Domani è previsto un incontro alla Casa Bianca per discutere questioni cruciali come la crisi nella Striscia di Gaza e la minaccia rappresentata dall’Iran
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si trova da domenica sera a Washington per una visita ufficiale durante la quale incontrerà il presidente statunitense Donald Trump. Questo è il primo incontro di Trump con un leader straniero dopo il suo recente insediamento alla Casa Bianca, a conferma dei legami storicamente solidi tra i due Paesi. Netanyahu resterà nella capitale americana fino a sabato, come riportato dall’agenzia Axios. Domani è previsto un incontro alla Casa Bianca per discutere questioni cruciali come la crisi nella Striscia di Gaza e la minaccia rappresentata dall’Iran.
Agenda degli incontri e temi cruciali
Durante la sua permanenza, il premier israeliano terrà colloqui con Steve Witkoff, inviato speciale di Trump per il Medio Oriente, che successivamente si confronterà con il primo ministro del Qatar e funzionari egiziani impegnati nei negoziati. Mercoledì incontrerà il Segretario alla Difesa Pete Hegseth, mentre giovedì sarà la volta dei leader del Congresso. L’incontro chiave con Trump è previsto per martedì, quando Netanyahu affronterà temi come la lotta contro Hamas, il rilascio degli ostaggi israeliani e la necessità di contrastare l’influenza iraniana.
Tensioni in Medio Oriente e posizioni di Trump
La situazione a Gaza resta critica, con Hamas che detiene ancora circa 50 ostaggi, secondo stime recenti. Trump ha assicurato che i colloqui sulla stabilità della regione stanno avanzando e ha adottato misure controverse, tra cui la proposta di “bonificare” Gaza trasferendo i palestinesi in paesi limitrofi come Egitto e Giordania, provocando reazioni internazionali. Inoltre, ha autorizzato la fornitura di bombe da 900 chili a Israele e revocato le sanzioni contro i coloni israeliani accusati di violenze contro i palestinesi.
Equilibri politici e implicazioni diplomatiche
La visita di Netanyahu ha anche implicazioni politiche interne. Parte della sua coalizione di governo, rappresentata dall’ultranazionalista Bezalel Smotrich, minaccia di dimettersi nel caso di concessioni ai palestinesi, mettendo a rischio la maggioranza parlamentare. Trump potrebbe esercitare pressioni su Netanyahu per accettare compromessi volti a normalizzare i rapporti tra Israele e Arabia Saudita, una prospettiva ritenuta difficoltosa da Riad senza un accordo stabile per i palestinesi.
Verso una nuova era in Medio Oriente
Nonostante le sfide, Netanyahu si è detto fiducioso sulla collaborazione con Trump. Ha espresso ottimismo riguardo alla possibilità di ridefinire la mappa del Medio Oriente e inaugurare una nuova stagione di pace attraverso la forza. “Le nostre decisioni durante la guerra hanno già trasformato il volto della regione”, ha dichiarato. “Con il sostegno del Presidente Trump, possiamo ottenere ulteriori progressi, rafforzare la sicurezza e ampliare il cerchio della pace”.