L’Europa domani attenderà con il fiato sospeso l’esito delle elezioni. Un appuntamento cruciale destinato a ridisegnare gli equilibri dell’Occidente
Domani i cittadini tedeschi saranno chiamati alle urne per rinnovare in anticipo il Bundestag, la camera principale del parlamento, responsabile dell’elezione del cancelliere e dell’approvazione delle leggi. L’altro ramo , il Bundesrat, è composto dai rappresentanti dei 16 stati federali (Länder), nominati dai governi regionali anziché eletti direttamente dai cittadini. Queste elezioni si svolgono in anticipo rispetto alla scadenza naturale di settembre 2025, dopo la caduta del governo del cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz a fine 2024 e saranno anche il primo test della riforma elettorale del 2023, che ha ridisegnato il sistema di assegnazione dei seggi.
Si tratta di un appuntamento cruciale, caratterizzato da in un clima di crescente incertezza, segnato da una instabilità economica persistente, un aumento della criminalità e un diffuso malcontento verso l’ attuale establishment. E il cui esito potrebbe ridisegnare non solo il panorama politico della Germania ma influenzare anche significativamente l’assetto dell’Unione Europea.
Cdu in testa
Intanto gli ultimi sondaggi vedono in crescita la Cdu, in testa con circa il 30% delle preferenze. Il partito è guidato da Friedrich Merz, noto per il pragmatismo e l’esperienza nel settore economico, e una visione conservatrice, specialmente in materia di immigrazione, che ha suscitato polemiche e incrinature all’interno anche della stessa formazione
L’inarrestabile ascesa dell’Afd
Parallelamente, l’Alternativa per la Germania (Afd), partito di estrema destra, sta registrando una preoccupante e significativa crescita, attestandosi come seconda forza politica con oltre il 20% dei consensi. Un incremento alimentato da un elettorato deluso dalle promesse non mantenute dei partiti tradizionali e preoccupato per questioni come l’immigrazione e la sicurezza. Nonostante gli altri partiti abbiano escluso coalizioni con l’Afd a causa delle sue posizioni estremiste, la sua avanzata rappresenta una sfida per la democrazia tedesca e un segnale di allarme per l’Europa. Nata nel 2013, da formazione euroscettica nata, l’Afd è diventata un punto di riferimento per i movimenti filo-nazisti e teorici del complotto, cavalcando il malcontento. L’Afd ha trovato un alleato nella diffusione massiccia di fake news sui social media, con una strategia simile a quella già vista in altri paesi. Disinformazione su presunte “invasioni migratorie”, teorie del complotto sul “Great Reset” e campagne volte a screditare la democrazia tradizionale hanno trovato terreno fertile in una parte della popolazione tedesca, esasperata da crisi economiche e tensioni sociali. Non solo il premier ungherese Viktor Orbán ha apertamente espresso il suo sostegno alla formazione, anche Elon Musk ha confermato il suo forte e inequivocabile sostegno alla formazione, la cui candidata premier è Alice Weidel . Economista di formazione, 46 anni, dal 2022 alla guida del partito insieme a Tino Chrupalla.
Spd e Verdi in caduta libera
La Spd rischia di totalizzare il peggior risultato della sua storia, peggio del 20,5% del 2017: viene dato, infatti, al 15%, perdendo oltre dieci punti rispetto alle scorse elezioni (25,7%). Il cancelliere Olaf e leader del partito ha perso smalto rispetto a quando era sindaco di Amburgo. Le crisi inattese, che ha dovuto affrontare, a cominciare dalla guerra in Ucraina, che ha avuto pesanti ripercussione economiche sulla Germania, che è stato il secondo importante fornitore di armi a Kiev, ne hanno offuscato l’immagine minando la coesione della coalizione che lo sosteneva composta da Spd, Verdi e liberlademocratici di Fdp, che dopo il licenziamento il 6 novembre del ministro delle Finanze, non gli ha garantito il voto di fiducia che il cancelliere aveva richiesto.Non sono ben messi, almeno secondo i sondaggi, neppure i Verdi, attestati al 12,5% contro il 14,% del 2021. In risalita sembra essere la sinistra con il 7,5% contro il 4,9 di quattro anni fa. Quanto agli altri due partiti Fdp e Brs, difficilmente riusciranno a superare la soglia di sbarramento del 5%.
Implicazioni internazionali e sfide future
Il risultato di queste elezioni avrà ripercussioni ben oltre i confini tedeschi. Una Germania politicamente instabile potrebbe influenzare negativamente l’economia europea e la coesione dell’UE, specialmente in un momento in cui il continente affronta sfide come la crisi industriale, le tensioni commerciali con gli Stati Uniti e la guerra in Ucraina. Il prossimo cancelliere dovrà affrontare la delicata questione di bilanciare le esigenze di sicurezza interna con gli impegni internazionali, mantenendo al contempo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche.
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