell’IA, con il nuovo piano industriale che mira a posizionarsi come azienda leader nella tecnologia, e circa il 40% dei progetti di innovazione tecnologica in Italia si concentrano sull’IA, con particolare attenzione alla Generative AI e alle applicazioni mediche.
_Giorgio Costa su Giorno – Carlino – Nazione Economia&Lavoro_
*La sfida di Pechino.* La startup cinese DeepSeek, guidata da Liang Wenfeng, ha sorpreso il mondo con la sua piattaforma di intelligenza artificiale open source, riducendo il divario con gli Stati Uniti e dimostrando la crescente competenza tecnologica della Cina, sostenuta da investimenti privati e pubblici e dal Partito-Stato. Nonostante l’exploit di DeepSeek, gli Stati Uniti mantengono il primato tecnologico, ma la Cina avanza rapidamente, anche nel settore dei chip, nonostante le restrizioni all’esportazione imposte dagli USA, con l’obiettivo di raggiungere l’autonomia e il primato nell’IA entro il 2030.
_Filippo Santelli su Repubblica Affari&Finanza_
*Nuove regole.* L’entrata in vigore dell’Artificial Intelligence Act ha imposto nuove restrizioni sull’uso dell’intelligenza artificiale in Europa, suscitando preoccupazioni in Confindustria per il potenziale freno agli investimenti e l’innovazione. Alec Ross critica l’atto come “più moralismo che sostanza”, mentre Eleonora Faina di Anitec-Assinform sostiene la necessità di regole ma avverte che costi eccessivi e mancanza di chiarezza potrebbero allontanare gli investimenti, suggerendo che l’Europa rischia di rimanere indietro rispetto a Cina e USA senza un bilanciamento più snello e flessibile delle normative.
_Eugenio Occorsio su Repubblica Affari&Finanza_
*Nuova mappa IA.* La nuova mappa dell’intelligenza artificiale si estende da Milano a Colonia, passando per il Vecchio Continente fino a Pechino, sfidando l’idea che solo OpenAI o Gemini dominino il campo; si pone la questione se l’Europa subirà la “maledizione del World Wide Web”, con le sue innovazioni che migrano negli USA.
_Massimo Sideri su L’Economia del Corriere della Sera_
*Sindacato.* In un contesto lavorativo in continua evoluzione, i sindacati piemontesi affrontano sfide inedite, dovendo rispondere alle esigenze di lavoratori di nuovi settori e contratti che spesso li mettono in competizione tra loro. La Cisl e la Cgil registrano un aumento degli iscritti e si adattano a proteggere categorie diverse, dai rider ai dipendenti nel settore aerospaziale. «La percezione, anche dall’interno, è che l’aerospazio possa essere il futuro dell’economia locale, ma come numeri non siamo ancora nelle condizioni di sostituire la presenza dell’automotive — spiega Enrico Dettori, operatore Fim Cisl per Aerospazio – Thales conta un migliaio di dipendenti, Leonardo Caselle si avvia oltre i 1500, mentre Leonardo velivoli Torino, composta quasi tutta da ingegneri e impiegati, arriva a 1300».
_Massimiliano Sciullo su Repubblica Torino_
ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DAL MONDO
*Aziende contro.* Donald Trump ha scatenato una reazione negativa da parte di gruppi aziendali e alcuni membri del suo stesso partito Repubblicano dopo aver avviato una guerra commerciale imponendo pesanti tariffe sui tre maggiori partner commerciali degli Stati Uniti, che rischiano di aumentare i prezzi per i consumatori americani e di causare caos nelle catene di approvvigionamento. Le associazioni commerciali hanno avvertito che le nuove tariffe, che includono il 10% sugli import dalla Cina e il 25% da Messico e Canada, con una tariffa più bassa del 10% per l’energia canadese, potrebbero portare a prezzi più alti per i beni di consumo e rappresentare il più grande aumento delle tasse dagli anni ’90, con possibili misure di ritorsione contro gli esportatori statunitensi e un impatto negativo sull’economia degli Stati Uniti.
_Aime Williams su Financial Times_
*Contrattacco cinese.* La Cina, il Messico e il Canada hanno annunciato misure di ritorsione in risposta ai dazi imposti dagli Stati Uniti, con Pechino che si appresta a presentare un reclamo all’Organizzazione Mondiale del Commercio e i leader nordamericani che promettono l’imposizione di dazi equivalenti sui prodotti statunitensi. L’Unione Europea esprime preoccupazione per la guerra commerciale e si prepara a rispondere fermamente a eventuali dazi ingiusti, mentre il presidente Trump sostiene che i dazi sono un male necessario per “rendere l’America grande di nuovo” e suggerisce al Canada di diventare il 51° stato degli USA.
