Ucraina: Zelensky pronto a firmare accordo per le terre rare con gli Usa, Putin rilancia

Kiev e Washington verso un’intesa sulle terre rare, mentre Mosca rilancia la sua offerta agli USA. La partita sulle risorse strategiche si intreccia con i negoziati di pace e le tensioni globali

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VOLODYMYR ZELENSKY PRESIDENTE UCRAINA

L’Ucraina si trova al centro di un complesso scacchiere geopolitico che coinvolge Stati Uniti e Russia. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è vicino alla firma di un accordo con Washington, in base al quale le risorse minerarie ucraine, comprese le terre rare, verrebbero utilizzate per rafforzare i rapporti bilaterali con gli USA. Secondo indiscrezioni, questo patto prevedrebbe la creazione di un fondo comune tra Kiev e Washington, dove l’Ucraina cederebbe il 50% dei proventi derivanti dalla futura monetizzazione delle proprie risorse. Tuttavia, resta ancora incerto l’inquadramento giuridico dell’intesa, con gli Stati Uniti che spingono affinché sia regolata dalla legislazione di New York.

Gli Stati Uniti e il sostegno a Kiev: un’intesa fragile

Mentre il governo ucraino valuta i benefici di questo patto, rimangono diversi interrogativi. L’accordo, sebbene garantisca un’importante fonte di investimenti per Kiev, non include riferimenti chiari alle garanzie di sicurezza statunitensi, un aspetto che potrebbe rendere vulnerabile il Paese. Inoltre, l’effettiva entità della partecipazione americana al fondo non è stata ancora definita, così come le modalità con cui le risorse verrebbero gestite. Funzionari ucraini confermano che il governo ha già approvato l’accordo e Zelensky potrebbe volare a Washington per siglare ufficialmente l’intesa, a patto di ottenere il sostegno del parlamento ucraino.

Mosca si inserisce nella partita: l’offerta di Putin agli Stati Uniti

Mentre l’Ucraina cerca di consolidare il suo rapporto con gli USA, la Russia propone una contromossa inattesa. Vladimir Putin si è detto disposto a fornire direttamente alle aziende statunitensi le terre rare, comprese quelle estratte dai territori ucraini sotto il controllo russo. Questa mossa sembra essere parte di una strategia più ampia volta a rafforzare i legami tra Mosca e Washington, ridimensionando l’influenza di Kiev nelle trattative economiche e politiche. Secondo i dati dello US Geological Survey, la Russia possiede una delle più grandi riserve mondiali di terre rare, una risorsa cruciale per l’industria tecnologica globale.

L’Europa e la missione di peacekeeping: divergenze e strategie

Nel contesto di queste manovre, l’Unione Europea sta cercando di trovare un proprio ruolo. Francia e Regno Unito propongono la creazione di una forza di peacekeeping per garantire la sicurezza in Ucraina dopo un eventuale cessate il fuoco. Tuttavia, il governo italiano mantiene una posizione prudente, sottolineando che un’eventuale missione dovrebbe avvenire solo sotto l’egida delle Nazioni Unite. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito che l’Italia è favorevole a missioni di pace internazionali, ma non all’invio diretto di truppe europee o della NATO in Ucraina.

Le prossime mosse: incontri e decisioni cruciali

Nei prossimi giorni, i leader europei si riuniranno per discutere delle implicazioni dell’accordo tra Ucraina e Stati Uniti e della proposta russa. Un vertice speciale convocato dal presidente del Consiglio europeo servirà a definire una posizione comune. Contemporaneamente, si prevede un nuovo incontro a Londra tra i leader occidentali per valutare gli sviluppi e le possibili risposte alla strategia russa. Con un equilibrio geopolitico in continua evoluzione, le decisioni delle prossime settimane potrebbero avere un impatto decisivo sulla stabilità della regione e sulle prospettive di pace in Ucraina.

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