Caso Visibilia, rinvio a giudizio per Santanchè con l’accusa di falso in bilancio

L’analisi del consulente Nicola Pecchiari, docente della Bocconi, ha rivelato che il gruppo avrebbe registrato crediti falsi per 3,5 milioni di euro nel bilancio del 2016 per nascondere un “buco” patrimoniale

DANIELA SANTANCHE’ 

Daniela Santanchè, ministro del Turismo nel governo Meloni e senatrice di Fratelli d’Italia, affronta una seconda richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura di Milano. Dopo l’accusa di truffa sulla Cassa Covid, questa volta l’ipotesi di reato è il falso in bilancio, coinvolgendo anche altri 16 tra amministratori e sindaci, tra cui il compagno Dimitri Kunz e la sorella Fiorella Garnero.

Il Caso Visibilia

Nel mirino dei magistrati milanesi ci sono i conti del gruppo editoriale-pubblicitario Visibilia, fondato e presieduto da Santanchè fino al gennaio 2022. Il gruppo è stato amministrato da Santanchè fino al suo passaggio alla Sif Italia nel 2022. Secondo l’accusa, i bilanci delle società del gruppo sarebbero stati manipolati per nascondere uno stato di decozione, dal 2016 al 2022 per Visibilia Editore, dal 2016 al 2020 per Visibilia Srl e dal 2021 al 2022 per Visibilia Editrice Srl.

Le Accuse della Procura

La procura di Milano, diretta da Marcello Viola, sostiene che la corretta formazione dei bilanci avrebbe rivelato una perdita del capitale sociale delle società del gruppo Visibilia già a partire dai rispettivi anni indicati. I pm hanno accolto le relazioni dei consulenti dell’accusa, che hanno evidenziato come i conti sarebbero stati falsificati per nascondere la crisi finanziaria. L’analisi del consulente Nicola Pecchiari, docente della Bocconi, ha rivelato che il gruppo avrebbe registrato crediti falsi per 3,5 milioni di euro nel bilancio del 2016 per nascondere un “buco” patrimoniale.

Difesa e Denunce

Nella sua autodifesa in Senato, Santanchè ha affermato di aver messo il suo patrimonio personale a garanzia del ripiano dei debiti di Visibilia, aspettandosi un plauso per questo gesto. Tuttavia, le indagini sono partite da una denuncia dei soci di minoranza, guidati dal finanziere Giuseppe Zeno, che ha portato a perquisizioni e sequestri dei libri contabili e delle carte relative alle fatture da emettere e alle note credito da ricevere dal 2014 al 2019.

Commissariamento e Conclusione delle Indagini

Il 29 febbraio scorso, Visibilia Editore è stata commissariata dalla Sezione imprese del Tribunale civile di Milano, con l’amministrazione giudiziaria affidata a Maurizio Irrera per sei mesi. L’11 aprile, i pm di Milano hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini a Santanchè e agli altri 17 indagati per il filone dei falsi in bilancio.

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