Africa, revocate le sanzioni economiche al Mali

I leader dell’Africa occidentale hanno annullato le sanzioni imposte lo scorso gennaio. Resta tuttavia la sospensione del Paese dalla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale fino al ritorno all’ordine costituzionale

di Marco dell’Aguzzo

Domenica i leader della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS) hanno revocato le sanzioni economiche e finanziarie al Mali, dopo che la giunta militare al potere ha promesso un percorso di transizione alla democrazia dalla durata di due anni e pubblicato una nuova legge elettorale.

Inizialmente, le elezioni avrebbero dovuto svolgersi lo scorso febbraio, ma la giunta – che ha preso il potere con un colpo di Stato nel maggio 2021 – si è rifiutata. In risposta, a gennaio l’ECOWAS ha imposto sanzioni sul Paese. Il loro impatto sull’economia maliana deve essere stato così forte da indurre la giunta al compromesso. Le elezioni potrebbero però non ripristinare la democrazia ma, al contrario, “istituzionalizzare” la svolta autoritaria del Mali in caso di vittoria di Assimi Goita (il colonnello che ha guidato il colpo di Stato, ora Presidente della nazione) o di altre figure di rilievo della giunta.

Domenica, comunque, il Presidente della Commissione dell’ECOWAS, Jean-Claude Brou, ha annunciato che le sanzioni saranno rimosse immediatamente; le frontiere con il Mali, inoltre, riapriranno e i diplomatici della regione faranno ritorno alla capitale Bamako. “Tuttavia”, ha precisato, “i capi di Stato hanno deciso di mantenere le sanzioni individuali e la sospensione del Mali dall’ECOWAS fino al ritorno all’ordine costituzionale”. Le sanzioni individuali di cui parlava Brou sono quelle imposte sui membri della giunta e sul consiglio di transizione, l’organo legislativo.

Le sanzioni hanno causato il default del Mali sul suo debito per oltre 300 milioni di dollari e hanno tagliato il Paese fuori dal mercato finanziario e bancario dell’Africa occidentale.

Alla riunione dell’ECOWAS di domenica – si è svolta ad Accra, in Ghana – si è discusso anche del colpo di Stato in Burkina Faso di gennaio. Il blocco ha detto di aver accettato l’impegno della giunta militare burkinabé per il ripristino dell’ordine costituzionale entro ventiquattro mesi (la proposta precedente stabiliva un periodo più lungo, di trentasei mesi, ma è stata respinta). Brou ha detto che verranno revocate anche le sanzioni economiche e finanziarie sul Burkina Faso.

Infine, i leader dell’ECOWAS hanno bocciato la proposta di transizione di tre anni presentata dalla giunta militare della Guinea, che ha preso il potere a settembre. La Comunità ha detto ai militari guineani di lavorare a una nuova tempistica e di presentarla entro fine luglio, altrimenti scatteranno le sanzioni.

Testo e foto pubblicati per gentile concessione di Eastwest, magazine di geopolitica diretto da Giuseppe Scognamiglio www.eastwest.eu

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