Bankitalia, rivisto al ribasso il Pil: si stima un +0,8%

Sebbene la strategia del governo di aumentare il disavanzo nel breve periodo sia comprensibile, Bankitalia avverte che vi sono rischi significativi legati alle stime macroeconomiche e all’andamento delle entrate

La Banca d’Italia ha rivisto al ribasso la previsione di crescita del PIL per il 2024, stimando un aumento dello 0,8%, inferiore rispetto all’1,0% indicato in precedenza. L’annuncio è stato fatto durante le audizioni sul Piano strutturale di bilancio (Psb) davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, con il capo del Dipartimento Economia e Statistica, Sergio Nicoletti Altimari, che ha sottolineato come la revisione trimestrale dell’Istat comporti una correzione ulteriore per l’anno in corso.

Provvedimenti della manovra e previsioni per il 2025

I principali effetti dei provvedimenti previsti nella Manovra, tra cui la stabilizzazione della riduzione del cuneo fiscale e i sostegni alle famiglie numerose, saranno visibili solo nel 2025. Bankitalia prevede una crescita del PIL dell’1,2% per quell’anno, sebbene l’attuazione concreta delle misure dipenda da dettagli ancora non disponibili.

I rischi del Piano strutturale di bilancio

Sebbene la strategia del governo di aumentare il disavanzo nel breve periodo sia comprensibile, Bankitalia avverte che vi sono rischi significativi legati alle stime macroeconomiche e all’andamento delle entrate. Nonostante l’indebitamento netto previsto per il 2024 sia più favorevole rispetto alle stime di primavera, l’equilibrio tra entrate contributive e uscite del sistema previdenziale rischia di essere compromesso con le misure espansive previste, come la riduzione permanente degli sgravi contributivi sul lavoro.

Le critiche dell’Ufficio parlamentare di bilancio

Anche l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) ha sollevato preoccupazioni simili, confermando l’incertezza sulle stime di crescita per il 2024 a causa delle revisioni Istat e delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente. La presidente dell’Upb, Lilia Cavallari, ha chiesto maggiori dettagli sulle dinamiche della spesa e delle entrate, evidenziando una carenza di informazioni nel Piano strutturale di bilancio.

Le osservazioni di Istat e Anci

Il direttore della contabilità dell’Istat, Giovanni Savio, ha descritto l’economia italiana come in una fase di “steady state”, con tassi di crescita limitati. Anche l’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci) ha espresso preoccupazione, sottolineando che ulteriori tagli ai bilanci comunali sarebbero insostenibili.

Preoccupazioni delle Regioni sulla sanità

Le Regioni, tramite il loro rappresentante Marco Alparone, hanno ribadito l’importanza di mantenere alta la spesa sanitaria rispetto al PIL, richiedendo una maggiore flessibilità nell’uso dei fondi per rispondere meglio alle necessità regionali.

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