Austria, al leader di ultradestra Kickl l’incarico di formare il governo

Il presidente della Repubblica, Alexander Van der Bellen, ha affidato a malincuore l’incarico a Kickl dopo mesi di tentativi falliti di formare una coalizione alternativa

kicklHerbert Kickl, leader della Fpö, ha ricevuto l’incarico di formare un governo in Austria, confermando le promesse elettorali che lo hanno portato al successo nelle elezioni di settembre. Presentandosi come “Volkskanzler”, un appellativo carico di riferimenti storici inquietanti, Kickl ha cavalcato posizioni radicali: dalla critica all’Unione Europea al sostegno alla Russia, passando per campagne contro i vaccini anti-Covid e una retorica diffamatoria verso i migranti.

La nomina di Kickl è stata una Decisione Inevitabile

Il presidente della Repubblica, Alexander Van der Bellen, ha affidato a malincuore l’incarico a Kickl dopo mesi di tentativi falliti di formare una coalizione alternativa. Visibilmente contrariato, Van der Bellen ha definito la scelta “non facile”, ma inevitabile vista l’impossibilità di creare un’alleanza stabile tra forze moderate.

Durante l’incontro con il leader della Fpö, il presidente ha sottolineato alcune priorità irrinunciabili per il futuro governo: risanamento delle finanze pubbliche, rilancio economico e attenzione alle implicazioni della guerra in Ucraina. Ha inoltre richiamato l’importanza della libertà di stampa, un tema critico vista la storia di attacchi della Fpö ai media indipendenti.

Proteste e Tensioni

Mentre si svolgevano le consultazioni alla Hofburg, centinaia di manifestanti, guidati dall’organizzazione studentesca ebraica “Jöh”, hanno protestato contro la prospettiva di un governo di estrema destra. “Tutti insieme contro il fascismo” è stato lo slogan scandito davanti al palazzo presidenziale. Nuove mobilitazioni sono già annunciate per i prossimi giorni, segno del crescente malcontento popolare.

Un Precedente Inquietante

La Fpö, fondata nel dopoguerra da ex membri delle SS, ha già avuto ruoli di governo in passato, ma mai aveva espresso un cancelliere. Con il 29% dei voti raccolti il 29 settembre, Herbert Kickl ha ottenuto il miglior risultato nella storia del partito, superando persino figure emblematiche come Jörg Haider.

Le trattative post-elettorali sono state caratterizzate da profonde divisioni tra i popolari della Övp. La potente fazione della Bassa Austria, guidata da Johanna Mikl-Leitner, ha spinto per un’alleanza con la Fpö, sabotando i tentativi del cancelliere uscente Karl Nehammer di formare una coalizione democratica con socialdemocratici e liberali.

La Scelta di Van der Bellen

Fino all’ultimo, Van der Bellen aveva sfruttato la prerogativa costituzionale che gli permette di nominare un incaricato diverso dal vincitore delle elezioni. Tuttavia, il fallimento di Nehammer e l’apertura dei popolari a un dialogo con Kickl hanno reso inevitabile l’incarico al leader della Fpö.

“Il mio compito è garantire la formazione di un governo che superi il 50% in Parlamento”, ha spiegato Van der Bellen, riconoscendo che al momento l’unica opzione possibile è un’alleanza tra Övp e Fpö. Nei prossimi giorni, sarà nominato anche un cancelliere ad interim, in attesa della conclusione delle trattative per il nuovo esecutivo.

L’Austria al Bivio

Con questa svolta politica, l’Austria si trova di fronte a una sfida storica: mantenere i valori democratici e costituzionali in un contesto di crescente influenza dell’estrema destra. Le proteste in corso e la resistenza della società civile saranno cruciali per il futuro del Paese.

(Associated Medias) – Tutti i diritti sono riservati