_Alessia Conzonato su Corriere della Sera_
*Offerta Ue.* La Commissione Europea sta cercando di negoziare con la Casa Bianca per evitare misure commerciali restrittive da parte degli Stati Uniti, offrendo pacchetti che includono maggiori acquisti di gas americano e un aumento della spesa militare in armi statunitensi. Nel frattempo, i leader europei, tra cui la premier italiana Giorgia Meloni, si incontrano a Bruxelles per discutere risposte coordinate, mentre si considerano possibili ritorsioni e strategie per minimizzare l’impatto sui propri paesi in caso di nuovi dazi americani.
_Marco Galluzzo su Corriere della Sera_
*La tela di Meloni.* Giorgia Meloni sta lavorando per organizzare un incontro tra Ursula von der Leyen e Donald Trump, con l’obiettivo di affrontare la questione dei dazi che potrebbero danneggiare l’economia europea e italiana. La premier italiana cerca di evitare di dover scegliere tra gli Stati Uniti e Bruxelles, sfruttando la sua posizione per facilitare il dialogo e la cooperazione tra le due parti.
_Tommaso Ciriaco su Repubblica_
*Decisi o saremo vittime.* François Hollande, ex presidente francese, avverte che la seconda presidenza di Trump non sarà una continuazione della prima e sottolinea che l’Europa deve essere decisa per non diventare vittima di un nuovo disordine internazionale. Hollande ritiene che Trump rispetti solo i rapporti di forza e che l’Europa debba mostrare fermezza nelle relazioni commerciali, regolamentari e diplomatiche per far valere il proprio rispetto e non tollerare violazioni delle regole democratiche.
_Francesca Schianchi su Stampa_
*Mega Musk.* Elon Musk ha lanciato la campagna “Make Europe Great Again” (Mega), invitando i cittadini europei a seguire le politiche simili a quelle di Trump, mentre negli Stati Uniti gestisce cinquemila miliardi di dollari di pagamenti federali e controlla il nuovo Department of Government Efficiency (Doge), sollevando preoccupazioni sulla possibile interferenza nei pagamenti pubblici. Le sue azioni hanno generato dibattito, con alcuni che temono che la sua task force possa bloccare pagamenti a gruppi sospetti, mentre altri difendono le procedure esistenti e criticano l’approccio di Musk come invasivo e potenzialmente dannoso per il sistema pubblico.
_Federico Rampini su Corriere della Sera_
*Fra saltare l’unione.* Elon Musk, precedentemente distante dalla politica, ha ora abbracciato un ruolo influente nell’estrema destra europea, sostenendo leader populisti e movimenti xenofobi, e mirando a destabilizzare l’Unione Europea. Il 8 febbraio, un summit a Madrid vedrà la partecipazione di figure chiave come Le Pen, Salvini e Orbán, con Musk che rispetta figure come Giorgia Meloni e sostiene partiti come l’Alternative für Deutschland, in una strategia che sembra voler riformulare l’equilibrio politico europeo.
_Antonello Guerrera su Repubblica_
*No al gioverno con Afd.* A Berlino, circa 200.000 manifestanti si sono radunati alla Porta di Brandeburgo per protestare contro una possibile alleanza tra la CDU/CSU e il partito di estrema destra AfD, invocando il mantenimento del “cordone sanitario” che ha finora impedito tale collaborazione. La manifestazione, che ha visto la partecipazione di figure ecclesiastiche e della comunità ebraica, è stata una risposta alla decisione della CDU/CSU di accettare i voti dell’AfD su una legge anti-migranti, nonostante le critiche e la disapprovazione di Angela Merkel e altri membri del partito.
_Tonia Mastrobuoni su Repubblica_
*Bibi da Trump.* Benjamin Netanyahu si reca a Washington per una visita di Stato, mentre Einav Zangauker, madre di un ostaggio sequestrato da Hamas, vola negli Stati Uniti nella speranza di influenzare le trattative per la liberazione degli ostaggi, temendo che Netanyahu possa ostacolare il processo di pace. Nel frattempo, il conflitto si riaccende a Jenin con l’esercito israeliano che distrugge edifici usati dai terroristi, e la moglie di Netanyahu, Sara, è sotto inchiesta per presunte intimidazioni a testimoni e magistrati coinvolti nel processo per corruzione a carico del marito.
_Davide Frattini su Corriere della Sera_
*Ucraina.* Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky avverte che qualsiasi discussione sull’Ucraina senza la partecipazione dell’Ucraina è pericolosa, mentre si profila una possibile trattativa segreta Mosca-Washington che potrebbe portare a elezioni presidenziali nel 2025, nonostante la guerra in corso e le complesse dinamiche interne. Gli Stati Uniti sembrano pronti a esercitare pressioni su Kiev e Mosca per raggiungere un cessate il fuoco, con la possibilità che Zelensky, che gode ancora del 52% di consenso secondo i sondaggi, possa essere sfidato dal generale Valery Zaluzhny, ora ambasciatore a Londra, in eventuali elezioni future.
