Nel Bollettino economico la Bce si sofferma anche sui rischi per la crescita economica
L’inflazione nell’area euro, nonostante i recenti rialzi legati ai prezzi energetici, sta andando verso una “stabilizzazione durevole intorno all’obiettivo del 2% a medio termine” grazie all’attenuarsi delle pressioni dal lato del costo del lavoro e al trascorso inasprimento della politica monetaria. Lo scrive la Bce nel Bollettino economico, in cui evidenzia i rischi per la crescita economica che “restano orientati verso il basso”. Infatti, anche se l’economia dell’area euro è cresciuta più del previsto nel terzo trimestre dello 0,4%, “dai dati più recenti emerge tuttavia una perdita di slancio”.
Tassi di interesse
La Bce deciderà nei prossimi mesi sui tassi d’interesse “di volta in volta a ogni riunione” e “alla luce dei dati economici e finanziari più recenti”. Il Consiglio direttivo, infatti, così come si legge nel Bollettino economico “non intende vincolarsi a un particolare percorso dei tassi” dopo il taglio dei tassi di dicembre e di fronte ad attese per i prossimi mesi che scontano una riduzione di un punto pieno entro l’estate 2025. Fra settembre e dicembre, con le elezioni Usa e i rendimenti sui titoli di Stato americani in rialzo, sono aumentati i differenziali fra i rendimenti dei titoli francesi e tedeschi rispetto ai tassi Ois privi di rischio, mentre “gli effetti di propagazione in Grecia, Spagna, Italia e Portogallo sono stati comunque limitati, grazie a un migliore clima di fiducia che ha caratterizzato le attese relative al bilancio”. Inoltre , si legge sempre nel documento della Bce, “il differenziale tra il rendimento dei titoli di Stato e il tasso Ois- tasso privo di rischio- si è ridotto di nove punti base per l’Italia, ampliandosi invece di quattro e sei punti base, rispettivamente, per Portogallo e Spagna”.
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