Caso Almasri, Meloni: “Nessun passo indietro”

Nel frattempo, la questione ha provocato un intenso dibattito parlamentare e il blocco delle attività legislative. Alla Camera si è arrivati alla sospensione dei lavori dopo una protesta delle opposizioni, mentre al Senato i rappresentanti delle forze politiche contrarie hanno abbandonato l’aula a seguito di dichiarazioni controverse del senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni

meloniQuando si tratta della sicurezza nazionale e degli interessi degli italiani, non si possono fare passi indietro. Con queste parole, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha difeso la sua posizione riguardo al caso Almasri, che ha portato all’apertura di un’indagine nei suoi confronti e contro i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi. Sui social, Arianna Meloni ha espresso il suo sostegno alla premier con un messaggio di incoraggiamento: “Avanti sorella mia, sei il nostro orgoglio”.

Nel frattempo, la questione ha provocato un intenso dibattito parlamentare e il blocco delle attività legislative. Alla Camera si è arrivati alla sospensione dei lavori dopo una protesta delle opposizioni, mentre al Senato i rappresentanti delle forze politiche contrarie hanno abbandonato l’aula a seguito di dichiarazioni controverse del senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni.

La sospensione dei lavori parlamentari

Le attività legislative di Camera e Senato sono state sospese fino al 4 febbraio, a seguito delle proteste sollevate per la mancata informativa da parte dei ministri Nordio e Piantedosi sul caso Almasri. Il governo aveva previsto un intervento del ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, ma la proposta è stata respinta dalle opposizioni, che ritenevano poco credibile un suo intervento al posto dei diretti interessati.

La decisione di bloccare i lavori è stata sostenuta dal capogruppo del PD al Senato, Francesco Boccia, che ha dichiarato: «Non riprenderemo le attività finché il governo non farà chiarezza su una vicenda che è grave non solo sotto il profilo giudiziario ma anche politico». Anche Stefano Patuanelli del Movimento 5 Stelle ha criticato la scelta del governo, ritenendo che Ciriani non avrebbe potuto fornire chiarimenti significativi.

Il nodo delle informative e il confronto con il Quirinale

In una lettera indirizzata ai presidenti delle Camere, Nordio e Piantedosi hanno confermato l’impossibilità di rendere le informative previste a causa del segreto istruttorio. Questo ha ulteriormente irritato le opposizioni, che hanno chiesto la presenza in Aula della premier Meloni per chiarire la situazione. Nel frattempo, l’ennesima riunione congiunta del Parlamento per l’elezione dei giudici costituzionali è stata rimandata, alimentando il malcontento del Quirinale.

Meloni convoca un vertice a Palazzo Chigi 

Nonostante il caos parlamentare, il ministro Nordio ha partecipato a un’audizione programmata al Copasir, dove è possibile che abbia affrontato anche le scelte del governo nella gestione del caso Almasri. Parallelamente, la premier Meloni ha convocato un vertice ristretto a Palazzo Chigi sul tema dell’immigrazione, a cui hanno partecipato i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro Piantedosi e la senatrice leghista Giulia Bongiorno.

La presenza dell’avvocata Bongiorno suggerisce che l’incontro abbia toccato anche aspetti politico-giuridici legati all’indagine aperta nei confronti della premier e dei suoi ministri, considerata da molti esponenti del centrodestra come un attacco al governo.

Ad ogni modo quello ricevuto da Meloni non è un avviso di garanzia

Nel  video diffuso sui social, Giorgia Meloni ha dichiarato di aver ricevuto un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato in merito alla vicenda Almasri. Tuttavia, numerosi giuristi e l’Associazione Nazionale Magistrati hanno precisato che si tratta di una semplice comunicazione prevista dalla legge per informare l’interessato dell’apertura di un’indagine.

Questa distinzione è cruciale: in molti casi, la Procura non è tenuta a comunicare formalmente l’iscrizione di una persona nel registro degli indagati. Nel caso di Meloni, la comunicazione è stata trasmessa come misura di tutela.

Come procederà il Tribunale dei Ministri

Il Tribunale dei Ministri, figura autonoma simile al giudice istruttore dei vecchi procedimenti, avrà novanta giorni per valutare la denuncia e stabilire se archiviare il caso o procedere con l’invio degli atti alle Camere per richiedere un’autorizzazione a procedere.

Considerando la solida maggioranza del governo, è improbabile che tale autorizzazione venga concessa. La legge prevede anche la possibilità che il procuratore della Repubblica richieda ulteriori indagini, che il Tribunale dei Ministri dovrebbe completare entro sessanta giorni.

Prospettive e conseguenze politiche per il governo Meloni

La vicenda, al di là dei possibili sviluppi giudiziari, sembra destinata a influenzare il dibattito politico, soprattutto per quanto riguarda la separazione delle carriere in magistratura, tema che il governo intende portare avanti a ogni costo. L’impatto politico del caso Almasri è quindi destinato a durare, generando tensioni tra istituzioni e un acceso confronto tra maggioranza e opposizione.

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