Alluvioni Valencia, 211 vittime. Sánchez:”aiuti dal governo e dall’Ue”

Il premier Sánchez ha sottolineato che, oltre alla ricerca dei dispersi, la priorità rimane il ripristino dei servizi di base nelle zone maggiormente colpite, 

Sanhèz
Le recenti alluvioni hanno colpito duramente la Comunitat Valenciana, provocando gravi danni e 211 vittime accertate, secondo quanto dichiarato in conferenza stampa dal premier spagnolo Pedro Sánchez. L’alluvione, seconda in termini di gravità in Europa nel secolo, ha richiesto risposte immediate e concrete per il soccorso e il ripristino dei servizi essenziali. Sánchez ha assicurato che ulteriori 5.000 soldati verranno inviati nelle aree colpite per un supporto di emergenza, che si uniranno alle unità già presenti sul territorio.

Priorità: Ricerca dei Dispersi e Ripristino dei Servizi

La catastrofe meteorologica, causata dal fenomeno della gota fría (o Dana), ha devastato infrastrutture critiche come ponti, autostrade, e linee elettriche. Sánchez ha riferito che il 94% della fornitura elettrica è stato ripristinato, così come metà delle linee telefoniche interrotte. Il premier ha sottolineato che, oltre alla ricerca dei dispersi, la priorità rimane il ripristino dei servizi di base nelle zone maggiormente colpite, in collaborazione con il settore privato e i servizi di emergenza locali.

Dichiarazione di Zona Gravemente Colpita e Supporto Europeo

Il governo spagnolo ha previsto la definizione di zona gravemente colpita per le aree maggiormente interessate nelle regioni di Valencia, Castiglia-La Mancia, Andalusia e Catalogna, con l’obiettivo di accelerare i lavori di ricostruzione e il rilancio economico. Inoltre, Sánchez ha annunciato il supporto di una commissione interministeriale e il coinvolgimento della Commissione Europea per ottenere fondi dal Fondo Europeo di Solidarietà, garantendo così finanziamenti supplementari per affrontare le conseguenze delle alluvioni.

Le Critiche alla Gestione del Governatore Carlos Mazón

Il governatore della Comunitat Valenciana, Carlos Mazón, è stato al centro delle critiche per non aver dichiarato l’“emergenza catastrofica”, il livello più alto di mobilitazione previsto dalla legge. Questa dichiarazione avrebbe assegnato a Mazón il controllo esclusivo delle operazioni di emergenza, ma tale responsabilità è rimasta in capo alla protezione civile. Mazón è stato accusato di negligenza nella gestione della crisi, con critiche legate ai ritardi dei soccorsi e alla gestione della comunicazione durante l’emergenza.

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