Parallelamente al caso Sala, un’altra vicenda ha sollevato tensioni internazionali: l’arresto in Italia di Mohammed Abedini Najafabad, accusato di contrabbandare componenti per droni destinati all’Iran
Gli Stati Uniti hanno espresso una ferma condanna nei confronti delle pratiche iraniane di arresto arbitrario di cittadini stranieri, utilizzati, secondo Washington, come strumenti di pressione politica. Tra questi detenuti, vi è anche la giornalista italiana Cecilia Sala. Un portavoce del Dipartimento di Stato ha chiesto il rilascio immediato e incondizionato di tutti coloro che sono detenuti senza giusta causa, sottolineando che tali azioni non sono accettabili. La dichiarazione americana è stata rilasciata a La Repubblica ed evidenzia la preoccupazione per il crescente utilizzo di queste tattiche da parte del regime iraniano.
Il traffico di droni e il caso di Mohammed Abedini
Parallelamente al caso Sala, un’altra vicenda ha sollevato tensioni internazionali: l’arresto in Italia di Mohammed Abedini Najafabad, accusato di contrabbandare componenti per droni destinati all’Iran. Secondo il Dipartimento di Stato, i droni trafficati da Abedini sono utilizzati per sostenere milizie filo-iraniane e gruppi terroristici, con l’obiettivo di destabilizzare la regione. Washington considera questa proliferazione di veicoli aerei senza pilota una minaccia grave per la pace e la stabilità e ha ribadito il proprio impegno nell’utilizzare tutti i mezzi disponibili, incluso il perseguimento dell’estradizione di Abedini, per contrastare tali attività.
Un portavoce del Dipartimento ha definito il traffico di droni da parte dell’Iran “sempre più avanzato e letale”, rappresentando un rischio significativo per la sicurezza globale. Le azioni degli Stati Uniti mirano a indebolire la capacità di Teheran di sostenere attacchi terroristici attraverso gruppi affiliati.
La connessione tra gli arresti di Sala e Abedini
Rispondendo a domande specifiche, il Dipartimento di Stato ha confermato il possibile legame tra l’arresto di Cecilia Sala in Iran e quello di Abedini in Italia. Pur senza esplicitare i dettagli di questa connessione, gli Stati Uniti hanno ribadito che l’arresto della giornalista, avvenuto mentre svolgeva il suo lavoro con regolare visto, è un’ulteriore dimostrazione delle tattiche iraniane di detenzione arbitraria. Secondo Washington, questi arresti sono spesso motivati dalla volontà di usare i prigionieri come pedine di ricatto nei confronti della comunità internazionale.
La posizione americana sulla libertà di stampa e i diritti dei detenuti
Gli Stati Uniti hanno colto l’occasione per riaffermare l’importanza della libertà di stampa, sottolineando che i giornalisti svolgono un ruolo cruciale nell’informare il pubblico, spesso affrontando condizioni estremamente rischiose. “Non c’è giustificazione per detenere ingiustamente persone che svolgono il loro lavoro”, ha dichiarato il portavoce del Dipartimento di Stato. Washington ha ribadito che il regime iraniano dovrebbe rilasciare immediatamente tutti i prigionieri detenuti arbitrariamente, compresa Cecilia Sala, e cessare l’utilizzo di tali pratiche che minano i diritti umani fondamentali.