Si è svolto a Berlino il bilaterale tra Meloni e Scholz. Molti i temi sul tavolo: Ucraina, migranti, energia, aiuti di Stato. I due leader si sono detti fermamente convinti del sostegno a Kiev, più complesso il nodo degli aiuti di Stato
di Gautier Talarico
La presidente Giorgia Meloni è stata ricevuta a Berlino dal Cancelliere tedesco Olaf Scholz. Si tratta della prima missione diplomatica della premier in Germania, ma non del primo incontro con Scholz. Molti i temi sul tavolo: Ucraina, migranti, energia, aiuti di Stato. I due leader hanno avuto modo di conoscersi in occasione del CoP 27 del 7 novembre a Sharm el-Sheikh e del vertice Ue-Balcani Occidentali a Tirana del 6 dicembre. Inoltre, c’è stata una telefonata il 28 ottobre, poco dopo l’insediamento dell’esecutivo.
“Cara Giorgia, la tua visita qui dimostra che Italia e Germania sono partner stretti nell’Europa e nell’Alleanza atlantica. Siamo due Nazioni legate da un rapporto bilaterale esteso a quasi tutti i settori, un partenariato con una forte interconnessione economica, due economie complementari”, ha detto Olaf Scholz accogliendo la premier.
La visita di Meloni a Berlino, subito dopo essere stata in Svezia- Paese che ha assunto la presidenza dell’Ue- serve alla premier per sondare il terreno in vista del prossimo Consiglio europeo del 9 e 10 febbraio dove si discuteranno temi molto importanti per l’esecutivo italiano: la gestione dei migranti e le misure di risposta dell’Unione all’Inflaction reduction act americano che sta penalizzando le imprese europee.
Proprio quest’ultimo tema è risultato particolarmente complesso in quanto non è un mistero che Berlino invochi un allentamento delle maglie europee sugli aiuti di Stato, mossa che favorirebbe però i paesi della Ue che dispongono di un maggiore spazio di manovra fiscale – in primis la Germania – penalizzando invece gli Stati alle prese con un enorme debito pubblico – come appunto l’Italia. Sul punto Meloni, nel corso della conferenza stampa a seguito del bilaterale ha affermato: “Cosa può fare l’Europa per rendere le aziende competitive in questo scenario? Ho illustrato la nostra posizione di cautela sulla modifica del regime di aiuti di Stato, abbiamo bisogno di mantenere un livello di competitività che sia uguale per tutti. Per noi una soluzione è una piena flessibilità dei fondi Ue già stanziati, una flessibilità che consenta di usare le risorse per affrontare le grandi sfide. L’Italia è fortemente impegnata sul tema della sicurezza energetica, abbiamo lavorato alla diversificazione, dopo l’invasione dell’Ucraina, abbiamo fatto un ottimo lavoro, che intendiamo portare avanti”.
Sui flussi migratori, il cancelliere sottolinea che si tratta di “una sfida che possiamo superare in Europa solo assieme. È importante che ci adoperiamo per un sistema comune di asilo sulla base dei nostri valori della democrazia e dei diritti dell’uomo, con un giusto equilibrio fra responsabilità e solidarietà”. Scholz si è poi mostrato concorde con la politica dell’esecutivo guidato da Meloni. “Chi non ha diritto deve poter tornare al proprio Paese di origine. Deve anche esser chiaro che ci devono essere vie legali per entrare nell’Ue perché abbiamo bisogno di forza lavoro in Europa”, ha detto il cancelliere tedesco.
Per quanto concerne il sostegno a Kiev, i due leader si mostrano uniti: “Italia e Germania sostengono l’Ucraina nella difesa contro l’aggressione della Russia e siamo determinati e compatti con gli Stati Nato nell’appoggiare l’Ucraina”, ha affermato Scholz. “C’è una forte sintonia tra Italia e Germania, che hanno lavorato per sostenere l’autodifesa di Kiev e continueremo a farlo finche quando sarà necessario”, ha confermato Meloni. La presidente del Consiglio non si è espressa in relazione all’invio di carri armati da parte dell’Italia. “Nel rispetto di una pace giusta bisogna intensificare gli sforzi al dialogo, ma se pensiamo che si possa impedire a un popolo di essere libero non si arriva alla pace. L’unico modo che abbiamo è aiutare l’Ucraina”, ha sottolineato comunque la premier.
La conferenza stampa è proseguita con alcune domande di carattere politico. Un giornalista tedesco ha ricordato a Meloni le antipatie che aveva espresso in passato nei confronti dei tedeschi. “Che io avrei detto di essere “allergica alla Germania” francamente non ne ho memoria, non so quando avrei detto questa cosa. Io ho detto che l’unica lingua che non sono riuscita a imparare è il tedesco e lo confermo, sul tedesco ho fallito, ma non perché fossi allergica, ma perché è una lingua complessa”, ha risposto Meloni. La premier ha, inoltre, preferito non rispondere in relazione alla questione Delmastro- Donzelli. “Siccome non credo che la stampa estera sia interessata a questi argomenti, le rispondo domani mattini”, si è limitata a rispondere Meloni.
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