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Meloni, la guerra dei dazi non conviene a nessuno. Perplessità sul piano anglo-francese per l’Ucraina

“La priorità è sempre difendere l’interesse nazionale italiano e credo che sia nell’interesse nazionale italiano evitare qualsiasi frattura nell’Occidente perché una divisione ci renderebbe solamente tutti più deboli”

 

Trump difende i suoi interessi, che in questo momento sono opposti ai nostri. Ma la guerra commerciale con i dazi “non conviene nemmeno a lui”. Lo ha sottolineato Giorgia Meloni, ospite di XXI secolo su Rai uno.La premier ha anche confermato di aver espresso “ perplessità sulla proposta franco-britannica” riguardo a Kiev. “ È molto complessa nella realizzazione, non sono convinta dell’efficacia, è la ragione per la quale, come si sa, abbiamo detto che non manderemo i soldati italiani in Ucraina, ma sicuramente è un momento nel quale tutti coloro che fanno delle proposte stanno facendo una cosa utile nel tentativo di cercare una soluzione”.

“Il momento internazionale non è facile, anche per me, è un momento sul quale bisogna ragionare con calma, lucidità, per difendere l’interesse nazionale italiano. Credo che al di là dei toni, le posizioni sembrano adesso distanti ma non lo sono. Tutti vogliono la pace stabile e definitiva. Anche a Trump serve questo”, ha aggiunto. “Sono convinta – ha aggiunto- che questo sia un momento nel quale prima di fare una scelta bisogna ponderarla, bisogna cercare di mantenere la calma, ragionare nel modo più lucido possibile, guardando sempre all’obiettivo e alla priorità: per me la priorità è sempre difendere l’interesse nazionale italiano e credo che sia nell’interesse nazionale italiano evitare qualsiasi frattura nell’Occidente perché una divisione ci renderebbe solamente tutti più deboli”.

“La categoria dell’amico e del nemico in politica estera è una categoria particolare, nel senso che io sono anche amica di un sacco di gente, di moltissimi leader, dopodiché difendo l’interesse italiano, mica difendo l’interesse loro. E questo fanno più o meno tutti, per cui tutti quanti difendono i loro interessi”, ha precisato la premier che sullo scontro Trump-Zelensky alla Casa Bianca ha commentato: “Diciamo che non sono dibattiti che normalmente si fanno davanti alle telecamere. Non ha aiutato”.

“La questione centrale -ha precisato- è come si fa a costruire una pace che preveda tali garanzie di sicurezza per l’Ucraina per fare in modo che non possa tornare la guerra e questo serve a tutti, serve all’Ucraina, serve ai paesi europei, particolarmente a quelli che si sentono minacciati giustamente dalla Russia e serve a Donald Trump che è un leader forte e che chiaramente non può permettersi di siglare un accordo che qualcuno domani potrebbe violare”.

Intanto sta per scattare, a meno di passi indietro improvvisi, la scure dei dazi di Donald Trump su Canada, Messico e Cina, come misura punitiva per non aver fatto abbastanza per fermare il flusso di fentanyl e migranti verso gli Stati Uniti.

 

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