_Francesco Battistini su Corriere della Sera_
*Fallimento Brexit.* Il presidente francese Macron dirà al primo ministro britannico Sir Keir Starmer che la sua presenza a un importante vertice dell’UE dimostra il fallimento della Brexit, mentre Starmer cerca di ristabilire relazioni più strette con il blocco e diventa il primo primo ministro britannico a partecipare a una cena del vertice dell’UE da quando il Regno Unito ha lasciato formalmente l’Unione nel 2020. Starmer sfrutterà il ruolo di leadership del Regno Unito sulla questione ucraina per proporre un ambizioso patto di difesa e sicurezza UK-UE, spingendo i paesi dell’UE a prendere più responsabilità nella difesa europea dall’aggressione russa e a imporre ulteriori sanzioni per sfruttare l’economia indebolita della Russia.
_Matt Dathan su Times_
*Pericoloso escluderci.* Il presidente ucraino Zelensky esprime forte preoccupazione e irritazione per il fatto che gli Stati Uniti, guidati dall’allora presidente Trump, stiano conducendo negoziati di pace con la Russia escludendo l’Ucraina dal processo, temendo che ciò possa essere pericoloso e portare a decisioni imposte dall’esterno. Nonostante la proposta americana di indire elezioni in Ucraina come parte di un piano di pace, Zelensky insiste sull’importanza di un incontro diretto che includa l’Ucraina, gli Stati Uniti, la Russia e una voce dell’UE, per evitare che la Russia decida il futuro dell’Ucraina senza la sua partecipazione.
_Paolo Brera su Repubblica_
*Robot al fronte.* L’Ucraina sta implementando l’uso di robot in battaglia per preservare la vita dei suoi soldati, con un attacco condotto esclusivamente da sistemi robotici terrestri avvenuto vicino a Kharkiv a metà dicembre. Questa strategia, che include l’uso di droni e altri dispositivi senza equipaggio, rappresenta una direzione promettente per il rafforzamento dell’esercito ucraino e segna un cambiamento significativo nella conduzione del conflitto.
_Vincenzo Leone su Domani_
ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DALL’ITALIA
*Dieci miliardi di dazi.* Il Canada reagisce alle dichiarazioni di Trump che suggerisce di farlo diventare il 51° stato degli USA, mentre la BCE si oppone a possibili pressioni, pronta a rispondere a eventuali dazi. L’Italia rischia di subire un impatto economico significativo sui settori dell’agroalimentare, della meccanica e della moda, con un rischio di perdite fino a 10 miliardi di euro, mentre Giorgia Meloni cerca di mediare e Elon Musk lancia il movimento Mega, toccando questioni europee.
_Paolo Baroni su Stampa_
*Ritirata.* Negli ultimi cinque anni, il settore manifatturiero italiano ha perso 59mila aziende, con un calo particolarmente marcato nei settori della moda e della metallurgia, ma anche in quelli del legno e dell’alimentare. La crisi ha colpito soprattutto le imprese individuali e quelle artigianali, molte delle quali sono state costrette a trasformarsi o ad aggregarsi a realtà più grandi per sopravvivere.
_Marta Casadei su Sole 24 Ore_
*Click day.* La settimana corrente segna l’inizio dei click day per l’ingresso di 191.450 lavoratori extra europei in Italia nel 2025, con un incremento delle quote stabilito dal decreto legge 145/2024. Le domande, che possono essere presentate il 5, 7 e 12 febbraio, saranno precedute da una fase di precaricamento sul portale del ministero dell’Interno, con l’obiettivo di rafforzare i controlli e ridurre irregolarità e truffe.
_Valentina Melis su Sole 24 Ore_
*Sbarra se ne va.* Luigi Sbarra, segretario uscente della Cisl, sostiene il rinnovamento e il rispetto delle regole, lasciando spazio ai giovani e un’organizzazione in salute, con un aumento di iscritti e una visione riformista del sindacato. Critica la visione antagonista di Maurizio Landini, segretario della Cgil, e promuove la legge Sbarra sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, vedendola come un’opportunità senza rischi, mentre enfatizza l’importanza di un dialogo costruttivo con il governo e il sistema imprenditoriale per riforme condivise.
_Roberto Gressi su Corriere della Sera_
*Generali.* Unicredit conferma di detenere una quota del 4,1% in Generali, considerata un puro investimento finanziario e non strategico, con un impatto minimo sul capitale e in linea con la politica di rendimento dell’istituto. La partecipazione potrebbe tuttavia influenzare la dinamica dei nuovi vertici di Generali, in un contesto di confronto tra i principali azionisti e di possibili alleanze strategiche nel settore bancario e assicurativo italiano.
