Papa Francesco e le complicazioni respiratorie: il rischio di polmonite, le prossime 48 ore decisive

Un episodio di broncospasmo ha causato un improvviso peggioramento delle condizioni di Papa Francesco, aumentando il rischio di polmonite. Le prossime 48 ore saranno cruciali per valutare l’evoluzione del quadro clinico

papa francescoPapa Francesco ha vissuto un episodio critico a causa di una crisi di broncospasmo, un evento che ha richiesto l’uso immediato della maschera per l’ossigeno. Questa condizione ha provocato anche un episodio di vomito per inalazione, causando un peggioramento repentino della sua capacità respiratoria. I medici stanno monitorando attentamente la situazione, poiché vi è il concreto rischio dello sviluppo di una polmonite ab ingestis, una complicazione che si verifica quando sostanze liquide o solide vengono accidentalmente inalate nei polmoni. Le prossime 24-48 ore saranno cruciali per valutare l’evoluzione del quadro clinico.

Broncospasmo: una crisi acuta con gravi conseguenze

Il broncospasmo è un restringimento improvviso e severo delle vie aeree che riduce l’afflusso di ossigeno all’organismo, rendendo la respirazione difficoltosa. Come spiegano gli esperti, si tratta di un fenomeno acuto ma potenzialmente reversibile, causato dall’azione di un agente esterno che induce una chiusura delle vie respiratorie. In alcuni casi, lo sforzo respiratorio può portare al vomito, che, se inalato, aumenta il rischio di polmonite. Questo tipo di complicanza è particolarmente diffuso tra gli anziani, soprattutto in presenza di disfagia, una condizione che ostacola la deglutizione corretta degli alimenti.

Il rischio di polmonite ab ingestis e la ventilazione assistita

L’inalazione accidentale di materiali solidi o liquidi può provocare un’infezione polmonare nota come polmonite ab ingestis. Questa condizione infiammatoria può evolversi rapidamente, compromettendo la funzionalità respiratoria. Per contrastare il peggioramento del quadro clinico, i medici stanno fornendo un supporto respiratorio avanzato, con una concentrazione di ossigeno somministrato pari al 50%, ben superiore al 21% normalmente presente nell’aria. Probabilmente si sta utilizzando una ventilazione a pressione positiva (C-PAP), un dispositivo che copre naso e bocca e che rappresenta l’ultimo livello di supporto prima di un’eventuale intubazione.

Un equilibrio precario in un paziente fragile

Le condizioni del Papa sono apparse in miglioramento nei giorni scorsi, ma la sua età avanzata e la fragilità generale rendono ogni episodio critico un potenziale rischio di regressione. Un’infiammazione persistente potrebbe compromettere i progressi fatti fino ad ora, rendendo la gestione della malattia ancora più complessa. Secondo gli specialisti, il broncospasmo potrebbe aver riacceso il processo infiammatorio, rendendo più difficile il controllo della situazione clinica.

Riabilitazione e incertezza sulla prognosi

Il recupero respiratorio di un paziente anziano richiede un’attenta collaborazione con i medici. La riabilitazione prevede esercizi specifici e il progressivo passaggio dalla posizione supina a quella seduta, un processo delicato che può essere ostacolato dalle condizioni generali del paziente. Il Vaticano ha ribadito la criticità della situazione e l’incertezza sulla durata della prognosi, sottolineando la necessità di una costante vigilanza nelle prossime ore per valutare l’evoluzione del quadro clinico.

 

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