Consulta, ottava fumata nera per l’elezione di un giudice costituzionale

Le opposizioni unite hanno annunciato in mattinata che non avrebbero votato il giudice della Consulta. La maggioranza ha deciso allora di votare scheda bianca

 

Nuova fumata nera nel Parlamento in seduta comune, chiamato ad eleggere un giudice della Corte costituzionale in sostituzione dell’ex Presidente della Consulta, Silvana Sciarra, che ha concluso il proprio mandato l’11 novembre del 2023. L’ottavo scrutinio, infatti, così come i precedenti, si è concluso senza alcuna elezione perché i numeri non c’erano. Le opposizioni unite questa mattina avevano annunciato, infatti, che non avrebbero votato il giudice della Consulta. Dal Pd a Avs passando per Iv, confermata la linea di non rispondere all’appello e non ritirare la scheda. Alcuni parlamentari di minoranza non hanno partecipato proprio alla seduta. La maggioranza ha deciso allora di votare scheda bianca. Presenti e votanti 342, 9 i voti dispersi, 10 le schede nulle, 323 le schede bianche. Questo scrutinio avrebbe richiesto 363 voti per eleggere il giudice, vale a dire i tre quinti dei 605 parlamentari italiani.

IL QUORUM

Il quorum richiesto per l’elezione era di 363 voti, pari ai tre quinti dei componenti l’Assemblea. La maggioranza partiva da 360, vale a dire i 355 parlamentari di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi moderati, a cui avrebbero dovuto aggiungersi Lorenzo Cesa e Antonino Minardo, formalmente iscritti al Misto della Camera, e Mara Carfagna, Maria Stella Gelmini e Giusy Versace, uscite recentemente da Azione. Per i tre voti mancanti, si puntava al Misto della Camera: Andrea De Bertoldi, che nelle settimane scorse ha abbandonato Fdi, e Francesco Gallo, eletto con la lista di ‘Sud chiama Nord’. Assente l’ex Iv Luigi Marattin, impegnato a Genova per la presentazione di un suo libro. La maggioranza, dopo aver fatto i conti, ha deciso di non rischiare sui numeri e ha dato indicazione di votare scheda bianca sul giudice costituzionale.

LE OPPOSIZIONI

In mattinata M5s, Avs, Iv, Azione e +E hanno fatto sapere che non avrebbero partecipato al voto per il giudice costituzionale. Una posizione sostenuta anche dal Pd, dopo la decisione presa dall’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari dem di Camera e Senato. A poche ore dal voto, quindi, le opposizioni si sono unite sulla stessa strategia. “I parlamentari del M5s non risponderanno alla chiama e non ritireranno la scheda”, hanno fatto sapere da Campo Marzio. Stesso orientamento è arrivato da Avs e Iv. E pure Azione e +Europa hanno annunciato la non partecipazione al voto.

IL COMMENTO DEL VICEPREMIER SALVINI

“L’opposizione dice di ‘no’ sostanzialmente a tutto, non hanno partecipato neanche alle nomine del consiglio di amministrazione della Rai a cui le stesse opposizioni hanno diritto. Quindi non è un problema di merito e di metodo, ma di che tipo di opposizione si vuole fare. Per loro non va bene l’Autonomia, non va bene il premierato, la legge di bilancio, la riforma della giustizia, le politiche sull’immigrazione, i consiglieri Rai e ora i giudici della Consulta”, ha detto il vicepremier e leader leghista Matteo Salvini alla stampa.

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