Argentina, primi effetti della presidenza Milei: possibile licenziamento per 7 mila dipendenti pubblici

Attesa da parte di Milei la firma di un decreto in cui non verranno prorogati i contratti per alcuni dipendenti  pubblici in scadenza il 31 dicembre

di Mario Tosetti

Si iniziano a scorgere in Argentina i primi sintomi della “cura Milei”, il grande progetto di riequilibrio del bilancio pubblico e del tesoro nazionale da parte del presidente ultraliberalista eletto recentemente. E’ attesa la firma da parte del presidente, noto ai più come “El loco”, di un decreto che non rinnoverà i contratti di almeno settemila dipendenti del settore pubblico, assunti a gennaio e con scadenza al 31 dicembre. Questi lavoratori pubblici potrebbero dunque essere a rischio di licenziamento.

Non è ancora stato stabilito il dato preciso dei “non rinnovati”. Tale misura può colpire i dipendenti della Casa Rosada (la sede della presidenza della Repubblica a Buenos Aires), così come le aziende pubbliche e le società per azioni di maggioranza statale, come la compagnia petrolifera Ypf. Ad ogni modo fonti interne rivelano che i dipendenti transgender e disabili assunti nell’ultimo anno, non verranno licenziati, come anche quelli che erano già impiegati dal governo dal 2023, come parte di un procedimento avviato dal precedente presidente Alberto Fernández.

E’ crescente l’attesa per l’annuncio del taglio degli stipendi dei dirigenti governativi, il quale si prevede sarà ridotto in alcuni casi fino al 15%. Il capo dello stato ha indetto delle sedute extra del Congresso in partire da ora fino a gennaio 2024, allo scopo di sviscerare una serie di proposte promosse dall’attuale esecutivo, tra le quali, la riforma dello stato e delle imposte sul reddito, non dimenticando l’introduzione del sistema di voto unico.

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