_Daniela Polizzi su Corriere della Sera_
*Galassia.* L’offerta pubblica di scambio del Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca, sostenuta dal governo italiano, potrebbe ridefinire il panorama finanziario italiano, con l’esito dipendente dalle decisioni di grandi azionisti italiani e investitori internazionali. L’operazione, che coinvolge anche Generali e potenziali sinergie nel settore bancario e assicurativo, è parte di un più ampio rimescolamento degli equilibri finanziari nazionali, con Intesa Sanpaolo e Unicredit che pianificano le loro mosse strategiche.
_Stefano Righi su L’Economia del Corriere della Sera_
*Tra fondi e patto.* Mediobanca è al centro di una complessa dinamica azionaria, con fondi statunitensi e famiglie italiane che detengono quote significative dell’istituto, mentre l’amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena (Mps), Luigi Lovaglio, si è recato a Londra per discutere l’offerta pubblica di scambio (Ops) su Mediobanca con investitori internazionali. L’Ops di Mps su Mediobanca, che mira a ottenere una quota maggioritaria dell’istituto, è seguita con attenzione dal mercato e potrebbe essere influenzata dalle decisioni dei grandi fondi istituzionali che insieme possiedono circa il 35% del capitale, mentre il patto di consultazione di Mediobanca si riunirà per decidere la propria posizione.
_Carlotta Scozzari su Repubblica Affari&Finanza_
*Immunità.* Forza Italia sta proponendo una legge costituzionale per ripristinare l’immunità parlamentare e governativa rimossa parzialmente nel 1993, con il sostegno della Lega e potenziale appoggio di Fratelli d’Italia. La proposta segue il caso Almasri e mira a proteggere i politici dall’avvio di indagini e dall’arresto senza autorizzazione parlamentare, come era prima del 1993.
_Antonio Fraschilla su Repubblica_
*Spioni.* La Squadra Fiore, un’agenzia clandestina di investigazioni private formata da agenti di polizia e membri dell’intelligence, alcuni ancora in servizio, è stata scoperta per aver operato a Roma vendendo informazioni e creando dossier per clienti privati. L’inchiesta della procura di Roma sta indagando sui legami dell’agenzia con l’intelligence e sui suoi clienti, con due persone già indagate e altre sotto accertamento.
_Giuliano Foschini su Repubblica_
*Albania.* Il governo italiano, nonostante le recenti sentenze della Corte d’appello che non hanno convalidato il trattenimento di migranti, continua con i trasferimenti in Albania e valuta nuove regole giudiziarie per gestire la situazione. La premier Giorgia Meloni insiste sulla funzionalità dei centri per migranti in Albania, mentre le opposizioni e alcuni magistrati contestano la legittimità e l’umanità di tale pratica, con un dibattito acceso anche in Parlamento.
_Rinaldo Frignani su Corriere della Sera_
*Anm nervosa.* Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia, critica l’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) per aver creato tensione tra magistratura e politica, in particolare per le proteste contro le scelte legislative del governo in materia di immigrazione e per l’iscrizione nel registro degli indagati di membri del governo da parte del procuratore di Roma, Lo Voi. Sisto difende le azioni del governo riguardo al caso Almasri e la gestione dei migranti, sottolineando che le decisioni sono state prese nell’interesse della sicurezza nazionale e che le riforme continueranno nonostante le controversie.
_Adriana Logroscino su Corriere della Sera_
*Spostare il voto.* Massimiliano Fedriga, governatore leghista del Friuli Venezia Giulia, sottolinea l’unicità e la diversità di ogni membro della Lega, distanziandosi dall’idea di essere semplici replicanti di Salvini o di se stesso, e parla di confronto interno e sintesi da parte del segretario. Fedriga discute anche temi come l’autonomia differenziata, la possibilità di un terzo mandato per i governatori e la proposta di posticipare le elezioni regionali al 2026, sottolineando l’importanza di non limitare la volontà popolare con leggi restrittive. –
_Giovanna Casadio su Repubblica_
*Prodi gela i centristi.* Romano Prodi, figura storica del centrosinistra italiano e ideatore dell’Ulivo trent’anni fa, continua a influenzare il dibattito politico con i suoi consigli critici, come quello rivolto a Elly Schlein di non candidarsi alle elezioni europee. Prodi ha rifiutato la proposta di Pierluigi Castagnetti di aprire la direzione del Partito Democratico (Pd) a un suo intervento, sottolineando la sua indisponibilità a rappresentare le istanze centriste e a contrapporsi alla segretaria del partito.
_Niccolo Carratelli su Stampa_
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