di Massimo Cellini
Con un secco 4 a 0 rifilato agli americani di American Magic, Luna Rossa conquista la finale di Prada Cup. Una vittoria schiacciante, forse facilitata anche da una barca avversaria non proprio al meglio, che regala al team di Fabrizio Bertelli, patron del consorzio italiano, il raggiungimento del primo obiettivo di questa spedizione in terra neozelandese.
Per gli appassionati di vela, di mare e di velocità questi match-race tra AC75 sono veramente il massimo della vita nautica. C’è la vela, l’antichissima scoperta che ha cambiato la storia della navigazione e quindi del mondo aiutando gli uomini a navigare anche contro vento, ma c’è anche la tecnologia che partorisce missili plananti che superano i 50 nodi di velocità. Le regole antiche del duello centenario tra due sole imbarcazioni che è alla base di questa meravigliosa competizione nata in Inghilterra nel 1851 e chiamata America’s Cup perché vinta in quella prima edizione dagli americani e mai più tornata in patria.
Una sfida velica sublime, con le sue partenze mozzafiato, le marcature strette e le coperture di controllo e di disturbo. Ma ce anche la tecnologia, che dopo secoli di vele dislocanti fa planare le barche come fossero aliscafi e raggiungere velocità inaudite. Tutto è cambiato nell’America’ Cup, ma tutto è immutato, a cominciare dal fascino della sfida, che si basa sulla conquista dei match-race vale a dire sfide singole, con gli avversari da battere uno ad uno fino ad arrivare alla vittoria finale.
E questa affascinanti caratteristiche le abbiamo potute vedere ed ammirare tutte in questa prima fase della competizione. Nei golfo di Hauraki davanti la splendida Auckland abbiamo infatti visto missili di carbonio che di bolina stringevano il vento come non mai e di poppa volavano alti sulle onde sostenuti da piccole pinne sommerse, così come abbiamo visto la saggezza dei tattici, la fatica dei grinder, l’abilità timonieri. Non è mancato nulla: neanche una drammatica “scuffiata” del team americano. Insomma, uno spettacolo emozionante, forse il meglio della nautica in assoluto.
Quella appena conclusa è dunque una giornata da incorniciare per Luna Rossa – Prada – Pirelli, che conquistando gara 3 e 4 vola appunto in finale della Prada Cup, la competizione tra sfidanti che prima si chiamava Louis Vuitton Cup, dove sfiderà Team Ineos Uk a partire dal 13 febbraio. Si tratta della quinta finale degli sfidanti per l’Italia dopo quelle raggiunte da Il Moro (nel 1992) e dalla stessa Luna Rossa (nel 2000, 2007, 2013).
In questa semifinale l’equipaggio di Spithill ha dominato, nonostante le condizioni climatiche fossero notevolmente diverse da quelle di venerdì, con un vento meno intenso che spirava a 12-14 nodi da Nord-Est. Ma ciò che ha fatto la differenza in tutti e quattro i match-race sono state le partenze, che Luna Rossa si è giocata perfettamente, le scelte tattiche, sempre attente e di copertura e anche, va detto, uno scafo americano apparso in difficoltà sia nelle manovre che nella gestione della parte informatica apparsa fuori passo, visti le ripetute ed ingiustificabili uscite di Patriot, lo scafo americano, dal campo di regata.
Archiviata al meglio la pratica American Magic, che, va ricordato, agli inizi i bookmaker davano per favorita, ora le attenzioni di Luna Rossa sono tutte rivolte a Ineos – Britannia, la barca che ha già battuto Luna Rossa e Patriot e che per questo era già in finale. A partire dal 13 febbraio prossimo James Spithill e compagni se la dovranno vedere con un team fortissimo, guidato da timoniere eccezionale, quel Sir Ben Ainslie stella della vela internazionale e quattro volte Campione Olimpico. Ma la sensazione è che sarà un confronto alla pari, quindi per questo incerto e dunque di grande fascino. Questa sfida stravinta contro gli americani ha caricato a mille il team Prada che ora appare pronto da tutti i punti di vista. Che il vento sia con loro.
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