La Russa ribadisce di non aver mai avuto contatti con Pazzali, indagato nell’inchiesta Equalize, o con appartenenti all’Arma riguardo ai fatti che vedono coinvolto suo figlio Leonardo Apache, accusato di violenza sessuale a Milano
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, respinge con fermezza le accuse riportate dal Fatto Quotidiano riguardo a presunti contatti con Enrico Pazzali, indagato nell’inchiesta Equalize. Secondo il quotidiano, La Russa avrebbe interpellato sia l’agenzia coinvolta nell’inchiesta per spionaggio sia un ufficiale dei carabinieri per ottenere informazioni sul caso che vede coinvolto il figlio Leonardo Apache, accusato di violenza sessuale a Milano. Tuttavia, il presidente del Senato smentisce categoricamente tali affermazioni.
La smentita di La Russa
Attraverso una nota ufficiale, La Russa ribadisce di non aver mai avuto contatti con Pazzali o con appartenenti all’Arma riguardo ai fatti che vedono coinvolto suo figlio. Sottolinea di aver appreso dell’accusa e della denuncia solo attraverso i media e ribadisce di non essere stato a conoscenza di alcun dettaglio prima di allora.
Inoltre, La Russa mette in dubbio la ricostruzione fornita dal Fatto Quotidiano, domandandosi come l’agenzia di spionaggio possa aver avuto accesso a determinate informazioni nello stesso momento in cui la presunta vittima veniva visitata presso la clinica Mangiagalli. Aggiunge che, se avesse avuto notizia della denuncia nei quaranta giorni successivi all’episodio, avrebbe immediatamente richiesto le registrazioni delle telecamere di sicurezza del proprio palazzo e della discoteca, prove che avrebbero potuto chiarire molti aspetti della vicenda.
La Russa si dice vittima di Equalize
Il presidente del Senato sottolinea di ritenersi vittima dell’inchiesta Equalize, affermando che l’agenzia al centro dello scandalo avrebbe spiato anche lui e la sua famiglia. Contesta l’ipotesi secondo cui avrebbe avuto interesse a ottenere informazioni sugli spostamenti nella propria abitazione, sottolineando che la richiesta di informazioni indebite da parte di Pazzali nei suoi confronti è stata già denunciata e la sua reazione è stata pubblicamente nota.
Richiesta di trasparenza nelle indagini
Rivolgendosi agli inquirenti, La Russa chiede massima trasparenza sugli sviluppi dell’inchiesta, suggerendo che venga valutata la possibilità di desecretare gli interrogatori degli imputati. A suo avviso, una maggiore chiarezza sulle dichiarazioni e sulle circostanze potrebbe contribuire a difendere la propria onorabilità e a contestualizzare i fatti in modo più obiettivo.
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