Si inizia a muovere il Tribunale dei ministri nell’indagine sul caso del generale libico Najeem Osama Almasri. A partire dal ministero della Giustizia, dove la Direzione che si occupa degli affari internazionali ha inviato un ordine di esibizione di atti chiedendo copia di tutto il carteggio relativo al detenuto arrestato dalla Polizia — su mandato della Corte penale internazionale — all’alba di domenica 19 gennaio e liberato dalla Corte d’Appello di Roma la sera di martedì 21 gennaio.
La scarcerazione di Almasri
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, nonostante le interlocuzioni interne al suo dicastero e le sollecitazioni della Procura generale, aveva deciso di non fare nulla per trattenere il generale libico che era ricercato dalla Cpi e accusato di crimini di guerra e contro l’umanità. Nordio è indagato per una presunta omissione d’atti d’ufficio, ipotizzata dal procuratore di Roma Francesco Lo Voi quando ha trasmesso al Tribunale dei ministri l’esposto dell’avvocato Luigi Li Gotti che ha denunciato lo stesso Guardasigilli, insieme alla premier Giorgia Meloni, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e al sottosegretario Alfredo Mantovano per favoreggiamento e peculato.
Il governo cerca un dialogo con la Cpi
Nel frattempo il governo lavora per calmare i toni e cerca un dialogo con la Corte penale internazionale. Dopo giorni di violenti attacchi è ora di cambiare passo per poi individuare procedure che possano scongiurare il ripetersi di quanto avvenuto per il generale libico. La Cpi incassa intanto il sostegno dell’Unione Europea, dopo le parole al vetriolo di Donald Trump. “Il sistema di cooperazione multilaterale è cruciale per avere giustizia e la difesa dello stato di diritto. E oggi questo sistema – sottolinea il Commissario Ue alla Giustizia, l’irlandese Michael McGrath – viene messo in discussione” dal presidente degli Stati Uniti. Una “sfida alla Cpi che avrà un impatto sulla stabilità a livello mondiale”. Per questo, assicura, l’Ue difenderà “a spada tratta la Cpi, che promuove da sempre pace e libertà”.
Confronto sulle criticità del caso Almasri
Dal ministero della Giustizia intanto è partita una richiesta informale al tribunale dell’Aja per avviare delle consultazioni. Un modo per parlare delle criticità che hanno costellato il caso Almasri. All’attenzione dei giudici c’è un documento in cui si chiedono alcuni chiarimenti e si individuano ipotesi per facilitare la comunicazione in futuro con il tribunale olandese. Ci sarebbero anche alcune proposte, tra le quali quella di rivedere le procedure di invio al ministero dei mandati di cattura internazionali. Sul tavolo c’è la possibile valutazione di un tipo di comunicazione diretta così da eliminare il passaggio con l’ufficiale di collegamento dell’ambasciata italiana in Olanda.
Da opposizioni mozione di sfiducia contro Nordio
In Parlamento però la linea del dialogo non è quella scelta dalle opposizioni che sono sul piede di guerra. Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra, Italia Viva e Più Europa nella giornata di ieri hanno annunciato che presenteranno in Parlamento una mozione di sfiducia contro Nordio “in merito alla gravissima vicenda della liberazione e del rimpatrio con volo di Stato del torturatore libico Almasri”.
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