In una nota la Banca, nel chiedere comunque scusa per l’accaduto, ricorda che il dipendente infedele è stato individuato grazie al sistema di controllo interno e che subito dopo l’accaduto è stato notificato al Garante della Privacy, sporta denuncia e provveduto al licenziamento del dipendente stesso…
di Carlo Longo
Il caso dossieraggi bancari esploso a Bari è emerso grazie ai controlli interni di Intesa Sampaolo che, ricevuti gli allarmi dei propri sistemi di sicurezza, si è subito attivata seguendo tutte le procedure del caso. In una nota del più importante istituto di credito italiano è spiegato che “un dipendente infedele della nostra Banca, con un comportamento che ha gravemente violato le norme, i regolamenti e le procedure interne, ha consultato dati e informazioni riguardanti alcuni clienti in modo ingiustificato. Il sistema interno di controlli lo ha individuato, abbiamo inviato notifica al Garante della Privacy, abbiamo licenziato il dipendente infedele e abbiamo sporto denuncia come parte lesa.”
Nonostante l’efficacia dei sistemi di controllo, Intesa Sanpaolo ha comunque sentito il dovere di rendere pubbliche scuse per l’accaduto e di ribadire il proprio impegno per rafforzare in futuro gli apparati di controllo: “siamo molto dispiaciuti – si legge nella nota – di quanto accaduto e chiediamo scusa. Quanto avvenuto non dovrà più accadere”.
Nel comunicato emergono infine dettagli rassicuranti circa i sistemi di controllo della Banca. “Confermiamo – si legge nella nota – che non c’è stato alcun problema di sicurezza informatica rispetto alla quale Intesa Sanpaolo si colloca nelle migliori posizioni internazionali. L’impegno di tutte le 100.000 persone che lavorano in Intesa Sanpaolo è per confermare i livelli di eccellenza che pongono la Banca ai vertici europei. Grazie ai valori che ci guidano proseguiremo nell’assicurare il nostro ruolo di motore economico e sociale dell’Italia”.
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