Un nuovo importante test attende la politica italiana. Il 21 e 22 aprile si voterá per le regionali in Basilicata. E a meno di 50 giorni dalle Europee, l’attesa è grande soprattutto dopo il pareggio riportato dalle due coalizioni (l’una il Centrosinistra vincitrice in Sardegna, l’altra il Centrodestra vincitrice in Abruzzo). Il governatore uscente Vito Bardi, ex generale della Guardia di Finanza, sponsorizzato nel 2019 da Silvio Berlusconi ed eletto primo presidente della regione non di sinistra con il 42,2% dei voti, è certo di riconquistarsi di farcela anche questa volta. E anche i sondaggi lo danno in testa addirittura con il 55% delle preferenze. A sostenerlo sette liste, tra cui anche Italia Viva e Azione, che vanta di avere in lista tra i candidati consiglieri l’ex presidente lucano, Marcello Pittella (in carica con il Pd dal 2013 al 2018).
L’ultimo colpo basso al centrosinistra di Matteo Renzi e Carlo Calenda, che ha ufficializzato la fine del sogno dem del campo largo e dimezzato le chances del centrosinistra, indebolite anche dal no alla candidatura arrivato dall’ex ministro della Sanitá Roberto Speranza.
Contro Bardi il Pd ha schierato il presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, sostenuto da cinque liste. Ma la gara non è a due. C’é anche un terzo candidato che potrebbe sparigliare i giochi. E’ il giornalista Eustachio Follia, esponente di Volt, il movimento paneuropeista nato nel 2017 in reazione al crescente populismo e alla Brexit, che in Basilicata si prefigge di contrastare lo spopolamento e valorizzare le risorse locali per generare sviluppo e opportunitá soprattutto per i giovani, puntando alla salute, alla scuola, al lavoro. La lotta si preannuncia dura e tutta in salita per il centrosinistra, nonostante l’ottimismo dichiarato di Marrese, che sta lavorando sodo per riconquistare l’elettorato perduto cinque anni fa dal Pd.
“Noi – ha detto- stiamo ascoltando e assorbendo ogni singola indicazione e proveremo a tradurre tutto questo in azioni concrete, quindi in opportunità per tutti”.
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